Sabato 3 giugno🔔🟠 Allerta ARANCIONE per rischio idraulico e idrogeologico su settori dell’Emilia-Romagna🔔🟡 Allerta GIALLA in 12 regioni.

Precipitazioni: 

– sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, sulle regioni settentrionali, con quantitativi cumulati da deboli a localmente moderati;

– da isolate a sparse, a prevalente carattere di rovescio o temporale pomeridiano, su tutte le zone interne e montuose delle regioni centro-meridionali, con quantitativi cumulati da deboli a puntualmente moderati.

Visibilità: nessun fenomeno significativo.

Temperature: nessun fenomeno significativo.

Venti: nessun fenomeno significativo.

Fonte: dipartimento protezione civile nazionale

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La situazione meteo in corso e le incerte prospettive del medio-lungo termine


Le situazioni come quella che interessa il mediterraneo da diversi giorni offrono la possibilità di facili previsioni a livello globale e di previsioni, invece, difficili, a più alta risoluzione o a livello locale.

E questo perché sussistono condizioni di stazionarietà nella configurazione barica e dei flussi ma che sostengono una situazione di instabilità potenziale, variamente diffusa, capace di tradursi in fenomeni temporaleschi pomeridiani assai difficili da collocare geograficamente.

Di fatto, al netto della possibilità di individuare le aree a maggior rischio in tal senso, lo sviluppo dei cluster temporaleschi, quando non legata, specificatamente, a perturbazioni o anche a linee di instabilità, segue evoluzioni che, in parte, sfuggono all’analisi meteo che cerca di collocare i relativi temporali in maniera precisa.

La carta della situazione generale prevista a distanza di 48/72 ore permette di osservare, in modo chiaro, che alle latitudini del mediterraneo continua a resistere la condizione di un campo barico in quota con valori di pressione moderatamente bassi. La stessa fascia, debolmente depressionaria, si delinea, approssimativamente, come le disposizioni orientate nel senso dei paralleli e nelle quali possono venirsi a determinare le condizioni di un flusso ovest-est delle basse latitudini e secondario, relativamente ondulato e ciclogenetico.

In verità ed in questo caso tali condizioni non sussistono, o sussistono solo in parte, giacché i flussi ed i forcing sono modesti e quello che viene a prodursi tra il corso orientale all’altezza delle regioni settentrionali e quello opposto sul basso mediterraneo è tuttaltro che un processo di significativa ciclogenesi ed è tuttaltro che un treno perturbato o anche un fronte stazionario. Il profilo è virtualmente quello ma, nella sostanza, quello che abbiamo è una modesta fascia depressionaria presente prevalentemente in quota ed i cui effetti non superano lo sviluppo di qualche linea di instabilità o il crearsi di poco percettibili circolazioni depressionarie.

Alla fine, pertanto, la sintesi di un tale contesto, di per sé estraneo a spinte e movimenti e, invece, piuttosto stagnante, è quella di uno scacchiere in cui il tempo è relativamente buono ma con guasti, variamente distribuiti e a macchia di leopardo, che si manifestano nel corso del pomeriggio. Ho disegnato, con le linee viola del jet stream, con le linee blu e rosse dei flussi di media troposfera e con la linea tratteggiata, quale virtuale asse della fascia depressionaria, quanto nel merito e a supporto della descrizione di cui sopra.

Mentre la freccia grande in sovraimpressione serve a dare un minimo di indicazione su quella che potrebbe essere l’evoluzione nel medio termine, sinonimo di un certo cambiamento con spostamento dei massimi del nord-europa verso ovest sul nord-atlantico, ma anche sinonimo del possibile determinarsi di una situazione non ancora decifrabile, a metà tra l’eventualità di un temporaneo sud-ovest anticiclonico con approfondimento di depressione atlantico-iberica e rialzi termici e quella, opposta, di un certo affondo da settentrione lungo l’adriatico…

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L’estate meteorologica

Oggi 01 Giugno è iniziata l’estate dal punto di vista meteorologico. Ma come mai? Sappiamo tutti che inizia il 21 Giugno 😁 partiamo con ordine.

In meteorologia non si segue il calendario astronomico. Le stagioni vengono suddivise per trimestri ben definiti, con i mesi che presentano le stesse caratteristiche tra di loro.

Quindi i mesi di Giugno, Luglio e Agosto sono in estate; Settembre, Ottobre e Novembre autunno; Dicembre, Gennaio e Febbraio inverno; Marzo, Aprile e Maggio primavera.

In astronomia invece si fa coincidere l’inizio dell’estate nel periodo tra il 20 e il 22 Giugno, dove il sole raggiunge nel suo moto apparente, la massima inclinazione sopra l’orizzonte (solstizio d’estate, con ore di luce superiori alle ore di buio).

Dal 23 Giugno fino al 21 Settembre, il sole inizia la sua discesa fino a raggiungere il periodo di ore uguali tra giorno e notte (equinozio d’autunno), per arrivare al 22 Dicembre, giorno in cui il sole raggiunge la sua minima inclinazione sull’orizzonte (solstizio d’inverno), per poi ricominciare il suo ciclo.

Questo è il modo per rappresentare le stagioni dal punto di vista astronomico.

Infine, c’è un terzo sistema, poco usato e conosciuto, dove si parla di estate solare.

Di cosa si tratta? Semplicemente il periodo di maggiore luminosità nell’emisfero boreale, comprendente grosso modo i mesi di Maggio, Giugno, Luglio, dove le ore di luce sono superiori a quelle di buio; ad Agosto già si intravede in maniera sensibile la diminuzione delle ore di luce, e dove il sole non tramonta mai al circolo polare artico.

Questa misurazione si usa solo per l’estate, non è in vigore per le altre stagioni. Buona estate a tutti. Che sia godibile e non infernale come al solito.

A cura di Francesco Loparco

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Mercoledì 31 maggio🔔🟡 Allerta GIALLA meteo-idro in tredici regioni

Precipitazioni: sparse, a prevalente carattere di rovescio o temporale, su Valle d’Aosta, Piemonte, settori alpini e occidentali di pianura della Lombardia, Trentino, Alto Adige, rilievi e settore di Levante della Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, settori collinari e appenninici di Marche, Abruzzo e Molise, Campania, Puglia, Basilicata, zone interne e rilievi di Calabria, Sicilia e Sardegna, con quantitativi cumulati da deboli a puntualmente moderati, fino a moderati sul Piemonte sud-occidentale.

Visibilità: nessun fenomeno significativo.

Temperature: nessun fenomeno significativo.

Venti: nessun fenomeno significativo.

Fonte: dipartimento protezione civile nazionale

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Tra modesti tentativi di stabilizzazione e persistenza di una condizione di instabilità pomeridiana…


A dispetto della complessa simbologia che ho disegnato a supporto dello schema della situazione generale prevista tra fine mese ed inizio giugno il quadro del contesto evolutivo meteo è, in verità, relativamente semplice, e lo è perché ancorato ad una configurazione di blocco.

In questo caso il blocco sa di “dipole” e risulta insistente nel definire una situazione associata a cut-off o a semi cut-off anticiclonico alle latitudini medio alte e nel definire, complementarmente, un quadro di pressioni moderatamente basse alle basse latitudini.

In linea generale configurazioni del genere sono difficili da smuovere; vedono un jet stream assai concentrato e disposto, quasi perfettamente nel senso dei paralleli, all’altezza di islanda e scandinavia, e vedono un flusso suo parente, ma ben più debole, altrettanto disposto lungo i paralleli all’altezza del nord-africa.

Il risultato è una condizione di ristagno, di assente mobilità occidentale, e, semmai, di mobilità anti-zonale, lungo la fascia iberico-mediterranea, dove, di conseguenza, il tempo non è perturbato ma permane instabile, sulla base di una instabilità prettamente o quasi prettamente diurna.

E permane instabile perché, oltre alla possibilità di falle depressionarie sussiste quella di una generale condizione di pressioni non così alte in quota. Quanto e quando questa situazione potrà cambiare è difficile da dire.

Si intravedono certi movimenti nel corso dei primi giorni di giugno, ma si tratta di movimenti che se, effettivamente, cambiano le carte in tavola modificando la posizione dei centri barici, lo fanno senza dare corpo a vere rivoluzioni e, tantomeno, a riaperture franche della porta occidentale.

E questo sulla base di un riarrangiamento graduale, con revisione della configurazione dipole a favore di un disegno che vede un affermarsi anticiclonico più ad ovest sul medio/alto atlantico, una diminuzione della pressione sul nord-europa, e, per quanto ci riguarda, sempre il persistere di una primavera a tratti soleggiata e calda, ma anche associata ad un campo barico non così elevato nonché sensibile a qualche spiffero di matrice settentrionale o orientale.

Andando con ordine nello spiegare il senso della simbologia nel mio disegno abbiamo: con le frecce grandi viola la rappresentazione di un jet stream, marcatamente concentrato lungo i paralleli alle alte latitudini e, praticamente, a noi abbastanza estraneo; con le frecce piccole blu e rosse la rappresentazione dei flussi dominanti in media troposfera, associati al profilo barico e conformi al quadro “dipole” sopra menzionato; con i cerchi associati alla freccia piccola blu la rappresentazione del movimento precedente della depressione a largo di gibilterra, indicativo del forcing retrogrado relativo, conforme al ristagno o alla dominante anti-zonale in atto; con la freccia grande in sovraimpressione la rappresentazione di come potrebbe cambiare la situazione alle alte quote nel corso dei primi giorni di giugno…

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Sabato 27 maggio🔔🔴 allerta ROSSA per rischio idraulico in Emilia-Romagna🔔🟡 allerta gialla in 6 regioni.

Precipitazioni: 

– da isolate a sparse durante la notte, a prevalente carattere di rovescio o temporale in esaurimento entro il primo mattino, sulla pianura della Lombardia centro-orientale e dell’Emilia, con quantitativi cumulati puntualmente moderati;

– da isolate a sparse, a prevalente carattere di rovescio o temporale a evoluzione pomeridiana, sui settori alpini e prealpini di Lombardia, ove risulteranno in sconfinamento serale ai settori di pianura della regione, sui settori alpini e prealpini del Veneto, e su Trentino, Valle d’Aosta, Piemonte, entroterra ligure, alta Toscana, Lazio orientale, Abruzzo occidentale, Campania meridionale, Basilicata, zone interne centrali e settore ionico tarantino della Puglia, Calabria e sul versante ionico della Sicilia, con quantitativi cumulati puntualmente moderati sui settori di pianura della Lombardia centro-orientale e dell’Emilia, sulla Basilicata centro-meridionale, zone interne della Puglia centrale, settori tirrenici e rilievi della Calabria e rilievi della citate zone siciliane, deboli sulle restanti zone.

Visibilità: nessun fenomeno significativo.

Temperature: nessun fenomeno significativo.

Venti: nessun fenomeno significativo.

Mari: nessun fenomeno significativo.

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Il contesto meteo di fine mese


L’esame delle situazioni meteo racconta sempre cose interessanti nonché dal valore didattico. Il cambio della situazione generale, già discusso in precedenza, e che ha eliminato l’ampia ansa depressionaria euro-mediterranea nonché la conseguente insidiosa ciclogenesi sul nord-africa, non ha, tuttavia, completamente ristabilizzato, dello stesso mediterraneo, il campo barico.

Considerata l’affermazione di un getto ovest-est alle alte latitudini questo non può sorprendere.

Una conseguente espansione azzorriana a cuneo alle latitudini medio-alte come quella che è andata configurandosi, infatti, dispone i flussi dominanti più o meno lungo i paralleli, lasciando che una ritornante da oriente o da nord-est, e pertanto opposta a quella sui mari del nord, alimenti il campo delle basse altitudini di aria fredda in quota.

Ecco spiegata la causa, pur in assenza di vere perturbazioni e pur nell’ambito di un generale miglioramento, del tempo variabile e della instabilità prettamente diurna o pomeridiana, variamente distribuita. Una tale situazione, nel periodo maggio-giugno, è tutt’altro che nuova.

Trae le sue ragioni da una troposfera che, in quota, non ha ancora le caratteristiche della troposfera calda e stabile estiva, e che, nel contempo, raccoglie la convenzione diurna dettata da un riscaldamento solare che risulta o comincia a risultare apprezzabile. Naturalmente non è tutto conforme al disegno della tipica instabilità latente.

Va tenuto di conto, infatti, del flusso in quota dai quadranti orientali, più o meno ondulato e, talora, associato a modeste gocce fredde o a linee di instabilità capaci, evidentemente, lo sviluppo dei temporali suddetti, di incrementarlo temporaneamente e di caratterizzarlo come una situazione anche, in parte, di trasporto.

Uno di questi incrementi di instabilità, ad es., è prossimo e si identifica in un vortice in quota destinato a muovere rapido, nell’arco di 48 ore, dalle regioni scandinave alla spagna settentrionale, lungo un percorso che lo vede lambire o coinvolgere le nostre regioni centro-settentrionali e, persino, produrre una diminuzione ulteriore del nostro campo barico a tutte le quote. Una parte interessante del discorso risiede proprio nel fatto che la traiettoria di tale goccia fredda è quasi perfettamente anti-zonale, a denunciare un profilo generale che è chiuso all’atlantico ed allo zonale, e che combacia, più o meno, anche se nell’ambito di valori barici non così negativi e non nell’ambito di significative depressioni, con la classica configurazione dipole blocking.

D’altra parte, e questo è l’altro aspetto interessante da considerare, il disegno generale un contesto di blocco lo è, e questo ce lo racconta, tra gli altri elementi, il fatto che all’alta pressione in quota, ben solida alle latitudini medio-alte di europa occidentale e, in parte, centrale, corrisponde un’alta pressione nei bassi strati disposta, più o meno, nella stessa posizione. Tant’è che, tra momenti di relativa stabilizzazione ed altri di incremento dell’instabilità, è molto probabile che una tale fisionomia generale possa persistere ancora per diversi giorni. Il disegno, che mostra la situazione generale prevista intorno ai giorni 25/26, intende anche spiegare quanto esaminato con la simbologia del jet stream (frecce grandi viola) e con quella dei flussi e dei movimenti di media troposfera (frecce piccole blu)…

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Sugli eventi meteo estremi e sulla situazione meteo in corso…


L’orrendo dire della sottocultura di massa, del luogo comune, delle frasi fatte e del megafono pappagallesco assegna la colpa di ogni evento meteo estremo degli ultimi decenni ai cosiddetti (mi viene male scriverlo) “cambiamenti climatici” (orrore!!).

Ricordo il grande freddo del gennaio 1985 e il megafono che allarmava sull’arrivo dell’era glaciale. E per quanto riguarda le alluvioni? Beh, ne abbiamo avute, ed il mondo ne ha viste, anche in epoche che con il riscaldamento antropico c’entravano zero.

E dunque? Beh, e dunque è decisamente scorretto inquadrare ogni episodio meteo estremo nell’ambito di variazioni climatiche che si svolgono nell’arco di decenni, o, ancora meglio, secoli.

Quello che è corretto inquadrare nell’ambito di dette eventuali variazioni del clima sono dati statistici, e quei dati statistici che, analizzando periodi molto ampi, ci dicono, riguardo agli episodi estremi, della loro frequenza e dell’andamento della loro intensità.

Personalmente sono un amante dell’ambiente ma, per fortuna, non faccio parte degli ambientalisti ideologici, assai patetici, che, in ogni evento estremo, vedono la mano dell’uomo e pretendono di cambiare il mondo in un giorno.

Per non parlare degli imbratta opere d’arte, equivalenti ad un manipolo di esibizionisti alla ricerca di visibilità e protagonismo e bisognosi di un bel lavaggio del cervello a suon di gatta buia, di pagamento dei danni e privazione di cellulari, auto a benzina o gasolio, riscaldamento a metano, ecc. ecc..

La mano dell’uomo riguardo al clima è, comunque, inequivocabile e se non vogliamo che l’effetto serra non aumenti ulteriormente la temperatura nel corso dei prossimi decenni occorre operare, naturalmente secondo piani adeguati, nella direzione appropriata.

E non c’è solo il fatto che la statistica ci racconta di un aumento di frequenza ed intensità degli eventi estremi; c’è anche il fatto che detto incremento di intensità è, in parte, apparente, e legato all’incuria del territorio.

Ed esattamente quel territorio che una volta era curato palmo a palmo dall’agricoltura, e che poi si è visto deturpare da una edilizia selvaggia e scriteriata e si è visto, in tanti casi, abbandonare a sé stesso ed al suo graduale deteriorarsi. Quella zona dell’emilia-romagna è alluvionale. Si è fatto qualcosa per ridurne tale caratteristica? Non lo so ma temo di no.

Purtroppo la depressione mediterranea bloccata che ha causato il disastro non è stata la prima e meno che mai è stata l’ultima. Quella che l’ha seguita, e delle ultime ore, per fortuna e come detto in precedenza, ha prodotto si nuove piogge ma nell’ambito di un contesto evolutivo che la vede ora indebolirsi e poi spostarsi verso levante.

Si conferma, pertanto, lo sblocco già descritto, che vede l’interrompersi, parziale o totale, dell’apporto degli impulsi instabili dai mari del nord, e, con il flusso principale del getto che tende a disporsi in una corrente ovest-est alle alte latitudini, anche un graduale aumento della pressione da ovest verso est alle latitudini medie.

Il che non significa chissà quali esplosioni di stabilità, ma, al netto di qualche prossima ulteriore, ma moderata, infiltrazione settentrionale e della persistenza di una certa condizione di instabilità diffusa per come ci racconta il disegno della situazione di metà settimana, certamente un graduale progresso verso un tempo meno perturbato e più consono al periodo…

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🔔🔴Allerta ROSSA, domenica 21 maggio, su parte di Emilia-Romagna e Sicilia. 🔔🟠Allerta ARANCIONE in tre regioni e 🔔🟡allerta GIALLA in dodici regioni.Previsti ancora venti forti, pioggia e temporali al Sud.

L’ampia area depressionaria che interessa il Paese ha il centro d’azione sul basso ionio dove risulta posizionato il minimo al suolo; questa struttura sarà la causa del perdurare di condizioni d’instabilità sulle estreme regioni meridionali, associata a venti forti dai quadranti orientali in lenta attenuazione.

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche che estende il precedente avviso emesso. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento della protezione civile nazionale.

L’avviso prevede, dalle prime ore di domani, domenica 21 maggio, il persistere di venti forti con raffiche di burrasca su Calabria e Sicilia. Saranno possibili mareggiate lungo le coste esposte.

 Si prevede ancora il persistere di precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Calabria e Sicilia, specie sui settori orientali dell’isola. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, possibili grandinate e forti raffiche di vento.

Sulla base dei fenomeni in atto e previsti è stata valutata per la giornata di domani, domenica 2 maggio, allerta rossa su parte dell’Emilia-Romagna e della Sicilia nord-orientale. Allerta arancione su settori di Emilia-Romagna, Piemonte, e parte della Sicilia. Allerta gialla valutata in Sardegna, Calabria, Basilicata e Lazio e su parte di Abruzzo, Molise, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Marche, Toscana e Valle d’Aosta.

Fonte: dipartimento protezione civile nazionale

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Segni di uno sblocco dell’attuale situazione…


Il disegno della situazione generale prevista a 24 ore ci racconta ancora di una situazione bloccata e che vede il persistere di un’onda negativa assai attiva e stazionaria in mediterraneo.

Da qui le ragioni della nuova azione ciclogenetica in sintonia con la rimonta delle correnti meridionali in quota annesse alla medesima saccatura. Nel frattempo la stessa falla foriera del forte maltempo dei giorni scorsi e centrata sul centro italia si è leggermente spostata verso ovest determinando un certo trasferimento altrettanto verso occidente delle condizioni di sviluppo dei sistemi nuvolosi.

Da cui il peggioramento che sta coinvolgendo anche i settori tirrenici ed il nord-ovest. Nel complesso, e al di là di detto spostamento, la fisionomia generale rimane, comunque, quella.

E rimane quella di successivi affondi dai mari del nord, lungo l’europa occidentale e sino al mediterraneo, capaci di mantenere attiva l’ansa e l’insidiosa ritornante da sud nella quale si crea lo sviluppo di depressioni mediterranee.

Nel caso specifico si può facilmente apprezzare, infatti, la nuova depressione del caso che si è sviluppata, ancora una volta, tra sicilia e nord-africa. Stavolta, però e per fortuna, la medesima non dovrebbe andare incontro al medesimo destino della precedente.

Non dovrebbe, cioè, risalire verso il centro italia per poi qui approfondirsi, perché costretta a rimanere sui suoi passi, ad indebolirsi gradualmente e a spostarsi verso levante, forzata da un certo cambiamento della configurazione meteo che vede l’allentarsi degli affondi dai mari del nord. Il cambiamento suddetto ce lo racconta l’evoluzione del jet stream, ovvero di quel grande flusso di alta quota che pilota i sistemi troposferici.

Detta evoluzione è indicata, nel disegno, dalla simbologia delle frecce, in cui le frecce grandi viola rappresentano l’andamento del getto a 24 ore, mentre quelle più piccole blu ne rappresentano l’andamento a 48 ore.

E’ possibile notare come l’ansa foriera del maltempo mediterraneo in atto e dei giorni scorsi tenda a spianarsi, dilatandosi in una disposizione a sacca ad ovest oltre gibilterra e in un flusso ovest-est sul nord-africa, che, in pratica, corrisponde all’ annullamento dell’insidioso flusso ciclogenetico sud-nord.

E si può notare anche come, alle alte latitudini, il getto tenda ad indebolire la componente nord-sud, che corre lungo l’europa occidentale, a favore di una componente ovest-est che, nelle linee generali, spinge la configurazione euro-atlantica nella direzione di una certa espansione a cuneo azzorriana verso levante alle latitudini medio-alte con una chiusura, più o meno parziale, del dialogo tra alte e basse latitudini (vedi linea rossa). Tutto questo può corrispondere, al netto di un contesto non così facile da smuovere, all’affermazione, nel corso dei primi giorni di terza decade, di una configurazione ben più stabile o assai meno perturbata…

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Le ragioni dei fenomeni alluvionali su marche ed emilia-romagna orientale


In linea generale i fenomeni alluvionali sono, più o meno, legati a situazioni stazionarie o bloccate nelle quali le precipitazioni insistono sulla stessa area per molto tempo, e questo anche nel caso delle cosiddette alluvioni lampo, dettate da un sistema temporalesco autorigenerante e che determina rovesci a ripetizione per diverse ore sulla stessa zona in quanto, appunto, associato ad un flusso stazionario.

Anche in questo caso, ovvero nel caso dell’emilia romagna e delle marche, è da considerare una configurazione depressionaria stazionaria, attiva ed insistente sulla medesima zona.

Dopodichè vanno poi, ai fini dell’esame di una situazione alluvionale, considerati altri aspetti, e che sono quelli influenti sull’entità delle precipitazioni, che, evidentemente, possono essere si insistenti per ore o giorni ma non essere tali da risultare alluvionali.

E, in tal senso, meritano considerazione ragioni di contrasto termico, ragioni di confluenza tra masse d’aria di diverso tipo, ragioni di dinamica atmosferica e ragioni orografiche.

Ebbene, nel caso dell’area in esame, queste ragioni, al netto dell’influenza dell’incuria del territorio, ci sono un pò tutte.

E ci sono un pò tutte perché la faccenda è legata ad una circolazione depressionaria mediterranea, nata tra nord-africa e sicilia, risalita sulle regioni centrali lungo una ritornante in quota da sud e bloccata a levante.

In una siffatta situazione accade che abbiamo un contesto di correnti cicloniche, sia al suolo che in quota, favorevoli a contrasti, instabilità ed alla dinamica della convergenza al suolo e della divergenza in quota, che favoriscono il determinarsi di aree nuvolose estese sulla parte orientale della medesima circolazione ciclonica e di aree nuvolose più frammentate, da irruzione e da instabilità, nella sua parte occidentale.

La depressione in questione è poi da interpretare come una depressione che è andata approfondendosi e maturando proprio sull’italia centrale, secondo lo schema dell’occlusione e di una occlusione disposta proprio all’altezza delle regioni centro-settentrionali.

Tali elementi, già di per sé, per motivi igrometrici, termici e dinamici, sono in grado di produrre fenomeni insistenti soprattutto lungo la parte delle correnti meridionali e orientali della circolazione, ed ovvero in corrispondenza di abruzzo, umbria, marche, romagna, triveneto meridionale.

Se a questi aggiungiamo il fatto che l’emilia-romagna orientale e le marche settentrionali si trovano, rispetto alla circolazione in questione, proprio in un’area critica di confluenza e convergenza e che, rispetto a scirocco e correnti da est, risentono dell’effetto stau legato alla catena appenninica, risulta ben spiegato il perché, a dispetto di una fase perturbata generale ma senza estremi su buona parte d’italia, il maltempo alluvionale si sia concentrato su quelle zone…

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Insidiosa depressione mediterranea alle porte…


L’evoluzione già descritta e relativa all’azione di affondi in mediterraneo ed in estensione verso sud o sud/ovest fino sul nord-africa segna la classica ritornante in quota meridionale attiva e ciclogenetica.

Tant’è che la depressione, attualmente in costruzione proprio tra sicilia e libia, andrà approfondendosi risalendo verso nord e finendo per risultare assai insidiosa per varie aree della penisola.

Il risultato non potrà che essere quello di un corso di piogge estese e significative in estensione e trasferimento da sud verso nord, con la possibilità di precipitazioni di una certa entità sulle aree maggiormente coinvolte dal contesto delle condizioni favorevoli alle precipitazioni come wind shear di convergenza, apporto di aria umida ed eventuali elementi orografici.

Da questo punto di vista è da considerare, ad es., la possibilità che si ricreino le condizioni di nubifragi come quelle di giorni fa sull’emilia romagna, ma è altrettanto vero che fare la previsione dei fenomeni a mesoscala in casi del genere, considerata la non facilmente prevedibile evoluzione locale di vortici mediterranei come questo, risulta davvero complicato.

In ogni caso, a 24/48 ore, una fase di tempo più o meno perturbato in progressione da sud a nord e con una maggiore concentrazione dei fenomeni lungo una linea orientata dalla sicilia al veneto è da mettere in conto.

Il disegno mostra la situazione generale prevista a 24 ore in cui risultano evidenti, proprio sulla penisola: l’estesa falla in quota assimilabile ad un vero e proprio vortice (colori); la depressione al suolo ancora in approfondimento e risalita dal nord-africa, più o meno già in linea con la depressione in quota (linee chiare delle isobare); il sistema frontale annesso nelle vesti della classica occlusione che segna la connotazione delle perturbazioni mature e della vorticizzazione associata (linea viola)…

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Lunedì 15 maggio🔔🔴🟠 Allerta ROSSA e allerta ARANCIONE meteo-idro su parte della Sicilia🔔🟠 Allerta ARANCIONE in Emilia-Romagna🔔🟡 Allerta GIALLA in otto regioni.⛈ 💨Piogge, temporali e venti forti al Sud.

Un profondo minimo depressionario, in formazione tra la Tunisia e il mar Libico, tende a muoversi rapidamente verso lo Stretto di Sicilia, andando ad interessare già dalle prime ore di domani, la Sicilia con piogge e temporali intensi, specie sui settori occidentali. Nel corso della giornata i fenomeni si estenderanno su gran parte dell’Italia meridionale, accompagnati anche da un deciso rinforzo della ventilazione.

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento della protezione civile nazionale.

L’avviso prevede, dalle prime ore di domani, lunedì 15 maggio, precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, sulla Sicilia, specie settori occidentali, dove sono attese cumulate anche rilevanti, in estensione a Campania, Basilicata, Puglia e Molise. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, possibili grandinate e forti raffiche di vento.

Dalla tarda mattinata di domani, inoltre, si prevedono venti forti o di burrasca, con raffiche di burrasca forte, dai quadranti occidentali sulla Sicilia, in successiva rotazione dai quadranti meridionali ed estensione a Calabria, Basilicata e Puglia. Mareggiate lungo le coste esposte.

Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani, lunedì 15 maggio, allerta rossa e allerta arancione su parte della Sicilia. È stata inoltre valutata allerta arancione su settori dell’Emilia-Romagna e allerta gialla sull’intero territorio di Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, parte di Emilia-Romagna, Calabria e sui restanti settori della Sicilia.

Fonte:dipartimento protezione civile nazionale

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Ciclogenesi violenta in formazione

Dopo la frequente instabilità avuta in questi ultimi giorni, tra domani sera e martedì si formerà in poche ore sul basso Tirreno una ciclone Mediterraneo con possibile raggiungimento di valori minimi pressori intorno ai 990HPa.

Questo porterà sicuramente ad un tipo di tempo perturbato su diverse regioni meridionali (probabilmente più sul lato occidentale rispetto a quello orientale) e forti venti.

A seguire la risalita dei fenomeni interesserà grossa parte del versante Adriatico fino al nord est (da valutare se saranno prese dalle precipitazioni anche le relative Alpi).

Per la regione Toscana i modelli non sono tutti concordi: si passa da visioni che prevedono alcune precipitazioni specie sul sud regione e grossa parte del crinale appennino, con le zone interne pianeggianti in “ombra pluviometrica” per il richiamo di correnti da est/nord est a seccare la colonna d’aria ai versanti sottovento, mentre altri (tra cui l’europeo) vedrebbero comunque un cospicuo sfondamento sulle zone centro settentrionali orientali.

Fenomeni forti in quelli esposti e quindi di conseguenza (purtroppo) molto intensi nuovamente su Emilia e Romagna (in particolare quest’ultima) e si spera lontani dagli incredibili quantitativi dello scorso 2 maggio. In realtà alcuni aggiornamenti modellistici propongono nuovamente scenari critici

Prestare in ogni caso la massima attenzione in quelle zona, dove i terreni sono già fortemente saturi

Le temperature caleranno sotto i fenomeni, ma non saranno così fresce/fredde, in quanto si farà sentire (almeno in una prima parte) il richiamo di aria nord Africana.

A cura di Simone Scarpelli

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Domenica 14 maggio🔔🔴🟠 Allerta ROSSA e Allerta ARANCIONE meteo-idro su parte dell’Emilia-Romagna🔔🟡 Allerta GIALLA in otto regioni⛈ Piogge e temporali al Nord e al Centro-Sud.

Un’ampia area depressionaria, con centro d’azione posizionato tra Francia e Sardegna, caratterizza le condizioni sull’area Mediterranea, innescando un flusso di correnti sud-occidentali caldo-umide in risalita dal Nord-Africa verso i Balcani, determinando un primo peggioramento delle condizioni meteorologiche su parte dell’Italia.

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento della protezione civile nazionale.

L’avviso prevede, dalle prime ore di domani, domenica 14 maggio, precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Lazio, Campania, Molise, Umbria, Emilia-Romagna e Lombardia.   I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, possibili grandinate e forti raffiche di vento.

Sulla base dei fenomeni in atto e previsti è stata valutata per la giornata di domani, domenica 14 maggio, allerta rossa e allerta arancione su parte dell’Emilia – Romagna. È stata inoltre valutata allerta gialla in Veneto, Lombardia, Lazio, Abruzzo, Campania, Molise, sull’intero territorio dell’Umbria e sui restanti settori dell’Emilia-Romagna. 

Fonte: dipartimento protezione civile nazionale

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Persistente situazione di instabilità sull’Italia ⛈️


Andare ad esaminare la situazione meteo dei giorni 18/19 significa esaminare qualcosa che, in quanto previsione del medio-lungo termine, non è certamente ancorato a certezze.

Considerando, tuttavia, tutta l’evoluzione della settimana, detto esame finisce per risultare molto di interesse perché certifica il ripetersi di un processo meteo legato ad una situazione depressionaria stazionaria e persistente nonché assai dinamica.

Il profilo di un’ansa depressionaria che abbraccia il mediterraneo pilota, infatti, successivi impulsi in grado di scendere, di allargarsi verso sud-ovest e, quindi, di scivolare sino sul nord-africa a determinare azioni ciclogenetiche successive.

La prima azione è quella già considerata in precedenza e destinata ad agire nel corso della prima parte della settimana.

Una seconda azione può, poi, innescarsi tra i giorni 18/19.

Il disegno si riferisce alla situazione generale prevista per quei giorni ed identifica in modo chiaro l’azione suddetta, che, oltremodo, si presenta con caratteristiche ben nette in quanto associata ad un vero e proprio polo freddo in quota.

Il contesto assai evolutivo e baroclino è indicato dalle disposizioni della stessa falla in quota (colori e frecce blu grandi) e della conseguente depressione al suolo (linee bianche delle isobare e frecce piccole identificative della confluenza tra masse d’aria di opposto segno), decentrata verso sud-est e, non casualmente, lungo la ritornante o la risalita delle correnti da sud o da sud-ovest della curvatura ciclonica in quota.

La dinamica evolutiva di dette situazioni vuole che, a seguire, il contesto baroclino maturi poi gradualmente in barotropo, con i due elementi che tendono ad allinearsi e con la depressione che tende ad approfondirsi e a risalire verso nord o nord-est, con tanto di linee frontali e perturbazione mediterranea.

Tutta l’evoluzione della settimana, pertanto, segna il ripetersi di episodi di ciclogenesi a sviluppo tra il basso mediterraneo ed il nord-africa, e con successiva risalita delle medesime depressioni lungo la penisola, e promette un contesto tutt’altro che stabile, ed invece ancorato alla persistenza di valori barici relativamente bassi e ad un tempo molto variabile, e, a tratti, instabile, fino a perturbato…

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La possibile dinamica meteo mediterranea dei prossimi giorni…


La possibile dinamica meteo mediterranea dei prossimi giorni…
L’evoluzione della situazione meteo generale da qui a metà settimana prossima ci offre lo spunto per esaminare uno dei più esemplari e classici modelli evolutivi ciclogenetici mediterranei. Il periodo, nella sostanza più o meno depressionario, identifica il tipico affondo che matura in un’onda stazionaria ben attiva e ciclogenetica, nella quale la dinamica dominante risulta quella di un polo freddo e di un corrispondente asse di saccatura in graduale rotazione antioraria ed in estensione, ad abbracciare, in sequenza, il mediterraneo sud-occidentale ed il nord-africa. Un asse di saccatura che presenta detta rotazione e detta dinamica non può che risultare assai ciclogenetico e capace di determinare, in tal senso e nel periodo considerato, una ben definita falla o depressione, in sviluppo tra mediterraneo e nord-africa, in movimento da ovest ad est e poi in risalita. La mia immagine vuole, appunto, rappresentare lo sviluppo descritto. In essa si può facilmente apprezzare il tipo di interazione tra situazione in quota (colori) e situazione al suolo (linee bianche rappresentative delle isobare), con la chiara risposta del suolo al movimento del polo freddo o della sacca in quota, la cui traiettoria descrive una sorta di arco orientato da nord a sud. E’ altrettanto classico, in una evoluzione del genere, lo schema dello spostamento, nell’ambito della saccatura, dell’area dei forcing del jet stream ovvero dei jet streak, che, gradualmente, si sposta da ovest ad est lungo il corso del profilo della stessa saccatura e che, in tal modo, imprime alla medesima la traiettoria esaminata nonché quanto visto per quel che concerne disposizione e maturazione della ciclogenesi…

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Giovedì 11 maggio🔔🔴 Allerta ROSSA meteo-idro in Emilia-Romagna🔔🟠 Allerta ARANCIONE in Emilia-Romagnae e Veneto🔔🟡 Allerta GIALLA in 7 regioni⛈ Piogge e temporali su Emilia-Romagna e Veneto.

L’area perturbata presente oggi sull’Italia continuerà, anche nella giornata di domani, a determinare un moderato maltempo su buona parte delle regioni peninsulari, con fenomeni più significativi e persistenti sulle aree a ridosso dell’alto Adriatico.  

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse che integra ed estende quello diramato nella giornata di ieri. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento della protezione civile nazionale.

L’avviso prevede, dal primo mattino di domani, giovedì 11 maggio, il persistere di precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Veneto ed Emilia-Romagna. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, possibili grandinate e forti raffiche di vento.   

Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani, giovedì 11 maggio, allerta rossa in Emilia-Romagna e allerta arancione su settori di Veneto ed Emilia-Romagna. È stata inoltre valutata allerta gialla in Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia-Romagna, Abruzzo, Marche, Umbria e Campania.

Fonte:dipartimento protezione civile nazionale

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Mercoledì 10 maggio🔔🔴🟠 allerta ROSSA e allerta ARANCIONE meteo-idro in Emilia-Romagna🔔🟡 allerta GIALLA in 14 regioni⛈ In arrivo piogge e temporali al Nord e al Centro-Sud

L’arrivo di una perturbazione atlantica determinerà, nelle prossime ore, un progressivo peggioramento del tempo, con precipitazioni da sparse a diffuse su gran parte del Paese, risultando più persistenti sulle regioni settentrionali, e a carattere intermittente, ma anche sotto forma di rovescio o temporale, su gran parte delle regioni del Centro-Sud.

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento della protezione civile nazionale.

L’avviso prevede, dalla serata di martedì 9 maggio, precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, sulla Lombardia, in estensione a veneto, Emilia-Romagna e Provincia Autonoma di Trento. Dal primo mattino di domani si prevedono precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, specie settori occidentali, in estensione a Molise, specie settori occidentali, Campania, Basilicata, specie settori tirrenici, e Calabria, specie settori tirrenici settentrionali. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, possibili grandinate e forti raffiche di vento.

Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani, mercoledì 10 maggio, allerta rossa e allerta arancione su buona parte dell’Emilia-Romagna. È stata inoltre valutata allerta gialla su parte dell’Emilia-Romagna, su Lazio, Umbria, Campania, Basilicata, Molise, Calabria, Puglia, Abruzzo, Marche, parte di Sicilia, Lombardia e Province Autonome di Trento e Bolzano.

Fonte: dipartimento protezione civile nazionale

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Nuova fase piovosa in arrivo…


Si conferma il cambio meteo annunciato e destinato ad introdurre una fase duratura più variabile e più instabile.

Con uno dei modi più esemplari le azzorre si ritirano verso ovest, si consolidano verso latitudini più settentrionali sull’atlantico ed aprono al flusso islandese.

Avremo, come conseguenza, al netto di valori barici tuttavia non troppo negativi, il maturare di una falla, tra europa centrale e mediterraneo, con la natura delle situazioni in stagnazione o in semi-cut-off e, pertanto, non di rapida evoluzione ed associate alla dinamica tipica delle estese gocce fredde attive, capaci di estensioni verso ovest e capaci di produrre assi di saccatura secondari. Non solo.

Anche nelle prospettive di un lungo termine che guarda all’immediato dopo metà mese si osserva un anticiclone oceanico, al netto di sue espansioni verso nord-est capaci di chiudere temporaneamente al flusso del nord-atlantico, poco propenso nella direzione di conquiste mediterranee ed invece più propenso a dare spazio a nuovi affondi da nord-ovest.

Il disegno mostra la situazione generale prevista intorno ai giorni 11/12 nella quale risulta la falla in quota in tendenziale evoluzione verso la temporanea stagnazione sopra menzionata mentre la simbologia serve a rappresentare i movimenti barici ed i flussi dominanti collaterali, all’origine di un periodo assai variabile ed anche associato a fasi perturbate…

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Seconda decade nel segno di un flusso moderatamente instabile nord-atlantico…


Dopo la fase stabilizzante di questi ultimi giorni il tempo andrà assumendo sempre di più la connotazione del tempo variabile e a tratti instabile.

Il cambiamento generale di configurazione meteo su scala euro-atlantica, già indicato in precedenza, è quello che piloterà il tempo di seconda decade, offrendo il profilo di un corso nord-occidentale fatto di successivi affondi.

Il disegno della situazione generale prevista intorno ai giorni 11/12 è assai chiaro nel definire una presenza anticiclonica solida e spostata ad ovest sull’atlantico nonché una porta del nord-atlantico aperta a spifferi che sembrano avere come obbiettivi il mediterraneo centrale e la penisola balcanica.

Quanto sembra palesarsi è il contesto di una situazione fatta di possibili impulsi successivi destinati a mantenere il tempo ben variabile, con punte e momenti di generale instabilità se non di tempo perturbato.

Il che non significa chissà quale tempo perturbato, ma significa, certamente, la persistenza di una configurazione dominata da una corrente islandese/groenlandese, se non foriera di piogge estese e persistenti quanto meno foriera di un tempo frequentemente instabile…

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🔔🟡 Allerta GIALLA domani, domenica 7 maggio, per rischio idraulico, idrogeologico e temporali in Emilia-Romagna.

Precipitazioni: 

– sparse, a carattere di rovescio o temporale, su Valle d’Aosta, Piemonte occidentale e settentrionale, Lombardia e settori alpini del Triveneto, con quantitativi cumulati moderati, specie sui settori pianeggianti e pedemontani di Piemonte settentrionale e Lombardia nord-occidentale;

 da isolate a sparse, a carattere di rovescio o temporale, su Piemonte sud-orientale, settori pianeggianti di Emilia-Romagna occidentale, Veneto settentrionale e Friuli Venezia Giulia, su aree interne e montuose di Abruzzo e Sardegna orientale, con quantitativi cumulati generalmente deboli.

Visibilità: nessun fenomeno significativo.

Temperature: massime in locale sensibile diminuzione su Piemonte e Lombardia.

Venti: localmente forti sud-orientali sulla Sardegna meridionale e sulla Sicilia occidentale.

Mari: localmente molto mosso il Canale di Sardegna.

Fonte: dipartimento protezione civile nazionale

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La tipica variabilità del periodo.


Da qui ad inizio seconda decade la dinamica più interessante è quella che si profila giusto alla fine del periodo considerato.

Il contesto mobile o semi-mobile in atto può proporre il transito di una nuova moderata o debole saccatura in corrispondenza del fine settimana, ma nell’ambito di un quadro barico che, al momento, non sembra così favorevole a cedimenti di significato.

Dopo il guasto degli ultimi giorni, che ha concentrato le piogge in emilia romagna per effetto del maturare di una certa stazionarietà associata, in quell’area, ad un contesto di convergenza tra un richiamo sciroccale al suolo e le correnti sud-occidentali di un vortice in quota, il corso ha assunto la configurazione di qualcosa che sa di più mobile e zonale, pur se sempre ancorato anche a moderate pulsazioni del sub-tropicale in senso meridiano.

Dette pulsazioni sono, di fatto, molto da considerare giacché una è quella in atto e foriera del miglioramento relativo, ed un’altra può essere quella di fine prima o di inizio seconda decade, molto più spostata ad ovest e, pertanto, possibile causa di un certo guasto e di una fase di peggioramento.

Ed ecco la dinamica più interessante di fine periodo sopra accennata. Una dinamica, tutta ancora, naturalmente, da confermare, e che può consistere in un certo rialzo azzorriano a largo ed in una conseguente flessione di un certo peso in area mediterranea, presumibilmente anche non così fugace.

Il disegno si riferisce alla situazione prevista in quota intorno ai giorni 10/11, quando la nuova saccatura potrebbe, appunto, disegnarsi non proprio come un rapido passaggio ma come un affondo o un’onda negativa di una certa ampiezza e plastica, ovvero foriera di più apporti perturbati e di una decisa fase variabile/instabile…

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L’ONU avverte è in arrivo El Niño, con possibilità di un’estate con temperature roventi 🥵

L’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM), che fa parte delle agenzie delle Nazioni Unite, ha emesso mercoledì un avviso sulle maggiori possibilità che il fenomeno El Niño aumenti le temperature e le ondate di calore nei prossimi mesi.

Si giunge alla fine di un triennio segnato da La Niña, che “ha esercitato un effetto di raffreddamento che ha temporaneamente rallentato l’aumento della temperatura globale”, secondo i meteorologi delle Nazioni Unite.

Sebbene La Niña abbia temperato il riscaldamento globale, gli ultimi otto anni sono stati i più caldi mai registrati nella storia del pianeta. Più probabilmente ora, El Nino alimenterà il riscaldamento globale “e aumenterà le possibilità di battere i record di temperatura”. Questi cambiamenti, avverte l’Organizzazione meteorologica mondiale, saranno più palpabili nel 2024.

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Allerta ROSSA, oggi e domani, per rischio idraulico in Emilia-Romagna🔔🟠 Allerta ARANCIONE, mercoledì 3 maggio, in due Regioni e 🔔🟡 Allerta GIALLA in dieci Regioni

Precipitazioni:

– da sparse a diffuse, nelle prime ore della giornata e in successivo rapido esaurimento, su Emilia-Romagna centro-orientale, Lombardia sud-orientale, basso Veneto e settori settentrionali della Toscana, con quantitativi cumulati deboli;

sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, sui settori meridionali e ionici della Calabria, sulla Basilicata meridionale e sul versante tirrenico della Sicilia centro-orientale, con quantitativi cumulati generalmente moderati;

– da isolate a sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, sui restanti settori di Sicilia, Calabria e Basilicata e su Marche meridionali, Abruzzo, Molise, Puglia, settori orientali della Campania, e durante il ciclo pomeridiano sul Lazio, ad esclusione del settore nord-orientale della regione, e sui settori orientali e sud-occidentali della Sardegna, con quantitativi cumulati generalmente deboli.

Visibilità: nessun fenomeno significativo.

Temperature: nessun fenomeno significativo.

Venti: forti nord-orientali con rinforzi di burrasca sui settori ionici e appenninici della Calabria, tendenti ad attenuazione; inizialmente forti sud-orientali con raffiche di burrasca sulla Puglia meridionale e sui settori ionici della Basilicata, tendenti ad attenuazione; localmente forti dai quadranti occidentali sui settori occidentali e meridionali della Sicilia; inizialmente forti settentrionali sulla Liguria centro-orientale e sui settori costieri e arcipelago della Toscana, in rapida attenuazione; inizialmente forti nord-orientali con raffiche di burrasca sull’Appennino tosco-emiliano, tosco-romagnolo e umbro-marchigiano, in attenuazione.

Mari: molto mossi lo Stretto di Sicilia e  lo Ionio, nelle prime ore agitato quest’ultimo a ridosso delle coste calabresi, lucane e pugliesi; inizialmente molto mossi il Mar Ligure settore di Ponente al largo, il Mare e Canale di Sardegna, il Canale d’Otranto e il Tirreno centrale settore ovest, con moto ondoso in generale attenuazione.

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Martedì 2 maggio🔔🟠 Allerta ARANCIONE in Emilia-Romagna🔔🟡 Allerta GIALLA in dieci regioni🌨️Ancora temporali sull’Italia

Precipitazioni:

– diffuse e persistenti sull’Emilia-Romagna centro-orientale e sul basso Veneto, con quantitativi cumulati generalmente moderati, fino a puntualmente elevati sulle zone pedemontane e appenniniche;

– da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Calabria e Sicilia nord-orientale, con quantitativi cumulati moderati;

– da isolate a sparse, localmente anche a carattere di rovescio o temporale, sul resto del Centro-Sud e dell’Emilia-Romagna, e su Piemonte centro-meridionale, Lombardia e Triveneto, con quantitativi cumulati puntualmente moderati sui restanti settori orientali della Sicilia, sui settori adriatici di Veneto e Friuli Venezia Giulia e su Marche meridionali, Abruzzo, Lazio meridionale, Molise, settori meridionali di Campania e Basilicata e sulla Puglia ionica, generalmente deboli altrove.

Visibilità: nessun fenomeno significativo.

Temperature: nessun fenomeno significativo.

Venti: forti nord-occidentali sulla Sardegna e localmente sui settori occidentali e meridionali dela Sicilia; forti sud-orientali sulla Puglia e sui settori ionici di Basilicata e Calabria centro-settentrionale; forti nord-orientali sull’alto versante adriatico e sull’Appennino settentrionale, con rinforzi di burrasca su quest’ultimo; localmente forti

settentrionali sulla Liguria centro-orientale, in estensione ai settori tirrenici e arcipelago della Toscana.

Mari: da molto mossi a localmente agitati il Mare e il Canale di Sardegna e lo Ionio; molto mossi lo Stretto di Sicilia, l’Adriatico, il Mar Ligure al largo e il Tirreno centrale prospiciente le Bocche di Bonifacio.

Fonte: dipartimento protezione civile nazionale

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Le dinamiche meteo possibili per questa prima decade di Maggio


Cosa promette la prima decade del mese è ancora oggetto di verifica tant’è che i modelli non ci regalano linee tendenziali con una identità ben precisa.

Ma, forse, tutto questo può anche essere il segno di un possibile corso futuro privo di scossoni e piuttosto ancorato a quell’atlantico un pò fatto di azzorre ed un pò fatto di infiltrazioni atlantiche, e, appunto, non così ben definito in termini di tempo stabile o di tempo perturbato.

In effetti quello che si intravede dai prossimi giorni ad inizio seconda decade oscilla tra moderati espansioni del sub-tropicale ramo oceanico e suoi temporanei abbassamenti di latitudine o aperture alla possibilità di ingressi umidi instabili dalla francia o dall’iberia.

Il disegno della situazione prevista in quota intorno ai giorni 5/6 mostra la moderata saccatura, attualmente in azione in pieno mediterraneo, che si è spostata all’altezza di turchia ed egeo, e mostra l’azione dell’onda anticiclonica susseguente, evidentemente foriera di un tempo ben più stabile.

E mostra, anche, nel contempo, il classico profilo di un corso ondulato, relativamente mobile in cui si alternano modeste onde cicloniche e modeste onde anticicloniche.

In questa logica della variabilità e dell’alternanza l’onda negativa presente a ridosso dell’iberia può, poi, essere quella capace di determinare un nuovo guasto del tempo intorno al prossimo fine settimana, ma è anche vero, per come accennato, che, in un gioco di salite e discese in latitudine del sub-tropicale , la medesima saccatura potrebbe anche finire per indebolirsi.

Di fatto, e cercando di guardare anche oltre, il prevedibile corso generale occidentale che si profila mostra orientamenti tutt’altro che definiti e, pur offrendo il senso della variabilità dettata dall’alternanza di passaggi di opposto segno offre anche quello di un contesto nel quale occorre tener di conto anche delle oscillazioni bariche in latitudine nonché delle loro collocazioni lungo la longitudine…

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Lunedì 1° maggio🔔🟡 Allerta GIALLA in undici regioni. Temporali al centro sud ⛈️

L’arrivo di una vasta area perturbata di origine atlantica, sta determinando un graduale peggioramento delle condizioni meteo su gran parte del nostro Paese, con precipitazioni sparse, anche temporalesche, che, nella giornata di domani, risulteranno più significative sulle aree tirreniche peninsulari e su quelle interne delle regioni del centro, con associato un sensibile calo delle temperature massime.

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento della protezione civile nazionale.

L’avviso prevede dalle prime ore di domani, lunedì 1° maggio, precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Lazio e Abruzzo, specie sui settori meridionali e su Molise e Campania.

I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, possibili grandinate e forti raffiche di vento.

Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani, lunedì 1° maggio, allerta gialla su Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e in alcuni settori del Piemonte e della Sicilia.

Fonte:dipartimento protezione civile nazionale

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Domenica 30 aprile🔔🟡 Allerta GIALLA in cinque Regioni.

Precipitazioni:

– da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Valle d’Aosta orientale e su zone alpine, pedemontane e adiacenti pianure del Piemonte, con quantitativi cumulati moderati;

sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, su resto Valle d’Aosta, Lombardia nord-occidentale, Toscana meridionale, Umbria occidentale e meridionale, Lazio settentrionale e orientale e su Sicilia centro-settentrionale, con quantitativi cumulati da deboli a puntualmente moderati;

– da isolate a sparse, localmente anche a carattere di rovescio, su resto di Piemonte, Lombardia, Toscana Umbria, Lazio e Sicilia, su settori alpini del Triveneto, Liguria, settori occidentali di Abruzzo e Molise,

Campania, Basilicata, Calabria e Sardegna centro-settentrionale, con quantitativi cumulati generalmente deboli.

Visibilità: nessun fenomeno significativo.

Temperature: massime in locale sensibile diminuzione su Valle d’Aosta, Piemonte, restanti settori alpini, Abruzzo, Molise, Sardegna e regioni meridionali.

Venti: tendenti a localmente forti occidentali sui settori occidentali e meridionali della Sardegna.

Mari: tendenti a molto mossi il Mare e il Canale di Sardegna e, in serata, il settore occidentale dello Stretto di Sicilia.

Fonte: dipartimento protezione civile nazionale

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Prospettive di un medio-lungo termine di matrice più occidentale…


Il disegno della situazione prevista in quota su scala emisferica intorno ai giorni 3/4 ci racconta quanto già ampiamento visto in precedenza e, in particolare, di uno sbarramento della porta atlantica foriero di una discreta prematura ondata di caldo sull’iberia. Nulla di eccezionale o di particolarmente strano, e, forse, neanche con temperature, al riguardo, da record. Lo stesso promontorio, di fatto, si palesa come significativo ma non troppo. Racchiude, però, il senso di quello che, specialmente nella stagione calda, è oramai diventato una regola, e la regola inflessibile del sub-tropicale che, spesso e volentieri, spinge promontori tra iberia e mediterraneo o tiene alta la testa intorno a latitudini relativamente alte. Fortuna vuole, tuttavia, che, nel complesso, anche osservando il parametro ITCZ (InterTropical Convergence Zone) e quanto lo stesso parametro ci riserva da qui ad una decina di giorni, non sembra che sussistano le condizioni per prossime o future spinte sub-tropicali mediterranee. Semmai sussistono le condizioni per un certo ripristino del corso occidentale o zonale. Le incertezze, al riguardo, sono di obbligo, ma è altrettanto vero che, per quanto ci raccontano un pò tutte le ultime emissioni, il futuro successivo a quei giorni e che ci trasporta sino a metà mese potrebbe essere caratterizzato da un corso occidentale con moderate ondulazioni e, dunque, caratterizzato da una estrema variabilità e da temperature in linea con il periodo. Nello stesso disegno è ben individuabile la saccatura che, dopo aver sciupato, si fa per dire, i giorni intorno al primo maggio, va dileguandosi verso sud-est aprendo, gradualmente, dapprima al fisiologico miglioramento dettato dal promontorio anticiclonico in estensione verso levante e poi, forse, alla fase più occidentale e mobile sopra indicata…

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Prospettive di maltempo dall’Italia ai Balcani ad inizio Maggio ⛈️

Da domenica gradualmente tutta l’Italia sarà avvolta dalle nubi che apporteranno dei rovesci di pioggia sparsi e dei temporali.

Anche le zone della Pianura Padana e del Lago di Garda, territorio maggiormente afflitto dalla siccità, da domenica avranno molte piogge. In alcune località del nord, del centro e del sud si potrebbero accumulare anche più di 50 litri di pioggia per metro quadrato.

Un centro di bassa pressione con aria fredda in quota che si andrà a posizionare sul nostro mediterraneo centrale determinerà nei primi giorni del mese di Maggio condizioni molto instabili su tutta l’Italia.

Sul campo delle temperature si dovrebbero portare leggermente sotto la media.

Autore Dott. Centra Massimo

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Inizio mese tra onda sub-tropicale iberica e onda ciclonica del nord-europa


Il disegno della situazione generale prevista ad inizio mese è inequivocabile nel ribadire quanto già esaminato in relazione ad una evoluzione che non vede aperture ad ovest, che vede il persistere di una barriera sub-tropicale e l’affermarsi della medesima all’altezza, grosso modo, dell’iberia.

Attualmente le velleità di tale sub-tropicale ramo africano coinvolgono longitudini più orientali e ci interessano più direttamente, con una campana anticiclonica che non mancherà di regalarci, per qualche giorno e con la sostanza di una componente nord-occidentale, i segni di una primavera stabile.

Poi tali massimi andranno a spostarsi, con il disegno di un promontorio di significativa ampiezza e di limitato spessore, verso occidente, fino ad interessare vicino atlantico ed iberia, così da aprire ad una discreta infiltrazione settentrionale, assai promettente, tra l’altro, in relazione a possibili fenomeni precipitativi e a generale destabilizzazione.

In questo caso, ma occorrono conferme, con la possibilità di un certo coinvolgimento dei bacini ad ovest le precipitazioni potrebbero coinvolgere anche i settori nord-ovest del settentrione.

Speriamo. In ogni caso l’immediato inizio di maggio appare abbastanza imbronciato, anche se nel contesto di un corso tendenziale che vede l’onda destabilizzante spostarsi poi gradualmente verso sud, e quindi allontanarsi verso egeo e penisola balcanica a determinare che possa persistere solo un certo residuo ciclonico su adriatico e, contemporaneamente, che possa avanzare una progressiva stabilizzazione da ovest…

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TEMPO ALTALENANTE 🌧️⛈️☀️🌡️⛈️🌧️

TEMPO ALTALENANTE 🌧️⛈️☀️🌡️⛈️🌧️

Tra oggi e domani tempo instabile su molte regioni Italiane specie zone interne ed orientali con rovesci di pioggia, brevi temporali e calo della temperatura. ⛈️🌧️☔


A fine mese avremo una parentesi seppur breve di tempo stabile e con temperature tardo primaverili a causa di una effimera espansione dell’alta pressione sub-tropicale dalla Penisola Iberica verso il mediterraneo centrale.🌡️☀️


Dal Primo Maggio tempo fresco ed instabile su gran parte dell’Italia. ⛈️🌧️

AUTORE
Dott. CENTRA MASSIMO

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Sempre più continente che atlantico per fine mese.


La conferma di una evoluzione che, nel corso dei giorni di fine mese, privilegia l’affermazione di un promontorio iberico-mediterraneo, sostiene anche la persistenza di un disegno che continua ad essere sfavorevole all’atlantico.

Detto promontorio non mancherà di produrre una certa stabilizzazione nel segno anche di rialzi termici. Nulla a che vedere con una classica espansione azzorriana ovest-est; tutto piuttosto assimilabile, invece, alla intraprendenza del sub-tropicale, ramo africano, già in grado di produrre, sull’iberia, prime ondate di caldo estivo .

Forse, e meglio così, lo stesso promontorio non si configurerà, tuttavia, come una decisa e duratura affermazione in mediterraneo centrale, ma tenderà, ad inizio mese, a cedere sul fianco orientale per aprire ad infiltrazioni settentrionali.

Non cederà, però e probabilmente, più ad ovest ed alla longitudine dell’iberia, dove, ahimé, sembra intenzionato a mantenere, se non addirittura a consolidare, la barriera che obbliga il flusso umido atlantico a deviare verso nord o nord-est o a frenare in vorticità, continuando a favorire, pertanto e dalle nostre parti, condizioni di precipitazioni scarse ed occasionali.

Fino a quando questa ridistribuzione del promontorio più ad occidente sia destinata a condizionare il tempo della nostra penisola e sia destinata a mantenere la situazione di un flusso settentrionale più o meno a componente anticiclonica o più o meno associato ad infiltrazioni settentrionali od orientali, difficile dirlo.

In linea generale non sembra, comunque, che, quanto meno fino a tutti i primi giorni di maggio, possa esserci una apprezzabile modifica di tale configurazione. Il disegno si riferisce alla situazione prevista in quota tra fine mese ed inizio maggio, mentre la simbologia serve a rappresentare la ridistribuzione barica descritta, a partire dai giorni 28/29…

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🌬🌡CONTINUA LA PRIMAVERA🌤⛈

Autore Lorenzo Colangelo

🌬🌡CONTINUA LA PRIMAVERA🌤⛈
Per gli ultimi giorni del mese è prevista una rimonta dell’anticiclone sub-tropicale anche
sull’Italia. Osservando i DATI di OGGI l’intensità e la durata dell’avvezione calda, soprattutto per il modello americano, non dovrebbero essere particolarmente incisive come si prospettava precedentemente.
L’Italia con molta probabilità non assaporerà
il tepore estivo che tra qualche giorno andrà
a interessare la penisola iberica.


Detto questo nei prossimi 5 giorni sul nostro paese ci sarà un’altalena termica⬆️⬇️ dipesa dal transito di alcune perturbazioni intervallate da momenti più stabili e soleggiati.🌤⛈🌬🌡
Insomma, PIENA PRIMAVERA.💁‍♂️
*(Sotto le carte delle temperature e delle anomalie a 1500mt per la fine del mese
previste dai 2 modelli principali)

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Terza decade di aprile tra infiltrazioni settentrionali ed affermazioni anticicloniche…


I modelli hanno individuato, da tempo, quella che appare come l’evoluzione più probabile nel corso dei prossimi giorni e, forse, anche la configurazione che potrebbe dominare il quadro di quasi tutta la terza decade.

E che corrisponde esattamente a quanto già visto nell’analisi precedente, da me sintetizzata nei termini di sub-tropicale iberico-mediterraneo in agguato.

La situazione attuale, che vede un moderato contesto anti-zonale alle latitudini centro-settentrionali ed un altrettanto moderato e non così ciclonico zonale alle latitudini medio basse, è quella della recente instabilità sul centro-nord, dettata dal flusso occidentale di un vortice in moto retrogrado sul centro-nord europeo e mosso proprio dal suddetto contesto anti-zonale.

Detta configurazione è quella descritta nel disegno dalle frecce blu, rappresentative dei flussi alle alte quote, ed appunto ascrivibili a due flussi opposti nell’ambito delle diverse latitudini considerate.

Una tale fisionomia, associata ad uno stretto corridoio depressionario alle latitudini medie, fa certamente pensare alla possibilità di un graduale ritorno ad una franca apertura verso occidente ed a quella dell’instaurarsi di un flusso, più o meno ciclonico o anticiclonico, di matrice atlantica.

Ma, come già esaminato precedentemente, non sembra essere questa l’evoluzione che ci attende.

E questo per il fatto che il grande corso occidentale, che corre sul nord-atlantico ed al di sopra di un’area anticiclonica scandinava in fase di graduale dissolvimento, tende a scindersi in due tronconi o a divaricarsi, spingendo una diramazione molto verso sud in meridiana e molto a largo sull’oceano ed indirizzando il ramo principale lungo un flusso nord-occidentale disposto tra il nord-atlantico e l’europa orientale.

Detta disposizione è illustrata nel disegno, che identifica la situazione prevista in quota intorno a metà decade, dalle frecce viola, e ci racconta di come un tale profilo, di strutture cicloniche in netta opposizione di fase, non possa fare altro che, nel contempo, dare corpo ad una rimonta anticiclonica tra il vicino atlantico ed il mediterraneo.

Ed ecco allora l’instaurarsi graduale della rimonta di un promontorio iberico-mediterraneo, inizialmente e probabilmente foriero di possibili infiltrazioni settentrionali su balcani, mediterraneo orientale ed al limite delle nostre aree orientali, ma poi, forse, sempre più invadente a caratterizzare un finale di mese nel segno di una relativa stabilità da primavera avanzata…

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Giovedì 20 aprile🔔🟡 Allerta GIALLA in quattro regioni🌧⛈ In arrivo piogge e temporali al Nord e su parte del centro.

Una vasta circolazione ciclonica interessa l’Europa centro-orientale e al suo interno un minimo, che reca aria più fredda, si sta avvicinando verso le regioni settentrionali dell’Italia. Tale depressione porterà dalla tarda serata/notte di oggi, mercoledì 19 aprile, precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere temporalesco, sulle regioni settentrionali e parte del Centro.


Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento della protezione civile nazionale.

L’avviso prevede dalla notte di oggi, mercoledì 19 aprile, precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Marche. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, possibili grandinate e forti raffiche di vento.


Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani, giovedì 20 aprile, allerta gialla in Emilia-Romagna, nelle Marche e in alcuni settori del Piemonte e della Lombardia.

Fonte: dipartimento protezione civile nazionale

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Sub-tropicale iberico-mediterraneo in agguato per fine mese.


Il disegno della situazione prevista in quota intorno ai giorni 22/23 ci racconta di un contesto in cui il flusso oceanico ovest-est continua ad incepparsi e non riesce ad imporsi.

L’attuale situazione che vede un profilo ad omega e che procede nella direzione di un energico cut-off anticiclonico scandinavo può, secondo la logica di un antizonale alle alte latitudini, far intravedere riaperture ad occidente con l’instaurarsi di correnti occidentali alle latitudini nostre.

Ma un profilo generale e tendenziale che vede un disporsi di ampie oscillazioni tra l’oceano delle coste orientali USA ed il nostro continente, con rimonta anticiclonica verso la groenlandia ed affondo in pieno atlantico, non depone certo a favore dello zonale.

In questo modo le promesse oceaniche e zonali di fine decade possono finire per tradursi in un inizio di terza decade, non solo nel segno di un certo flusso atlantico privo di strappi ciclonici degni di tale nome e di breve durata, ma anche nel segno di una successiva progressione nella direzione di rimonte sub-tropicali tra iberia e mediterraneo.

Le frecce grandi del disegno intendono proprio rappresentare detta possibilità e la possibilità, per come si può dedurre, che il grande flusso del nord-atlantico finisca per scindersi in due grandi tronconi, ed ovvero quello destinato a caratterizzare una sorta di fuga verso est sull’europa centro-orientale e capace di regalarci, al massimo, deboli infiltrazioni settentrionali, e quello destinato a caratterizzare l’affondo meridiano in pieno atlantico suddetto e sinonimo del costituirsi di un ampio cut-off ciclonico in quella sede.

Una evoluzione ed una configurazione queste che, di certo, non pongono il mediterraneo lungo la traiettoria del flusso perturbato atlantico e che, anzi, lo pongono esattamente o quasi, nell’area che guarda a detta scissione od opposizione di fase e che, nella sostanza, tende ad accogliere la struttura anticiclonica di un promontorio iberico-mediterraneo, magari inizialmente foriero ancora di infiltrazioni settentrionali instabili lungo l’adriatico, ma poi, soprattutto a partire da metà decade, foriero e sinonimo di possibili esplosioni primaverili…

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Martedì 18 aprile🔔🟡 Allerta GIALLA meteo-idro su sette regioni del Centro-Sud.

Precipitazioni: 

– sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, settori centro-meridionali e ionici settentrionali della Calabria e sulla Sicilia nord-orientale, con quantitativi cumulati da deboli a puntualmente moderati;

-da isolate a sparse, localmente anche a carattere di rovescio o temporale, sui restanti settori di Sicilia e Calabria e su Romagna, Toscana meridionale, Marche, settori meridionali e orientali dell’Umbria, Sardegna, settori alpini del Piemonte occidentale ed entroterra della Liguria di Ponente, con quantitativi cumulati deboli.

Visibilità: nessun fenomeno significativo.

Temperature: nessun fenomeno significativo.

Mari: inizialmente molto mosso lo Ionio meridionale, con moto ondoso in attenuazione.

Fonte: dipartimento protezione civile nazionale

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🔔🟡 Allerta GIALLA meteo-idro, lunedì 17 aprile, in sette regioni al Centro-Sud.

Precipitazioni:

– da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Abruzzo e Molise, Calabria centrale ionica e meridionale e Sicilia settentrionale, con quantitativi cumulati generalmente moderati, specie su Abruzzo e Molise;

– da isolate a sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Appennino emiliano e romagnolo, resto di Centro-Sud peninsulare e Sicilia, con quantitativi cumulati da deboli a localmente moderati, specie su Marche meridionali e resto del Sud.

Nevicate: al di sopra dei 1300-1500 m sui settori montuosi centro-meridionali, con apporti al suolo da deboli a moderati.

Temperature: senza variazioni di rilievo.

Venti: localmente forti dai quadranti settentrionali su Appennino romagnolo, Marche, Umbria, Toscana, Lazio settentrionale, Sardegna, Sicilia e Calabria meridionale. in attenuazione.

Mari: molto mossi il Mare ed il Canale di Sardegna, il Tirreno centrale settore ovest e meridionale, lo Stretto di Sicilia e lo Ionio meridionale.

Fonte: dipartimento protezione civile nazionale

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