Moderato afflusso artico-continentale, fino a quando?


L’afflusso freddo in corso, certamente frutto di una diramazione del vortice polare che disegna un quadro di irruzione artico-continentale, presenta la fisionomia evolutiva già intravista in precedenza e considerata come la più probabile. Di una certa consistenza anche se non corrispondente ad un grande afflusso freddo o ad una ondata di gelo, non sembra dover avere vita lunga. Il blocco relativo non si consolida e non si dispone per come è necessario affinché si abbiano afflussi artico-continentali di una certa durata, e, magari, associati ad impulsi o poli freddi successivi. L’identità di tale afflusso è quella del classico dipolo che vede una circolazione ciclonica mediterranea ed una alta pressione sull’europa centrale e nord-occidentale. Siffatto disegno non può che attirare correnti fredde da levante che si presentano stabili sul centro-nord, in particolare sui settori occidentali, ed invece assai instabili su centro-sud e centro-adriatico. I venti forti di grecale completano l’opera di un quadro, certamente ben invernale, ma anche inseribile nella normalità degli episodi meteo del periodo. Ho indicato che detta situazione non avrà vita lunga; in verità potrà trascinarsi, con una graduale attenuazione dei fenomeni e del freddo, sino a metà settimana, per sfumare sempre di più, ed a favore di una configurazione di tutt’altro segno, in dirittura del fine settimana; ed ovvero quando la medesima depressione finirà sempre di più di starsene in fase con la saccatura fredda dell’europa orientale e tenderà a diventare un cut-off di attesa e nell’attesa di rientrare nei ranghi di un ravvivato contesto occidentale. Il disegno mostra la situazione prevista intorno ai giorni 18/19 ed è eloquente nell’indicare l’ormai cessato flusso freddo, con l’interposizione anticiclonica che chiude la porta dell’est e che favorisce la rimonta di correnti meridionali, ben più miti. Naturalmente questo non significa affatto che avremo la transizione a chissà quale caldo. Ma, certamente, al netto di temperature che, per effetto dell’afflusso precedente e dell’irraggiamento, rimarranno relativamente basse nelle ore notturne, avremo un ritorno a temperature che potranno risultare sopra le medie del periodo. Nel medesimo disegno le frecce piccole servono a rappresentare gli afflussi dominanti negli strati bassi, a rendere l’idea del freddo oramai ben confinato ad oriente, mentre le frecce blu grandi servono a rappresentare l’incipiente forcing oceanico destinato ad agganciare il residuo della depressione mediterranea e a disporre il corso del flusso dominante, più o meno anticiclonico o ciclonico, da occidente…

Autore Pierangelo Perelli

Aria fredda artica: NEVE IN ARRIVO SU ALCUNE REGIONI ITALIANE ❄️

L’aria fredda artica sta per arrivare sull’Italia da nord est e si andrà a riversare sul versante adriatico nelle prossime 24/48 ore.

Questa irruzione fredda causerà una forte diminuzione della temperatura su tutta l’Italia ed in particolare sul versante orientale, zone interne e sud peninsulare.

Nelle prossime ore piogge localmente abbondanti si verificheranno sul medio versante adriatico e al sud con neve sui rilievi.

Con la diminuzione della temperatura da domani pomeriggio e nella giornata di lunedì la neve si farà vedere a quote di collina sull’Abruzzo, Molise, Puglia Garganica, zona della Campania confinanti con la Puglia e a quote più alte sulla Basilicata e Calabria.

Sul nord Italia, sulla Toscana, sull’alto Lazio e Umbria occidentale il tempo sarà invece stabile anche se di notte farà piuttosto freddo.

Autore Dott. Centra Massimo

Copernicus, il 2024 è stato l’anno più caldo sulla terra dal 1850 🌡️

Il 2024 ha visto temperature globali senza precedenti, in seguito al notevole calore del 2023. È anche diventato il primo anno con una temperatura media nettamente superiore di 1,5 °C rispetto al livello preindustriale, una soglia stabilita dall’accordo di Parigi per ridurre significativamente i rischi e gli impatti del cambiamento climatico. Sono stati battuti molteplici record globali, per i livelli di gas serra e per la temperatura dell’aria e della superficie del mare, contribuendo a eventi estremi, tra cui inondazioni, ondate di calore e incendi boschivi. Questi dati evidenziano gli impatti accelerati del cambiamento climatico causato dall’uomo.


Il 2024 è stato l’anno più caldo nella serie di dati multiset registrati sulla temperatura globale a partire dal 1850.

Nel 2024 la temperatura media globale è stata di 15,10 °C, ovvero 0,12 °C in più rispetto al precedente valore annuale più alto del 2023.

Il 2024 è stato di 0,72°C più caldo rispetto alla media del periodo 1991-2020 e di 1,60°C più caldo rispetto al livello preindustriale, diventando il primo anno solare a superare di 1,5°C tale livello.

Gli ultimi dieci anni sono stati i più caldi mai registrati.

Ogni mese da gennaio a giugno 2024 è stato più caldo del mese corrispondente di qualsiasi anno precedente. Agosto 2024 ha eguagliato il caldo record di agosto 2023 e i mesi rimanenti da luglio a dicembre sono stati ciascuno il secondo più caldo per il periodo dell’anno, dopo i mesi corrispondenti del 2023.

Si sono registrate tre stagioni record per il periodo corrispondente dell’anno: inverno boreale (dicembre 2023  febbraio 2024), primavera boreale (marzo-maggio 2024) ed estate boreale (giugno-agosto), rispettivamente con temperature di 0,78 °C, 0,68 °C e 0,69 °C superiori alla media del periodo 1991-2020.

Il 22 luglio 2024, la temperatura media giornaliera globale ha raggiunto un nuovo record di 17,16 °C.

Fonte : Copernicus

Esame dell’afflusso freddo in arrivo❄️


Il cambiamento meteo identificato da giorni ed inquadrato ad inizio seconda decade è ancorato ad una rimonta anticiclonica lungo l’europa occidentale in grado, almeno per qualche giorno, di fare blocco e muro al corso occidentale oceanico in corso. Il determinarsi di contesti del genere non può che favorire lo sviluppo di configurazioni di matrice continentale, e tali da disegnare profili antizonali associati a richiamo di masse continentali più fredde. Si deduce, pertanto, che, intorno ai giorni 12/13, possono innescarsi le condizioni dello sviluppo di depressione su mediterraneo centrale o centro-orientale con relativo flusso orientale o nord-orientale. Fissato lo svolgersi di tale irruzione, capace di produrre un sicuro afflusso di aria fredda, si tratta poi di capire il tipo di freddo, sia in termini di intensità che di durata. E per quanto riguarda detti parametri occorre dire che non ci sono ancora certezze. E non ci sono ancora certezze perché non è dato ancora di sapere con accettabile valore di probabilità quanto la dinamica di centri barici e flussi sarà tendenzialmente favorevole ad un processo di chiusura ad est oppure favorevole ad un certo mantenimento del suddetto flusso orientale. Nella sostanza, e per come dicono alcuni modelli, detta irruzione potrebbe risultare alquanto episodica, resa di breve durata da una dinamica che spinge verso rialzi barici invadenti e verso un disegno antifase. Ma hanno una loro validità anche ipotesi che vedono la depressione mediterranea, in linea tendenziale dislocata a relative basse latitudini mediterranee, mantenersi più o meno in fase con la sacca fredda che coinvolge l’europa orientale. Va detto che, in linea generale, non stiamo parlando di chissà quale freddo giacché non sembrano sussistere le condizioni di un grande afflusso freddo. Ma è evidente che tra un afflusso balcanico toccata e fuga con passaggio abbastanza veloce a correnti di opposto segno o, addirittura, sciroccali, e mantenimento, almeno per un pò di giorni, di un certo flusso orientale, c’è una bella differenza. Il disegno mostra la situazione prevista intorno ai giorni 13/14 in cui si può apprezzare la depressione in quota finita tra mediterraneo e nord-africa che è ancora in grado di richiamare correnti balcaniche, mentre la simbologia intende accennare alla dinamica più o meno favorevole alla interruzione di detto flusso…

Autore Pierangelo Perelli

Domenica e lunedì veloce irruzione fredda, poi nuovamente l’inverno va in letargo.

Una veloce irruzione fredda interesserà il nostro Paese tra domenica e lunedì, causando un temporaneo calo della temperatura , vento forte, piogge sulle regioni meridionali e parte di quelle centrali e delle nevicate fino a quote di collina sull’Abruzzo, Molise, Puglia Garganica, Campania orientale.
Dalla metà di gennaio gradualmente l’Italia e gran parte d’Europa sarà conquistata da una potente struttura di alta pressione con molta aria calda in quota, che determinerà un sensibile aumento della temperatura nei valori massimi.

Centra Massimo
Notizie meteo Italia

Un pò di freddo in vista?


Il ritorno a correnti di tipo orientale e, pertanto, in maggiore sintonia con un inverno più inverno, lo abbiamo considerato, come ipotesi, in precedenza e da inquadrare per l’inizio di seconda decade. I modelli, nel corso dei giorni, lo hanno ripetutamente indicato e confermato. Ma attenzione; lo hanno ripetutamente indicato senza definire, in modo chiaro, le sue condizioni evolutive precise, ammettendolo, nella maggioranza dei casi, come un fatto molto episodico o temporaneo. La possibilità che tale evento freddo, ancora da definire anche nel grado della sua intensità, possa risultare di una certa durata e come l’afflusso freddo più marcato della stagione, c’è tutta. Ma occorre anche considerare che una delle evoluzioni possibili, e tra le più considerate, è quella di uno split con un relativo cut-off mediterraneo che poi si defila gradualmente verso ovest segnando una tendenziale chiusura della porta del freddo orientale. E’ evidente che quando si esaminano le carte ed in esse si individuano alcune delle ipotesi evolutive più rappresentate occorre sempre considerare un range di ulteriori ipotesi. Tant’è che del quadro fa parte anche l’eventualità che il blocco anticiclonico si affermi piuttosto ad est così da tenere anche piuttosto ad est lo stesso afflusso freddo. Ma, al momento, le due ipotesi associate ad una maggiore probabilità sono quelle che indico nel disegno con la simbologia. La situazione generale illustrata è quella che ci riporta il modello europeo e riferita ai giorni 12/13, indicante, in modo chiaro, il nucleo freddo in quota che ha preso possesso dell’area mediterranea e il corrispondente afflusso orientale. Evidente come un contesto del genere non possa non produrre una fase di instabilità, soprattutto sul lato adriatico ed al centro-sud, con apprezzabili diminuzioni termiche ed un quadro a netta fisionomia invernale. Ai fini di quanto poi può succedere a seguire sono, quindi, da considerare la possibilità, al momento maggiormente caldeggiata, che la dinamica generale spinga nella direzione di un cut-off che perde contatto con la componente fredda continentale (vedi quadro delle frecce più piccole), oppure la possibilità che il tutto spinga nella direzione di un situazione in fase (vedi quadro delle frecce più grandi in alto a destra) tale da mantenere per qualche tempo l’afflusso freddo…

IL FREDDO , QUESTO FANTASMA …


Un fatto che si ripete non è casuale e se, da anni ed anni, i vari modelli, spesso, promettono, per il medio-lungo termine, configurazioni di freddo che poi sfumano nel nulla, un motivo che spiega questo fatto deve pur esserci. Naturalmente la risposta spetta e la lasciamo agli stessi istituti ed agli stessi studiosi di meteo e di clima. Detta cosa è successa anche recentemente. Certe configurazioni da freddo, proposte 7-10 giorni prima per il periodo dell’epifania o del dopo epifania ed utilizzate, come di frequente accade, a sproposito e per scrivere articoli sirena e totalmente privi di senso, sono poi venute meno a favore dei soliti bei flussi occidentali miti, dal freddo lontani anni luce. Tant’è che per trovare nei vari forecast, ed al momento, qualcosa di appena appena attinente a correnti orientali, bisogna guardare ad inizio seconda decade se non oltre. Ed è chiaro che guardare a giorni quali il 12 od il 13 gennaio, ai fini di una previsione, serve davvero a poco. In questo caso, però, mi viene di farlo perché il farlo ci fornisce lo spunto per analizzare una tipica evoluzione meteo e perché, intorno a detta evoluzione, più o meno inquadrabile ad inizio seconda decade o tra fine prima decade e metà del mese, sussiste una certa uniformità di vedute. Se la medesima si concretizzerà e se sarà anche in grado di rifarci assaggiare un pò di inverno, naturalmente lo vedremo, giacché prenderla per buona ad oggi corrisponde a fantameteo od a meteo demenziale. Il disegno si riferisce alla situazione prevista dal modello europeo su scala emisferica intorno ai giorni 12/13 e caratterizza, sostanzialmente, un cambio meteo degno di tale nome, dopo un periodo di correnti occidentali, associate a variabilità ed a temperature tutt’altro che basse. Risulta evidente l’accenno di split del vortice polare che segna un promettente blocco del flusso atlantico e il configurarsi di un cut-off mediterraneo, evidentemente foriero di un profilo a carattere continentale e fatto di correnti orientali. Certamente un evidente passo avanti, per i freddisti, rispetto alla fase precedente. Ma, in verità, ed anche in questo caso, fino a quanto? Fino ad una semplice sbuffatina balcanica temporanea o fino a qualcosa che, sulla base di un rinforzo meridiano di quel promontorio anticiclonico, diventa un vero afflusso freddo? Naturalmente dipende. E dipende da quanto il forcing occidentale può essere così pressante da chiudere la porta dell’est ponendo un ponte anticiclonico tra la sacca od il freddo dell’europa nord-orientale e la depressione mediterranea (ipotesi al momento più probabile), oppure in tal senso ininfluente e costretto a deviare verso nord-est consentendo che, al contrario, la sacca dell’est europa ed il cut-off mediterraneo entrino in fase…

Autore Pierangelo Perelli

UN RICORDO NON TROPPO LONTANO🥶

🥶UN RICORDO NON TROPPO LONTANO🥶


Nella prima immagine sono riportate le temperature MASSIME registrate al suolo alle ORE 13 del 7 gennaio 2017, in pieno giorno per intenderci, quando l’Italia venne colpita da una massa d’aria di matrice artico continentale🥶.
L’avvezione fredda fu particolarmente intensa tanto che i valori di temperature alla quota di 850hPa(1500circa) raggiunsero i -14°C sul lato adriatico tra le Marche e il nord della Puglia.

Come si può osservare nelle immagini 1e2,
il generale inverno prese tra le sue tenaglie tutta la penisola senza distinzione di latitudine, colpendo con abbondanti nevicate gran parte del centro sud e provocando un vistoso calo delle temperature su tutto lo stivale compresa la Sicilia.

Osservate i valori di temperatura max registrati sulle nostre città 🥶…

ORE 13:
Il NORD tra -1 e +2°C🥶 con un cielo perlopiù sereno.☀️

IL CENTRO con 0°C sulle rispettive città Adriatiche (Ancona, Pescara e Termoli)
Firenze 2/3°C con il sole, 1°C a Roma,
-8 -10°C sulle città appenniniche Abruzzesi, molisane e del nord della Puglia..🥶
*(Ripeto, valori registrati alle ore 13,
quindi in pieno giorno.)..

SUD: Guardate la costa pugliese,
valori tra i -1 e 0°C gradi fino alla punta meridionali della regione.(Salento)
In CALABRIA -12°C sui monti più alti e -1 -2°C sulle città interne. Poco sopra allo 0°C anche
la costiera Tirrenica 🥶….
NAPOLI 0°C con il sole☀️🥶
Anche la Sicilia, relativamente meno colpita dal gelo, registrò temperature massime tra 5 e 7°C sulla costa e -2/-4°C sulle aree interne dove si concentrarono le precipitazioni nevose.

A cura di Lorenzo Colangelo
Notizie meteo Italia

Sorprese fredde entro la prima decade di gennaio?


Chi segue i servizi meteo e segue chi scrive e dice di meteo si sarà sicuramente reso conto dell’enfasi con cui alcuni di questi servizi o alcuni di questi personaggi esaltano e descrivono ipotetici grandi eventi meteo molto futuri intravisti su mappe di previsione a 7 giorni ed oltre, ed il cui valore effettivo od oggettivo, però, viaggia nell’ordine di probabilità del 20-30%. In alcuni casi si parla di conferme o, addirittura, di date precise. Personalmente certi articoli, che ritengo privi di senso e di valore scientifico, non li leggo. Leggo ed ascolto, invece, chi la meteo la tratta per come deve essere trattata, esaminando anche mappe di previsione a 7 gg ed oltre, ma sempre considerando tutte le varie ipotesi dei vari istituti, e dando alle medesime il valore assai ipotetico che hanno. Alcuni istituti, ma non tutti, da qualche giorno, effettivamente, identificano, entro la prima decade di gennaio, irruzioni degne di nota. Ma siamo ancora molto nella incertezza, anche perché ad ogni run dei medesimi si osservano variazioni, talora drastiche, che non depongono ancora per profili degni di conferme. Osservando le ultime emissioni, per es., possiamo, molto sintetizzando e semplificando, prendere in considerazione due possibilità. Possiamo prendere in considerazione la possibilità che si inneschino, a partire dai giorni 5/6 gennaio, contesti molto settentrionali con afflussi artici che coinvolgono, più o meno, anche la nostra penisola; e possiamo, però, anche prendere in considerazione contesti nei quali le medesime promettenti affermazioni anticicloniche in alto oceano o in sede islandese/groenlandese non chiudono la porta oceanica alle nostre latitudini così da fare in modo che la stessa aria fredda fluisca verso ovest e non scenda di latitudine più di tanto. Come detto siamo, in ogni caso, ancora molto nel campo delle ipotesi e delle incertezze tant’è che se, come è giusto che sia, certe configurazioni, non possono non infondere, in noi freddisti, un certo entusiasmo, prima di esaltarci troppo aspetterei. Il mio disegno riporta la situazione prevista da vari modelli intorno ai giorni 3/4 e mostra, in modo evidente, il profilo che sottintende il deciso ritiro dell’anticiclone di fine 2024 e di inizio 2025 e l’accenno di nuovi disegni, conformi a rialzi pressori in alto oceano e a conseguenti discese fredde artiche; mentre la simbologia intende rappresentare le due possibilità tendenziali sopra menzionate…

Autore Pierangelo Perelli

San Silvestro e Capodanno con l’alta pressione ☀️

Fino alla fine dell’anno e ai primi due giorni dell’anno nuovo l’alta porterà molto sole su gran parte dell’Italia.

Le temperature si porteranno nei prossimi giorni sopra la media nei valori massimi, mentre di notte grazie alla serenità del cielo farà freddo, specie nelle località soggette ad inversione termica.

C’è da dire che a causa dell’anticiclone nelle pianure e nelle vallate ci sarà la possibilità per delle nebbie, durante le ore più fredde della giornata.

Dal 4 di Gennaio è possibile che si verifichi un cambiamento del tempo, ma avremo tempo per riparlarne.

Autore Dott. Centra Massimo

Anticiclone in rinforzo sull’Italia.

Condizioni meteo anticicloniche interesseranno l’Italia in questi ultimi giorni del 2024.

Dopo la fase fredda, seppur modesta, che ha interessato la nostra Penisola in questi ultimi giorni, con neve copiosa sui rilievi abruzzesi e molisani, assisteremo ad una fase asciutta con temperature diurne in aumento specie al centro e al sud e sui rilievi.

Questo anticiclone dovrebbe durare fino ai primi giorni dell’anno nuovo, poi dal 3 o 4 Gennaio è possibile che ci sia un nuovo cambiamento del tempo, ma su questa nuova fase avremo modo per aggiornarci.

Ed intanto passeremo un San Silvestro o un Capodanno con tempo stabile su tutta l’Italia.

Autore : Dott Centra Massimo

Inverno si, ma modesto…


Le due moderate irruzioni recenti, a sentire certi notiziari ed a leggere certi siti meteo, corrispondono ad ondate di gelo. Ovviamente non c’è stata finora, e non c’è, nessuna ondata di grande freddo o di gelo. L’irruzione che sta maturando in una circolazione depressionaria sul mediterraneo orientale è destinata, certamente, a produrre le condizioni di un certo maltempo sulle aree corrispondenti ed un certo richiamo più freddo da levante, ma, in termini di freddo, nulla di più. La verità è che, dal punto di vista delle ondate di freddo vero, la stagione, per il momento, è stata modesta. E non possono di certo fare grande notizia le situazioni relativamente invernali che dette irruzioni hanno creato. C’è anche da dire, ahimé e tra l’altro, salvo ribaltoni o cambiamenti, che da qui ai primi di gennaio si intravedono una evoluzione e situazioni che con il freddo non hanno nulla a che vedere. E non si confondano le gelate notturne da semplice irraggiamento con gli afflussi freddi. La depressione di egeo e mediterraneo orientale, infatti, andrà attenuandosi e defilandosi verso levante, aprendo ad un contesto moderatamente anticiclonico e di segno occidentale o sud-occidentale piuttosto che settentrionale. Il trend, pertanto, è quello già intravisto in precedenza, che i freddisti non si augurano ma con cui, probabilmente, dovranno fare i conti. Il disegno si riferisce alla situazione generale prevista a fine anno, segnata, nei bassi strati da un bel campo anticiclonico, ed in quota da una estensione ovest-est altrettanto anticiclonica che allontana ulteriormente la sacca ad est della grecia e che accoglie un modesto cut-off afro-iberico…

Autore Pierangelo Perelli

Martedì 24 dicembre💨 ❄ Ancora venti forti, neve al Centro-Sud🔔🟡 Allerta GIALLA meteo-idro in 9 regioni.

La vasta perturbazione con aria fredda che sta interessando il nostro Paese continuerà a mantenere condizioni di spiccata instabilità sulle regioni centri-meridionali, con precipitazioni, anche nevose, fino a bassa quota insieme ed un’intensificazione della ventilazione dai quadranti settentrionali.

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse che integra ed estende quelli diramati nei giorni scorsi. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento (www.protezionecivile.gov.it).

L’avviso prevede dalla serata di oggi, lunedì 23 dicembre, venti da forti a burrasca dai quadranti settentrionali, localmente fino a burrasca forte, su Valle D’Aosta, Liguria, Lombardia, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia con mareggiate lungo le coste esposte.

Dal tardo pomeriggio di oggi si prevedono, inoltre, nevicate al di sopra di 300-500 metri e localmente anche a quote inferiori, su Marche meridionali, settori orientali di Umbria e Lazio centro-meridionale, Abruzzo e Molise, con apporti al suolo da deboli a moderati, localmente abbondati a quote superiori di Abruzzo e Molise e nevicate al di sopra dei 500-800 metri su Puglia centro-settentrionale, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia settentrionale, con apporti al suolo da deboli a moderati.

Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani, martedì 24 dicembre, allerta gialla su parte di Marche, Umbria, Lazio, sull’intero territorio di Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e su gran parte della Sicilia.

Fonte: dipartimento protezione civile nazionale

Lunedì 23 dicembre💨 🌊Ancora venti forti e mareggiate❄🌧 In arrivo nevicate e temporali al Centro-Sud🔔🟡 Allerta GIALLA meteo-idro in 8 regioni.

La perturbazione di origine nord-atlantica che sta interessando le regioni centro-settentrionali del nostro Paese, nel corso delle prossime ore, si sposterà verso Sud, estendendo i fenomeni con precipitazioni, anche nevose, fino a bassa quota e un’intensificazione della ventilazione dai quadranti occidentali.

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse che integra ed estende quello di ieri. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento della protezione civile nazionale.

L’avviso prevede dalla serata di oggi, domenica 22 dicembre, venti da forti a burrasca nord-occidentali sulla Sardegna, con raffiche fino a burrasca forte o tempesta sull’Isola, in estensione dalle prime ore di domani, lunedì 23 dicembre, a Molise e Abruzzo, specialmente sui settori costieri, a Campania, Basilicata e Puglia e forti mareggiate lungo le coste esposte. 

Dalla serata di oggi, domenica 22 dicembre, si prevedono precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Campania e Basilicata, specialmente sui settori tirrenici.

Dal primo mattino di domani, lunedì 23 dicembre, si prevedono precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Calabria e Sicilia, specialmente sui settori tirrenici.

I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento. Dal mattino di domani, inoltre, si prevedono nevicate sulla Calabria al di sopra dei 900-1000 metri, in abbassamento a 600-700 metri, con apporti al suolo da deboli a moderati.

Dal primo pomeriggio, poi, si prevede il persistere di venti da forti a burrasca nord-occidentali, con raffiche fino a burrasca forte, su Sicilia e Calabria. Si segnalano possibili mareggiate lungo le coste esposte.

Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani, lunedì 23 dicembre, allerta gialla in Calabria, Campania, Molise, su buona parte della Sicilia, parte di Basilicata, su settori dell’Abruzzo e su parte di Puglia e Marche.

Fonte: dipartimento protezione civile nazionale

Le prospettive meteo di fine anno…


Mentre è imminente la seconda irruzione di questo inizio di terza decade merita guardare a quanto può accadere nei giorni che ci conducono a fine anno, assai poco, per come sembra al momento ed ahimé, votati al grande freddo o a situazioni a decisa fisionomia invernale. Intanto l’irruzione che sta per interessarci, da nord a sud ed in modo rapido, è quella già esaminata e che tende ad avere come obiettivo la penisola balcanica e, in parte, l’adriatico. Non mancherà di produrre una ondata di instabilità, segnatamente sulla parte orientale della penisola e quindi al sud, un rinforzo dei venti ed una nuova moderata diminuzione termica. Andrà quindi configurandosi, guardando alla fisionomia generale su scala continentale o euro-mediterranea, come il classico cut-off in grado di generare un disegno dipolo nel quale sussiste una fascia moderatamente depressionaria dai balcani al mediterraneo centro-occidentale ed una fascia anticiclonica dinamica lungo l’europa centro-settentrionale. E’ vero che situazioni di questo tipo possono creare le condizioni di un certo afflusso freddo da levante; in questo caso, però, gli attuali orientamenti modellistici non vedono richiami freddi particolarmente intensi perché vedono, piuttosto, scarsa o modesta apertura alle correnti orientali ed un incalzare dell’atlantico che, dal punto di vista del freddo, promette davvero poco. Ed allora può accadere che, dopo questa fase moderatamente invernale e con temperature generalmente nella media o sotto media in qualche caso, nel corso degli ultimi giorni dell’anno si possa avere un contesto tendenziale favorevole a moderati rialzi barici e ad un graduale riaffermarsi di correnti occidentali o sud-occidentali. La circolazione ciclonica balcanico/adriatica dei giorni 25/26, destinata ad estensione retrograda ma anche ad attenuarsi, non dovrebbe, peraltro, mancare di regalare un quadro di qualche tempo associato a deboli correnti balcaniche ed a temperature contenute, ma sempre non di particolare rilievo dal punto di vista del vero freddo continentale. Incalzano, infatti e come detto, l’alta pressione tendente a chiudere la porta dell’est ed infiltrazioni atlantiche intorno all’area iberica. In ogni caso, visto che, comunque, non si tratta di una evoluzione così certa e di una situazione tanto facile da decifrare, naturalmente vedremo. Il disegno, con il supporto delle frecce grandi, mostra la configurazione generale prevista intorno ai giorni 28/29, eloquente nel delineare il disegno a dipolo sopra descritto, mentre la freccia piccola intende indicare come può evolvere la situazione nei giorni successivi…

Autore Pierangelo Perelli

La notte di Natale ❄️☃️

Lo scenario meteorologico previsto dai vari modelli globali (in fig.2-3-4) per il GIORNO
di Natale.🎄❄️

🎄LA NOTTE DI NATALE🎄(probabilità)
I modelli, anche ai dati di oggi, concordano nel vedere la Santa Notte🎅 con un tempo a tratti perturbato su regioni adriatiche, appennino centro meridionale e nord Sicilia.
Nevicate a quote collinari sulle regioni peninsulari (adriatiche e meridionali) e
di bassa montagna sui rilievi Siciliani.🌨

L. Colangelo
Notizie meteo Italia
Fonte immagini Windy.com

Le probabili dinamiche meteo di terza decade…


Da qui a 5-6 giorni saremo interessati da due irruzioni, la prima, nel breve, di per sé più moderata ma più diretta, la seconda più intensa ma meno diretta e maggiormente spostata a levante. Questa seconda, dei giorni 24/26, si delinea come la classica irruzione in veste di saccatura alimentata da aria dei mari del nord, con obiettivo la penisola balcanica, e destinata a maturare in forma di moderata area ciclonica disposta tra egeo e mediterraneo centro-orientale. Nel complesso il tutto, un pò per la direzione dei flussi, un pò per la dinamica alle alte latitudini e sull’europa orientale, non appare in grado di produrre afflussi freddi particolari; appare, comunque, in grado di regalare un periodo climatico variabile ed abbastanza in linea con il periodo. La seconda irruzione, come detto, appare maggiormente destinata alla penisola balcanica ed appare anche come la tipica evoluzione in cut-off che isola un’area ciclonica nel contesto di un quadro certamente con richiamo di correnti orientali, ma senza azioni fredde di particolare intensità. La spinta oceanica alle alte latitudini, infatti, non consente blocchi in grado di attirare, verso il mediterraneo, masse d’aria artico-continentali e supporta, invece, lo sviluppo di un respiro anticiclonico ovest/est alle medie latitudini capace di estendere influenza su europa centrale ed al limite del nostro settentrione. Ciò detto, l’evoluzione della stessa area depressionaria, certamente in grado di mantenere una certa instabilità su sud ed adriatico ed un flusso orientale, rimane da vedere; e rimane da vedere perché, piuttosto che defilarsi verso est o sud-est potrebbe, nel corso dei giorni tra natale e fine anno, ristagnare estendendosi o, addirittura, muovere in senso retrogrado. Il disegno illustra la situazione generale prevista intorno ai giorni 23/24 e mostra la saccatura dell’irruzione sopra descritta; la simbologia, a sua volta, intende rimarcare l’evoluzione immediatamente successiva che vede l’estensione verso est dell’alta oceanica con il cut-off conseguente, e lo sviluppo della circolazione depressionaria isolata o semi-isolata sul mediterraneo centro-orientale…

AUTORE PIERANGELO PERELLI

Dall’anticiclone ad un contesto moderatamente settentrionale…


Dall’anticiclone ad un contesto moderatamente settentrionale…
Il tempo che avremo intorno al natale comincia, anche se ancora con qualche incertezza, a delinearsi. Nel frattempo, e fino a fine decade, avremo un quadro guidato da un moderato promontorio sub-tropicale, ed avremo il classico quadro del tempo invernale degli anticicloni, rappresentato dalle nebbie, dagli strati, dalle inversioni termiche, dalle modeste gelate notturne nelle valli e nelle piane, dal tempo stabile, sereno, strati e nebbie permettendo, e, al netto del freddino da irraggiamento notturno, da temperature oltre la media, soprattutto oltre una certa quota. Lo stesso anticiclone, centrato tra iberia e mediterraneo occidentale, non avrà, tuttavia, vita lunga. Comincerà, appunto, ad indebolirsi in dirittura di fine decade, promuovendo una fase nuova, e, probabilmente, anche una fase destinata ad accompagnarci per un pò di giorni. I sogni freddisti di un natale bianco o nel segno del freddo appaiono, al momento e viste le caratteristiche di questa, seppur nuova, fase, un pò illusori; ma occorre anche dire che il tendenziale previsto spostamento dei massimi verso l’atlantico, unito ad una certa relativa rimonta meridiana, può dettare i termini di un tempo comunque moderatamente settentrionale, caratterizzato da irruzioni successive del nord-atlantico o del nord-europa, anche se più o meno osteggiate dalle azzorre. E le incertezze sopra menzionate risiedono proprio in questo; ovvero nel dove, longitudinalmente, il flusso settentrionale che si colloca tra la rossby positiva oceanica e la rossby negativa continentale, troverà collocazione. Avremo una prima moderata irruzione, con un transito di instabilità e con diminuzioni termiche, intorno al giorno 20; ed avremo, congiuntamente alla rimonta anticiclonica atlantica suddetta, la spinta di una successiva onda negativa secondaria, sempre di matrice nord-oceanica, più o meno destinata al mediterraneo o alla penisola balcanica a seconda del grado di ingerenza dell’anticiclone. In linea generale la maggioranza dei modelli depone, al momento, per un flusso freddo maggiormente destinato ai balcani e, solo marginalmente, al mediterraneo centro-orientale. Tuttavia vedremo. Il disegno, che mostra la situazione generale prevista ad inizio terza decade, mostra anche la prima azione ciclonica sopra descritta e transitata, mentre la simbologia intende segnare l’altrettanto descritta probabile evoluzione successiva…

Autore Pierangelo Perelli

L’evoluzione possibile di seconda decade…


L’esaurimento della configurazione ciclonica mediterranea, foriera di un modesto richiamo di correnti più fredde orientali, è andato maturando secondo la logica delle retrogressioni destinate al rientro in atlantico. Il relativo aggancio si inquadra nella intraprendenza di una saccatura oceanica, di matrice polare marittima, in grado di produrre un rapido transito prossimo sulla penisola. Poi, a guidarci in direzione di fine decade, sarà l’ormai familiare, anche nella stagione invernale, anticiclone supportato dal ramo afro-mediterraneo del sub-tropicale. Una evoluzione questa, certamente poco gradita ai freddisti, e foriera di quel tempo da temperature sopra la media, soprattutto oltre una certa quota ed a quelle quote esenti da nebbie e raffreddamento da irraggiamento. Quando saremo intorno al giorno 18 la situazione generale sarà, probabilmente, quella del disegno, in cui è ancora ben apprezzabile il ruolo di protagonista svolto dal promontorio del sub-tropicale. Saremo, però, ed altrettanto probabilmente, all’inizio di un cambiamento contestualizzabile in un certo ritiro dello stesso promontorio, in un trasferimento graduale dei massimi verso ovest e verso l’atlantico, e con la possibilità che detta nuova fase risulti associata ad una certa destabilizzazione per settentrionalizzazione ed ingresso di correnti più instabili settentrionali o nord-occidentali (vedi simbologia). Inutile addentrarci oltre e nel tempo che potrebbe fare a natale o nel corso delle feste perché è veramente troppo presto e, nel merito, non ci sono ancora indicazioni chiare ed omogenee da parte dei vari istituti…

Autore Pierangelo Perelli

Le possibili dinamiche meteo, da qui a metà mese…


L’evoluzione meteo che ci conduce verso metà mese appartiene alle dinamiche della tipica irruzione artica destinata a produrre, in senso cronologico, vortice mediterraneo, cut-off iberico, fasatura del medesimo da parte delle correnti atlantiche. Una evoluzione del genere, è bene chiarirlo, è in grado di determinare una fase invernale, certamente movimentata e certamente associata a diminuzioni termiche, ma a carattere episodico e tutt’altro che di grande freddo o di gelo. Va considerata come una irruzione di peso, come la prima vera irruzione della stagione, ma anche come una sfuriata a carattere temporaneo e poco attinente ai blocchi duraturi capaci di attirare masse di aria fredda continentale molto da est o nord-est. Tutto questo in relazione allo scarso orientamento nella direzione di situazioni meridiane solide, appunto, di blocco, e più in relazione ad uno zonale incipiente ed incisivo, in grado di sbloccare il tutto nell’arco di 72 ore. Ho disegnato l’evoluzione suddetta fissandola in 4 step fondamentali, che bene illustrano il senso di un affondo capace di produrre area ciclonica e richiamo di correnti più fredde da levante, ma anche il senso di una circolazione che poi smette di essere alimentata dall’aria fredda e che si isola ad ovest in attesa di rientrare nell’ambito del flusso atlantico. Uno sviluppo del genere, riguardo alle irruzioni artiche e d’altra parte, è anche quello più frequente e probabile. Dalla situazione in quota attuale a quella prevista a 24/36 ore il quadro è quello di una saccatura associata a poli freddi che affonda verso sud, destinata, per come vuole la dinamica atmosferica di questi casi, a ruotare il suo asse in senso antiorario e a distribuire una circolazione ciclonica in mediterraneo, allungata nel senso dei paralleli. Una tale azione non può, naturalmente, non essere associata ad un peggioramento e ad un contesto di segno nettamente invernale. I forcing che vanno a svilupparsi successivamente sono poi quelli che tendono a spingere il vortice verso ovest in senso retrogrado e ad interrompere, di conseguenza, il flusso freddo balcanico, determinando la tipica circolazione semi-isolata, pronta ad accogliere la spinta oceanica e a suggerire i termini di una successiva fase da ovest…

Autore Pierangelo Perelli

Tempo instabile al centro sud tra oggi e domani 🌦️⚡

Una bassa pressione è posizionata attualmente sul Tirreno centrale e tra oggi e domani , porterà tempo piovoso su diverse zone della penisola, ed in particolare sul medio versante adriatico e al sud.

Nella giornata odierna le piogge saranno più frequenti ed intense sull’Emilia Romagna, Marche, zona est dell’Abruzzo, Campania, basso Lazio, Molise, Puglia centro-settentrionale, Calabria, Basilicata, nord della Sardegna e Sicilia. Le nevicate saranno relegate solo su quote di montagna. Le temperature registreranno un modesto calo.

Nella giornata di domani, le precipitazioni interesseranno essenzialmente le regioni meridionali e potrebbero risultare localmente intense in Puglia.

Precipitazioni previste dal modello di previsione americano GFS per i prossimi due giorni.

Temperature stazionarie ed intorno alla media tipica per questo periodo su tutta l’Italia.

Autore Dott. Centra Massimo

Il possibile episodio freddo in esame…


Riguardo alla possibilità di un episodio o di una fase fredda tra fine prima ed inizio seconda decade c’è ancora molto da scrivere. Appare abbastanza scontato il trend nella direzione di una meridianizzazione con affermazione di un pattern wave2, nonché di una estesa irruzione destinata a buona parte del continente, ma occorre ancora attendere per capire fino a che punto e con quali caratteristiche tale sviluppo avrà effetti in area mediterranea. Il rex blocking assai probabile che si configura e figlio di un significativo affondo artico marittimo, dovrebbe, in ogni caso, determinare il profilo di una saccatura estesa da est ad ovest o da nord-est a sud-ovest, capace di disporsi, ben strutturata, su tutta l’europa centro-orientale, e di prolungarsi anche sulla penisola. Tuttavia rimane ancora molto da capire riguardo alla effettiva distribuzione dei centri barici e dei flussi che andrà a determinarsi, in virtù dei vari modi relativi che i vari modelli indicano o prevedono, tra quelli che mostrano il concretizzarsi temporaneo di una semplice estensione in veste di saccatura e quelli che considerano un vero e proprio VP split capace di collocare, tra europa centro-orientale e mediterraneo settentrionale, un esteso polo freddo, assai interessante da seguire nel corso dei giorni. Questa seconda possibilità, che, al momento, ed è bene chiarirlo, rimane solo una possibilità, è dettata, ad es., dall’ultima emissione del modello europeo. Il disegno, con la linea rossa rappresentativa della isoipsa che detta il profilo del promontorio anticiclonico, si rifà, appunto, alla situazione che lo stesso modello europeo prevede ad inizio settimana prossima. Nello stesso è ben apprezzabile l’estesa irruzione in veste di rex blocking che muove lungo il continente e che, per come indicato dal quadro delle frecce più piccole, rappresentative della evoluzione della isoipsa, è in grado poi di ridisegnarsi come un dipolo in cui si struttura un cut-off anticiclonico sul nord europa ed una fascia moderatamente depressionaria alle latitudini di europa centrale e mediterraneo settentrionale. Diversa riflessione è quella ancorata ad altri modelli che non prevedono la configurazione scand+ ma, per come indicato dalla rappresentazione evolutiva isoipsica delle frecce più grandi, una evoluzione ben più zonale in cui all’episodio freddo fa seguito un corso occidentale con ritiro del promontorio azzorriano…

Autore Pierangelo Perelli

Primo vero episodio freddo della stagione a fine decade?


La meteo seria è quella che, quando guarda a forecast di medio/lungo termine, ne prende atto ma li considera come semplici quadri ipotetici, molto da confermare. In ragione di questo va assolutamente detto che l’irruzione fredda, proposta da un pò tutti i modelli intorno ai giorni 8/10 dicembre, rientra tra le possibilità ma anche tra le ipotesi che andranno confermate nel corso dei prossimi giorni. Al momento la medesima irruzione appare come l’affondo di una ampia saccatura, alimentata da aria artica, ed a rapida evoluzione nella direzione del classico profilo rex-blocking. Al netto dell’effettivo concretizzarsi di una tale situazione, nel merito molte incertezze sussistono in relazione a quanto l’azione fredda avrà una influenza più o meno diretta sulla penisola, a seconda della latitudine coinvolta. Il disegno mostra la situazione prevista dal modello europeo intorno ai giorni 7/8 dicembre, ed inquadra la ampia saccatura sopra menzionata, associata a nuclei freddi in quota che, relativamente, muovono verso sud, destinati, per come rappresentato dalla simbologia, a coagularsi in un ampio sistema ciclonico freddo con asse disposto lungo una direttrice nord-est/sud-ovest (da frecce blu a frecce viola). La possibilità che, effettivamente, la rapida evoluzione associata finisca per produrre un quadro decisamente invernale governato da un cut-off disposto tra balcani e mediterraneo, è reale ed in grado di regalare la prima vera ondata di freddo della stagione. Sarà da vedere, tuttavia, al fine di un episodio con tutti i connotati del vero episodio freddo, il preciso disporsi dei centri barici e dei flussi, in quota ed al suolo, sia in termini di latitudine che di struttura ed estensione…

Autore Pierangelo Perelli

Goccia fredda in quota verso l’Italia nel fine settimana?

Una goccia colma di aria fredda in quota si dovrebbe andare a posizionare sull’Italia nel fine settimana.
Questa bassa pressione potrebbe causare su molte delle nostre regioni condizioni atmosferiche piovose, con delle nevicate fino a quote di collina al centro e al nord.
Temperature che dopo l’aumento che avremo in questi prossimi giorni, specie nei valori massimi, si porteranno sotto la media da sabato.
È da evidenziare che si tratta di una evoluzione meteo da confermare.

Autore Dott. Centra Massimo

Tra occidente e modesti tentativi di afflussi freddi balcanici…


Che la grande invernata o irruzione artica cantata da certi siti e da certi media sarebbe stata poca cosa o cosa effimera lo sapevamo e così è stato. L’afflusso freddo, nelle corde di una modesta e temporanea irruzione a componente ibrida polare ed artico/marittima, ha prodotto quello che doveva produrre, ed ovvero una contenuta diminuzione termica che, peraltro, dopo 24/36 ore, sta già salutandoci. Ed anche il rapido ritorno ad una componente occidentale o, addirittura, sud-occidentale, era cosa che le mappe dicevano, in maniera chiara ed uniforme. I primi giorni della settimana, pertanto, registreranno un generale rialzo termico, associato anche, al netto di modeste infiltrazioni sul centro-nord, ad una certa stabilizzazione. Una certa perturbazione del flusso atlantico, con una ondulazione di un certo rilievo, potrebbe subentrare intorno a metà settimana, sinonimo di un cambiamento assimilabile anche alla possibilità dello sviluppo di una relativa situazione scand+, tutta ancora da verificare nei termini del suo profilo e della sua evoluzione. Sappiamo che un tale sviluppo può anche essere foriero di una spinta orientale continentale, e, dunque, di un flusso più freddo da levante o nord-est, ma va anche detto che la modellistica, al momento ed al riguardo, non presenta omogeneità di vedute e, comunque, neanche chissà quali afflussi freddi. Alcuni modelli danno l’indicazione di una rimonta anticiclonica destinata a far scendere un polo freddo in quota lungo l’europa centro-orientale, ma senza che lo stesso polo abbia poi la possibilità di scendere ulteriormente; altri, invece, lo caratterizzano come un vero e proprio asse di saccatura est-ovest in grado di scivolare lungo i balcani e di fornire il classico afflusso balcanico a parte della penisola, segnatamente a quella adriatica e meridionale. Naturalmente vedremo, anche se, nel complesso ed al netto della eventualità di una certa sbuffatina orientale con i soliti notiziari che scambiano dette sbuffatine per ondate di gelo, non risultano, almeno nel quadro del medio e del medio/lungo termine, scenari particolarmente orientati ad afflussi freddi degni di tale nome. Il disegno si riferisce alla situazione prevista intorno a metà settimana e mostra, con il supporto della simbologia (dalle frecce più grandi a quelle più piccole), l’evoluzione possibile indicata dei giorni immediatamente successivi…

Autore Pierangelo Perelli

PREVISIONE SPERIMENTALE INVERNO 2024/2025


La suddetta analisi, partendo da una valutazione delle proiezioni stagionali fornite dai modelli ECMWF e UKMO, si prefigura di poter descrivere il possibile corso dell’inverno 2024/2025. Per questo il lavoro svolto si pone quale prodotto sperimentale.
Le aree a cui si rivolge il lavoro sono specifiche del SETTENTRIONE ITALIANO.

ANALISI (Dicembre)
1-10 Dicembre: condizioni di prevalente zonalità, con saltuari passaggi nuvolosi associati a discreti fronti perturbati ma con scarse possibilità di neve a bassa quota. Possibili refoli freddi d’origine artico-marittima/continentale. Temperature generalmente in media o al di sopra della media. Precipitazioni nella media.
11-20 Dicembre: iniziali condizioni di prevalente zonalità, in seguito maggiori chance di irruzioni di aria artico-continentale. Prevalenti condizioni alto-pressorie. Clima secco e precipitazioni sotto-media. Temperature in media o leggermente al di sotto della media.
21-31 Dicembre: possibili interazioni tra masse d’aria di origini differenti con occasioni per nevicate a bassa quota. Temperature suscettibili a sbalzi importanti, positivi e negativi. Precipitazioni leggermente sopra-media.

GENNAIO
1-10 Gennaio: possibili iniziali condizioni per interazioni tra masse d’aria di origini differenti e con nevicate a bassa quota. Poi gradualmente più secco con temperature nella media. Precipitazioni nella media o lievemente al di sopra.
11-20 Gennaio: condizioni zonali sempre più marcate con frequenti ma sterili passaggi nuvolosi, temperature sopra-media. Precipitazioni nella media.
21-31 Gennaio: prevalente condizioni alto-pressorie con frequenti nebbie. Temperature sopra-media. Precipitazioni sotto-media.

Il bimestre più freddo dell’anno si concluderà con temperature poco al di sopra della media o nella media. Le precipitazioni saranno prevalentemente poco al di sotto della media. Le possibili occasioni nevose a bassa quota sembrano essere relegate al periodo delle festività, tra la fine della seconda decade di Dicembre e l’inizio della prima di Gennaio.
Febbraio

1-10 FEBBRAIO: possibili iniziali correnti nord-atlantiche con rapidi passaggi perturbati, poi rapido ritorno a condizioni alto-pressorie. Temperature sopra-media. Precipitazioni nella media.
11-20 FEBBRAIO: iniziali condizioni zonali con frequente nuvolosità; in seguito possibili afflussi freddi di origine artico-marittima e quota neve progressivamente in calo. Temperature soggette a sbalzi importanti sia positivi che negativi. Precipitazioni nella media.
21-28 FEBBRAIO: condizioni di variabilità atmosferica con possibili passaggi perturbati e neve in montagna. Temperature sopra-media. Precipitazioni sopra-media.

Marzo: si prospetta un Marzo con caldo fuori stagione, almeno inizialmente; in seguito accesa instabilità con neve sui monti.

Nel complesso, è probabile che l’inverno 2024/2025 possa essere caratterizzato da temperature sopra-media e precipitazioni nella media. La neve in montagna non sarà molta, ma ci saranno alcune importanti occasioni per eventi intensi. In pianura, oltre a Dicembre, non sembrano esserci situazioni ulteriori per assistere alla caduta delle neve, se non parzialmente nella seconda parte di Febbraio.

Per la suddetta analisi non vengono tenuti in conto né possibili stratwarming, né possibili stratcooling.

A cura di Davide Casotti
L. C.

VELOCE IRRUZIONE FREDDA VERSO L’ITALIA TRA DOMANI E SABATO 🌬️🥶

Un Fronte freddo dalle alte latitudini Europee sta per arrivare sull’arco Alpino e causerà delle nevicate specie sul versante nord di confine.

Questo fronte freddo nella giornata di domani, venerdì, transiterà velocemente su tutta l’Italia determinando alcune precipitazioni che potrebbero risultare nevose sopra i 1000 metri di quota sull’appennino, per poi scendere fino ai 700/800 metri su Abruzzo, Molise e Puglia Garganica tra la serata e le prime ore della giornata di sabato.

L’ irruzione fredda causerà una forte ma temporanea diminuzione della temperatura su tutta l’Italia, e forti venti inizialmente occidentali che dopo il passaggio del fronte si disporranno dai quadranti settentrionali.

Da domenica e per alcuni giorni ritornerà l’alta pressione con tempo stabile su tutte le regioni.

Autore Dott. Centra Massimo

Ondata di tempo variabile di matrice nord-oceanica…


Tutto il freddo e l’inverno di cui alcuni trattano consiste in una diminuzione termica di 2-3 gradi (max 4) per 2-3 giorni. La disposizione dei flussi su scala euro-oceanica non depone per nessuna vera ondata di freddo. Depone, invece, per un corso di correnti tese atlantiche in cui la componente polare appare più protagonista di quella artica. Risulta evidente, dato un certo affondo di dette correnti nord-atlantiche sino al limite del mediterraneo settentrionale, la conseguenza di una certa diminuzione termica, ma sempre in un contesto più occidentale che settentrionale. Quello a cui probabilmente assisteremo nel breve/medio termine è, piuttosto, una ondata di tempo burrascoso, variabile, a tratti perturbato, con rinforzo di venti, prettamente occidentali e tendenti a successiva temporanea rotazione a nord-ovest o a settentrione. L’essenza del quadro meteo dei prossimi giorni ce la racconta proprio detto rinforzo dei venti, sintomatico di un forte gradiente barico tra una fascia sub-tropicale non così bassa di latitudine ed il grande flusso occidentale associato alla fascia depressionaria che abbraccia gran parte del continente. Il disegno, che indica la situazione generale prevista ad inizio terza decade o intorno ai giorni 21/22, ci segnala anche il percorso dell’aria fredda a tutte le quote, fatto certamente di qualche sbuffata in grado di raggiungere il nostro centro-nord ma fatto, anche e soprattutto, di un percorso che, alle nostre latitudini, non tende a creare affondi particolari e si mantiene lungo una linea ovest-est. Non solo; la sbuffata più consistente, ovvero quella prevista in transito tra giovedi e venerdi, ci farà si assaggiare le caratteristiche di un tempo un pò più invernale, ma in un modo assai temporaneo dato che da occidente è pronto l’avanzare immediatamente successivo di una fase più mite e occidentale/sud-occidentale…

Autore Pierangelo Perelli

Due veloci irruzioni fredde verso l’Italia in questa settimana. 🥶

Due veloci irruzioni fredde interesseranno l’Italia in questa settimana.


La prima tra mercoledì e giovedì e la seconda più intensa tra venerdì e sabato.

Venti forti, veloci precipitazioni anche nevose a quote di bassa montagna al centro nord e calo sensibile della al passaggio del fronte freddo.

Autore Dott. Centra Massimo

Il nord-atlantico prossimo protagonista.


L’atlantico che incalza dalle sue latitudini centro-settentrionali, intravisto come ipotesi del medio-lungo termine in precedenza, rappresenta l’elemento dominante del prossimo corso meteo. L’associata corrente groenlandese è destinata a modificare il quadro europeo con gli effetti di una estensione ciclonica su tutta la parte centro-settentrionale del continente, certamente foriera, su dette aree, di un tempo variabile/perturbato e fatto anche di decise diminuzioni termiche. Il grande inverno, che tende ad abbracciare soprattutto tutta l’area scandinava, tenterà anche di raggiungere latitudini più meridionali, ma non sembra con i segni di affondi particolari. Risulta evidente come, per le nostre latitudini, un corso ibrido tra il polare/marittimo e l’artico/marittimo di tale natura possa fornire gli elementi di un tempo instabile, ventoso, ed anche fatto di diminuzioni termiche, ma bisogna anche considerare il quadro generale di una configurazione poco propensa a vere e proprie irruzioni e più favorevole al persistere di una fisionomia zonale. Eventuali ondulazioni annesse potranno anche non mancare di regalare qualcosa di più invernale sul nord-italia, ma senza l’aspetto di veri e propri afflussi freddi. I soliti titoli poco attinenti alla realtà e finalizzati a raccogliere attenzione, oppure frutto di totale ignoranza, li lasciamo ad altri. Qua si cerca di commentare quanto dicono effettivamente i forecast e le mappe dei principali istituti meteo, nel modo più razionale ed oggettivo possibile. Il disegno mostra la situazione generale prevista intorno ai giorni 19/20 ed è eloquente nell’indicare il contesto sopra esaminato. La estesa area depressionaria che abbraccia buona parte dell’europa struttura un ben definito corso zonale, teso e disposto dal nord-atlantico ai balcani, e linea di confine tra l’aria fredda dello stesso nord-atlantico e l’aria mite che arriva da ovest a più basse latitudini. E descrive anche un disegno che non sembra, almeno al momento, in grado di modificarsi in senso meridiano e di affondare saccature assimilabili a vere e proprie irruzioni fredde. Appare più probabile, al contrario e guardando al lungo termine di metà terza decade, che la medesima fase nord-atlantica, movimentata e moderatamente fredda, possa sfociare in una fase con affondo a largo in oceano o ad ovest dell’iberia e fatta di correnti sud-occidentali…

Autore Pierangelo Perelli

Segni da autunno avanzato più che da inverno precoce…


Certi titoli che parlano di arrivo di freddo polare in italia sono scritti da gente che andrebbe perseguita legalmente e che dovrebbe essere rimandata a scuola a cominciare dalle elementari. Ovviamente non ci sarà nessuno sconquasso termico. E non ci sarà sulla base di quanto esaminato precedentemente, discusso come una evoluzione aperta tanto alla possibilità di una sbuffatina orientale più fredda quanto a quella di un assai temporaneo flusso orientale destinato a smorzarsi praticamente sul nascere. Non che la medesima evoluzione non sia favorevole ad elementi da autunno avanzato. Tutt’altro. Ma la prevista espansione anticiclonica sull’europa settentrionale, destinata comunque ad attivare una discesa di aria più fredda ed instabile lungo l’europa centro-orientale e sino al mediterraneo settentrionale, è minata da un corso occidentale che incalza dall’atlantico centro-settentrionale, ed è minata da una ingerenza anticiclonica che intende, lo stesso afflusso orientale o nord-orientale, frammentarlo o deviarlo. In questo modo si fa strada, maggiormente, l’ipotesi di una circolazione ciclonica del nord-europa, si in rapido transito lungo la francia, ma anche destinata a defilarsi verso occidente, sull’iberia e sul vicino oceano. Il flusso settentrionale che si divide in due rami, come in questo caso, non è certo una novità e rientra tra i modelli evolutivi tipici, in cui il classico rex blocking, capace di coagulare l’afflusso settentrionale in una ben definita saccatura stazionaria, non matura e matura invece un quadro da opposizione di fase, tra una saccatura che scivola rapida verso sud-est lungo i balcani ed una circolazione, altrettanto ciclonica, che muove retrograda verso occidente, isolandosi e marcando una rimonta anticiclonica lungo il suo bordo orientale. Tutto questo ce lo racconta il disegno della situazione generale prevista intorno ai giorni 14/15, nel quale la simbologia segna il contesto di un transito instabile e di aria effettivamente più fredda, ma anche quello di un annesso polo freddo in quota che fugge verso ovest isolandosi e frammettendo, tra sé stesso e la discesa fredda balcanica, un ponte anticiclonico. Ho scritto di un atlantico che incalza da occidente alle latitudini medio-alte, e se vogliamo guardare, poi, un pò più avanti nel tempo, c’è certamente da considerare la possibilità che, in dirittura di fine decade, possa subentrare una nuova fase, governata da correnti occidentali o nord-occidentali di segno polare-marittimo…

Autore Pierangelo Perelli

Le possibilità di un cambiamento meteo in senso più invernale…


Il disegno della situazione generale prevista intorno ai giorni 12/13 è eloquente nell’indicare il trend intravisto ed analizzato da giorni. Detto trend è quello che vede una decisa espansione meridiana del sub-tropicale, ramo oceanico, lungo l’europa occidentale, volto a ridisegnare il quadro euro-atlantico in un senso più invernale. Diciamo subito, però, che, nei riguardi della possibilità di una fase fredda o di un episodio invernale, molto risulta ancora da scrivere, sia nei termini della sua eventuale intensità e sia in quelli della sua durata. In generale il quadro ci porta, con tutta probabilità, verso una temporanea situazione con minimo mediterraneo e richiamo di correnti più fredde settentrionali od orientali. Ma occorre anche dire che la dinamica evolutiva dei flussi e dei centri barici potrebbe essere quella di un semplice episodio, moderato ed assai temporaneo. Appare, infatti, difficile che possano determinarsi le condizioni di un blocco persistente in chiave rex con persistente afflusso dai quadranti orientali. I modelli, da questo punto di vista, ed in riferimento al medio-lungo termine, non chiariscono ancora con certezza tale disegno. Un pò tutti prospettano, per l’inizio della settimana, la rimonta anticiclonica suddetta, l’irruzione conseguente lungo l’europa e la genesi di una moderata circolazione depressionaria in quota tra europa centrale e mediterraneo, ma ci raccontano cose ancora difformi per quanto riguarda l’evoluzione successiva. Una evoluzione che potrebbe vedere certamente alcuni giorni con un vero e proprio polo freddo in quota e minimo mediterraneo associato a correnti orientali, ma che potrebbe anche vedere qualcosa di più sfumato e fugace, con una maggiore invadenza delle alte pressioni volte a spezzare detto flusso settentrionale ed a defilare il minimo suddetto verso ovest…

Autore Pierangelo Perelli

Il possibile comportamento del sub-tropicale nel corso di questa prima decade di novembre.


L’attuale dominio di un promontorio sub-tropicale persisterà ancora e persisterà per come si confà ai blocchi anticiclonici dinamici, sempre piuttosto resistenti. Tuttavia andrà maturando anche la tendenza già intravista in precedenza, assimilabile ad una ridistribuzione di tale blocco e del getto polare, in un quadro, alla fine, relativamente evolutivo. Si notano, infatti, nel corso della prima decade del mese, i classici movimenti che vedono la corrente a getto guadagnare in latitudine sull’atlantico e mantenersi ad alte latitudini in un corso sud-ovest/nord-est sul continente, sulla base di una serie di step in cui l’asse del promontorio anticiclonico tende a ruotare in senso orario e tende a traslare verso nord-ovest. Si tratta di un cambiamento graduale che, nel complesso, rimane di blocco nei confronti delle correnti umide atlantiche, ma che, al tempo stesso, aumenta la pressione ad occidente e la diminuisce ad oriente, secondo il classico schema che tende ad un eventuale scand+ e ad un antizonale a più basse latitudini. Se tutto questo si tradurrà in una effettiva azione più fredda continentale o balcanica nel medio-lungo termine certamente lo vedremo. Sta di fatto che un pò tutti i modelli, al momento attuale, intravedono detta tendenza.

Autore Pierangelo Perelli

La possibilità di una stabilizzazione con correnti orientali…


Lo schema evolutivo, già esaminato, rimane quello di una stabilizzazione con rimonta anticiclonica a costituire una sorta di blocco ad omega. Quanto detto blocco, nel corso dei primi giorni di novembre, sia in grado di offrire, al mediterraneo, correnti orientali più fredde, non è dato ancora di saperlo. Quello indicato dalla maggioranza dei modelli è, attualmente, maggiormente a favore di un quadro si orientale ma con solo moderate o non così significative diminuzioni termiche; non sembra, cioè, che l’alta pressione perda di eccessiva invadenza sul suo bordo di levante. Tuttavia vedremo. I nubifragi, prima sulla toscana e poi sempre più ad ovest, su sardegna, liguria e piemonte, hanno confermato il trend precedentemente visto, vale a dire quello di una frenata della depressione iberico-mediterranea con sua influenza temporanea sulla parte occidentale della penisola, e con suo successivo indebolimento associato a spostamento retrogrado. Il tutto legato ad un progressivo consolidamento del campo barico continentale con deviazione del jet stream verso nord-est e verso più alte latitudini. Una tale intraprendenza del ramo oceanico del sub-tropicale è quella che ha, con la partecipazione del promontorio sul mediterraneo orientale, ingabbiato la medesima circolazione ciclonica, e che sta creando le prospettive di inizio mese in esame. Il disegno, riferito alla situazione generale dell’immediato inizio di novembre, mostra il vortice in quota dei recenti nubifragi oramai isolato e defilato oltre gibilterra e mostra la estesa configurazione anticiclonica che lo isola e che fa da blocco rispetto alla saccatura presente in pieno atlantico. La simbologia, nel contempo, intende indicare la possibilità intravista di una successiva rimonta meridiana sull’europa nord-occidentale (dalle frecce grandi a quelle più piccole), con rotazione in senso orario dell’asse di tale promontorio, e con la prospettiva del costituirsi, almeno per qualche giorno, di un disegno ad omega con massimi sull’europa centro-settentrionale e con una influenza di correnti di levante sul mediterraneo centro-orientale…

Autore Pierangelo Perelli

Le dinamiche meteo possibili tra fine ottobre ed inizio novembre…


Gli step meteo indicati in precedenza, visti nelle grandi linee della configurazione globale euro-atlantica, in buona parte si confermano. La fase delle ultime 48-72 ore si è presentata meno stabile del previsto perché il campo anticiclonico, pur non così basso, ha continuato a presentare una debole falla mediterranea con richiamo di correnti umide meridionali o sud-occidentali. Sussiste, nel frattempo, la minaccia che si profila per il fine settimana, e stavolta costituita da una ben definita saccatura con tanto di sistema organizzato e con tutti gli elementi di un contesto assai insidioso. Tuttavia e per fortuna si conferma, altrettanto, un disegno di relativo freno da muro sub-tropicale in mediterraneo che dovrebbe tenere confinata la perturbazione ad occidente così da renderla si influente, ma temporaneamente e non oltre la fascia più occidentale della penisola. In più rimane il fatto che l’estensione delle alte pressioni in quota continua ad apparire in grado di tenere il grande flusso atlantico piuttosto a nord così da indirizzare la stessa circolazione ciclonica iberica in un moto retrogrado ed in un cut-off progressivamente sempre più defilato verso l’atlantico. Poiché l’evoluzione in tal senso rimane, però e comunque, un pò incerta, che tutto proceda secondo quanto indicato c’è da augurarselo perché risulta evidente il grado di insidia che può comportare l’affondo deciso in mediterraneo di una saccatura di questo tipo e relativamente frenata a levante. Si confermano poi per il medio-lungo termine, al netto di un sub-tropicale che si mostra ancora invadente in mediterraneo centro-orientale, certe velleità del sub-tropicale ramo oceanico, orientate nella direzione di rimonte meridiane tutte ancora da definire ma che appaiono nelle possibilità del fine mese e dell’inizio di novembre. La stessa situazione del disegno, riferita alla configurazione generale prevista intorno ai giorni 29/30, mostra già, sull’atlantico ed in direzione delle isole britanniche, un promontorio deciso che, in questo caso stringe la mano al ramo africano venendo a costituire una grande promontorio che devia ben a nord il jet stream (freccia grande), ma che in un secondo tempo potrebbe finire per disegnare un profilo che apre a correnti nord-orientali…

Autore Pierangelo Perelli

Prospettive di medio-lungo termine in esame…


Andare a sbirciare a 7-8 giorni nella meteo non corrisponde certo ad esaminare qualcosa di certo. In questo caso ha, comunque, un senso, giacché tutta la modellistica che guarda al medio-lungo termine, pur non ancorata a qualcosa di davvero omogeneo, vede, per quei giorni, un certo movimento del sub-tropicale, stavolta ramo atlantico, che merita una certa attenzione. E la merita perché mentre la nuova saccatura, prevista in avvicinamento nell’ambito del prossimo fine settimana, avrà difficoltà a traslare decisa verso levante e si troverà costretta ad impantanarsi come circolazione semichiusa verso sud-ovest, andranno maturando movimenti tesi alla rimonta meridiana dell’anticiclone oceanico e che, quanto meno, aprono alla possibilità di un cambio meteo favorevole a correnti orientali. Naturalmente vedremo. Da qui a quel periodo l’evoluzione meteo è destinata, prima, a presentare due step successivi: quello di una fase un pò più stabile, e quindi quello della nuova minaccia atlantica, che, a dispetto della maggiore probabilità che non proceda oltre l’iberia o l’estremo mediterraneo occidentale, potrebbe, comunque, risultare più o meno influente. L’ingresso successivo, nello scacchiere euro-atlantico, e come protagonista, dell’azzorriano che spinge verso nord-est e che può puntare a realizzare qualcosa che rammenta il rex-blocking, è, poi e per come detto, nelle corde delle possibilità, anche se non ancora con elementi di certezza adeguati. Il disegno si riferisce alla situazione generale prevista intorno ai giorni 28/29 ed indica, con il supporto della simbologia, la rimonta descritta, con la conseguente spinta retrograda di una saccatura continentale e con l’associato eventuale aggancio della depressione iberica…

Autore Pierangelo Perelli

Le piogge anche verso il sud dell’Italia.

Un vortice di bassa pressione si andrà isolando sul mediterraneo centrale determinando copiose piogge nei prossimi giorni sulle regioni meridionali.

Nella giornata di domani le piogge saranno frequenti su quasi tutta Italia ad eccezione della Sardegna.

Le precipitazioni più intense e diffuse si verificheranno sulla Sicilia, Calabria ionica, Puglia salentina, Basilicata meridionale, Emilia Romagna e Lombardia meridionale.

C’è da evidenziare che si potrebbero verificare dei forti nubifragi e degli episodi alluvionali.

Prestare attenzione.

Autore Dott. Centra Massimo

Dinamiche autunnali in azione…


Il tentativo di instaurare un blocco mediterraneo da parte del sub-tropicale è risultato problematico e non ha prodotto effetti particolari oltre quelli di una certa stabilizzazione, resa, peraltro, meno solida da modeste infiltrazioni di aria umida da occidente. Per di più, e per come ipotizzato in precedenza sui relativi ed incerti esiti anticiclonici di metà settimana, ecco profilarsi un cedimento significativo sostenuto dal progredire di una discreta saccatura atlantica da occidente. La medesima saccatura si sta muovendo con gradualità, un pò costretta a forzare il relativo promontorio, ma non mancherà di ribaltare la situazione meteo italica regalandoci gli effetti di un contesto piovoso autunnale, in spostamento da nord a sud. L’evoluzione che si prospetta nel breve/medio termine corrisponde alla classica situazione in cui i forcing spingono la curvatura ciclonica a muovere verso meridione piuttosto che verso levante, a configurarsi come una circolazione mediterranea destinata a raggiungere il nord-africa ed a residuare in un cut-off. Evidente, di conseguenza, l’attivazione di correnti meridionali lungo il profilo occidentale della penisola, assai umide ed instabili e potenzialmente anche in grado, su certe aree, di produrre precipitazioni di una certa consistenza. Il progresso di una tale dinamica abbraccerà un pò tutto il resto della settimana, e fino al molto probabile miglioramento da ritorno anticiclonico, previsto da inizio terza decade…

Autore Pierangelo Perelli

Promontorio sub-tropicale, poi da giovedì bassa pressione e pioggia anche abbondante in Italia

In questi ultimi giorni stiamo assistendo alla classica ottobrata con tempo stabile e con temperature decisamente miti.

Al sud e sulle due isole maggiori sono previsti valori anche di +30 gradi in questi prossimi due giorni.

Da mercoledì gradualmente si farà avanti sul mediterraneo centrale una bassa pressione colma di aria fredda in quota, che causerà un drastico cambiamento del tempo in Italia con piogge, temporali, vento e un calo della temperatura.

C’è da evidenziare che questa fase piovosa interesserà questa volta anche il sud Italia, compresa tutta la Sicilia, zone dove fino ad ora stanno risentendo della mancanza di precipitazioni.

Autore Dott. Centra Massimo

PROSSIMI 10 Giorni.Prima anticiclone poi bassa pressione con piogge anche abbondanti.

Il tempo nei prossimi giorni sarà caratterizzato da condizioni meteo soleggiate e con temperature elevate, specie al centro e al sud.

In Sicilia si potrebbero toccare i +30 gradi e nelle zone interne delle regioni meridionali peninsulari i +27/+28 gradi.

Tra mercoledì e giovedì gradualmente un centro di bassa pressione dall’ovest del continente europeo si andrà spostando verso il mediterraneo centrale, formando un cut off che per piu giorni potrebbe interessare la nostra Italia e finalmente anche il sud Italia e la Sicilia con piogge localmente forti.

Autore Dott.Centra Massimo