Tra dinamiche espansive anticicloniche e spifferi freddi dell’europa orientale.


Il freddo che se ne va naturalmente non esclude il freddo notturno o mattutino delle piane e delle valli, tipicamente legato all’irraggiamento. Ma esclude gli afflussi freddi, ed include, in questo caso, la caratteristica relativa stabilità degli anticicloni dinamici invernali, prodighi di temperature oltre la media, soprattutto in quota. In verità, considerando il medio termine che oscilla tra fine prima ed inizio seconda decade, non avremo chissà quale espansione anticiclonica; avremo comunque una fase di alcuni giorni più stabile, di sicuro ben lontana da ogni vero spiffero freddo, e legata alla moderata invadenza di un’onda sub-tropicale. Tutto questo, nel contempo, non corrisponderà a qualcosa di particolarmente duraturo, perché il gioco delle onde di rossby che abbraccia l’area euro-atlantica mostra una certa mobilità e mostra la mobilità che consente alle medesime onde, per quanto di una certa ampiezza, di muovere da ovest ad est e di alternare fasi di opposto segno. In questo caso la saccatura e l’altra espansione anticiclonica a monte in oceano, che attendono il loro corso e destinate ad influenzarci in dirittura di metà mese, sembrano anche intenzionate a produrre, in termini di incisività, qualcosa di più di un semplice passaggio. E questo nel senso che la stessa onda positiva, ammesso che non risulti così invadente in mediterraneo, potrebbe spingersi verso nord-est o verso levante sino a produrre un profilo dinamico simil rex-blocking o simil dipole blocking, assimilabile ad un certo afflusso freddo da nord est o da est, associato a vortice mediterraneo. Vedremo. Il disegno della situazione generale prevista intorno ai giorni 11/12 è eloquente nel proporre il tipico profilo ondulato di onde relativamente ampie che muovono moderatamente da occidente, mentre la simbologia intende rappresentare, con i colori dal rosso al viola di una isoipsa di riferimento, l’evoluzione descritta, secondo la quale tutto tende a muovere, appunto, da ovest ad est, ed in cui ad una prima fase da onda anticiclonica subentra quella di una saccatura capace, potenzialmente, di attirare aria fredda dell’europa nord-orientale od orientale…

Autore Pierangelo Perelli

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Il freddo si allontana


La fase in corso, che per le latitudini del mediterraneo corrisponde ad un corso dominante occidentale e variabile, andrà avanti ancora per alcuni giorni.

Lo stesso corso, in considerazione di una certa ondulazione intrinseca e di brevi intervalli da alte pressioni in grado di protendersi sino a latitudini settentrionali, propone una alternativa di fasi più miti e di fasi più fredde associate ad un certo richiamo di aria del nord-europa. Il tutto, però, nell’ambito di una situazione che non può essere ascritta a veri afflussi freddi ed a veri afflussi freddi duraturi.

Il freddo continentale continua a coinvolgere latitudini settentrionali, relativamente lontano dalla fascia dell’europa meridionale. C’è da dire che sia nel nord che nell’est del continente il freddo si è fatto e si sta facendo sentire, ma la porta aperta alle correnti che vengono dall’atlantico non gli consente di scendere di latitudine in modo franco.

Non solo; le prospettive di medio-lungo termine confortano l’idea di un suo ulteriore allontanamento per effetto di una rimonta sub-tropicale di chiusura capace di sfumare ulteriormente ogni velleità, sia dell’anticiclone termico dell’europa orientale e sia delle sbuffate artico-marittime. L’ultima azione ciclonica, prima della influenza anticiclonica suddetta, è quella che mostra il disegno riferito alla situazione generale prevista intorno ai giorni 8/9 dicembre.

Il cambio di circolazione tendenziale delineato tende a chiudere all’arrivo di nuove depressioni oceaniche, tende a spingere il vortice verso sud o sud-est, tende ad alzare di latitudine il fronte polare o il flusso zonale e tende nella direzione di un forcing generale anticiclonico o semi-anticiclonico occidentale. In questo modo anche tutta l’aria fredda associata alla fascia depressionaria dinamica ed al termico continentale tende a defilarsi, ed in parte anche dalle latitudini centro-settentrionali.

Nel medesimo disegno è rappresentato il corso dell’aria fredda promossa dall’anticiclone termico dell’est, non così influente giacché piuttosto distante e tendenzialmente spinto a sfumare o ad allontanarsi ulteriormente, ed è rappresentato il corso dell’aria mite occidentale che, sia in quota che al suolo, mostra di voler guadagnare sia in latitudine verso nord che in longitudine verso levante, secondo uno schema generale, quale quello indicato dalle frecce grigie, che vede l’affermarsi, almeno per alcuni giorni e, più o meno e per come detto, da fine decade alla metà del mese, di un corso anticiclonico o semi-anticiclonico occidentale…

Autore Pierangelo Perelli

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Situazione mobile occidentale, con temporanei modesti richiami di aria settentrionale


Ascoltare quanto raccontano di meteo i giornalisti dei vari TG è come ascoltare le novelle della nonna. Non sono da ascoltare. Alterano, completamente ed in modo demenziale, la sostanza o la realtà oggettiva. In questi ultimi giorni si sente, ad es., parlare di freddo, di afflusso artico, di diminuzioni di T di oltre 10 gradi, e cose simili.

La verità, e basta affacciarsi alla finestra, è che non sussiste, e tra l’altro non sussisterà, nessun vero afflusso freddo. Continueranno a sussistere, invece, le condizioni, già viste, di un tempo termicamente in linea con il periodo nell’ambito di una situazione generalmente variabile ed occidentale, pur se non esente, in concomitanza di onde o transiti perturbati, di temporanee sbuffatine di aria dei mari del nord.

Le temperature della pianura padana, dove in qualche area può anche nevicare a bassa quota, rapportate a questo concetto, fanno testo solo a metà giacché la pianura padana è una conca o una configurazione orografica che tende a trattenere anche pochi scampoli di aria fredda e a presentarsi fredda ancora per un pò anche quando subentrano masse d’aria più miti occidentali o meridionali. Naturalmente, trattando di situazioni di matrice occidentale, c’è situazione e situazione.

E quella che ci sta interessando presenta, di fatto, una distribuzione barica e dei flussi, sia in quota che al suolo, non proprio così distante dall’aria fredda del nord-europa. Presenta, ovvero, un certo rapporto con la stessa aria fredda che si rende palese soprattutto al passaggio della perturbazione del caso, che arriva si da ovest, ma che, nel contempo, corrisponde ad un certo affondo temporaneo della fredda circolazione in quota presente alle medio-alte latitudini, e corrisponde al suolo ad una depressione seguita da un promontorio mobile in estensione verso nord-est, in una configurazione che rende la depressione in grado di richiamare dell’aria fredda da nord o nord-est.

Ma non sono queste le vere situazioni di freddo. Tant’è che disegni come quello che ci sta accompagnando e che ci accompagnerà ancora ed almeno per alcuni giorni possono essere assimilati a profili meteo di segno autunno-invernale, relativamente aperti alle perturbazioni atlantiche, parzialmente ed a tratti influenzati da ventatine di aria più fredda del nord-europa, ed in cui si alternano fasi più miti e fasi più fredde, oltre che fasi più stabili e fasi più perturbate.

Il mio disegno, che si riferisce alla situazione generale prevista intorno ai giorni 2/3 dicembre, in tal senso, se si considerano sia la situazione in quota (colori) che quella al suolo (linee chiare delle isobare) con i relativi flussi (frecce grandi dei flussi in quota e frecce piccole dei flussi al suolo), è eloquente. In quota si può apprezzare il modesto prolungamento della circolazione fredda delle latitudini più settentrionali che, in veste di saccatura in transito, coinvolge le regioni settentrionali, mentre al suolo si può identificare, nell’ambito della tipica alternanza di depressioni e promontori lungo un flusso dominante ovest-est, il classico altrettanto temporaneo richiamo di aria più fredda tra la depressione in transito e il subentrante promontorio mobile che si estende verso nord o nord-est.

Il tutto, anche estendendo l’osservazione a tutta la circolazione euro-atlantica, equiparabile alla classica situazione occidentale mobile che ci regala un tempo variabile, a tratti più freddo o settentrionale, ma, dal punto di vista del freddo, niente di più…

Autore Pierangelo Perelli

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Altalena termica nel weekend

L’inverno meteorologico esordisce domani (secondo convenzione) con aria molto mite richiamata dal ramo caldo di una profonda saccatura atlantica, che sarà responsabile di maltempo soprattutto al nord est, Alpi, centrali tirreniche e parzialmente al sud.

Nevicate che dopo essersi affacciate a quote collinari su parte del nord ovest e sulle principali città della val D’Adige trentina saliranno fino a 2000m metri per alcune ore nella giornata di domani, per poi tornare a calare fin sui 1000m a fine episodio (quantitativi importanti sulle quote medio alte per Lombardia orientale, Dolomiti e Alpi Giulie).

Pioggia su tutte le quote in Appennino settentrionale: se nell’intervallo tra il pre frontale odierno, il fronte caldo e il fronte freddo di sabato si avranno alcune schiarite, non è difficile ipotizzare il raggiungimento di picchi vicini ai 20° dalla Toscana in giù domani pomeriggio.

Il passaggio dell’asse di saccatura atteso per sabato mattina tornerà a far calare il limite dei fiocchi bianchi sotto i 1500m sull’Appennino tosco emiliano e più a sud se ci saranno ancora fenomeni.

L’alternanza termica tornerà in fatti a pendere dalla parte del freddo già domenica per qualche giorno; un freddo comunque normalissimo per il periodo.

Dovendo poi dar credito alle carte analizzabili attualmente, la prima parte del mese di dicembre potrebbe vedere un flusso oceanico prevalente sulle fredde correnti artiche e qualche perturbazione con quota neve media intervallata da campi interciclonici con risalite pressorie.

Ci torneremo

A cura di Simone Scarpelli

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Un tempo tra l’autunnale e l’invernale, tipico del periodo…


Nella situazione meteo e nella evoluzione di questo fine mese si conferma quanto già esaminato in precedenza, ed ovvero una configurazione che vede una intensa circolazione fredda sull’europa orientale, in qualche modo influente per parte del mediterraneo ma, nel contempo, poco propensa ad affondare in meridiana.

L’affondo in meridiana di sistemi del genere richiede un forcing nord-sud dettato dalle ragioni di un blocco ad ovest che sfuma il forcing zonale e che, nella fase in corso, non sussiste. Sussiste una certa ondulazione delle basse latitudini e sussistono are anticicloniche alle alte latitudini dei mari del nord ed in sede groenlandese che, però, lasciano aperto, in tutto o in parte, il corridoio atlantico, creando i presupposti di una corrente occidentale destinata a tenere sulle sue la circolazione fredda o a impedirle di scivolare verso sud. Da cui il contesto, per il mediterraneo, di una corrente atlantica associata a variabilità ed al passaggio di moderate saccature e perturbazioni, si capaci, per effetto della fisionomia barica alle varie quote, di richiami freddi al loro passaggio, ma sempre nell’economia di un disegno non di veri e propri afflussi settentrionali. Ecco spiegato il risultato di un tempo tra l’autunnale e l’invernale, assai variabile, e di un tipo di tempo che sembra anche destinato ad accompagnarci sino ai primi giorni di dicembre. Il disegno mostra la situazione generale prevista proprio ad inizio dicembre ed è eloquente nell’offrire il profilo sopra indicato e supportato da una simbologia che vuole enfatizzare, con i vari tipi di frecce, il modo di come la profonda circolazione negativa e fredda dell’europa orientale apre alla fascia depressionaria oceanica estendendosi verso ovest piuttosto che verso sud e rendendo attivo, al netto di temporanei suoi modesti affondi, un corso fondamentalmente occidentale alle basse latitudini…

Autore Pierangelo Perelli

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Tempo dinamico in settimana sull’Italia.

Tra domani e martedì la pioggia e un vento più mite porteranno via buona parte della neve caduta ieri sull’Appennino centro-meridionale.

Tra giovedì 30 novembre e venerdì 1° dicembre è probabile che si verifichi una temporanea scaldata sull’Italia ed in particolare al centro e al sud a causa di correnti più miti dal nord Africa.

Nel prossimo fine settimana si dovrebbero ripresentare nuovamente delle correnti più fredde da nord.

Autore Dott. Centra Massimo

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Tra correnti del nord-europa fredde e correnti occidentali più miti.


La fisionomia della situazione generale prevista per i giorni 27/28 è indicativa di una configurazione che oscilla tra la discesa di masse fredde tra il mediterraneo e la penisola balcanica e una loro estensione verso occidente alle medio-alte latitudini.

Una estensione della depressione fredda dell’europa orientale verso l’atlantico tende ad allontanare l’aria fredda lungo correnti antizonali e ad attivare, alle basse latitudini, correnti oceaniche di segno opposto o zonale. Il motivo di una tale situazione, non così definita o non ancorata ad una precisa fisionomia, risiede in un regime anticiclonico che, a dispetto di una sua presenza su vicino atlantico e su europa nord-occidentale e settentrionale, non presenta la solidità dei blocchi o degli anticicloni che bloccano l’altlantico.

In questo modo l’esteso lago freddo sull’europa orientale è un pò portato ad affondare la sua aria fredda in quota verso le latitudini più meridionali di mediterraneo e penisola balcanica, ma è anche un pò portato a prolungarsi verso ovest, accennando alla classica fusione con la fascia depressionaria oceanica e zonale, foriera di correnti occidentali. E questo nella possibilità di una alternanza tra momenti più freddi e momenti di maggiore influenza da parte delle correnti atlantiche.

Il risultato del tempo di questo fine mese, o sino ai primi di dicembre, può essere allora quello di un tempo assai variabile, in perfetta sintonia con il periodo stagionale, in grado di oscillare tra momenti un pò più freddi in cui affondano parzialmente correnti del nord-europa (meglio inquadrabili in una prima fase) e momenti più occidentali più o meno instabili (meglio inquadrabili in una seconda fase)…

Autore Pierangelo Perelli

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💨⛈️Piogge e venti forti da Nord a Sud.🔔🟡 Allerta GIALLA meteo-idro, sabato 25 novembre, su 7 regioni.

Maltempo: piogge e venti forti da Nord a Sud.

Precipitazioni: 

– da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale sui settori tirrenici della Calabria centro-settentrionale, con quantitativi cumulati generalmente moderati;

– sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, su settori orientali di Marche meridionali, Abruzzo e Molise, su Puglia, Campania meridionale ed orientale, Basilicata, Calabria meridionale e restanti settori centro-settentrionali e Sicilia orientale e settentrionale con quantitativi cumulati da deboli a puntualmente moderati;

isolate, anche a carattere di rovescio o temporale, su resto di Marche, Abruzzo, Molise, Campania e Sicilia, su Umbria meridionale e Lazio orientale e meridionale, con quantitativi cumulati deboli. 

Nevicate: al di sopra dei 900-1000 m in diminuzione dalla seconda parte della giornata fino a 500-600 m su Marche, Abruzzo, Molise e Puglia centro-settentrionale con apporti al suolo deboli o localmente moderati; al di sopra dei  900-1000 m su Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia, con apporti al suolo deboli.

Visibilità: nessun fenomeno significativo.

Temperature: massime in marcata diminuzione su tutta la Penisola. 

Venti: dai quadranti settentrionali. Di burrasca o burrasca forte su Sardegna e Sicilia in attenuazione nel corso della giornata sulla Sardegna; da forti a burrasca dai quadranti settentrionali su tutte le regioni del Centro-Sud peninsulare con rinforzi di burrasca forte sui settori alpini ed appenninici. Forti da Nord sulla Liguria.    

Mari: molto agitato o grosso il Mar e il Canale di Sardegna, con moto ondoso in attenuazione dal pomeriggio; agitati o molto agitati i bacini occidentali centrali e meridionali e localmente l’Adriatico centrale. Molto mossi i restanti mari.

Fonte: dipartimento protezione civile nazionale

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Quali prospettive per fine mese e per inizio dicembre…


Quali prospettive per fine mese e per inizio dicembre…
La fase più invernale appena iniziata si profila anche con la possibilità di temperature inferiori alle medie del periodo.

Da qui al medio-lungo termine occorre tuttavia considerare che l’evoluzione di una siffatta situazione, pur se attualmente incentrata sul solido schema di una discesa di successivi impulsi settentrionali, può orientare la propria evoluzione in un range di possibilità assai ampio. Ed in un range che può oscillare tra situazioni decisamente ad impronta invernale e situazioni in cui il freddo, a dispetto di una corrente artica sull’europa orientale, si allontana per riaprire a correnti occidentali.

Indipendentemente da questo rimane il fatto, inequivocabile, che, da qui ai primi di dicembre, la configurazione generale obbedirà a canoni generalmente consoni al periodo. Al seguito dell’affondo in corso e del vortice mediterraneo conseguente si profila un nuovo impulso settentrionale, stavolta decisamente e maggiormente associato a richiamo di aria artica, anche se piuttosto destinato alla penisola balcanica. Lo stesso impulso rientra nel contesto di una irruzione davvero poderosa, in grado di inglobare buona parte dell’europa orientale, e di, quanto meno, sfiorarci.

Se l’obiettivo di una irruzione è la penisola balcanica, difficilmente, a meno di travasi retrogradi, la stessa irruzione è in grado di coinvolgere in modo diretto il mediterraneo. E’ tuttavia plausibile ritenere che, pur se in chiave di flusso scarsamente ciclogenetico e poco propenso a coinvolgerci direttamente, un episodio del genere non può essere per noi completamente ininfluente. E lo sarà, molto probabilmente, quanto meno sotto forma di un ulteriore raffreddamento, soprattutto su sud ed adriatico. A seguire poi gli scenari che si aprono per il fine mese e l’inizio di dicembre non sono ancora univoci, e possono essere contestualizzati nell’ampio range di possibilità sopra menzionato, tant’è che vari prestigiosi modelli, ad es., certe ipotesi assai fredde apparse di recente ed associate ai termini di una configurazione maggiormente nord-orientale, con influenza del vortice freddo dell’est, le ridimensionano. Ed anche se dette l’ipotesi fredde non possiamo certo ancora escluderle sta di fatto che, a maggior ragione ed alla luce di certi ultimi run previsionali, non possiamo escludere la classica evoluzione che vede il determinarsi di alte pressioni alle alte latitudini ed il classico riaprirsi, alle medio/basse latitudini, della porta occidentale. Il disegno mostra la situazione generale prevista da GFS intorno ai giorni 27/28, la quale propone l’intenso nocciolo freddo dell’europa orientale che si protende verso ovest e che, piuttosto che scivolare verso sud o sud-ovest, va in fusione con le depressioni oceaniche, tiene l’aria molto fredda in un corso antizonale alle alte latitudini, mentre alle basse latitudini riserva, almeno temporaneamente, flusso occidentale e depressioni atlantiche…

Autore Pierangelo Perelli

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Verso un clima ed una situazione un pò più invernali…


La nuova configurazione già intravista, più meridiana, andrà assumendo una fisionomia di maggiore segno settentrionale, con una pulsazione disposta lungo un flusso dominante nord-ovest/sud-est. Una siffatta situazione corrisponde al disegno di un flusso mobile ed ondulato di segno settentrionale, appunto, ed associato a successive irruzioni o cavi d’onda con obiettivo la penisola balcanica e/o il mediterraneo centrale. In questo modo tutto il contesto euro-atlantico andrà, nel corso della terza decade del mese, caratterizzandosi con elementi di maggiore segno invernale, capaci di apportare un clima più movimentato e più fresco o freddo. In detti casi occorre sempre considerare il modo di comportarsi, più o meno invadente, dell’anticiclone ramo oceanico, si disposto in meridiana e verso nord o nord-est e tendente a fare blocco, ma anche capace di tenere più o meno ad oriente le irruzioni in discesa lungo il suo bordo orientale. Di fatto il grosso delle masse fredde in discesa non sembra destinato ad affondare in maniera franca in mediterraneo e sembra destinato piuttosto all’europa dell’est, ma è assai probabile che sue diramazioni, anche in chiave ciclonica e nell’ambito di spinte semi-retrograde, riescano a coinvolgere, almeno in parte, anche il mediterraneo, con il risultato di un tempo italico variabile, a tratti instabile ed associato a successive moderate ondate più fredde settentrionali. Il disegno si riferisce alla situazione generale prevista intorno ai giorni 23/24, mentre la simbologia serve a rimarcare il classico profilo nord-ovest/sud-est ondulato, destinato a muovere successive spinte polari o artico marittime verso l’europa orientale e, in parte, anche verso il mediterraneo…

Autore Pierangelo Perelli

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Ipotesi fredde invernali sull’Italia in terza decade?

Ci sono molte differenze tra i due principali modelli di previsione.
Il modello di previsione americano GFS ci indica da più run una possente irruzione fredda artica sull’Italia e sui Balcani dal 26 novembre.


Il modello europeo ECMWF invece ci fa vedere maggior zonalità.

Autore Dott.Centra Massimo

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Piogge copiose sul medio versante adriatico e al sud dalla seconda parte della prossima settimana 🌧️

Stiamo registrando un campo della configurazione barica in Europa, tutto ciò sarà determinante per l’arrivo di piogge copiose sul medio versante adriatico (dalle Marche meridionali al nord Puglia) e sul basso tirreno e da temperature decisamente più basse rispetto al recente passato.


Molto più asciutta risulterà la pianura padana.

Autore Dott.Centra Massimo

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Verso una periodo di maggior dinamismo meridiano…


Il tempo mite occidentale e moderatamente anticiclonico di questi giorni procede verso quel cambiamento precedentemente identificato e sintetizzabile in un contesto di maggiore dinamismo meridiano. Un profilo euro-atlantico caratterizzato da ondulazioni di un certo rilievo seppur in un contesto relativamente mobile regala, a meno di frenate o blocchi, il caratteristico tempo in cui si alternano fasi più fredde instabili e fasi più miti e stabili. Dette fasi, in verità, possono anche risultare di una certa durata, e questo in funzione del comportamento più o meno meridiano di dette onde. E nulla esclude che il gioco possa subire anche momenti di stagnazione, con ciclonizzazioni e muri anticiclonici di un certo rilievo. Al momento, tuttavia, i modelli propendono per qualcosa, come detto, che vede ondulazioni di un certo rilievo ma anche in graduale traslazione ovest-est. Il prologo di un tale maggiore dinamismo lo possiamo già cogliere nel transito in corso di un debole fronte da nord-ovest, seguito dal fisiologico miglioramento dettato dall’onda positiva che lo rincorre. A seguire quindi si può mettere in conto un ulteriore incremento delle spinte meridiane e, con una discreta rimonta anticiclonica in oceano verso le isole britanniche, la discesa in mediterraneo di una altrettanto discreta saccatura, di sicuro foriera di destabilizzazioni ed afflusso di aria più fredda. La stessa saccatura, da inquadrare ad inizio terza decade, la si vede nel disegno. Essa si mostra con valori barici non così bassi ma, nel contempo, abbastanza incisiva, tale da sprofondare bene in mediterraneo occidentale e nell’ambito di un certo profilo rex-blocking. Definire una tale azione come un episodio significativamente invernale può essere eccessivo. In ogni caso è da tener presente che nel contesto della indicata pulsazione del getto atlantico ulteriori successive possibilità di irruzioni, ancora più in sintonia con il periodo e con l’inverno, non possono essere escluse, anche se c’è da dire che, al riguardo, non tutti i modelli sono in accordo e sussistono anche ipotesi che tendono a rendere più sfumata o ad annullare detta possibilità…

Autore Pierangelo Perelli

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Continua il caldo fuori stagione sull’Italia🌡️

Oggi scatta l’obbligo dei pneumatici invernali, ma su gran parte dell’Italia anche oggi sono state registrate temperature tipiche di metà settembre.
Oggi 15 novembre 2023 sono stati superati i +25 gradi su alcune località del centro-sud.

Autore dott. Centra Massimo

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Quali prospettive per il medio-lungo termine…


La strada verso una disposizione a carattere più invernale appare ancora complicata. Certe prospettive di medio-lungo termine, orientate a favore di qualche prima sbuffata fredda, appaiono ancora piuttosto timide o non supportate da tutti i modelli.

Un punto fermo associato a tale medio-lungo termine possiamo comunque ammetterlo ed è quello rappresentato dalla netta probabilità che il grande flusso occidentale tenda ad ondularsi ed a produrre rimonte anticicloniche disposte tra l’atlantico e il continente. E se una tale evoluzione non è necessariamente a favore di discese fredde neanche le esclude. Tant’è che alcuni modelli come quello europeo, che tale rimonta anticiclonica dinamica la dispongono tra il vicino oceano e l’europa occidentale, segnalano, tra fine seconda ed inizio terza decade, la possibilità dell’affondo di una saccatura da settentrione, certamente associata alla possibilità di un episodio semi-invernale. Come detto si tratta solo di una delle ipotesi, giacché altri modelli la rimonta anticiclonica atlantica la disegnano ben più ad ovest configurando, di conseguenza, affondi freddi che si perdono a distanza verso sud sull’oceano e che possono rifornirci, piuttosto che di masse fredde, di azioni dinamiche stabilizzanti di segno afro-mediterraneo. Il disegno, che corrisponde alla situazione generale indicata da ECMWF per i giorni 19/20, indica il promontorio anticiclonico sull’atlantico che tende ad espandersi verso nord e verso nord-est creando la possibilità, per come rappresentato dalla simbologia, della irruzione sopra descritta…

Autore Pierangelo Perelli

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L’atlantico si ferma: alta pressione prima, poi un veloce e moderato raffreddamento

Dopo 3 anni il finale di ottobre e la prima parte di novembre hanno visto una serie di fronti oceanici in successione, con in mezzo anche il tragico episodio alluvionale toscano.

Quasi esclusivamente colpiti i versanti tirrenici e il nord, con le nostre Alpi che hanno iniziato una stagione in controtendenza rispetto alla 21/22 e 22/23. L’innevamento (a quote fin troppo alte nei primi episodi e progressivamente più basse fino all’ultimo evento di ieri sera) risulta più che soddisfacente dai 2000m in su e di tipo autunnale, nonostante un po’ di vento nelle ultime ore. Certo dopo 2 anni secchi e un’estate distruttiva specie nella sua seconda parte per i nostri ghiacciai si potrebbe avere anche di meglio, ma di questi tempi non è affatto scontato.

I primi giorni della settimana entrante si apriranno con una distensione dell’alta pressione e mitezza generale: in quota non arriveranno isoterme fortemente anomale come in casi di pura risalita sub tropicale, ma comunque miti per il periodo.

Poi intorno a venerdì uno strappo del getto da nord ovest dovrebbe scivolare sul medio/basso Adriatico, portando precipitazioni in quelle zone più saltate negli ultimi 2 mesi e un certo raffreddamento quasi invernale specie in quota e specie sui versanti orientali soggetti al rientro delle correnti da nord est.

Possibile la prima neve appenninica trai 1500 e i 2000m, con puntate più in basso dovessero perdurare i fenomeni all’arrivo dell’aria più fredda.

Tutto è ancora in evoluzione e non da escludere un’ulteriore spallata dell’alta pressione ingombrante sulla Francia, con il fulcro depressionario ulteriormente spinto a sud est

Ci aggiorneremo

A cura di Simone Scarpelli

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Domenica 12 novembre🔔🟡 allerta GIALLA in Toscana e in altre 4 regioni.

Precipitazioni: 

– sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Toscana centro-meridionale, Lazio orientale e settori interni centrali, settori costieri orientali della Puglia, Campania meridionale, settori tirrenici di Basilicata, Calabria e Sicilia e restanti settori centro-occidentali della Sicilia, con quantitativi cumulati generalmente da deboli a puntualmente moderati, specie sui settori tirrenici della Calabria; 

– da isolate a sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Romagna e resto del Centro-Sud, con quantitativi cumulati generalmente deboli.

Nevicate: al di sopra dei 1100-1300 m sui settori alpini di confine centro-occidentali e dell’Alto Adige, in rialzo nel corso della giornata al di sopra dei 1600-1800 m a partire dai settori occidentali, con apporti al suolo da deboli a moderati.

Visibilità: nessun fenomeno significativo

Temperature: in sensibile aumento i valori serali sui settori alpini.

Venti: forti dai quadranti occidentali con locali raffiche di burrasca su Sardegna e settori costieri della Campania; localmente forti occidentali su coste di Toscana e Lazio e restanti regioni meridionali, con rinforzi sui settori montuosi meridionali; tendenti a forti nord-occidentali sui settori alpini occidentali, con raffiche di Foehn nelle valli.

Mari: molto mossi i bacini occidentali e lo Ionio, tendente ad agitato il Mare di Sardegna settentrionale.

Fonte: dipartimento protezione civile nazionale

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🌧⛈ Piogge e temporali al Centro-Sud🔔🟠 Allerta ARANCIONE, venerdì 10 novembre, per rischio idrogeologico su settori della Toscana🔔🟡 Allerta GIALLA in 11 regioni.

Maltempo: allerta arancione in Toscana

Piogge e temporali al centro-sud. Allerta gialla in undici regioni. Avviso meteo del 9 novembre

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Comunicato Stampa9 novembre 2023

Maltempo: allerta arancione in Toscana

Piogge e temporali al centro-sud. Allerta gialla in undici regioni. Avviso meteo del 9 novembre

Rischio meteo-idro

L’Italia è investita da un flusso di correnti di origine atlantica, all’interno del quale viaggiano perturbazioni in trasferimento da ovest verso l’Est-Europa, tale situazione porterà una nuova perturbazione sulla nostra penisola, con associati precipitazioni che nelle prossime ore risulteranno più frequenti su tutti i settori tirrenici e localmente temporalesche.

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento della protezione civile nazionale.

L’avviso prevede dal pomeriggio di oggi, giovedì 9 novembre, precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Toscana e Lazio, in estensione dalle prime ore di domani, a Molise, Campania, Basilicata e Calabria. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento.

Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani, venerdì 10 novembre, allerta arancione per rischio idrogeologico sulla Toscana nord-occidentale, allerta gialla sui restanti settori della regione, sull’intero territorio di Umbria, Lazio, Calabria e Sicilia, su parte di Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata e Puglia e Sardegna nord-occidentale.

Fonte :dipartimento protezione civile nazionale

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Giovedì 9 novembre🔔🟠 allerta ARANCIONE in Toscana🔔🟡 allerta GIALLA in 4 regioni 🌧️

Precipitazioni: 

– sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, tendenti a diffuse, su Sardegna occidentale, Liguria di Levante, Toscana settentrionale e costiera, con quantitativi cumulati moderati;

– da isolate a sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, sul resto del Nord e su resto di Sardegna e Toscana, in estensione serale a Umbria, Lazio, Campania settentrionale, zone interne di Abruzzo e Molise, Sicilia occidentale, con quantitativi cumulati deboli, fino a puntualmente moderati su Liguria, Toscana, Sardegna, Appennino Emiliano, Lazio settentrionale e Umbria occidentale.

Nevicate: in calo fino a 1200-1400 m sui settori alpini, con apporti al suolo da deboli a moderati, specie sui settori occidentali.

Visibilità: nessun fenomeno significativo.

Temperature: minime in sensibile diminuzione al Centro-Sud, massime in sensibile diminuzione al Nord-Ovest.

Venti: tendenti a forti sud-occidentali sulla Sardegna e, in serata, su settori costieri tirrenici centrali, sull’Appennino settentrionale e localmente sull’alto Adriatico.

Mari: inizialmente molto mosso lo Ionio, in attenuazione; tendenti a molto mossi il Mare di Sardegna e, in serata, il Canale di Sardegna e il Tirreno.

Fonte : dipartimento protezione civile nazionale

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L’ovest mite, fino a quando?


Scrutare il futuro alla ricerca di un cambiamento in senso invernale non offre ancora elementi degni di nota. Il maggior dinamismo del corso ovest-est, intravisto giorni fa e collocabile tra inizio seconda decade e metà mese, si conferma solo in parte e non nella direzione di afflussi settentrionali.

Tutt’altro. Per quei giorni appare, infatti, un maggior affondo in sede oceanica che da respiro ad un certo rialzo sub-tropicale proprio tra iberia e mediterraneo. Il che non significa, vista la collocazione della stessa onda moderatamente spostata ad occidente, chissà quale persistenza di stabilità e temperature oltre media, ma, certamente, non significa neanche qualcosa di attinente a movimenti freddi da nord o da levante.

Tuttavia non sembra neanche che detta onda presenti le caratteristiche di quegli anticicloni dinamici invernali che abbracciano il mediterraneo per lungo tempo; ma sembra che possa rappresentare, invece, una sorta di contesto interlocutorio destinato poi ad aprire, in qualche modo, a quella maggiore pulsazione meridiana che, alla fine, può essere in grado di regalarci affondi da primi segni, quanto medo timidi, di tipo invernale. Diciamo che, al momento, è tutto ancora e davvero ipotetico.

Ma l’osservazione a dopo la metà del mese e tra la metà del mese e la fine della seconda decade, questo ci racconta. Ci racconta, ad es. della possibilità che un rialzo azzorriano in direzione delle isole britanniche possa aprire alla discesa, seppur eventualmente in una veste episodica, di masse d’aria instabili e relativamente fredde del nord-europa. Vedremo. Il disegno si riferisce alla situazione generale prevista intorno alla metà del mese e mostra il respiro dinamico anticiclonico sopra descritto, mentre la simbologia serve a rappresentare, nei colori dal rosso al viola, l’ipotesi evolutiva sopra descritta…

Autore Pierangelo Perelli

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Mercoledì 8 novembre🔔🟠 Allerta ARANCIONE per rischio idraulico su parte del Veneto🔔🟡 Allerta GIALLA in 8 regioni per piogge e temporali.

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Bollettino di Vigilanza Meteorologica Nazionale del 07 novembre 2023

Precipitazioni: sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, con quantitativi cumulati deboli o puntualmente moderati, specie su Puglia meridionale, Basilicata ionica, Calabria centro-settentrionale e Sicilia nord-orientale, specie isole Eolie.

Visibilità: nessun fenomeno significativo.

Temperature: in generale calo, sensibile nei valori minimi al Centro-Nord e nei valori massimi al Sud.

Venti: localmente forti occidentali su Toscana e Bocche di Bonifacio, settentrionali sulla Sicilia e dal pomeriggio sui restanti settori ionici.

Mari: localmente molto mossi il Ligure, il Tirreno, lo Stretto di Sicilia e dal pomeriggio lo Ionio.

Fonte: dipartimento protezione civile nazionale

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Due perturbazioni atlantiche transiteranno sull’Italia durante questa settimana 🌧️

Nella giornata di domani arriverà la prima perturbazione autunnale attesa sull’Italia per questa settimana.

Questa perturbazione sarà accompagnata da aria più fredda che causerà un calo delle temperature piu’ marcato e l’arrivo della neve sui rilievi da quote medie .

Questa prima perturbazione porterà piogge moderate su Liguria Orientale, Toscana, Lazio, Campania e zone interne di Abruzzo per poi spostarsi verso il resto delle regioni meridionali peninsulari.

La seconda perturbazione arriverà nella giornata di venerdì è apporterà condizioni instabili e fredde autunnali su gran parte dell’Italia.

Autore Dott. Centra Massimo

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⛈💨Ancora piogge, temporali e vento forte su gran parte dell’Italia📅 Domenica 5 novembre🔔🟠 Allerta ARANCIONE meteo-idro in Emilia-Romagna, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Liguria🔔🟡 Allerta GIALLA in 15 regioni

La perturbazione, sempre di origine atlantica, che si approssima alla nostra Penisola, porta dal pomeriggio-sera di oggi, sabato 4 novembre, di nuovo precipitazioni diffuse, anche temporalesche, su parte delle regioni settentrionali e sull’Alta Toscana, in trasferimento, nel corso della prossima notte e nella mattinata di domani, domenica 5 novembre, su gran parte del centro peninsulare e sulle regioni del versante tirrenico meridionale.

Nel contempo la ventilazione, ancora sostenuta, tornerà ad intensificarsi, dapprima dai quadranti meridionali e poi da quelli occidentali, su parte del Nord e su tutte le regioni del Centro-Sud.
Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse che fa seguito ed estende quello emesso ieri.

I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento della protezione civile nazionale.

L’avviso prevede dalla serata di oggi, 4 novembre, precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Veneto e Friuli Venezia Giulia, in trasferimento nel corso della notte e nella mattinata di domani, domenica 5 novembre, su Umbria, Lazio, zone interne e montuose di Marche, Abruzzo e Molise, sulla Campania e sulla Basilicata, specie settori tirrenici. Le precipitazioni saranno accompagnate da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento.

Dalla serata di oggi, sabato 4 novembre, si prevedono venti da forti a burrasca dai quadranti meridionali, in successiva rotazione da quelli occidentali, con raffiche fino a burrasca forte, su Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Attese mareggiate o forti mareggiate lungo le coste esposte.

Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani, domenica 5 novembre, allerta arancione su buona parte dell’Emilia-Romagna, sull’Alta Toscana e su alcuni settori di Friuli Venezia Giulia, Veneto e Liguria. Valutata, inoltre, allerta gialla, sulla Provincia Autonoma di Bolzano, su Umbria, Marche, Lazio, Campania e su alcuni settori di Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Abruzzo, Molise, Basilicata e Calabria.

Fonte: dipartimento protezione civile nazionale

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Sui fenomeni alluvionali toscani del 2 novembre


Nell’immagine radar delle 18:30 circa di ieri risultano evidenti le ragioni dei fenomeni alluvionali che hanno coinvolto aree della toscana, lungo una fascia sud-ovest/nord-est, dal livornese a salire in direzione del pratese e del mugello. Il classico cluster lineare nelle vesti del cosiddetto V-shaped rappresenta una delle cause più frequenti di flash flood o alluvioni lampo giacché coinvolge le medesime zone con una successione, talora senza apprezzabili pause tra l’una e l’altra, di celle temporalesche associate a rovesci o nubifragi. I problemi, in detti casi, sono fondamentalmente due: 1) l’approssimativa stazionarietà del sistema; il sistema, cioè, matura, con le sue celle, lungo una direzione di sviluppo e lungo un determinato flusso, ma non presenta, per un pò di tempo, apprezzabili spostamenti generali di tutto sé stesso o traslatori che lo allontanino dalla stessa fascia lungo la quale matura; 2) la autorigenerazione, quale elemento insito nei cluster temporaleschi e che, nell’ambito di cluster relativamente stazionari, crea continuamente, a monte o nel punto di origine del sistema, nuove celle pronte a maturare lungo il flusso e a rinnovare, sulle medesime aree, le precipitazioni; accade, in altre parole, molto semplificando e ricorrendo grossolanamente ad una metafora, che il serpentone temporalesco, pur scorrendo, aggiunge continuamente nuovi elementi alla sua coda mantenendone la posizione se non, addirittura, estenderne la lunghezza approssimativamente in senso opposto. Lo stesso sistema ha, in realtà, presentato una prima fase in cui è leggermente salito di latitudine, ha interessato quindi e per qualche tempo la stessa area, e, finalmente, si è deciso a traslare verso est o sud-est insieme a tutta la perturbazione, quando, oramai, i fenomeni alluvionali si erano determinati. In questi casi, infatti, nell’arco di 2-3 ore, per le ragioni sopra dette, certe medesime aree possono essere interessate da centinaia di mm di pioggia che, evidentemente, determinano le condizioni delle alluvioni lampo. Il mio disegno vuole rappresentare l’immagine radar relativa delle precipitazioni di ieri sera ed è eloquente nel fornire la fisionomia del cluster lineare che si sviluppa lungo la linea rappresentata dalla freccia marrone grande, che rigenera a monte (freccia marrone piccola), e che fornisce successive celle o aree di temporali e rovesci o nubifragi (aree identificate dai cerchi) lungo la linea di flusso e maturazione del cluster…

Autore Pierangelo Perelli

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Marcata zonalità fino a quando?


A fronte di una persistente situazione strettamente zonale, che promette di prolungarsi ancora per giorni, ci si comincia ad interrogare sulle possibilità di un qualche cambiamento futuro e, magari, in una direzione un pò più invernale. In tal senso, però, le mappe di medio-lungo termine non offrono ancora riferimenti netti.

Tuttavia, per quanto tutto meriti le dovute ampie verifiche future, tra l’jnizio di seconda decade e la metà del mese, qualcosa sembra che possa muoversi. E dovrà, in ogni caso farlo, giacché la dinamica dei flussi ci insegna che ad un prolungato periodo di forte zonalità subentrano sempre e necessariamente situazioni a più basso indice zonale, indispensabili al contesto della termodinamica atmosferica ed al riequilibrio termico.

Il che non significa affatto che, quando lo farà, lo farà regalandoci i primi segnali invernali, giacché in una dinamica fatta di ampie onde occorre poi, di tali onde, vedere la distribuzione, la disposizione, ed il livello di mobilità o stazionarietà. Ma significherà, in ogni caso, un cambiamento, ed un cambiamento nella direzione di una configurazione più dinamica, fatta di flussi più meridiani e magari fatta delle prime irruzioni degne di tale nome. Qualcosa del genere, ad es., ce lo racconta, al momento ed in primis, l’ente europeo ECMWF, più propenso di altri enti a segnalare, nel medio-lungo termine, un netto cambiamento nella direzione di quanto descritto, ed ancorato ad una ampia e brusca oscillazione del jet stream, capace di affondare una ben marcata saccatura tra iberia e mediterraneo occidentale. A fronte del fatto che altri enti spostano il tiro di un cambiamento del genere più avanti e verso la metà del mese, naturalmente vedremo.

Il disegno vuole rappresentare, insieme al quadro isoipsico attuale, la fisionomia o la mappa del jet stream dei 200 hPa e dove il jet stream è, sul piano della intensità dei venti, più marcato, indicando la sua fisionomia attuale e quella, in sovraimpressione, prevista da ECMWF, intorno al 10 del mese. Da tale confronto si può bene rilevare la significativa differenza tra una situazione a forte componente occidentale, con scarsa ondulazione, ed una situazione in cui i flussi risultano disposti in senso verticale o meridiano con irruzione su iberia e mediterraneo occidentale…

Autore Pierangelo Perelli

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⛈💨Piogge e temporali al Centro-Nord. Venti fino a tempesta sulle regioni centro-settentrionali🔔🔴Allerta ROSSA, giovedì 2 novembre, per rischio idrogeologico in Friuli Venezia Giulia e parte del Veneto🔔🟠Allerta ARANCIONE in sette regioni🔔🟡Allerta GIALLA in dieci regioni.

Maltempo: allerta rossa in Friuli Venezia Giulia e Veneto

Piogge e temporali al Centro-Nord. Venti fino a tempesta sulle regioni centro-settentrionali. Allerta arancione in sette regioni e gialla in dieci.

Un vasto sistema perturbato di origine atlantica, in avvicinamento al nostro Paese, determinerà a partire dalla prossima notte un nuovo e sensibile peggioramento, con precipitazioni diffuse e persistenti su gran parte del Nord e sulla Toscana. Anche la ventilazione tenderà a rinforzare, dai quadranti meridionali, in particolare sulle regioni centro-settentrionali dove risulterà molto intensa. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento della protezione civile nazionale.

L’avviso prevede dalle prime ore di domani, giovedì 02 novembre, precipitazioni diffuse, anche persistenti e temporalesche, su Piemonte orientale, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna e Toscana, in estensione a Veneto, Friuli Venezia Giulia, Provincia autonoma di Trento e Provincia autonoma di Bolzano.

I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento. Dal mattino di domani, inoltre, si prevedono venti da forti a burrasca dai quadranti meridionali, con locali rinforzi fino a burrasca forte o tempesta, su Liguria, Emilia[1]Romagna, Toscana e Umbria, in estensione a Piemonte meridionale, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Abruzzo e Molise.

Si prevedono, infine, estese mareggiate lungo le coste esposte. Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani, giovedì 2 novembre, allerta rossa per rischio idrogeologico su quasi tutto il Friuli Venezia Giulia e su parte del Veneto e allerta arancione in ampi settori dell’Emilia- Romagna, Liguria orientale, Toscana settentrionale, Veneto Centro-meridionale, parte della Lombardia settentrionale, sulle province autonome di Trento e Bolzano e su alcuni bacini del Friuli Venezia Giulia.

Valutata, inoltre, allerta gialla su restanti settori di Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana, Liguria e su Umbria, Lazio, ampi settori del Molise, parte di Piemonte e Abruzzo e sulla Campania occidentale.

Fonte: dipartimento protezione civile nazionale

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Linee temporalesche stazionarie e rigeneranti sul nord e Toscana 🌧️


Le immagini radar meteo di questa mattina denotano la significativa situazione piovosa che sta coinvolgendo da ore appennino ligure, emilia occidentale e, a sfumare, lombardia e triveneto. Detta situazione corrisponde ad un contesto di cluster autorigeneranti che, su un flusso sud-occidentale praticamente stazionario, maturano dalla ligura in direzione di emilia, lombardia e triveneto, verso nord-est. La fascia medesima risulta inserita in una linea di netto contrasto termico e di assoluta criticità perché stazionaria, perché corrispondente ad un significativo flusso in quota instabile sud-occidentale, ad una significativa rimonta sciroccale negli strati bassi e, di conseguenza, ad una marcata situazione di convergenza. Il disegno mostra: con i colori il flusso sud-occidentale in quota; con le frecce blu lo stesso flusso nel punto in cui si presenta più intenso; con le linee bianche la mappa isobarica; con le frecce rosse la rimonta sciroccale che incrocia nettamente da dx il flusso in quota favorendo la situazione di convergenza. Ci mette naturalmente il suo anche l’effetto stau dell’appennino ligure. Da tutto questo si possono dedurre tutte le condizioni estremamente favorevoli alla genesi di linee temporalesche stazionarie e rigeneranti, pertanto persistenti ed intense, lungo quella linea di sviluppo (vedi la corrispondente espressione meteo radar delle precipitazioni e dei cluster suddetti)…

Autore Pierangelo Perelli

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Tanta pioggia e gradualmente più fresco sull’Italia nei prossimi 10 giorni.

Nella seconda parte della settimana si potrà cambiare l’abbigliamento da indossare, da quello estivo a quello tardo autunnale.


Dell’aria più fresca andrà interesserà quasi tutta l’Italia durante la prima settimana di novembre.


Molta pioggia è prevista nei prossimi 10 giorni sulle regioni settentrionali e sulle zone tirreniche.

Autore Dott. Centra Massimo

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Ritorna l’ora solare 🕒🕑

Le lancette degli orologi devono essere spostate indietro di un’ora, dalle ore 3 alle ore 2 di domenica 29 ottobre 2023, per il passaggio all’ora solare.

Le giornate diventano più corte e stanotte si dormirà un’ora in più.

A cura del dott.Centra Massimo

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Piogge essenzialmente sulle regioni settentrionali e su quelle tirreniche nei prossimi 10 giorni sull’Italia 🌧️

Correnti miti ma molto umide dall’oceano atlantico saranno le protagoniste del tempo su gran parte dell’Europa nei prossimi 10 giorni.

Sull’Italia queste correnti oceaniche causeranno delle piogge a più riprese che interesseranno essenzialmente il nord dell’Italia e le regioni tirreniche, mentre il medio e basso versante adriatico e l’estremo sud sarà con un tempo più asciutto.

Le temperature saranno ancora nel complesso superiori alle medie tipiche per questo periodo e soprattutto al centro-sud.

Autore dott. Centra Massimo

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Oltre 14.000 aree nell’UE sono a rischio significativo di inondazioni.

La Commissione europea pubblica un nuovo visualizzatore delle aree a rischio di alluvioni per sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi significativi di alluvioni.

Secondo un nuovo visualizzatore online  lanciato oggi , oltre 14.000 aree nell’UE sono a rischio significativo di inondazioni . Lo spettatore presenta per la prima volta in un’unica mappa le zone dell’Unione europea che, secondo le autorità nazionali, comportano un rischio di inondazioni potenzialmente significativo. Le informazioni sul rischio di alluvioni presentate nel visualizzatore sono fornite dagli Stati membri dell’UE con il supporto della Commissione e dell’Agenzia europea per l’ambiente. 

Il Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, Virginijus Sinkevičius, ha dichiarato:

I costi umani ed economici delle recenti inondazioni in Slovenia e Grecia sono stati devastanti. Tali eventi meteorologici estremi stanno purtroppo diventando più frequenti nell’UE e nel mondo, quindi dobbiamo essere più preparati e adattarci. Per mitigare efficacemente i rischi climatici che stiamo affrontando, abbiamo bisogno di informazioni affidabili. I nostri nuovi strumenti contribuiranno a consentire ai decisori e ai professionisti di tenere conto del rischio di inondazioni nelle loro decisioni.

Questo strumento di sensibilizzazione utile e di facile utilizzo è il risultato degli obblighi previsti dalla Direttiva Alluvioni dell’UE che stabilisce le fasi del processo di gestione del rischio di alluvioni. Il visualizzatore mostra le aree potenzialmente a rischio di inondazioni significative, insieme a ulteriori informazioni e collegamenti web. Fornisce un unico punto di accesso alle valutazioni preliminari del rischio di alluvioni, alle mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni e ai piani di gestione del rischio di alluvioni di tutti gli Stati membri nella/e lingua/e nazionale/i. 

La pubblicazione del visualizzatore coincide con un incontro tra la Commissione, gli Stati membri e le parti interessate che fa parte della direttiva quadro sulle acque e della strategia di attuazione della direttiva Alluvioni, che è una componente vitale della stretta cooperazione necessaria nel settore della politica in materia di acque . 

Fonte: https://environment.ec.europa.eu/news/commission-publishes-new-flood-risk-areas-viewer-raise-awareness-about-significant-flood-risks-2023-10-13_en

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Il flusso mite occidentale in cattedra…


Al netto di transiti di saccature più pronunciate come quella che si profila a breve termine la stagione ha assunto e va sempre più assumendo le caratteristiche del perfetto, o quasi, zonale. Ciò che si conforma abbastanza ad una delle fisionomie tipiche del periodo. La rottura dei giorni scorsi ha prodotto fenomeni intensi o anche violenti per come un passaggio brusco tra un regime che ricorda l’estate e l’irruzione dell’autunno non può non produrre.

Adesso, quanto si intravede nel proseguimento del mese, se non esclude di certo la possibilità di passaggi associati a piogge abbondanti, nel complesso promette un corso prettamente occidentale, in sintonia con la perfetta variabilità relativa. Occorre ammettere che il getto che si profila, alle nostre latitudini non così basso e non marcatamente ondulato, tende ad identificare la classica situazione che vede infiltrazioni instabili e spiccata variabilità al nord, e minore grado di interferenza umida atlantica al sud. Ma, in compenso e nel complesso, il sub-tropicale non sembra in grado, almeno per qualche tempo, di estendere promontori stabilizzanti; tutt’altro.

Nel disegno della situazione generale prevista nel medio termine ed intorno ai giorni 26/27 si può apprezzare quanto descritto osservando il chiaro corso occidentale ad una latitudine compresa tra europa centrale e nostre regioni settentrionali, dove è maggiore l’intensità di un jet stream che corre tra la fascia del sub-tropicale e quella depressionaria delle medio-alte latitudini, ed ovvero lungo la relativa linea di netto contrasto termico in quota. Nella stessa situazione si può anche osservare una certa perturbazione del vortice polare identificata da un’area anticiclonica sull’atlantico settentrionale, ed associata a flussi meno marcati e più modesti, ma che non è destinata ad influenzarci e che, comunque, offre un quadro di flussi a quelle laltitudini, non così anomalo per il periodo…

Autore Pierangelo Perelli

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Variabilità perturbata soprattutto al centro nord

Prendendo il grafico spaghetti ensemble centrato su Firenze (ma il discorso potrebbe valere per diverse località del nord Italia) si nota come potrebbe proseguire una certa variabilità/perturbata atlantica, dispensando piogge sui settori centrali specie tirrenici e maggiormente al nord zone centro orientali (nord ovest più in ombra pluviometrica).

Nevicate alpine a quote decisamente alte per la stagione e mai sotto i 2500/2800m almeno nel breve termine

Tra domani e mercoledì transiterà quindi una nuova perturbazione, responsabile inizialmente di un nuovo richiamo caldo al centro sud e più in particolare sulle estreme regioni meridionali: negli ultimi aggiornamenti l’opposizione del promontorio anticiclonico non ci consente di dare ancora una definitiva prognosi sulle aree più colpite dai fenomeni e loro intensità.

Poi come detto altri impulsi di aria oceanica potrebbero farsi strada, ma il getto sembra voler restare forse un po’ troppo stirato e disteso sui paralleli con solo variabilità e non veri ed energici affondi perturbati. Dalla Toscana in giù e anche grossa parte del medio/basso versante adriatico le correnti assumerebbero curvatura addirittura più anticiclonica che ciclonica.

Necessiteranno ulteriori aggiornamenti

A cura di Simone Scarpelli

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L’autunno dell’atlantico mite.


La fase in corso è quella dell’autunno di matrice occidentale, umida ed instabile atlantica. Ne deriva un contesto sostanzialmente mite, a tratti caratterizzato da richiamo sciroccale, e spiccatamente variabile. La marcata intensità dei fenomeni in certe situazioni o localmente delle ultime ore e che potrà ancora presentarsi è da ascrivere ai forti contrasti che vengono a determinarsi tra le infiltrazioni atlantiche, cariche di aria più fredda in quota, e le masse di aria calda ed umida, richiamate dalle correnti meridionali che si innescano in detti casi, nonché preesistenti e figlie del quadro semi-estivo di giorni fa. In ogni caso l’autunno, ora, sta facendo il suo, ed anche in uno dei modi più canonici, caratterizzati dal transito di successive onde cicloniche e successive perturbazioni associate. Quanto detto flusso e detto contesto occidentale infiltrativo oceanico persisterà lo vedremo. Quello che traspare attualmente dalle proiezioni modellistiche, tuttavia, conforta l’idea di una situazione destinata a mantenere la tipica variabilità delle correnti occidentali, tra il transito di saccature e quello di onde positive sostanzialmente mobili oppure in una configurazione da flusso ovest-est associato a scarse ondulazioni. Al seguito dalla fase di significativo maltempo in atto e destinata a caratterizzare un pò tutto il fine settimana, in verità traspare una certa rimonta del sub-tropicale in grado di allentare la stessa fase di maltempo e di riportarci ad una certa stabilità ed a temperature non certo in linea con il periodo; ma la medesima rimonta, stavolta, appare anche come qualcosa di assai temporaneo e come qualcosa di attinente alla dinamica di un’onda pre-frontale, destinata, ed in breve tempo, a lasciare spazio a quanto muove dall’atlantico iberico. Il disegno fa riferimento alla situazione generale prevista intorno ai giorni 23/24 e mostra la rimonta suddetta in apparente ostacolo ad una saccatura iberica che è maturata a largo per effetto di un discreto affondo e dell’aggancio di una depressione a più basse latitudini, mentre la simbologia intende rappresentare la temporaneità di tale azione anticiclonica e l’incalzare della saccatura o del flusso umido instabile da ovest o sud-ovest…

Autore Pierangelo Perelli

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Piogge abbondanti in arrivo sulle regioni occidentali dell’Italia ⛈️

Sta incominciando una fase autunnale sull’Italia a causa dell’arrivo di perturbazioni atlantiche che saranno precedute da correnti molto umide e miti dai quadranti meridionali.

Nelle prossime 12 ore si dovrà fare molta attenzione al Piemonte, alla Liguria, al Friuli e alle zone alpine e prealpine della Lombardia per forti piogge.

Gradualmente nel corso della giornata di domani le forti piogge si andranno a verificare anche nel nord della Toscana e nella tarda serata di domani anche nel Lazio.

Sabato piogge qua e là al centro sud forti lungo il versante tirrenico di Campania, Basilicata e Calabria.

Autore Dott. Centra Massimo

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Un pò d’autunno…

Secondo quanto già indicato la stagione va assumendo connotazioni più consone al periodo e lo fa sulla base di una avanzata depressionaria atlantica, infiltrativa alle latitudini medio-basse. Il quadro euro-oceanico corrispondente equivale a quello che prevede, nel contempo, un’area anticiclonica alle alte latitudini continentali, presente tanto nei bassi strati quanto in quota e, pertanto, dal valore di un anticiclone di blocco a quel livello. Ecco che le componenti in gioco sullo scacchiere finiscono, se si considera anche la possibilità di un certo rialzo sub-tropicale sul mediterraneo orientale o centro-orientale, per diventare sostanzialmente tre. Delle tre non sarà influente la componente fredda associata al richiamo anti-zonale sul nord-europa perché destinata alle alte latitudini, a correre verso occidente e a svanire nella fascia depressionaria oceanica. Lo saranno invece, più o meno, le altre due ed ovvero l’infiltrazione atlantica e, in un secondo tempo, seppur temporaneamente ed in parte, la rimonta sub-tropicale. La medesima rimonta ha, per fortuna, ben poco a che vedere con qualcosa di duraturo e stabile; sembra dover coinvolgere l’inizio della prossima settimana ma per poi cedere sotto i colpi di un rinnovato e ravvivato flusso zonale. La stessa rimonta è da associare, tra l’altro e fisiologicamente, al contesto della rimonta da sud innescata dalla componente atlantica, anche se non mancherà di fornire, in quei giorni il sud-italia, dell’ennesimo scampolo di ricordi d’estate. Al netto di un tale relativo freno del medio-lungo termine all’avanzata ulteriore di sostanziose infiltrazioni da occidente la componente atlantica menzionata è comunque quella che dominerà il tempo mediterraneo, segnatamente quello che riguarda soprattutto il nostro centro-nord, a partire soprattutto da metà settimana, con una ondata di segno autunnale caratterizzata da moderate diminuzioni termiche e da precipitazioni sparse. Il disegno si riferisce alla situazione generale prevista intorno ai giorni 20/21 ed inquadra, quale dominante in gioco, la spinta depressionaria che da ovest incalza e si estende al mediterraneo occidentale, mentre la simbologia intende rappresentare tutte tre le componenti caratterizzanti il quadro europeo e le relative loro evoluzioni sopra descritte…

Autore Pierangelo Perelli

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Si apre una settimana all’insegna dell’autunno al centro nord, estate persistente all’estremo sud.

La settimana entrante sarà contraddistinta da una maggiore dinamicità a causa dell’indebolimento della struttura di alta pressione che ha dominato il tempo su gran parte dell’Europa per molte settimane.

Tra lunedì e martedì transiteranno due corpi nuvolosi che causeranno delle piogge sul centro e su parte del sud peninsulare e una sostanziale diminuzione della temperatura su tutta l’Italia.

Da mercoledì una intensa bassa pressione si andrà spostando dall’oceano atlantico verso la Francia e la penisola Iberica causando forti correnti calde ma umide di scirocco sulla nostra Italia.

Queste correnti sciroccali saranno responsabili di forti piogge sul nord ovest Italia e sull’alto tirreno, mentre al centro sud si verificherà una forte impennata della temperatura con valori anche localmente superiori ai +30 gradi.

Dal prossimo fine settimana lo scirocco verrà sostituito da aria più fresca ed instabile da ovest.

Autore Dott. Centra Massimo

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Quale cambio meteo all’orizzonte…


La svolta meteo in senso autunnale decide di svolgersi secondo i canoni classici di infiltrazioni atlantiche alle latitudini mediterranee. Nel gioco delle parti in questione, comprensivo dello sviluppo di un contesto scand+ e di una conseguente spinta fredda, parzialmente ed inizialmente retrograda, sull’europa orientale, tende, dunque, a prevalere, la spinta oceanica, relativamente perturbata e piovosa. Si viene, ovvero, a determinare, la tipica situazione che vede lo sviluppo di un cut-off anticiclonico dinamico di blocco alle latitudini dell’europa nord-orientale e l’aprirsi della porta atlantica alle latitudini meridionali e medie del continente. Ecco, allora, che l’aria fredda mossa dall’anticiclone scandinavo, potenzialmente in grado di muovere verso occidente o sud-ovest, tende a rimanere confinata a latitudini settentrionali o piuttosto a levante, finendo per risultare ininfluente, per non entrare in fase con la depressione atlantica e per lasciare che sia l’aria umida oceanica a prevalere. In questo caso c’è anche da considerare la rimonta sciroccale e il promontorio dinamico del sub-tropicale sul mediterraneo orientale, certamente indicativi di come tutto il profilo tenda a impedire sbuffate fredde e disegni autunno-invernali, e tenda, piuttosto, a fisionomie umide ed instabili ma non fredde. Tale discorso prende spunto dal fatto che tra le possibilità indicate nei giorni scorsi faceva spicco anche quella di una spinta fredda destinata a prevalere su altre spinte o ad interagire con le infiltrazioni atlantiche. Naturalmente vedremo, ma, al momento quello che si palesa è un cambio meteo deciso e l’ingresso di una fase tipicamente autunnale, variabile e perturbata a tratti, associata ad azioni o flussi sud-occidentali o meridionali che coinvolgerà la prossima settimana. Il disegno indica la situazione generale prevista intorno ai giorni 17/18 dove si vede una chiara configurazione depressionaria che sta entrando dalla porta della spagna, mentre la simbologia serve a delineare il profilo della barica e dei flussi previsto tra fine seconda ed inizio terza decade, rappresentativo di una situazione con alta pressione scandinava e promontorio su mediterraneo orientale e balcani, disposti quasi a disegnare il profilo di un’omega ed a supportare, di conseguenza, un contesto mediterraneo umido e di matrice meridionale…

Autore Pierangelo Perelli

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RITORNANO LE PIOGGE SU GRAN PARTE DELL’ITALIA 🌧️

RITORNANO LE PIOGGE SU GRAN PARTE DELL’ITALIA 🌧️

La prossima settimana avremo un tempo instabile su gran parte dell’Italia ed in particolare al centro nord dove si verificheranno delle piogge o dei temporali.


Tra lunedì e martedì avremo un calo della temperatura su tutta l’Italia ma sarà temporaneo, visto che da mercoledì e per alcuni giorni il Centro-Sud sarà interessato da correnti calde nord africane.
Dal 21 nuovo calo della temperatura ovunque.

Autore dott. Centra Massimo

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