Il corso instabile in atto corre sullo schema di un flusso di alta quota occidentale delle medio-basse latitudini, quasi parallelo a quello, sempre occidentale, che coinvolge, invece, il nord-europa. Una siffatta configurazione euro-atlantica presuppone una fascia depressionaria disposta dall’oceano al continente, più o meno all’altezza del mediterraneo e sovrastata da una fascia anticiclonica. La possibilità di una chiusura, in detti casi, è legata ad un cambio di schema associato ad oscillazioni che, al momento, sembrano rimandate di qualche giorno rispetto a quanto postulato in precedenza. Di fatto il grande flusso che ci sta coinvolgendo tenderà comunque ad ondularsi nelle prospettive del medio termine con le possibilità iniziali di una rimonta anticiclonica a ridosso dell’europa occidentale e di un orientamento delle correnti instabili da settentrione. Una tale fase, associata ad impulsi, stavolta diretti da nord a sud in un contesto di irruzioni, e certamente ancora tutt’altro che ancorata a stabilizzazione, potrà, tuttavia, fare da preambolo ad una ulteriore successiva estensione anticiclonica anche da ovest, capace di mettere in piedi una fase ben più stabile nel corso dei primi giorni di seconda decade. Il disegno, che si riferisce alla situazione generale prevista intorno ai giorni 6/7, mostra, con il supporto della simbologia rappresentativa della evoluzione di una isoipsa di riferimento da quei giorni ai giorni di fine decade, il quadro della tendenza del medio termine indicata, con la rimonta anticiclonica sul vicino atlantico e con il profilarsi di un temporaneo affondo ciclonico da nord a sud lungo l’europa occidentale…
Autore Pierangelo Perelli