Una struttura di alta pressione di origine sub tropicale tenderà a rinforzarsi sulla Penisola Iberica e le sue propaggini arriveranno fino alle regioni centro-settentrionali dell’Italia.
Il medio versante adriatico e le regioni meridionali invece risentiranno seppur in maniera blanda ancora degli effetti di una bassa pressione che si trova tra il Mar Egeo ed il Mar Nero.
L’inizio di ottobre, mese centrale della stagione autunnale, sarà contraddistinto dal bel tempo e da temperature tipiche di fine estate.
La maggiore anomalia positiva della temperatura rispetto alla media si registrerà sul nord e sul medio versante tirrenico.
Per un cambiamento del tempo ed un possibile ritorno delle piogge con buona probabilità dobbiamo aspettare la fine della prima decade di ottobre.
La moderata avanzata dell’autunno si rivela più breve del previsto con la conseguenza che la fine del mese viene ad assumere connotazioni da estate matura piuttosto che da autunno.
A prescindere dal modo con cui il sub-tropicale tende a rialzare la testa con una certa veemenza occorre, però, anche dire che il medesimo spaventa assai meno di qualche tempo fa, sia perché non può essere in grado di determinare temperature troppo elevate e sia perché è meno probabile che sia in grado di resistere a lungo.
Rimane pertanto assolutamente vero che i segni di una stagione che avanza continuano a sussistere, a maggior ragione se si considera che tutti i modelli concordano nel ritenere che a partire dai giorni 4/5 ottobre il fronte polare sembra voler scendere di latitudine in maniera più significativa di quanto non abbia fatto sino a questo momento. Sulla forte instabilità degli ultimi giorni e sui tornado associati ci sarebbe da dire molto, ma è evidente, dovendo farla breve, che si tratta di fenomeni legati alla elevata energia in atmosfera da dissipare a disposizione ed al modo rapido con cui la medesima dissipazione si svolge. In un contesto in cui tale energia, in termini di calore ed umidità, si trova ad interagire con repentine infiltrazioni di aria più fredda e più secca, non può che dar luogo a fenomeni violenti. E le trombe d’aria ne sono una logica conseguenza perché in dette situazioni turbolenza e vorticità fanno spicco.
E che si tratti di vorticità orizzontale da wind shear, od orizzontale da thermal boundary, o verticale da misocicloni, o persino, in certi casi, di vorticità in ambito mesociclonico, può tranquillamente accadere che detta vorticità, nell’ambito di forti fenomeni convettivi può finire per essere, dalla stessa forte corrente ascensionale e con i meccanismi del tilting e dello stretching, guidata ed incanalata a produrre la concentrazione della vorticità verticale ascensionale, il classico equilibrio ciclostrofico e la fortissima bassa pressione che caratterizzano il tornado.
Tornando alla situazione ed alla evoluzione dei prossimi giorni avremo, per come già accennato, il ritorno ad un contesto stabile da promontorio sub-tropicale, ed avremo, di conseguenza, rialzi termici e, al netto di un residuo di instabilità sul sud-italia causato dalla configurazione ciclonica in quota presente sul basso mediterraneo, una condizione di bel tempo, Vedremo, poi, quanto, nel corso dei primi giorni di ottobre l’autunno, soprattutto a partire, per come detto, dai giorni 4/5, proverà a prendersi la scena. Il disegno si riferisce alla situazione generale prevista per fine mese e mostra, in modo chiaro, l’azione stabilizzante sopra descritta nonché l’azione ciclonica, attualmente in azione su parte d’italia, confinata ben a levante…
Dire che avanza un pò d’autunno non significa ammettere che ci saranno chissà quali peggioramenti ma significa considerare che la fisionomia generale, barica e dei flussi, su continente e mediterraneo, va ed andrà assumendo connotazioni meno estive e più aperte ad infiltrazioni atlantiche nonché a riduzioni durevoli, di una certa entità, del campo barico.
Il che non significa, naturalmente, che poi la stagione non possa, anche molto tardivamente, provare a tornare su configurazioni dettate dal sub-tropicale. Il medesimo sub-tropicale, in verità, non mostra ancora un atteggiamento troppo arrendevole, tant’è che l’infiltrazione in atto, ed in ulteriore intensificazione nel breve termine, scivolerà lungo la penisola chiudendosi in un cut-off o in un vortice in quota circondato da valori di campo barico positivi.
Intanto, però, detta circolazione è comunque da intendersi come una falla di tutto rispetto e destinata, per sua natura, ad insistere per qualche tempo sul mediterraneo centrale; e poi c’è da considerare la possibilità, indicata da vari modelli, che ulteriori apporti infiltrativi da occidente, seppur non così bassi di latitudine, tendano ad agganciare detta circolazione, delineando poi la fisionomia di una curvatura ciclonica sul centro-nord ed in spostamento verso est o nord-est, oppure delineando la persistenza di una quadro depressionario sullo stesso mediterraneo, ed in questo caso tendenzialmente su quello centro-orientale.
In generale tutto questo non corrisponde affatto ad una crisi profonda della stagione, ma corrisponde ad una sua fase di stanca, associata a variabilità ed anche a momenti perturbati, variamente distribuiti nel corso di questa terza decade.
L’affondo imminente sopra indicato è, come detto, destinato a scivolare lungo la penisola e, pertanto, altrettanto destinato ad essere la causa di un corso instabile in trasferimento da nord a sud. A seguire salirà quindi in cattedra da protagonista la circolazione ciclonica chiusa o semi-chiusa mediterranea derivazione di tale infiltrazione, la quale non potrà mancare di influenzare in negativo il tempo sul sud-italia per qualche giorno nel corso della prossima settimana. Sarà dunque poi da vedere l’evoluzione ulteriore degli ultimi giorni del mese, naturalmente ancora tutta da verificare, ma verosimilmente associata alla possibilità di nuovi apporti atlantici in un mediterraneo ancora sotto l’influenza, seppur attenuata, del vortice esaminato.
Il mio disegno, che si riferisce alla situazione generale prevista intorno ai giorni 25/26, mostra la circolazione ciclonica in quota ed in azione sul centro-sud, mentre la simbologia vuole rappresentare i modi con cui susseguenti possibili moderate infiltrazioni da ovest possono interagire con la medesima circolazione, inglobandola, fagocitandola e trascinandola nel flusso occidentale oppure fornendola di un temporaneo apporto nell’ambito di una sua persistente azione su balcani e mediterraneo centro-orientale…
Il contesto di una situazione relativamente zonale associata a correnti occidentali instabili per il settentrione favorisce il persistere di una stagione semi-estiva ma variabile sul nord-italia. Sul medesimo transitano, infatti, infiltrazioni, o moderate ondulazioni negative capaci di vivacizzare sviluppi e passaggi temporaleschi.
La saccatura prevista in arrivo a partire da metà settimana o in dirittura del fine è anche più incisiva della precedente nonché, probabilmente, anche destinata ad evolvere in maniera differente. Ed è destinata ad evolvere in modo diverso dalla precedente perché, in veste di saccatura di chiusura, rimetterà in discussione il contesto zonale recentemente affermatosi, sulla base di un rialzo pressorio sul vicino atlantico ed a nord e verso est sul continente, inteso a sovrastarla ed a chiuderla in una sorta di vortice o goccia fredda.
Il risultato di una tale evoluzione tipica, che è quella in cui una saccatura affonda verso sud e matura in un cut-off, può corrispondere ad un transito perturbato o di instabilità, questa volta non solo limitato al nord-italia ma più generalizzato e, probabilmente, anche destinato ad attardarsi poi sull’estremo meridione.
Una tale evoluzione è davvero interessante e ripropone un cut-off, una goccia fredda, un vortice, una circolazione ciclonica mediterranea come quelle che si sono presentate in passato, e che qualcuno ha, in modo superficiale e scorretto, definito medicane. Un tale tipo di circolazione è un classico esempio di depressione a cuore freddo che, con le caratteristiche del medicane o delle depressioni a cuore caldo, c’entra ben poco.
Può, eventualmente, sul mare caldo, acquisire parzialmente elementi delle depressioni a cuore caldo, o anche diventare, alla fine, un vero medicane, ma tale evenienza è assai rara. Sussistono delle condizioni ben precise in una depressione che corrisponde ad un medicane, come certi valori di pressione, il classico occhio, una certa forza minima dei venti, e la natura a cuore caldo. Il cut-off di cui stiamo trattando appare, nel contesto evolutivo degli ultimi run, certamente insidioso ma, nel contempo, destinato a perseverare, fino a dissolvimento, nella situazione di semplice vortice mediterraneo.
Non dubito, comunque, sul fatto che qualcuno possa ricominciare a parlare di medicane o di un nuovo medicane, finendo per dare l’impressione di non conoscere né cos’è una comune depressione e né cos’è un medicane. Il mio disegno si riferisce alla situazione generale prevista nel fine settimana ed evidenzia la saccatura o la circolazione ciclonica indicata, più marcata in quota e centrata sul centro-italia, mentre la simbologia intende rimarcare l’evoluzione che vede detta circolazione scivolare verso sud e consolidarsi in un ben definito cut-off destinato prima al sud-italia e poi ai mari compresi tra sicilia e nord-africa…
L’evoluzione già descritta vede l’attuale situazione di blocco temporaneo sfociare, nell’arco di 48/72 ore, in un corso a decisa componente ovest-est od occidentale, seppur non così aperta alle infiltrazioni atlantiche. Di fatto il cammino verso l’autunno continua a mostrarsi complicato, anche se, tra fine seconda ed inizio terza decade, eventuali passaggi perturbati, quanto meno di moderata intensità, sono da mettere in conto.
L’attuale depressione o saccatura che affonda sul vicino atlantico sino alle latitudini del nord-africa tende ad un contesto meridiano che la vede mantenersi piuttosto ad ovest fino a risultare, per il momento e per la nostra penisola, poco influente. Al netto di una certa temporanea azione delle sue correnti sud-occidentali sul nord-italia ma destinate nel breve termine poi ad essere frenate verso occidente, va messo comunque in conto che la rimobilizzazione zonale prevista verso fine decade potrebbe trasformare lo stesso sistema depressionario in una moderata curvatura ciclonica in rapido transito proprio sullo stesso nord-italia, magari associato ad un peggioramento di una certa entità.
Nel complesso tutto questo non coincide certamente con l’ingresso di elementi autunnali o con destabilizzazioni generalizzate ma è altrettanto vero che, al seguito della moderata curvatura ciclonica menzionata e nel contesto del flusso occidentale, ulteriori azioni cicloniche, anche se sempre maggiormente destinate al centro-nord e da inquadrare nel corso dei primi giorni di terza decade, potrebbero dettare il corso di un tempo non così stabile o caratterizzato da una certa variabilità. Il disegno indica la situazione generale prevista proprio nell’immediato inizio di terza decade dove si può osservare il progredire da occidente di una moderata curvatura ciclonica, mentre la simbologia intende rappresentare, con una isoipsa di riferimento, l’evoluzione che, dalla situazione attuale (colore viola), conduce a quella di inizio terza decade (colore blu)…
L’evoluzione meteo dei prossimi giorni ci propone uno di quei movimenti classici nei quali una saccatura dell’atlantico tenta di affondare verso sud e di traslare verso levante con un asse disposto lungo una direttrice nord-est/sud-ovest finendo, però, anche se provvisoriamente, per subire l’effetto di un blocco con meridianizzazione.
Nell’ambito dell’equilibrio geostrofico forza di gradiente/forza di Coriolis evoluzioni come questa ci raccontano proprio di come la dinamica di tale equilibrio detti i tempi ed i modi delle ondulazioni che percorrono il fronte polare. Nel caso specifico il risultato di una tale evoluzione, inquadrabile nei giorni dell’immediato dopo metà mese, è quello di un primo promettente flusso sud-occidentale in quota, evidentemente umido ed instabile, che investe le nostre regioni centro-settentrionali, ma che, però e subito dopo, anziché progredire, frena e si allontana in senso retrogrado, con rotazione della sua direzione in senso antiorario.
Ecco perché ad un certo peggioramento di breve durata tenderà a seguire il certo miglioramento che, in processi del genere, è dettato dalla rimonta del sub-tropicale.
La minaccia di detto sub-tropicale, potenziale fonte di una fase calda, è, però e per fortuna, a sua volta destinata ad essere altrettanto temporanea perché scompaginata da una incipiente spinta zonale, inquadrabile verso fine decade e, se non in grado di introdurre elementi segnatamente più autunnali, quanto meno capace di produrre una fase spiccatamente occidentale con la possibilità di moderate infiltrazioni sul nord-italia.
Il disegno indica la situazione prevista intorno ai giorni 16/17 nella quale si possono ben apprezzare i segni della saccatura frenata ad est e che tende quasi a cut-off con un asse disposto lungo una direttrice nord/sud, mentre la simbologia, nei suoi colori da blu e viola, vuole rappresentare l’evoluzione sopra descritta secondo la quale detta temporanea configurazione deriva dall’affondo della menzionata saccatura che, in un primo momento ha l’asse disposto lungo una direttrice nord-est/sud-ovest ed interessa il nord-italia con il suo flusso sud-occidentale…
L’alta pressione sub-tropicale sta mostrando alcuni cenni di cedimento e delle nubi alte e stratificate dal nord Africa stanno invadendo i cieli dell’Italia ed in particolare il centro nord. Piogge in arrivo essenzialmente al nord e su parte del centro nei prossimi giorni. Le temperature seppur in calo si manterranno superiori ai valori tipici per la metà di settembre.
Nel fine settimana un vortice di bassa pressione si andrà a posizionare sulla Penisola Iberica causando l’arrivo sull’Italia di correnti meridionali molto calde.
Durante la prossima settimana si dovrebbero instaurare sull’Europa centrale e settentrionale correnti occidentali più fresche ed instabili che a tratti potrebbero interessare il nord dell’Italia e parte delle regioni centrali, più stabile e caldo il tempo nelle regioni meridionali.
Il motivo per il quale certe pagine o servizi meteo debbano scrivere dell’uragano daniel, del medicane che minaccia il sud italia, del ciclone tropicale che colpisce la libia andrebbe chiesto a chi scrive.
In alcuni casi dopo aver scritto nel titolo dell’uragano daniel in mediterraneo si corregge il tiro nell’articolo scrivendo che uragano potrebbe diventarlo, mentre in altri non si corregge nessun tiro e si continua imperterriti a parlare di uragano o medicane.
Un talk ieri sera, ospite giuliacci, ha fatto emergere molto bene il guaio di questo modo di fare informazione meteo, tra giornalisti che amano far propri i titoli meteo più eclatanti letti su tali pagine senza preoccuparsi di distinguere fra cose corrette e cose meno corrette, ed una meteorologia che, invece, cerca di dire le cose per come stanno. E giuliacci le ha dette.
Nel senso che ha detto che la depressione daniel, che dalla grecia si è spostata sulla libia, mai è stata un uragano, un medicane o un ciclone tropicale, descrivendo cos’è un ciclone tropicale. Pertanto coloro che scrivono certi titoli o certi articoli o non sanno cos’è un medicane oppure lo sanno ma scrivono comunque cose del genere per motivi che solo loro conoscono. Bravi e complimenti.
Venendo alla evoluzione dei prossimi giorni possiamo inquadrarla in tre step successivi. Il primo è quello in atto di un promontorio anticiclonico in fase di moderato ritiro ad aprire ad un minimo di infiltrazioni atlantiche sulle regioni settentrionali; il secondo è quello di un affondo, inizialmente promettente come fonte di un possibile peggioramento ma, dalle ultime emissioni, in tal senso un pò ridimensionato giacché ostacolato o frenato nel suo moto verso levante e costretto ad affondare, in una prima fase, sull’atlantico iberico/marocchino; il terzo è quello di una mobilizzazione ovest-est destinata a far muovere detto affondo verso est ma con molti dubbi riguardo alle effettive possibilità di un relativo cambio meteo radicale in senso autunnale.
Saremo, a quel punto, verso fine decade, ed in un contesto tendente ad una decisa occidentalizzazione, tutta però da vedere, appunto, sul piano della maggiore o minore influenza della fascia anticiclonica o del corso depressionario delle latitudini centro-settentrionali europee. Il disegno, riferito alla situazione di metà mese mostra la saccatura indicata che affonda, in un primo momento e per come rappresentato dalla freccia 1, verso sud, mentre la freccia 2 vuole rappresentare la mobilizzazione successiva e di fine decade in base alla quale tutto prende a muoversi da ovest ad est con la depressione che, di conseguenza, può aprire ad un corso un pò più oceanico…
Il rinforzo di un promontorio di alta pressione di origine sub tropicale determinerà sull’Italia a partire da domami un ulteriore aumento della temperatura da nord a sud.
I prossimi 5 giorni saranno caratterizzati da temperature estive con picchi superiori ai +30 gradi.
Dalla seconda parte della prossima settimana l’alta pressione sub-tropicale si andrà gradualmente attenuando a causa di infiltrazioni di aria più fresca ed instabile da ovest.
Il vivi e lascia vivere è una filosofia, specialmente in scienza, che trovo deleteria. Quanto meno in scienza si dovrebbero scrivere le cose come stanno. Questo discutibile mondo del tutti sul palco che dicono e scrivono abbassa la qualità dell’informazione e non giova alla cultura e alla sua diffusione.
Mancano i controlli, manca una censura, mancano istituzioni che vigilano, e tutto finisce per essere una bolgia in cui il nulla e il valore si confondono. La gente legge qualcosa ed il suo contrario e non capisce più dove sta la ragione o il vero. Ed anche la meteo, ahimé, non è esente da tale problema. Si legge di tutto, e si leggono cose che oscillano dal serio ed oggettivo al ridicolo. Non spetta a me, naturalmente, giudicare. Ma cosa devo pensare quando in un qualche articolo pubblico si legge che è imminente l’arrivo di un medicane mentre non c’è e non ci sarà nessun medicane? La gente che di meteo non sa lo legge e si allarma, e ci crede, anche perché la medesima notizia la ritrova, presa a pappagallo, su altri notiziari.
Ecco perché la filosofia del vivi e lascia vivere non mi piace; perché mentre qualcuno scrive che arriva un medicane qualche altro servizio, invece, scrive le cose come stanno e, di conseguenza, merita più considerazione. Invece con il vivi e lascia vivere tutti vivono ed anzi, alla fine finisce per vivere meglio ed avere più successo chi scrive che arriva un medicane. Un bel mondo questo, non c’è che dire. Venendo alla situazione meteo continuiamo ad avere l’azione di un promontorio anticiclonico che, al netto di una certa infiltrazione dai quadranti orientali sull’estremo meridione dettata dal residuo di quella depressione che qualcuno ha scambiato per un medicane, fornisce e fornirà gli elementi generali di una estate settembrina tutt’altro che spiacevole.
La faccenda potrebbe cominciare a cambiare verso metà mese quando lo stesso promontorio tenderà a ritirarsi sotto l’effetto di un forcing occidentale che, se non destinato ad apportare subito infiltrazioni oceaniche, introdurrà gi elementi di un clima meno caldo e più atlantico. Un cambiamento di configurazione questo che potrebbe risultare, alla fine, anche il preambolo di contesti un pò più autunnali o piovosi da inquadrare a partire dai giorni di fine decade. Il mio disegno illustra il profilo della situazione generale riferita ai giorni 13/14, assimilabile al quadro più o meno zonale e moderatamente anticiclonico (frecce piccole) sopra descritto, mentre le frecce grandi servono ad indicare, con la rappresentazione del cambiamento di una isoipsa di riferimento, l’evoluzione che dalla situazione odierna conduce alla situazione degli stessi giorni 13/14…
Forse parlare di medicane, di possibile medicane o, addirittura, dell’ennesimo medicane sul mediterraneo, è un pò eccessivo. Il medicane sbandierato e di giorni fa sul ligure-tirrenico, e non era difficile prevederlo, non c’è stato. Adesso vediamo questo sui mari meridionali intorno a grecia e sicilia. Del resto la formazione di un medicane in mediterraneo non è così facile. Se poi qualcuno ama menzionare a sproposito nomi forti e fenomeni improbabili più che probabili anche a costo di cadere in errori tecnici gravi, faccia pure. Ma non mi sembra il modo migliore di fare meteo. E non può essere affatto casuale che un qualche vecchio meteorologo in un qualche programma televisivo denunci l’esistenza di siti e di servizi meteo approssimativi. Pazienza. Ma coloro che dalla meteo e dai servizi meteo si aspettano informazioni serie ed oggettive dovrebbero rendersene conto e saper selezionare tra sfondoni e notizie che hanno un senso. Tornando al nostro medicane beh, direi che attualmente quanto sta interessando con molte piogge la grecia e che sta agendo sui mari limitrofi, tendendo ad un lento moto retrogrado o verso sud-ovest, altro non è che, tendenzialmente, un vortice, una goccia fredda in quota, un cut-off, una circolazione ciclonica, una depressione, e tutto ciò che appartiene ai sistemi a cuore freddo, vale a dire a nulla che abbia a che vedere con un medicane, che, invece, è un sistema a cuore caldo. La differenza non è di poco conto. I sistemi a cuore freddo sono alimentati dall’aria fredda, dalla instabilità relativa e dai contrasti che, destinati a produrre fronti di discontinuità termica nella loro fase baroclina, caratterizzano i cosiddetti cicloni extra-tropicali. I medesimi, nella loro maturazione, possono tendere, per il tipo di circolazione che muove l’aria fredda, a chiudersi in un vortice freddo e a caratterizzarsi come sistemi barotropi ma sempre come sistemi a cuore freddo. Il medicane, ovvero quel qualcosa che somiglia ai cicloni tropicali è sistema barotropo e trae l’energia vitale non dall’aria fredda e dai relativi contrasti termici, ma dall’aria caldo-umida di un mare particolarmente caldo in grado di, in determinate condizioni favorevoli, attivare un processo ascensionale destinato, per effetto Coriolis, a diventare una profondissima depressione chiusa a cuore caldo fatta di convergenza al suolo e di divergenza in quota. Nulla toglie, naturalmente, che un ciclone con caratteristiche di ciclone extra-tropicale, diventi un medicane, ma mica è così semplice. Per cui prima di menzionare l’ennesimo, (l’ennesimo ? e rispetto a quale precedente ?) medicane chiamerei il sistema, fino a che medicane non è, con il nome corretto che gli spetta e che non è affatto “medicane”. Il mio disegno illustra la situazione generale mediterranea prevista a distanza di circa 24 ore e mostra l’inequivocabile struttura di un, almeno fino a domani, vortice mediterraneo…
Una forte alta pressione sub-tropicale sarà la protagonista del tempo per questa settimana su gran parte dell’Europa.
Una bassa pressione sulla Penisola Iberica ed un’altra tra la Grecia e il mare Ionio causeranno in queste zone forti piogge.
La depressione sul mare Ionio sta causando dei venti forti da nord est sulle regioni centrali e meridionali e un temporaneo calo della temperatura sul medio versante adriatico e al sud. Le precipitazioni saranno per lo più relegate sulle zone ioniche.
Dell’aria fresca di provenienza Balcanica raggiungerà tra domani e mercoledì il medio versante adriatico e le regioni meridionali, causando un calo della temperatura, un rinforzo significativo del vento dai quadranti settentrionali e della instabilità che sarà più evidente sulle zone ioniche della Basilicata, Calabria e Sicilia.
Questa aria fresca nord orientale sarà richiamata dal movimento verso Sud-Ovest di un vortice ciclonico incentrato sul Mar Egeo che nel corso della prossima settimana si sposterà verso il mare Ionio.
Il resto dell’Italia risentirà, seppur marginalmente, di una imponente risalita di aria calda subtropicale che andrà interessare soprattutto la Francia, l’Inghilterra, Paesi Bassi, Belgio, Germania occidentale, Svizzera, Danimarca e zone più meridionali della Penisola Scandinava.
In Francia nei prossimi giorni sono previste temperature eccezionalmente elevate e vicine ai +38 gradi.
Su queste Nazioni Europee sopracitate si potrebbero verificare durante la prossima settimana dei nuovi record di caldo per un mese di settembre.
Il cambio di circolazione generale in atto vede la nuova sacca atlantica non progredire verso levante ma, al contrario, frenare e scivolare con atteggiamento semi-retrogrado verso il vicino oceano iberico a largo di gibilterra, sulla base di una evoluzione generale orientata verso una situazione di blocco.
Ed il disegno della situazione prevista ad inizio settimana o intorno ai giorni 4/5 in tal senso è eloquente giacché mostra proprio il profilo marcato di una bella configurazione ad omega. Tale configurazione è l’esatta espressione di un jet stream poco prodigo di affondi marcati, deciso nel delinearsi con un ramo principale ovest-est alle latitudini settentrionali del continente e, nel contempo, associato ad una dinamica che vede sue ondulazioni perdersi verso sud in veste di cut-off o semi cut-off. Una dinamica questa tra le più classiche tra quelle nelle quali il grande sistema termodinamico troposferico cerca l’equilibrio termico.
Lo sgancio verso sud di corpi freddi in quota che perdono contatto con il flusso principale più a nord e che, di conseguenza, risultano in circolazioni chiuse vorticose corrisponde sia ad uno dei metodi più efficaci dal punto di vista degli scambi termici tra latitudini e sia al determinarsi di situazioni di ristagno in cui l’equilibrio geostrofico pende a sfavore della legge di Coriolis ed a quella del grande flusso occidentale. Nella configurazione che sta maturando sull’europa delle latitudini centro-meridionali lo stesso profilo ad omega vede il cut-off iberico allontanarsi verso sud-ovest e maturare in una circolazione chiusa e bloccata mentre ad oriente, e per come fisiologico in detti casi, tende a maturare un’altra circolazione depressionaria portata, dinamicamente, a spingere altrettanto verso sud-ovest ed in senso retrogrado.
E sarà proprio questa, piuttosto che quella iberica ed a causa di detta retrogressione, a risultare maggiormente influente per il mediterraneo meridionale, così da creare qualche disturbo sul sud-italia e così da evitare, soprattutto sul centro-sud, eventuali ed eccessivi rialzi termici.
La temperatura, sotto l’effetto della stabilità dettata dall’anticiclone dinamico suddetto, non potrà, comunque, che aumentare, ma, e lo speriamo, è probabile che lo farà regalando una estate priva di estremi termici e con temperature abbastanza conformi al periodo stagionale. Vedremo poi, quando saremo verso fine decade, se ed in che termini tornerà a prevalere la spinta oceanica…
L’affondo di una goccia fredda a ovest della Penisola Iberica scatenerà la risposta di un promontorio stabilizzante nord africano, questa volta con asse più francese (lì e su parte dell’Europa del nord le anomalie calde maggiormente eclatanti).
L’Italia vedrà una stabilizzazione delle condizioni meteo e un caldo in aumento che non dovrebbe però sconfinare su valori troppo elevati o particolarmente sopra norma.
Da sottolineare una certa divisione tra settori occidentali e orientali. Almeno in una prima fase infatti il nord ovest, grossa parte del lato tirrenico e anche le Alpi (proseguirà quindi l’ablazione nevosa sugli apparati glaciali nonostante nelle valli di primo mattino si avvertirà un certo fresco settembrino, questo perchè la massa d’aria calda da come sempre i suoi effetti iniziali in quota) saranno i settori più caldi (possibili massime di 32/33 gradi su Toscana, parte del Lazio, zone interne del centro occidentali e Pianura Padana.
Il lato orientale (e specie sud orientale) avvertirà invece gli effetti di una seconda goccia fredda in azione tra Ionio ed Egeo, che su queste zone porterà ad un contenimento delle temperature per venti orientali; gli stessi invece che sul lato tirrenico potrebbero alzare le massime il giorno (effetto foehn) e rimescolare l’aria durante la notte con calo termico comunque attivo ma non in tutta la sua potenzialità.
Le 2 basse pressioni ai lati di un promontorio anticiclonico rappresentano appunto quella che in meteorologia si chiama “configurazione ad Omega”
Ad oggi, con tutte le dovute cautele del caso, sembrerebbe una fase piuttosto duratura e a seguire anche la parte del sud più scoperta potrebbe venire inglobata in modo maggiore dal promontorio, in attesa che qualcosa poi affacciandosi da ovest possa faticosamente e alla lunga erodere l’alta pressione.
In definitiva: niente che non si sia mai visto a settembre, ma se dovesse durare più del dovuto, la circolazione autunnale che porta il messaggio piovoso atlantico potrebbe latitare ancora a lungo. Nessun problema per tutte quelle zone (anche numerose) in cui è piovuto bene negli ultimi mesi. Meno bene per le poche altre (ci metto sicuramente la mia e la Liguria di ponente) in cui le piogge sono state scarsine e frammentarie
Ovviamente se devo dare un parere personale meglio una situazione bloccata adesso che a ottobre e novembre mesi principi dell’autunno per eccellenza
Ma appunto vediamo quanto potrà essere duraturo questo blocco circolatorio
Un campo di alta pressione di origine sub tropicale si andrà a posizionare su gran parte dell’Europa.
Con gli ultimi aggiornamenti dei modelli di previsione si nota che l’alta pressione con i suoi massimi si andrà posizionando sulla parte centro settentrionale del continente.
Sull’Italia avremo prevalentemente tempo stabile ma l’aumento della temperatura sarà meno netto del previsto visto che sul versante adriatico e sulle regioni meridionali soffieranno correnti settentrionali.
Una bassa pressione dal nord atlantico si andrà a posizionare sulla Penisola Iberica dove ci saranno per più giorni delle forti piogge.
La stessa bassa pressione determinerà sull’Italia la risalita di un promontorio di alta pressione di origine nord africano con aria molto calda che dovrebbe interessare soprattutto il centro e il sud.
Secondo il modello europeo di previsione ECMWF la prima decade di Settembre sarà contraddistinta da valori di temperatura superiori alla media su quasi tutta l’Italia, solo il nord ovest dovrebbe registrare valori normali per il periodo.
Le precipitazioni saranno scarse o del tutto assenti al centro sud, mentre sulle regioni settentrionali si dovrebbero verificare più precipitazioni rispetto alla media.
Il tempo di questi ultimi giorni ha certamente meritato di essere commentato con termini come marcata depressione sul ligure tirrenico, significativo guasto di fine agosto, temporaneo stop dell’estate, ecc. ecc.; un pò meno, però, con i soliti termini da catastrofe che, in situazioni di questo tipo, si leggono e si sentono qua e là, come ciclone, uragano, medicane, per non parlare di termini come disastro imminente ecc. ecc.
Per carità, non che non si potesse formare il famoso e raro “medicane” o uragano mediterraneo. Ma non è tanto questo. E’ proprio il solito e, a mio parere, assai discutibile, vizietto di fare clamore, di esagerare, e di farlo talora anche in modo, sempre a mio parere, tecnicamente scorretto, grottesco, pacchiano.
Evidentemente per alcuni quando arriva una saccatura che forma la classica ma normalissima depressione sul golfo ligure parlare di depressione risulta complicato ed è più semplice parlare di ciclone, uragano mediterraneo e cose del genere. Lo so che una depressione come quella di questi giorni è un ciclone; ma so anche, come lo sa chi usa questo termine, che un suo uso fatto in questo modo, è improprio perché lo confonde con i classici cicloni tropicali, che sono ben altra cosa.
Sarebbe appropriato parlare ad es. di circolazione ciclonica, perché renderebbe meglio l’idea. Ma non colpirebbe, non allarmerebbe, non farebbe clamore. Ecco perché giudico certa informazione non informazione ma qualcosa d’altro. E mi si perdoni, ma da sempre non ho una grande simpatia per tutti gli atteggiamenti in cui individuo, a torto o a ragione, speculazione, ricerca a tutti costi di attenzione e consenso, disonestà intellettuale, l’approfittare dell’ignoranza altrui (vedi oroscopo, maghi, ecc.), e cose similari.
Dunque la stagione ha subito un brusco stop e ha portato, seppur non in maniera così estesa, quanto le situazioni come questa portano, ovvero temporali e localmente fenomeni di un certo rilievo e nubifragi. Una situazione che, per come racconta il disegno riferito al contesto odierno, sussiste ancora ed andrà stemperandosi gradualmente, sulla base del progressivo trasferimento verso levante della medesima depressione.
Sempre altrettanto progressivamente avremo, pertanto, al netto di possibili recrudescenze, un certo miglioramento, dettato dalla configurazione di un rialzo barico associato ad un profilo, inizialmente e più o meno, zonale. Ecco che settembre potrebbe, dunque, iniziare nel segno di un tempo discreto, si estivo ma con temperature accettabili.
Per i successivi primi giorni dello stesso settembre, poi, è da valutare la possibilità di un cambio di configurazione nel segno del determinarsi di un cut-off o semi cut-off iberico (vedi simbologia) che, viste le conseguenti prospettive di un certo ritorno del sub-tropicale non è che, per i freddisti, deponga molto bene; ma, per fortuna, sembra anche che il medesimo sub-tropicale non abbia l’intenzione di fare marcata e duratura barriera, con la possibilità che, alla fine, finisca per prevalere un forcing ovest-est in grado di smuore la medesima depressione verso est o nord-est. Vedremo…
L’aria fresca nord atlantica si sta estendendo gradualmente su tutta l’Italia. Fino a fine mese le temperature saranno sotto la media su tutto il territorio nazionale.
Nella prima settimana di Settembre è possibile che su gran parte dell’Europa e d’Italia un ritorno a temperature superiori alla media.
Un’estesa area perturbata atlantica, in avvicinamento sul Bacino del Mediterraneo centro-occidentale, determinerà sull’Italia una fase di spiccato maltempo sulle regioni settentrionali, a iniziare da quelle più occidentali, con piogge e temporali diffusi e localmente persistenti. I fenomeni tenderanno progressivamente ad estendersi verso est raggiungendo il Friuli Venezia Giulia nella serata di domani. La ventilazione sarà in prevalenza occidentale e in generale e progressivo rinforzo.
Le temperature subiranno una generale e marcata diminuzione su tutto il territorio nazionale. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse che integra ed estende quello di ieri. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento della protezione civile nazionale.
L’avviso prevede dal pomeriggio di oggi, sabato 26 agosto, precipitazioni, a prevalente carattere di rovescio o temporale, con fenomeni che diventeranno diffusi e localmente persistenti su Valle d’Aosta, Province autonome di Trento e Bolzano, in estensione, dalle prime ore di domani, domenica 27 agosto, a Liguria ed Emilia-Romagna. Dal pomeriggio di domani, inoltre, si prevedono rovesci o temporali anche sul Veneto, in successiva estensione al Friuli Venezia Giulia. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, grandinate, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento.
Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani, domenica 27 agosto, allerta arancione per temporali su Lombardia e Liguria. Anche allerta gialla per rischio idraulico e idrogeologico su Valle d’Aosta, ampi settori del Piemonte, Province Autonome di Trento e Bolzano, Veneto ed Emilia-Romagna occidentale.
Eccoci qua, da oggi comincia la fase di maltempo severo tanto atteso nei giorni scorsi. Mentre il centro e sud Italia é alle prese con una forte ondata di caldo con valori che specie nelle zone interne stanno raggiungendo i 40° -41°, il nord Italia invece sta sperimentando ancora una volta maltempo molto intenso, se non estremo.
Una supercella sta interessando il Piemonte e nelle prossime ore giungerà in Lombardia ( poi ancora nelle altre regioni del nord con direttrice ovest -est) e con se purtroppo sta portando e porterà, oltre al calo termico, violente precipitazioni accompagnate da grandinate anche di 10 cm di diametro e forti raffiche di vento sottoforma di downburst.
Purtroppo non sono esclusi disagi molto intensi dovuti ad allagamenti, frane e smottamenti.
A questo proposito, proprio in queste zone il sito ESTOFEX ha emesso un livello 3 🟣 per la possibilità di fenomeni molto violenti, quindi attenzione nelle prossime ore per chi si trova all’aperto o in macchina ⚠️
Un nucleo di aria molto fresca dal nord Atlantico entrerà nel mediterraneo centrale nella serata di domenica causando un profondo vortice di bassa pressione tra il mar Ligure e il Tirreno settentrionale e in movimento verso est nella giornata di lunedì.
Questa profonda bassa pressione determinerà una intensa ventilazione a rotazione ciclonica, dei forti temporali specie al centro nord e un sensibile calo della temperatura che gradualmente ad inizio della prossima settimana interesserà tutta la nostra Italia.
Dei fenomeni temporaleschi tra lunedì e mercoledì dovrebbero interessare anche il centro sud.
Il primo settembre incomincerà l’autunno meteorologico ma bisogna tener conto che non sono rare delle ondate di calore nel primo mese autunnale. Vedremo.
Il cambio meteo atteso sa di evento giacché può segnare un brusco stop alle velleità di un sub-tropicale tanto insistente quanto di consistenza.
Da qui a parlare di fine dell’estate, però, ce ne corre, e leggere, qua e là, i soliti titoli demenziali al riguardo, fa ridere. Sappiamo che avremo un cambio netto, assimilabile ad un vero e proprio “reverse”, soprattutto da inizio settimana; sappiamo anche che detto cambio aprirà la strada ad alcuni giorni nel segno dell’occidente e di temperature in media o moderatamente sotto la media; ma non sappiamo ancora con precisione che cosa accadrà dopo i primissimi giorni di settembre.
I modelli, al riguardo, mostrano tendenze non uniformi, ciò che, di fatto, non può certo sorprenderci, vista la distanza temporale relativa. Ecco perché dare credito a previsioni che guardano oltre 7/10 gg ha poco senso.
Un giorno, forse, la scienza ed una scienza che sta molto studiando il tema delle previsioni di lunghissimo periodo, a fare previsioni affidabili oltre un certo tempo, ci arriverà. Ma, al momento, non possiamo fare altro che limitarci a prendere per buonissima la previsione generale a 3-4 gg, per buona quella a 5-7 gg, e per così e così quella va oltre i 7 gg ed arriva ai 10/12.
Se osserviamo ad ogni emissione un modello sperimentale come il modello CFS2, che, per quanto legittimo ed ancorato a scienza e studio, ci fornisce le carte di previsione globale dei mesi futuri, possiamo anche verificare come, guardandolo nel lunghissimo tempo, ad ogni emissione le sue configurazioni risultino diverse ed anche in modo drastico.
Come sarà l’inverno? C’è chi dice caldo e chi dice freddo. Per cui come sarà non potremo che vederlo al momento. Dopodiché che la scienza continui a fare il suo corso e a studiare. Il cambio brusco, ho detto. Ed in effetti quello che si profila tra il fine settimana e l’inizio della settimana prossima sa un pò di tempesta di fine agosto e sa anche di uno di quei break che l’estate la bloccano, la frenano e poi la rallentano per qualche giorno.
Il disegno della situazione generale prevista intorno ai giorni 28/29 è, in tal senso, eloquente. Una ben delineata sacca in quota, anche associata a tanto di circolazione depressionaria nei bassi strati posizionata tra ligure e tirreno, segna il corso di una destabilizzazione con raffrescamenti ed ingresso di masse d’aria del nord-atlantico, e segna, verosimilmente ed al suo seguito, anche una fase aperta o parzialmente aperta a correnti che arrivano dall’atlantico, eventualmente e più o meno in grado di produrre ulteriori ondate destabilizzanti. E ci fermiamo qui, perché andare oltre il 2/3 settembre ci porterebbe a trattare di tendenze ancora tutte da confermare, tra quelle che vedono l’insistenza di infiltrazioni umide oceaniche, e quelle che vedono certi nuovi rialzi barici frenanti (vedi simbologia)…
Questa intensa ondata di calore che da giorni sta interessando buona parte dell’Europa centrale e meridionale, compresa la nostra Italia, terminerà tra il 27 e il 28 agosto sulle regioni centrali e settentrionali e martedì 29 agosto su tutto il sud.
Il calo della temperatura si verificherà a causa di una saccatura nord atlantica colma di aria fresca in quota.
Rispetto ad i valori attuali le temperature caleranno anche più di 10 gradi.
L’aria fresca in arrivo scontrandosi con l’aria molto calda subtropicale preesistente sul nostro territorio determinerà dei temporali a partire dalle regioni centrali e settentrionali tra domenica e lunedi e poi martedì su buona parte del sud.
Questi fenomeni precipitativi potrebbero essere localmente intensi e a carattere grandinigeno.
La strada del cambiamento meteo può essere contestualizzata tra la fine della settimana e l’inizio della prossima. Va detto che le ultime emissioni confermano il cambiamento, che potrebbe risultare drastico, ma nell’ambito di un profilo meno meridiano di quanto sembrasse in precedenza.
Il che non significa affatto che il risultato non potrebbe essere quello di fenomeni marcati e di un break assai significativo. Ma significa che per avere un quadro definitivo o certo riguardo al modo con cui detto cambiamento si manifesterà occorre ancora attendere. Detto questo risulta evidente che, con un grado di percentuale di probabilità oramai decisamente alto, il sub-tropicale cederà lo scettro all’affondo di una ben delineata saccatura del nord-atlantico, capace di erodere il campo barico verso sud e sud-est e di inserire elementi ciclonici sino al mediterraneo.
Detto primo step, dettato da un deciso rialzo di pressione verso nord e sino sulla groenlandia, dovrebbe essere poi subito seguito dalla tipica occidentalizzazione che le affermazioni azzorriane sul medio oceano stabiliscono, beneficamente associate ad un corso estivo caratterizzato da correnti atlantiche e dalla tipica variabilità dei flussi prettamente occidentali. Quanto dicono i modelli, nei termini di una tale auspicabile evoluzione, trascina detto contesto zonale persino almeno sino ai primi giorni di settembre; e non sarebbe niente male.
Il disegno identifica la situazione generale prevista intorno ai giorni 27/28 ed è eloquente nel rappresentare una configurazione dettata da una decisa presenza delle azzorre in oceano e da un quadro mobile relativamente depressionario tra iberia ed italia settentrionale. La simbologia, dal semitrasparente viola al colore blu, intende, a sua volta, rappresentare le due fasi evolutive o del cambiamento sopra descritte…
Gli aggiornamenti dei modelli di previsione delle ultime ore ci indicano che almeno fino a domenica cambierà ben poco il tempo sul nostro paese.
La fase fresca ed instabile , inizialmente prevista per il fine settimana , si verificherà durante i primi giorni della prossima settimana.
Nei prossimi giorni il promontorio subtropicale raggiungerà l’apice in termini di intensità. Dal 24 inizierà il suo lento ma graduale indebolimento a partire dalla parte più settentrionale.
Nel fine settimana si potrebbero verificare delle precipitazioni sulle regioni settentrionali anche se in contesto climatico ancora piuttosto caldo.
Dalla prossima settimana gradualmente dovrebbe entrare nel mediterraneo centrale dell’aria più fresca ed instabile.
Il possibile grande break di metà terza decade o di fine mese prende consistenza.
Va detto, però, che i modelli, in tal senso, non presentano ancora elementi uniformi e tali da delineare qualcosa di certo o di molto probabile.
L’affondo del nord-atlantico, consistente e potenzialmente in grado di scompaginare in modo deciso il quadro mediterraneo, può, effettivamente, allontanare in modo drastico il sub-tropicale e sostituirlo con le correnti molto instabili e sud-occidentali di una signora saccatura; tuttavia potrebbe accadere anche qualcosa di diverso, e questo in base alla traiettoria del medesimo affondo, più o meno retrograda e proiettata a largo o ad ovest oppure più o meno ostacolata e deviata verso oriente.
Al momento, comunque, non possiamo che prendere atto del fatto che il guasto deciso rappresenta, tra le varie, l’ipotesi più probabile. E se osserviamo il disegno della situazione prevista da ECMWF intorno ai giorni 25/26, di tale guasto abbiamo il contesto preciso, associato ad una grande circolazione ciclonica in quota che abbraccia tutta l’europa nord-occidentale e che tende a guadagnare in latitudine proponendosi alla nostra penisola con la sua curvatura ciclonica e con le sue decise correnti da sud-ovest.
Se consideriamo detta possibilità il guasto che sarà lo vedremo; ma di certo, visto l’elevato grado di energia in gioco e la consistenza dell’affondo in un quadro assai meridiano, il medesimo potrebbe riservare fenomeni di una certa consistenza, nonché determinare le condizioni di un duro colpo alla stagione.
I prossimi giorni, assolutamente governati dal regime di un promontorio anticiclonico che, in estensione da sud-ovest a nord-est, è destinato a regalare una fase decisamente calda, soprattutto al nord e sui versanti tirrenici centro-settentrionali, ci sapranno dire meglio cosa effettivamente si prospetta per la fine del mese.
Nello stesso disegno la simbologia delle due frecce grandi serve a rappresentare il possibile trend di una isoipsa di riferimento (dal colore rosso al colore blu), nel corso della prima parte di terza decade, identificativo del drastico cambio circolatorio assimilabile ad un vero e proprio “reverse”; a sua volta la simbologia delle frecce piccole serve, sulla base delle possibili traiettorie dell’affondo, a rappresentare, accanto alla possibilità del guasto descritto identificato dalla freccia centrale, tutte le varie ipotesi previsionali ancora in campo con le possibili alternative (frecce tratteggiate)…
Nei prossimi giorni avremo una accentuazione della calura sull’Italia a causa di un nucleo molto caldo in quota che dal nord Africa si dirigerà verso il cuore del vecchio continente, apportando una forte anomalia positiva della temperatura.
Sulla Spagna, Francia, Svizzera, Germania, Paesi Bassi, Germania, Austria e centro nord dell’Italia si registreranno da domenica temperature di molti gradi sopra la media.
In particolare sull’Italia le regioni settentrionali e quelle del versante tirrenico del centro potrebbero registrare ad inizio della prossima settimana valori di temperatura prossimi ai +40 gradi.
Farà caldo anche sul medio versante adriatico e al sud ma con una deviazione delle temperature dalla media più ridotta rispetto al resto d’Italia.
Sul finire del mese è possibile che l’estate venga drasticamente ridimensionata a causa di flussi freschi ed instabili dal nord atlantico.
Sulla possibile crisi dell’estate di fine mese ci ritorniamo nei prossimi aggiornamenti.
Sono due i punti da considerare. Il primo è il rinforzo ulteriore dell’alta pressione in quota, soprattutto sul centro-nord, ad opera di un promontorio sub-tropicale che caratterizzerà i giorni di fine seconda e di inizio terza decade; il secondo è il molto probabile cedimento dello stesso promontorio intorno a metà terza decade, ancora però in fase di verifica e non così scontato al 100%.
Il non così scontato corrisponde al fatto che in un cambio di configurazione euro-atlantica, come quello che si va delineando in corso di terza decade, l’associato affondo potrebbe un pò perdersi troppo ad ovest fino a risultare non solo per il mediterraneo poco influente ma anche foriero di una certa persistenza anticiclonica.
Noi freddisti, naturalmente, confidiamo in una evoluzione diversa, e, ad es., in una evoluzione come quella che alcuni importanti modelli, come ECMWF ed al momento, indicano, dando molto credito ad una metà terza decade nella quale il sub-tropicale lascia il passo, in tutto o in buona parte, alla discesa di una estesa saccatura del nord-atlantico. Vedremo. Intanto ci godremo, si fa per dire, un graduale ed ulteriore aumento del caldo, destinato ad accompagnarci per un pò di giorni.
Poi, a partire dai giorni 24/25, occhi puntati sulla possibilità che, per come detto, l’alta pressione in quota si lasci un pò sopraffare da un graduale guadagno di latitudine di una bella sacca in discesa lungo l’europa occidentale e verso l’iberia.
Il disegno mostra la situazione generale prevista ad inizio terza decade dove si vede il marcato promontorio dinamico disposto lungo una direttrice sud-ovest/nord-est che coinvolge, con il suo caldo da subsidenza e da avvezione in quota, soprattutto spagna, francia e, in parte, il nostro centro-nord. La simbologia serve, a sua volta, ad inquadrare, in step, la possibile evoluzione rappresentata dal ridistribuirsi, dai giorni 21/22 ai giorni 26/27, di una isoipsa di riferimento, in un corso da vero e proprio possibile ribaltone…
Un campo di alta pressione di origine sub tropicale si sta espandendo su buona parte del continente europeo e da dopo Ferragosto causerà temperature decisamente sopra la media sul vecchio continente.
In Francia, Svizzera, Austria, Germania meridionale, Spagna e Italia centro settentrionale si registrerà in maniera più evidente l’anomalia positiva della temperatura.
L’apice del caldo sulle regioni centro settentrionali italiane si dovrebbe verificare tra il 18 e il 23 agosto.
Sulle regioni meridionali e sul medio versante adriatico il caldo sarà più contenuto.
Per un calo della temperatura dobbiamo aspettare probabilmente la fine del mese.
Tra interviste meteo radiofoniche in cui si afferma che avremo due settimane di caldo o grande caldo a causa di un anticiclone che si chiama nerone, siti dove la temperatura di valencia non si capisce se è stata di circa 30 °C o di 47 °C ed altri dove si indica cosa promette l’autunno, ce ne sono per tutti i gusti.
Questo modo di scrivere la meteo non lo condivido, e credo anche di non essere, per fortuna, il solo a non condividerlo. Pazienza. Cominciamo intanto con il dire che non avremo, da parte del solido sub-tropicale, nessun estremo, ma che avremo, e siamo in agosto, la compagnia del medesimo sub-tropicale, nell’ambito di una sua influenza che non si discosta granché da quello che è il suo comportamento canonico del periodo.
Al suolo, addirittura, la pressione continuerà a non essere alta. Per cui si può francamente ammettere che non avremo nessun anticiclone particolare se non la presenza del fisiologico sub-tropicale che interessa le quote superiori. Inoltre non possiamo sapere affatto se detta presenza persisterà indisturbata per almeno due settimane tant’è che le carte di lungo termine presentano movimenti tutti ancora da definire.
Non commento il nerone perché la cosa si commenta da sola. Ho scritto della temperatura di valencia perché, per interesse personale, ho guardato per giorni la temperatura registrata a valencia ed ho sempre visto, su vari siti, valori intorno ai 30 gradi, senonché, ad un tratto, in uno dei medesimi siti ed in un certo articolo di ieri, si indicava la registrazione di una temperatura di quasi 47 °C. Boh !! Riguardo poi al commentare certe carte di analisi, ovviamente legittime, frutto di indagine scientifica e che guardano ai prossimi mesi ed all’autunno, nessuno critica il fatto che se ne possa parlare.
Ma c’è modo e modo di farlo, e la prima cosa da fare, in detti casi, è ammettere che si tratta di proiezioni stagionali e di lunghissimo termine, da considerare per quello che sono, associate a percentuali di probabilità alquanto basse e con scarso grado di affidabilità. Venendo al commento della situazione espressa dagli ultimi run modellistici risulta evidente che avremo una estate piena per giorni e giorni, governata da un sub-tropicale che si presenta solido ed anche in grado di proiettare promontori o estensioni verso nord o nord-est. I massimi, però, non saranno così alti e si distribuiranno in maniera tale da caratterizzarsi più influenti su nord e versante tirrenico. Ovvio che non mancherà il caldo, e su dette aree talora significativo.
E’ probabile, poi, che, in dirittura di fine decade, il promontorio tenda a salire di latitudine con il rischio che il caldo possa anche aumentare ma in un contesto che è ancora tutto da verificare giacché, al netto di tale ulteriore estensione, occorre considerare anche la possibilità, per come indicano alcuni modelli, che, in progressione, una tale estensione possa assumere l’aspetto delle marcate meridianizzazioni di blocco che invitano movimenti retrogradi di spifferi freschi in quota da est o nord-est.
Il disegno si riferisce alla situazione generale nell’immediato dopo ferragosto dove risulta evidente la compagnia del caro sub-tropicale, tuttavia non così asfissiante o non ancora così asfissiante, e dove sussiste anche la presenza di una debole falla in quota ad est sui balcani…
Un campo di alta pressione di origine sub tropicale si sta rinforzando gradualmente sul bacino centro occidentale del Mar Mediterraneo determinando una fase di tempo stabile e caldo.
Nei prossimi giorni un clima più caldo si registrerà nelle regioni settentrionali rispetto a quelle meridionali questo perchè quest’ultime saranno ancora per alcuni giorni sotto correnti settentrionali più fresche.
Questa fase stabile e calda potrebbe perdurare fino a metà della terza decade di questo mese.
Non è vista da nessun modello di previsione la cosiddetta “burrasca di Ferragosto” che nei decenni scorsi rendeva l’estate più fresca e più instabile a tratti.
Il ritorno dell’estate piena è nelle prospettive del breve/medio termine e si avvale del normale corso delle onde ovest-est nonché del comportamento del sub-tropicale, in questo periodo relativamente solido e disposto a latitudini relativamente elevate.
L’onda depressionaria, responsabile della fase più fresca ed instabile dei giorni scorsi, se ne andrà verso il nord-est europeo residuando anche in una debole goccia fredda disposta tra balcani ed egeo.
Naturale, di conseguenza, il graduale affermarsi dell’onda di segno opposto, annunciata dalle gradevoli correnti di maestro o settentrionali del suo fianco orientale. Dette correnti sono ancora presenti ma, per quanto detto, sono anche destinate ad essere sostituite dalla stabilità atmosferica e dall’aumento delle temperature che il sopravanzare di un’onda di questo tipo comporta.
C’è di buono che il corrispondente riaffermarsi di condizioni dettate dal sub-tropicale non sarà caratterizzato da massimi particolarmente elevati, giacché i medesimi sembrano tendere a ridistribuirsi, almeno temporaneamente, più sull’atlantico.
Il risultato, pertanto, dovrebbe essere quello del ritorno ad un clima caldo ed anche con temperature sopra le medie, ma non estremo. Il disegno, riferito alla situazione generale prevista intorno ai giorni 13/14, oltre a mostrare l’onda del sub-tropicale ben disposta in pieno mediterraneo mostra anche, nel contesto di una situazione mobile o semi-mobile, la nuova onda negativa di matrice oceanica sulle isole britanniche che, timidamente, tende a muovere verso levante sulla base di un comportamento, però, che dovrebbe risultare per noi ininfluente.
In verità la medesima potrebbe anche, se non coinvolgere il nord-italia, lambire l’arco alpino. Ma appare abbastanza ostacolata dal sub-tropicale e destinata si un pò ad affondare sul golfo di biscaglia ma poi a scivolare verso est o nord-est. Tuttavia vedremo…
Temperature gradevoli nei prossimi 4 o 5 giorni su buona parte dell’Italia .
Il caldo sarà abbastanza sopportabile nelle ore centrali della giornata e farà fresco dal tramonto all’alba. Da Ferragosto e per più giorni si dovrebbe verificare una nuova ondata di caldo sub-tropicale.
Avremo temperature elevate ma non arriveremo ai valori termici registrati nel mese di luglio.
L’ALTA PRESSIONE SUB-TROPICALE VERSO L’ITALIA DAL FINE SETTIMANA.
Almeno fino a giovedì avremo temperature sotto la media del periodo su buona parte del territorio nazionale, ma sopratutto nelle regioni del nord-est e sulle adriatiche. Dalla giornata di venerdì 11 agosto gradualmente tornerà il caldo con valori che si porteranno tra i +3°C e +4 °C sopra la media di riferimento. Le temperature massime dal prossimo fine settimana saranno per lo più comprese tra i +32 °C ed i +36 °C con dei picchi di +37/+38 °C su alcune località del medio versante tirrenico e delle regioni meridionali.
Abbiamo assistito ad un significativo calo della temperatura in questi ultimi giorni sull’Italia, grazie ad un vortice colmo di aria fresca in quota proveniente dal nord atlantico.
Domani si verificheranno delle piogge sulle zone di confine delle Alpi e sulle zone interne del versante adriatico.
Continuerà anche domani la fase fresca a causa di un sostenuto e fresco vento di maestrale.
Nella seconda decade del mese è prevista una nuova ondata di caldo a causa dell’espansione verso nord di un promontorio di alta pressione di origine nord africano. 🌡️🌡️
Ferragosto molto caldo su gran parte dell’Italia? Con i dati attuali risulta molto probabile🌡️
Un importante TG del giorno di ieri ha fornito la notizia della presenza del ciclone circe sull’italia. E l’ha fornita, evidentemente non sulla base di dati tecnici ad esso forniti ad es. dall’aeronautica militare, ma sulla base di quanto espresso da certi siti o servizi meteo che pullulano sulla rete e che amano molto fare effetto.
E saranno stati anche molti coloro che hanno letto e sentito, in maniera abbastanza diffusa, del maltempo legato al ciclone circe. Ci sarebbe molto da dire, in proposito, sul come non sia ciò che informa correttamente e sobriamente a fare la notizia che si diffonde a macchia d’olio, ma sia, invece, la frase ad effetto inappropriata.
E sul come un fenomeno del genere sia frutto di ignoranza, di tendenza al luogo comune e di tendenza a ripetere istintivamente e a pappagallo quanto sentito dire, non importa se corretto oppure no.
Perché definisco inappropriato parlare di ciclone circe. Per vari motivi. Intanto trovo discutibile, e mi fermo al discutibile per delicatezza, che semplici fenomeni meteo, alte pressioni o basse pressioni, debbano essere chiamati con nomi casuali, presi da letteratura e mitologia, e senza che questo modo di fare abbia un senso o una qualche giustificazione, da tutti i punti di vista.
Poi si comprende con difficoltà il motivo per il quale si debbano scomodare termini come ad es. ciclone quando sarebbe più corretto o appropriato parlare più semplicemente di depressione, saccatura, bassa pressione e perturbazione.
Lo so perfettamente che una qualunque circolazione depressionaria chiusa può essere chiamata ciclone, in questo caso evidentemente extra-tropicale. Ma è come chiamare tumore una banale verruca. Si, fa effetto. Ma non credo che esista medico che, all’esame di una semplice verruca, ti informi del fatto che hai un tumore.
In ogni caso il ciclone circe, che avrà sicuramente allarmato tante persone perché tra la parola ciclone ed il nomignolo associato rammenta o evoca i temibili uragani o cicloni tropicali, ha prodotto quanto avrebbe prodotto una qualunque semplice onda o circolazione depressionaria in transito. Ed ovvero una moderata fenomenologia sparsa, da altrettanto moderato break estivo. Ed ecco perché dovendo fornire l’idea di quanto il cielo va a combinare sarebbe più appropriato non parlare di ciclone, e, tanto meno, di ciclone circe.
Si, perché, poi alla fine ed oltretutto, che arriva il grande ciclone circe il quale, magari, combinerà chissà quali disastri con venti a 120 km/h e nubifragi storici, si riempie, ahimè, il demenziale luogo comune che diventa una sorta di tormentone e di manifesto assai stucchevole.
E tutto questo a mistificazione di una realtà molto più sempliciotta, e fatta di una banalissima onda depressionaria, in spostamento verso levante e destinata, a fine decade, a riaprire, gradualmente, al sub-tropicale. Il disegno si riferisce alla situazione generale prevista intorno ai giorni 9/10 mentre la simbologia serve ad identificare l’evoluzione successiva di due isoipse, identificative di un trend che ci salva da espansioni estreme dello stesso sub-tropicale ma che non ci esenta dal ritorno di un clima ben stabile ed estivo…
Un sistema frontale alimentato da flussi più freddi provenienti dal Nord Europa, andrà approfondendosi sul nostro Paese e sarà responsabile del peggioramento delle condizioni meteo su gran parte del Centro-Nord, con associato un sensibile calo delle temperature.
Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse che integra ed estende quello di ieri. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese,potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento della protezione civile nazionale.
L’avviso prevede dal pomeriggio di oggi, giovedì 3 agosto, precipitazioni a prevalente carattere di rovescio o temporale dapprima su Veneto, Provincia Autonoma di Trento e Bolzano e Friuli Venezia Giulia, in estensione dalla giornata di domani, venerdì 4 agosto a Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, grandinate e forti raffiche di vento.
Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani, venerdì 4 agosto, allerta arancione nelle Marche e su gran parte della Lombardia. Inoltre è stata valutata allerta gialla su Lazio, Umbria, Abruzzo, settori di Toscana, Marche, parte di Emilia-Romagna, Liguria, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, province autonome di Trento e Bolzano e Lombardia.
Il break già ampiamente segnalato è prossimo e caratterizzerà una fase di generale raffrescamento associata a destabilizzazione.
Nel complesso il medesimo si configura come una sfuriata e la tipica sfuriata che rompe la monotonia anticiclonica estiva. I soliti noti di un giornalismo o di servizi votati a fornire una informazione poco coerente con serietà e rigore parlano di una estate che piomba in autunno.
L’informazione per come si deve non dovrebbe neanche rammentarla la parola autunno, perché non c’è e non ci sarà nessun autunno, né dal punto di vista della fenomenologia e né dal punto di vista della configurazione meteo.
E, per fortuna, venendo alle espressioni pittoresche di tanti altri soliti noti, non ci sarà neanche il ritiro di caronte. Caronte direi di lasciarlo dove deve stare, e nella bella letteratura che conosciamo.
Quello che lascia spazio ad altro, e temporaneamente, è, invece, volendo chiamare le cose con il loro nome e cognome, il dinamico sub-tropicale, prodigo nell’aprire all’irruenza di una saccatura in movimento nel letto di una vivace corrente ovest/est o nord-ovest/sud-est.
L’affondo, dall’europa nord-occidentale, è, comunque, uno di quelli capaci di movimentare il quadro meteo su tutta la penisola, da nord a sud, con un transito di instabilità variamente distribuita, e con la possibilità di fenomeni localmente di una certa entità, in coerenza con la classica destabilizzazione o il classico break che nulla, però, ha a che fare con fisionomie di tipo autunnale.
Le prospettive che riguardano il dopo, inquadrabile tra fine seconda ed inizio terza decade, sono poi quelle di una ripresa, che, alla luce di quanto offrono i modelli, potrebbe finire per essere di un certo rilievo, con una rimonta anticiclonica apprezzabile e coerente con l’ipotesi del ritorno ad un discreto caldo.
In questo ambito, per le speranze dei freddisti, rimane solo un piccolo spiraglio, che è quello rappresentato dalla possibilità che la rimonta medesima presenti una spinta meridiana un pò spostata ad ovest e tale da dare respiro ad una circolazione fredda in quota sull’europa orientale, magari capace di allargarsi un pò verso occidente.
Ma si tratta di una prospettiva che, per quanto non da escludere, al momento rientra assai poco nel quadro di quelle a maggiore dose di probabilità.
Il disegno si riferisce alla situazione generale prevista intorno ai giorni 7/8, ed a quando la saccatura si sarà spostata ad est sui balcani, sostituita da franche e miti correnti nord-occidentali o settentrionali, mentre la simbologia serve a rappresentare, per grandi linee, l’evoluzione successiva, governata essenzialmente dal ritorno del sub-tropicale, in un contesto in cui, comunque, sarà da esaminare l’esatta fisionomia di detta rimonta nonché il comportamento complementare di una eventuale vorticità sull’est europeo…
Nel disegno della situazione generale prevista intorno ai giorni 5/6 agosto non è difficile cogliere il profilo di una situazione assai diversa da quella attuale, certamente più dinamica e con ondulazioni di un certo rilievo, relativamente mobili.
Tra la configurazione attuale, ben estiva ed anticiclonica, senza però eccessi e con un profilo ovest-est assai lineare, e la configurazione che si profila a partire dai giorni 3/4, corre la differenza che corre tra una fase stabile ed una più movimentata e variabile, tutt’altro che estranea ad affondi degni di rilievo.
Parlare di affondi di rilievo non significa parlare di chissà quali guasti o peggioramenti, ma, di sicuro, fasi di destabilizzazione generale o più presenti su nord-italia, zone interne ed adriatico, e raffrescamenti possiamo aspettarceli.
L’onda negativa del periodo 4/6, relativamente rapida nel suo spostamento verso est, è, certamente, di quelle che odorano di un vero e proprio break; quanto può accadere nei giorni successivi e fino intorno a fine decade sa, a sua volta, non certo di solide riprese anticicloniche e, semmai, del persistere di un contesto occidentale o nord-occidentale a spiccata variabilità, soprattutto al nord, e del persistere di temperature, sempre soprattutto al nord, più o meno al disotto delle medie del periodo.
Diventa pertanto prevedibile una prima decade del mese all’insegna di un’estate meno arrogante e più disturbata, anche se a rischio dei soliti forti temporali su alcune aree…