Il tempo di questa settimana.


Autore Lorenzo Colangelo

Tra oggi e domani sull’Italia avverrà il passaggio di una perturbazione (fronte freddo) in discesa da nord, collegata a una saccatura artica che si estende fino all’Europa centrale
e con un nocciolo gelido in quota in prossimità della Polonia.(in fig1)


Attualmente (ore 10) alcune DEBOLI e locali piogge iniziano a bagnare il Veneto, la Romagna, l’Umbria e le Marche.
Dal pomeriggio/notte il fronte diventerà più attivo sulle regioni del medio basso adriatico, con piogge e possibili temporali.
DOMANI, soprattutto in mattinata, ancora qualche fenomeno sparso su medio adriatico e meridione in genere, ad esclusione delle due isole maggiori. Migliore il tempo altrove e
dalla sera cessano i fenomeni ovunque.
Temperatura in diminuzione sull’adriatico e parte del sud, stazionaria o in lieve aumento altrove.

Tra MERCOLEDÌ e GIOVEDÌ una saccatura atlantica in affondo nei pressi della penisola iberica andrà a isolare un vortice depressionario sul nord africa. Tale situazione, più volte evidenziata dai modelli nei giorni scorsi, non sarà causa di un peggioramento del tempo sulla nostra penisola, ma al contrario determinerà un richiamo di aria mite verso il mediterraneo e l’Italia e anche un relativo rinforzo dell’anticiclone. (In fig.2)
Temperature in aumento ovunque.

Tra GIOVEDÌ SERA e VENERDÌ sulla nostra penisola sussiste la “POSSIBILITA” che si verifichi nuovamente il transito di un debole fronte in discesa dell’Europa centrale.
In caso di conferma i maggiori effetti instabili avverrebbero sulle aree centro meridionali italiane. (previsione ancora incerta)

NEL FINE SETTIMANA (fig.3) è prevista un’elevazione dell’anticiclone in atlantico che avrà come conseguenza l’affondo di una saccatura depressionaria “probabilmente”
sul bacino del mediterraneo e l’Italia.


Ancora da valutare l’esatta dinamica(affondo saccatura) che andrà a realizzarsi.
Tutto dipenderà dalla traiettoria e dal punto
di affondo del sistema depressionario.
Da notare in fig.4 come anche questa settimana sarà caratterizzata da valori di temperatura ancora sopra la media del periodo.


Notizie meteo Italia

Tra domani e martedì 19 transiterà una debole perturbazione atlantica sull’Italia 🌧️

Nella giornata di domani, lunedì 18 marzo, arriverà sull’Italia una debole perturbazione atlantica che causerà delle piogge sul nord est, ed in particolare sul Friuli Venezia Giulia, Veneto e Romagna,per poi scivolare verso il versante adriatico dalle Marche alla Puglia.

Martedì si verificheranno le ultime piogge al sud in rapido esaurimento nella seconda parte della giornata, mentre sul nord e su gran parte del centro ci sarà un tempo soleggiato con temperature prossime ai 20 gradi, specie in val padana, medio versante tirrenico ed isole maggiori.

Nel complesso questa nuova settimana sarà contraddistinta nuovamente da temperature superiori alla media sull’Italia e su gran parte dell’Europa.

Autore Dott. Centra Massimo

I possibili disturbi alla primavera di terza decade…


Si conferma la fase primaverile o semi-primaverile in atto e si conferma anche il cambio meteo, identificato in precedenza, di inizio terza decade. La fase in corso, supportata da un modesto promontorio sub-tropicale, che non esclude infiltrazioni da nord-ovest ed anche momenti piovosi limitati ad alcune aree della penisola, ci accompagnerà sino a fine seconda decade. Tutti i modelli, poi, inquadrano un cambiamento della configurazione generale su scala euro-atlantica che, se inizialmente conduce alla discesa di un affondo defilato e su iberia e gibilterra, successivamente delinea minacciose aperture a nord o a nord-ovest, tutte da verificare nei termini di possibili disturbi alla primavera. E questo per il fatto che al seguito della discesa della depressione iberica destinata praticamente a cut-off, a scivolare sul nord-africa e a non interessarci, la pressione mediterranea non mostra di tenere in modo apprezzabile, sino a sconfessare la possibilità di quel concorso azzorre-promontorio africano, quale ipotesi previsionale tra quelle in ballo per quei giorni. Dunque l’affondo atlantico dell’immediato inizio di terza decade ci trascura e scivola lungo l’iberia andando a chiudersi sul nord-africa, ma a monte i valori barici non crescono mentre crescono piuttosto sull’atlantico e sino a ridosso delle isole britanniche, così da innescare azioni settentrionali di tutto rispetto e che non nascondono, tra gli obiettivi, lo stesso mediterraneo. In questo modo, nel corso dei giorni intorno alla metà di terza decade può accadere che la primavera sia costretta a rifornisci di un guasto, di una probabile fase più fresca e più instabile, se non ancorata ad un relativo regresso stagionale…

Autore Pierangelo Perelli

Le interessanti ipotesi evolutive di inizio terza decade…


La fase relativamente stabile e semi-primaverile o primaverile in corso è sostenuta da un quadro moderatamente anticiclonico che trova il supporto di un modesto promontorio sub-tropicale. I non esclusi altrettanto modesti disturbi da infiltrazioni settentrionali o nord-occidentali non sono tali da alterare più di tanto il medesimo quadro, destinato ad interessarci almeno sino a fine seconda o ad inizio terza decade. Un cambio di configurazione meteo su scala euro-atlantica di un certo interesse è quello che tutte le carte intravedono proprio intorno a quei giorni, e che i relativi modelli interpretano, per l’europa occidentale, non in maniera uniforme, considerandolo come una decisa apertura ad un flusso instabile del nord-atlantico o come una infiltrazione semi-retrograda destinata a cut-off su gibilterra. La differenza per il tempo in mediterraneo legato alle due ipotesi è significativa giacché la prima, sostenuta ad es. dal modello GFS, è quella che corrisponde ad un deciso affondo ciclogenetico seguito da ulteriori impulsi, mentre la seconda, sostenuta ad es. dal modello ECMWF, è quella che indirizza lo stesso affondo su una direttrice spostata ad occidente lungo il vicino atlantico e che rende lo stesso affondo, per il mediterraneo centro-occidentale, assai poco influente. In entrambi i casi il cambio di circolazione è sostenuto da un “reverse” in oceano con rimonta di un promontorio lungo le coste estreme occidentali del continente e con, nell’ambito di una generale meridianizzazione, l’attivazione di un’onda negativa in discesa lungo francia ed iberia o francia e mediterraneo occidentale. La differenza tra le due possibilità è anche quella che intercorre tra una situazione in cui si ha un netto crollo della pressione mediterranea e quella di una persistenza di valori barici apprezzabili ancora supportati da un certo promontorio afro-mediterraneo che fa il paio con quello atlantico e che fa da barriera, più o meno temporanea, alla depressione iberica chiusa e defilata a sud-ovest. Il disegno, che mostra la situazione generale prevista da ECMWF intorno ai giorni 20/21 marzo, fornisce l’idea della evoluzione che vede l’affondo atlantico scivolare lungo una direttrice nord/sud o, addirittura, nord-est/sud-ovest, ben ad occidente, e maturare in un cut-off o in un ristagno ciclonico alle basse latitudini, tra l’estremo sud-ovest del continente e l’africa nord-occidentale. La simbologia vuole, a sua volta, indicare, accanto a detta possibilità evolutiva (colore blu), quella (colore viola) che, invece, vede la stessa azione depressionaria affondare ben più ad est a coinvolgere il mediterraneo con un netto guasto e con il contesto meteo di un possibile deciso disturbo della primavera…

Autore Pierangelo Perelli

Bel tempo fino a venerdì poi sabato transiterà un veloce corpo nuvoloso con piogge al nord est e centro sud.

Una perturbazione transiterà nella giornata di sabato portando piogge sparse e rovesci sulle regioni del nord est e poi su quelle centrali e meridionali. Fenomen assenti sul Nord Ovest, sulla Lombardia, in Calabria e in Sardegna.

Le temperature continueranno ad essere superiori alla media nei prossimi giorni, un modesto e temporaneo calo della temperatura è atteso sabato.

Autore Dott. Centra Massimo

Ritorna l’alta pressione sub-tropicale 🌡️⛅

Dopo queste ultime settimane contraddistinte dal transito di alcune perturbazioni atlantiche tipiche del tardo autunno, nei prossimi giorni avremo l’espansione di una alta pressione sub-tropicale sul bacino del Mediterraneo e su parte dell’Europa centrale.

Il tempo sarà soleggiato su buona parte dell’Italia anche se a tratti si potrebbero verificare dei veloci passaggi nuvolosi, con dei rovesci di pioggia specie lungo il versante adriatico e zone interne.

Le temperature aumenteranno soprattutto sulle regioni settentrionali e sulle zone tirreniche specie nei valori diurni, grazie al maggiore soleggiamento.

Continuerà quindi anche nelle prossime due settimane questo trend molto anomalo sulle temperature sopra la media.

Autore Dott. Centra Massimo

Instabile al centro e al sud fino a martedi poi gradualmente arriverà una fase anticiclonica.

Tra oggi e domani, martedì 12 marzo, avremo tempo instabile al centro e al sud, con dei rovesci e dei brevi temporali.

Gradualmente da mercoledì e probabilmente fino a domenica 17 marzo avremo un generale miglioramento delle condizioni meteorologiche, con un aumento della pressione atmosferica a causa di una alta pressione sub-tropicale.

Nei prossimi due giorni si registrerà un calo della temperatura sul medio versante adriatico e sulle regioni meridionali, mentre sulle regioni settentrionali e sul versante tirrenico si registrerà un aumento sensibile delle temperature massime.

Da giovedì l’aumento della temperatura si estenderà anche sul resto del territorio italiano.

Autore Dott. Centra Massimo

Tra autunno e primavera…


Riguardo a quanto ci offre l’evoluzione meteo dei prossimi giorni, e in un momento in cui l’appassionato meteo, ha ben poco con cui divertirsi, si può senz’altro confermare che l’inverno è finito. Ed è finito, tra l’altro, senza mai decollare e mantenendo quasi sempre la connotazione, meglio appropriata, di un autunno. Siamo sotto l’influenza di una corrente atlantica, umida ed instabile, prevalente, che trova il modo di risultare incisiva, semi-bloccata alle latitudini alte, proprio alle nostre latitudini. La presenza, abbastanza duratura, di alte pressioni tra scandinavia ed islanda, risulta, sul piano di retrogressioni a carattere freddo, per noi completamente ininfluente. E non sono previste chiusure tali da consentire quel minimo di freno all’atlantico e capaci di rivolgere il mediterraneo alle attenzioni delle masse d’aria continentali. Sono previste, invece, variazioni al tema che, al di là della persistenza di aree anticicloniche alle alte latitudini e più ad ovest o più ad est, spostano il quadro della corrente atlantica verso nord piuttosto che verso sud, operando per evoluzioni più favorevoli a mitizzazioni che a raffreddamenti. Il disegno illustra la situazione generale prevista intorno alla metà del mese e, con il supporto della simbologia, da l’indicazione di un contesto in cui, al netto di oscillazioni meridiane di scarso preso, prevale la legge dell’ovest…

Autore Pierangelo Perelli

Meteosocial ed altro…


Riguardo alla meteo c’è chi dice che, tra siti vari e social, siano in troppi a parlarne, con la cosa che dovrebbe limitarsi ai professionisti. E’ questo un modo di pensare che, tra l’altro, può essere esteso a qualunque campo, e non è così insensato. O perlomeno, non lo è sul piano del principio. Dopodiché c’è modo e modo di trattare di certe cose sui social. Personalmente l’ho sempre ribadito che scrivo di meteo, così come faccio altre cose che riguardano ad es. musica o disegno, per puro divertimento ed interpretando, finché ne avrò voglia, FB come un diario personale su cui vanno a finire solo alcune delle cose che faccio e che fanno parte dei miei personali divertimenti. Cose che ho sempre fatto anche prima di internet e dei social. D’altra parte non è neanche che non ritenga che, con l’esclusione di certe attività a scopo pubblicitario, e, in parte, informative e culturali con un minimo di senso, le attività sui social siano una perdita di tempo. In fatto di informazione e cultura, che nei social affogano nella bolgia del nulla, c’è molto di meglio altrove. Dopodiché non posso che ribadire che le carte meteo le disegno e le commento senza nessuna pretesa di essere un meteorologo ma con la sola concezione del divertimento dell’appassionato, lasciando, naturalmente, ad altri ed ai professionisti il compito di trattare del tempo nei modi professionali appropriati. Venendo all’argomento e a quanto ci offre l’evoluzione meteo dei prossimi giorni, e in un momento in cui l’appassionato relativo, ha ben poco con cui divertirsi, si può senz’altro confermare che l’inverno è finito. Ed è finito, tra l’altro, senza mai decollare e mantenendo quasi sempre la connotazione, meglio appropriata, di un autunno. Siamo sotto l’influenza di una corrente atlantica, umida ed instabile, prevalente, che trova il modo di risultare incisiva, semi-bloccata alle latitudini alte, proprio alle nostre latitudini. La presenza, abbastanza duratura, di alte pressioni tra scandinavia ed islanda, risulta, sul piano di retrogressioni a carattere freddo, per noi completamente ininfluente. E non sono previste chiusure tali da consentire quel minimo di freno all’atlantico e capaci di rivolgere il mediterraneo alle attenzioni delle masse d’aria continentali. Sono previste, invece, variazioni al tema che, al di là della persistenza di aree anticicloniche alle alte latitudini e più ad ovest o più ad est, spostano il quadro della corrente atlantica verso nord piuttosto che verso sud, operando per evoluzioni più favorevoli a mitizzazioni che a raffreddamenti. Il disegno illustra la situazione generale prevista intorno alla metà del mese e, con il supporto della simbologia, da l’indicazione di un contesto in cui, al netto di oscillazioni meridiane di scarso peso, prevale la legge dell’ovest…

Autore Pierangelo Perelli

Prima parte di marzo molto dinamica sull’Italia con piogge, vento e neve in montagna.

Una nuova depressione atlantica nei prossimi giorni raggiungerà l’Italia causando forti precipitazioni, inizialmente sul nord Italia e sulle regioni occidentali per poi estendersi gradualmente sul resto del territorio italiano dalla seconda parte della giornata di domenica.

Avremo nevicate abbondanti sulle Alpi sopra quota gli 800-1.000 metri e sugli Appennini sopra i 1.200-1.300 metri.

Autore Dott. Centra Massimo

L’inverno, fantasma, al capolinea…


Quanto precedentemente indicato nelle prospettive di lungo termine riguardo alla possibilità di una parziale o totale chiusura ad ovest con conseguente richiamo di correnti più fredde dal continente risulta effettivamente ma risulta con modi abbastanza modesti e temporanei. Il che significa che la legge del grande ovest e del fisiologico forcing ovest-est non avrà chissà quali cedimenti. Lo sguardo, coraggioso, all’inizio di seconda decade, mostra, per come si può osservare nel disegno riferito alla situazione generale dei giorni 11/12 marzo, una certa rimonta anticiclonica dinamica sino sulle isole britanniche che fa da relativa barriera alla saccatura ancora molto a largo in oceano e che rende ambiziosa quella continentale. Ed in verità, pur nell’ambito di un contesto generale semi-mobile, una certa protrusione in retrogressione con associato aggancio ad ovest da parte della medesima saccatura, può rifornirci di un momento climatico con le connotazioni del clima continentale e delle masse d’aria che governano il tempo sull’europa orientale. Ma, nel contempo, stiamo parlando di una fase probabilmente temporanea e di modesta entità. E questo per il fatto che il quadro evolutivo descritto non sembra associato allo sviluppo di veri e propri blocchi, ma sembra associato, piuttosto, al corso mobile o semi-mobile di onde, più o meno ampie, in evoluzione da ovest ad est. Il che significa che, al netto dell’effettivo verificarsi della configurazione indicata dal disegno, possiamo immaginare un generale movimento della saccatura continentale verso est o sud-est, a lasciare spazio all’onda anticiclonica; e via di seguito…

Autore Pierangelo Perelli

Dinamicità: la parola d’ordine per le condizioni meteo intanto dei prossimi 7 giorni.

Dopo le precipitazioni estreme sulle Alpi piemontesi (disagi e problemi a parte, una manna dopo 3 annate molto secche e tutta riserva alla fine del periodo primaverile), ci sarà un’altra veloce fase instabile tra domani sera e mercoledì: più debole e veloce a passare sul nord ovest (ma comunque con qualche fenomeno a tratti moderato tra alto Piemonte e alta Lombardia occidentale), più importante stavolta nell’angolo alpino nord orientale con una bottarella bianca di tutto rispetto che sembra confermarsi aggiornamento dopo aggiornamenti per le Dolomiti.

La quota neve potrà calare fin sui 1000m a fine episodio

Procedendo verso l’Italia centrale e meridionale fenomeni più sparsi e generalmente di poco conto, ma da valutare una discreta passata per le zone interne marchigiane e parte di quelle abruzzesi (modelli però non del tutto concordi).

Assai probabile che sul finire della prossima settimana transiti un’ulteriore perturbazione atlantica strutturata, da valutare ancora per quanto riguarda zone più interessate e quantitativi.

Le temperature si attesteranno più o meno nelle medie e un po’ più miti al sud nel prefrontale della saccatura appena citata.

Ieri sera si vedevano manovre fredde oltre i 7 giorni che oggi sono sparite nelle elaborazioni modellistiche.

Pur ovviamente considerando il danno di eventuali gelate tardive quando tutto ormai sta sbocciando ed è quasi fiorito con largo anticipo, sarebbe una delle rarissime volte in cui l’inverno dopo essere stato completamente assente non riuscirebbe a esprimere nemmeno un piccolo colpo di coda marzolino.

A cura di Simone Scarpelli

Lunedì 4 marzo🔔🟠Allerta ARANCIONE meteo-idro in Piemonte e in Emilia-Romagna🔔🟡Allerta GIALLA in 15 regioni💨🌊Venti di burrasca su Sardegna, Sicilia e Calabria.

Maltempo: allerta arancione in Piemonte e in Emilia-Romagna

Venti di burrasca su Sardegna, Sicilia e Calabria. Allerta gialla in 15 regioni.

Una perturbazione di origine atlantica tende ad approfondirsi sulla nostra Penisola, determinando una fase di tempo perturbato; ad esso sarà associato un consistente rinforzo della ventilazione che, domani, investirà maggiormente la Sardegna, estendendosi poi alle regioni del Sud, specie in Sicilia e in Calabria. 
Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento della protezione civile nazionale.

L’avviso prevede dalla notte di oggi, domenica 3 marzo, venti da forti a burrasca, con raffiche di burrasca forte, dai quadranti occidentali sulla Sardegna, in successiva estensione a Sicilia e Calabria, con possibili mareggiate lungo le coste esposte.

Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani, lunedì 4 marzo, allerta arancione su alcuni settori di Piemonte e Emilia-Romagna. Valutata inoltre, allerta gialla su Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e su alcuni settori di Veneto, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana e Sardegna.

Fonte: ddipartimento protezione civile nazionale

Le dinamiche meteo possibili da qui ad inizio seconda decade…


La spinta atlantica/nord-atlantica ad impulsi che ci sta interessando mostra di non volerci abbandonare ancora per qualche tempo. Il tutto nell’ambito di un incremento tendenziale e dinamico della pressione sull’europa nord-orientale, capace certamente di enfatizzare una spinta fredda retrograda, ma non al di sotto di una certa latitudine. E questo per il fatto che la spinta oceanica nord-ovest/sud-est appare, per le più basse latitudini, come quella prevalente, in grado di influenzare il mediterraneo con successive azioni depressionarie e con la relativa componente occidentale. La concomitante presenza, sulla stessa parte nord-orientale del continente, di alta pressione anche nei bassi strati, non può escludere del tutto che nel corso di dette azioni depressionarie possano manifestarsi temporanei richiami freddi da levante sulle nostre regioni settentrionali, ma sempre nell’ambito di un contesto generale che tiene il vero freddo distante e piuttosto a nord. Una vera e propria chiusura ad ovest o la possibilità che la configurazione muti e muti a sfavore dell’atlantico e a favore del continente non la si intravede se non molto nel lungo termine e, più o meno, nel corso dei giorni di inizio seconda decade. Troppo presto, però, per considerarla come una ipotesi altamente credibile. Il disegno si riferisce alla situazione generale prevista intorno ai giorni 8/9 marzo. La medesima situazione mostra il profilo di una area anticiclonica alle alte latitudini e nei pressi della scandinavia e mostra le due azioni cicloniche, quella atlantica e quella artico-continentale, contrapposte e mantenute non in fase, in un quadro nel quale, per l’area mediterranea, prevale l’azione di quella atlantica. Affinché subentri la possibilità di una azione artico-continentale occorre che la spinta oceanica cessi di essere alimentata e che alla relativa chiusura ad ovest venga a corrispondere una fasatura tra un’ultima circolazione ciclonica mediterranea e l’azione artico-continentale. Una dinamica questa che rientra tra quelle che, e non è detto, possono regalarci una temporanea fase di freddo tardivo, ma anche che non appare nei radar, con connotazioni tutte ancora da verificare, prima della seconda decade (vedi simbologia delle frecce più piccole, rappresentative di certi movimenti possibili nel corso di inizio seconda decade e corrispondenti ad una certa chiusura ad ovest con sviluppo di una disposizione ciclonica est-ovest alle latitudini medie del continente)…

Autore Pierangelo Perelli

Segni di vero inverno sul continente, ma non per tutti…


Scrutare troppo avanti nel tempo porta ad esaminare forecast meteo associati a modesti valori di probabilità. In certi casi, però, merita farlo se vari importanti modelli mostrano, in tal senso, una certa uniformità e se, come in questo caso, si rileva una evoluzione degna di analisi e dal valore didattico. Il tempo del nord-atlantico che affonda successivi impulsi sino in mediterraneo è quello che ci sta interessando e che ci interesserà ancora per giorni. Una tale situazione detta le condizioni di un tempo variabile, a tratti instabile e perturbato, umido e poco freddo anche se con temperature non così distanti dalla media del periodo. In termini di evoluzione e nella evoluzione di questi primi giorni di marzo che ci conducono sino ai giorni 6/7 ed oltre merita comunque considerare l’affermazione di una sorta di contesto scand+ che, se difficilmente condurrà a movimenti freddi verso le nostre regioni, andrà a disegnare, su scala continentale, il classico ed interessante profilo a westerlies alle basse latitudini ed easterlies alle latitudini medio-alte, meritevole, appunto, di analisi. Detti movimenti o forcing, legati alla dinamica promossa dalle leggi che contemplano i concetti di vento geostrofico e conservazione della vorticità, forniscono un quadro caratteristico nel quale muovono in direzioni opposte il flusso occidentale annesso alla fascia depressionaria oceanica e quello continentale di poli freddi in azione retrograda. A livello emisferico un tale quadro si traduce in quello di un disegno del vortice polare a ferro di cavallo, in cui i due rami, quello atlantico e quello continentale, spingono tendendo a confluire. E’ evidente che l’azione retrograda suddetta può far pensare a spinte fredde verso le basse latitudini e degne di tale nome, ma occorre anche considerare la possibilità, più frequente, che non si abbiano blocchi ad occidente e che, pertanto, la medesima azione occidentale sia, alla fine ed al di sotto di una certa latitudine, quella prevalente. Ed è questo probabilmente, senza escludere altre possibilità, il caso del trend che andrà ad interessarci, con l’ipotesi della classica fusione tra la saccatura atlantica e quella artico-continentale in cui il mediterraneo finisce per continuare ad essere coinvolto in flussi occidentali o sud-occidentali piuttosto che in flussi orientali o nord-orientali. Non che l’equilibrio in questione, soprattutto se andiamo a considerare anche i flussi dei bassi strati, non sia delicato ed a volte di difficile interpretazione, ma, al momento, al netto della possibilità di brevi fasi di richiami freddi ed invernali, questa sembra essere la tendenza generale dei giorni che vanno da metà a fine prima decade. Il disegno mostra la situazione generale prevista intorno ai giorni 6/7 in cui il supporto della simbologia vuole indicare la sacca atlantica che spinge verso est e la vorticità di un polo freddo continentale che spinge verso ovest muovendo sull’europa centrale e tendendo al fenomeno della fusione…

Autore Pierangelo Perelli

⛈💨 Piogge e venti forti al Centro-Sud Giovedì 29 febbraio🔔🔴 Allerta ROSSA per rischio idraulico in Veneto🔔🟠 Allerta ARANCIONE su settori di Emilia-Romagna e Veneto🔔🟡 Allerta GIALLA in 15 regioni.

Maltempo: allerta rossa per rischio idraulico in Veneto

Piogge e venti forti al Centro-Sud. Allerta arancione su settori di Emilia-Romagna e Veneto. Allerta gialla in 15 regioni. Avviso meteo del 28 febbraio.

L’area ciclonica mediterranea che sta interessando il nostro Paese, ha innescato un flusso di correnti meridionali umide ed instabili sulle regioni meridionali tirreniche. Nelle prossime ore la perturbazione interesserà anche le restanti regioni del Sud e del medio versante adriatico, con precipitazioni diffuse, che localmente potranno risultare anche intense.

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse, che integra ed estende quello diramato nella giornata di ieri. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento della protezione civile nazionale.

L’avviso prevede dalla notte di oggi, mercoledì 28 febbraio, precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Basilicata, Puglia, Molise, Abruzzo e Marche.  I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, possibili grandinate e forti raffiche di vento.

Sulla base dei fenomeni in atto e previsti è stata valutata per la giornata di domani, giovedì 29 febbraio, allerta rossa per rischio idraulico su settori del Veneto. Allerta arancione su parte di Emilia-Romagna e Veneto. Valutata inoltre allerta gialla in Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e sull’intero territorio di Trentino Alto Adige, Marche, Umbria, Abruzzo, Lazio, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Fonte:dipartimento protezione civile nazionale

Mercoledì 28 febbraio🔔🔴 Allerta ROSSA meteo-idro su parte del Veneto🔔🟠 Allerta ARANCIONE in Emilia-Romagna e Veneto🔔🟡 Allerta GIALLA in 16 regioni⛈💨 Piogge e venti forti al Sud.

Maltempo: allerta rossa su parte del Veneto

Piogge e venti forti al Sud. Allerta arancione in Veneto, Emilia-Romagna e allerta gialla in 16 regioni. Avviso meteo del 27 febbraio.

L’area ciclonica presente sul Mediterraneo, tenderà a spostarsi tra le due isole maggiori, innescando un flusso di correnti sud-orientali che interesseranno gran parte delle regioni meridionali e della Sardegna, determinando piogge da sparse a diffuse, anche a carattere temporalesco e l’intensificarsi della ventilazione.

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse, che estende ed integra quelli diramati nei giorni scorsi. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento.

L’avviso prevede dalle prime ore di domani, mercoledì 28 febbraio, precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Sicilia e Calabria, in estensione nel pomeriggio a Campania e Sardegna. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, possibili grandinate e forti raffiche di vento. Previsti inoltre venti da forti a burrasca sud-orientali su Sicilia e Calabria, in estensione a Basilicata e Puglia, con possibili mareggiate lungo le coste esposte.

Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani, mercoledì 28 febbraio, allerta rossa per rischio idraulico e rischio idrogeologico su settori del Veneto, allerta arancione su parte di Emilia-Romagna e Veneto. Valutata inoltre allerta gialla in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Abruzzo, Umbria, Lazio, Campania, Molise, Calabria, Basilicata, Sicilia e Sardegna.

Fonte: dipartimento protezione civile nazionale

Fase variabile/instabile da affondi del nord-atlantico…


Il tempo ha scritto la tipica fisionomia di una corrente ondulata nord-atlantica e una tipica fisionomia che, probabilmente, intende mantenere sino almeno a fine mese. L’azione, pulsante, e che affonda linee perturbate sino in mediterraneo, genera il caratteristico tempo variabile, né troppo mite e né troppo freddo, dalle connotazioni che possono rammentare il tardo autunno o il tardo inverno di una incipiente primavera. Nulla di eclatante, ma anche, nel caso specifico, fasi alterne ad impulsi un pò frenati ad est, che affondano verso sud o sud-est nel solco di una diramazione della grande corrente atlantica e che possono strutturarsi, temporaneamente, come cut-off e come classiche depressioni mediterranee. Ecco che, sulla base di un certo tipo di evoluzione associata al sistema di turno che scivola lungo il mediterraneo occidentale, possono approfondirsi aree cicloniche capaci di produrre fasi di tempo marcatamente perturbato, più o meno a carattere generalizzato ma sempre da inquadrare, geograficamente, in base alla esatta disposizione di dette depressioni. Il maltempo che si profila per la prossima settimana è, appunto, quello classico di una perturbazione organizzata che, muovendo da nord-ovest in direzione dei nostri bacini ad ovest, tende poi a spostarsi ulteriormente verso sud-est, ad attardarsi ed a maturare in una definita circolazione ciclonica. Il freddo, in questi casi e con un certo ostacolo a levante, non è cosa che tende a riguardarci, seppur al netto delle correnti fresche che ci raggiungono dall’oceano e da nord o nord-ovest e capaci di produrre un clima abbastanza in linea con il periodo. La possibilità che detta fase possa poi evolvere in qualcosa di diverso, magari con una chiusura ad occidente e nel corso dei primi giorni del prossimo mese, è ancora tutta da verificare e, pertanto, non merita ancora commenti. Il disegno, con il supporto delle frecce indicative dei flussi principali in quota, indica la situazione generale prevista intorno ai giorni 28/29, e segna la matura circolazione ciclonica, centrata tra sardegna e basso tirreno, quale espressione della evoluzione della perturbazione in azione nel corso della prima parte della prossima settimana…

Autore Pierangelo Perelli

I RICORDI SONO INDELEBILI🌨

🌨I RICORDI SONO INDELEBILI🌨
A cura di Lorenzo Colangelo
Notizie meteo Italia

Nel febbraio 2018, proprio in questo periodo, una massa d’aria di matrice siberiana si dirige verso l’Europa e il nostro Mediterraneo.
Ad innescare il movimento anti-zonale (contrario alla circolazione principale) sono un vortice polare fortemente indebolito a causa degli effetti trasmessi da un precedente riscaldamento in stratosfera e l’elevazione dell’anticiclone subtropicale fino alle altissime latitudini artiche.
La massa gelida di matrice siberiana intorno il 23-24 febbraio transita sui paesi Baltici per poi riversarsi successivamente sui comparti centro europei e del Mediterraneo.

L’aria gelida proveniente dalle steppe euro-asiatiche, entra sull’Italia domenica
25 Febbraio da nord-est.🌬
In questo frangente le regioni interessate dai fenomeni sono quelle centro settentrionali, infatti si verificano alcune deboli nevicate sulla Pianura Padana e sulle regioni dell’alto versante adriatico. In seguito la confluenza tra la massa gelida pellicolare in spostamento verso sud ovest e quella più mite e umida del Mar Tirreno, causa anche qualche nevicata su Liguria e Toscana.

Ma il 26 febbraio, giorno di particolare interesse, la neve non si limita a imbiancare
i litorali adriatici e gran parte dell’appennino centro settentrionale, ma inaspettatamente anche le città di ROMA e NAPOLI grazie a
una perturbazione in formazione sul Tirreno centrale generata per l’effetto dell’entrata delle gelide correnti siberiane sulle acque marine.
“In particolare” Romagna, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise, Lazio, Puglia, Campania e Basilicata vivono momenti di vero inverno,
ma con temperature particolarmente rigide
su 4/5 dello stivale.
Tra l’altro il giorno 28 una perturbazione atlantica proveniente da ovest passa sopra il cuscinetto gelido lasciato in eredità dal precedente afflusso siberiano causando nevicate fino in pianura su Toscana, Umbria e Marche.
Viviamo di ricordi, ma questi saranno sempre dentro di noi.

NIENTE FREDDO IN ARRIVO MA PIOGGE SI.

NIENTE FREDDO IN ARRIVO MA PIOGGE SI.
L’INVERNO METEOROLOGICO SI CHIUDERÀ CON LO SCIROCCO E LA SABBIA DEL DESERTO DEL SAHARA.

Nei prossimi 10 giorni avremo ancora temperature sopra la media sull’Italia perché le correnti al suolo saranno mediamente da meridione e a tratti da occidente.

Autore Dott.Centra Massimo

ARRIVANO LE PRECIPITAZIONI❄🌧

A cura di Lorenzo Colangelo
Come preannunciato negli articoli precedenti,
il blando fronte proveniente dall’Europa centro settentrionale è ormai arrivato sulle regioni meridionali transitando nel primo mattino anche sul versante adriatico.
Insieme a dispensare qualche “debole” pioggia
e nevicata coreografica sui monti, ha recato un primo indebolimento alla struttura anticiclonica soprattutto alle alte quote.
Questa situazione (da giovedì/venerdì) andrà ad agevolare la discesa di una profonda e ampia saccatura depressionaria in grado di abbracciare gradualmente anche il mediterraneo e la nostra penisola, determinando quindi la fine dell’egemonia dell’anticiclone e l’inizio del passaggio di diversi sistemi perturbati che apriranno una lunga fase di maltempo.

Il posizionamento dell’asse di saccatura in entrata sul mediterraneo(GIOVEDÌ) orienterà la ventilazione dai quadranti meridionali, causando un primo peggioramento delle condizioni meteorologiche sul nord Italia
e la Sardegna.
La prima perturbazione, veicolata dal vasto sistema depressionario e dalla formazione di un minimo secondario in prossimità del Mar Ligure, arriverà sul centro nord VENERDI.
Piogge abbondanti su gran parte delle regioni settentrionali, in graduale estensione verso quelle centrali; particolarmente colpito il lato Tirrenico più esposto ai flussi sud occidentali.
Per lo stesso motivo sulle aree adriatiche (sottovento ai flussi perturbati) sono previste meno precipitazioni.
Nevicate copiose sulle Alpi intorno i 1500mt ma con quota neve in calo fin sotto i 1000metri a fine giornata.
Neve sull’appennino centro settentrionale intorno i 1500m, specie sui rilievi esposti più
a ovest.
Temperature in graduale diminuzione da nord verso sud.

SABATO il fronte si concentrerà sulle regioni meridionali. Piogge localmente abbondanti su Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia, meno sulla Puglia. Relativamente meglio sul resto d’Italia.
DOMENICA possibile formazione di un vortice depressionario al sud❄🌧…
Ancora maltempo esteso sulle aree meridionali e su parte delle regioni centrali, comprese quelle adriatiche, con piogge e nevicate sui monti. ❄🌧 Temperature in calo ovunque.🌬
(TORNEREMO CON DATI PIÙ ATTENDIBILI E PER DARE ULTERIORI CONFERME)

Radicale cambiamento atmosferico in Europa dal fine settimana. Sull’Italia piogge, neve in montagna ma con poco freddo.

Il flusso caldo subtropicale che ha interessato gran parte del continente europeo in queste ultime settimane sarà sostituito da un flusso più freddo dal Canada orientale/Groenlandia, gradualmente dal prossimo fine settimana.

Questo flusso freddo si andrà riversando sul mediterraneo centrale ed occidentale causando delle bassa pressioni con annesse precipitazioni e calo della temperatura.

C’è da evidenziare che registreremo valori di temperatura più prossimi alla media, quindi non ci sarà nessuna fase fredda in arrivo sull’Italia.

Le precipitazioni potrebbero risultare abbondanti sulle regioni settentrionali e sulle zone tirreniche, mentre sul versante adriatico e su gran parte del sud saranno più deboli.

Abbondanti nevicate sulle Alpi a quote prevalentemente di montagna.

Autore Dott. Centra Massimo

PERTURBAZIONI ATLANTICHE VERSO IL MEDITERRANEO CENTRALE ED OCCIDENTALE DAL 24 FEBBRAIO ☔🌧️🌦️

C’è da dire sul tempo dei prossimi 10 giorni che a causa del blocco degli Urali, cioè una alta pressione situata sulla Russia occidentale, il freddo sull’Italia non arriverà neanche a fine mese.
Comunque grazie alle precipitazioni avremo un calo apprezzabile delle temperature massime su quasi tutta l’Italia e la neve cadrà a quote di montagna essenzialmente sulle Alpi e parte degli Appennini.
Le correnti al suolo sull’Italia saranno per lo più da ovest o da meridione a partire dal 24 febbraio.

Autore Dott.Centra Massimo

Un pò di inverno da metà terza decade?


C’è ancora tempo per le conferme ma si può cominciare a ritenere che, al netto di un certo graduale abbassamento dei valori barici in sede mediterranea già prima, una svolta meteo degna di tale nome l’avremo intorno ai giorni di metà terza decade. Nei prossimi giorni l’anticiclone comincerà a ritirarsi verso occidente favorendo un minimo di infiltrazioni da nord o nord-ovest. In direzione di metà terza decade osserveremo quindi un disporsi dei flussi e dei centri barici in preparazione della nuova suddetta fase, di netto segno nord-atlantico se non proprio artico-marittimo. Se si tratterà poi anche di qualcosa che prelude al contesto di un afflusso freddo in piena regola, con relativa sbuffata nord-orientale, lo vedremo. In ogni caso, di sicuro, quanto mostrano le mappe di previsione per quei giorni corrisponde al classico profilo di una ondulazione marcata con rimonta in oceano ed affondo in sede continentale sino al mediterraneo. Siffatto profilo segna una destabilizzazione generalizzata, nonché una progressione di impulsi del nord-atlantico, nord-ovest/sud-est o nord/sud, senza meno tendenzialmente forieri di venti settentrionali e di riduzioni termiche. Per il freddo vero tutto questo, naturalmente, non basta. Ma la fisionomia che dette situazioni producono è certamente e comunque di tipo invernale. Ed inoltre le medesime possono sfociare, secondo una delle loro possibili fisiologiche evoluzioni, nel quadro di una circolazione che attira aria fredda continentale. Di fatto l’ipotesi che l’affondo relativo vada in chiusura e si disegni nella forma di un esteso nucleo freddo, disposto tra europa centrale e mediterraneo ed associato a depressione mediterranea, da certi importanti modelli è indicata. E’ indicata, peraltro, non proprio nelle vesti di una significativa apertura a correnti provenienti dai quadranti orientali, quanto piuttosto in quelle di un cut-off, nonché in quelle di qualcosa che, sotto i colpi di un forcing zonale poco disposto ad arrendersi in modo netto, non appare così stabile o duraturo. Per cui potrebbe, alla fine, trattarsi di un episodio invernale moderato e di breve durata. Tuttavia vedremo. Il disegno identifica la situazione generale prevista intorno ai giorni 25/26 e marca, in modo netto, l’ampia ondulazione e l’affondo nord-atlantico o artico-marittimo sopra descritto. certamente, indicativi di un finale di mese deciso, forse, a mostrare qualcosa di attinente ad un pò di inverno e a quell’inverno che, mai o quasi mai, si è visto…

Autore Pierangelo Perelli

CLIMA: E’ PRIMAVERA CON MANDORLI FIORITI A FEBBRAIO; SOS SICCITÀ NEI CAMPI DEL FOGGIANO.

E’ allarme nelle campagne dove le coltivazioni ingannate dall’inverno caldo sono ancora più sensibili al maltempo e al previsto abbassamento delle temperature, con i mandorli fioriti in Puglia a febbraio, gli oliveti in perenne vegetazione e la mancanza di piogge che sta già determinando una preoccupante siccità. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione agli effetti di un inverno bollente dopo un 2023 che ha fatto registrare la caduta del 14% di precipitazioni in meno ed una temperatura superiore di 1,14 gradi rispetto alla media storica del periodo 1991-2020.

La finta primavera con le temperature ben al di sopra della norma e le ripetute giornate di sole di questo febbraio anomalo stanno ingannando 13.00 sciami di api in Puglia che si sono risvegliate in anticipo per le anomali climatiche, ma a rischio sono le piantine di grano e legumi soprattutto nelle ‘terre bianche’ ricche di argilla e creta, mentre la carenza idrica sta determinando un calo drastico di foraggio verde nei pascoli – spiega Coldiretti Puglia – con l’aggravio dei costi per l’acquisto di mangimi per garantire l’alimentazione degli animali nelle stalle, schizzati già a causa del rialzo delle quotazioni delle principali materie prime quali soia, mais, cereali e foraggio anche a causa dell’attuale crisi per i conflitti in Ucraina e in Israele, con gli allevatori costretti a sopportare i costi per i mangimi e le risemine.

Fonte: Coldiretti Puglia

A fine mese arriverà l’atlantico con le sue perturbazioni piovose.

Una goccia fredda in quota interesserà gran parte dell’Italia ad inizio della prossima settimana causando delle piogge qua e là sulla Penisola.
Dal 25 febbraio è previsto dai modelli di previsione l’apertura della porta atlantica verso il mediterraneo centrale con il passaggio di alcune perturbazioni.
Le piogge dovrebbero interessare soprattutto le regioni settentrionali e quelle del versante tirrenico, meno quelle adriatiche e ioniche.
La neve cadrà solo a quote di montagna.

Autore dott. Centra Massimo

La linea tendenziale possibile da qui a metà terza decade…


Si conferma la maggiore tendenziale intraprendenza di un ramo atlantico del sub-tropicale, volta a produrre spinte meridiane, ma sempre, per il momento, con una azione modesta ed invadente, poco favorevole a vere spinte settentrionali. Alcuni modelli, in tal senso, segnalano qualcosa di più marcato, più spostato in oceano e più aperto alla possibilità di spinte invernali, ma non prima dei giorni intorno a metà terza decade. Una ipotesi, però, associata ad un periodo troppo lontano per poterla considerare più di tanto. Dopo il guasto dei giorni scorsi il ritorno ad una certa stabilità è dettato da una ripresa anticiclonica dinamica, al momento distribuita più o meno alla nostra longitudine e, pertanto, anche associata alle solite temperature elevate per il periodo ed al tipico clima da ristagno. Come detto, tuttavia, risulta assai probabile che i massimi barici tendano gradualmente a coinvolgere longitudini più ad ovest, in maniera da aprire a qualche futura sbuffata settentrionale tra fine seconda ed inizio terza decade, pur se sempre nell’ambito di qualcosa di modesto e di assai poco assimilabile al vero inverno. Il disegno mostra la situazione generale prevista proprio per quei giorni ed identifica una rimonta anticiclonica, stavolta decentrata ben ad occidente, ed un conseguente affondo dai mari del nord. Una tale fisionomia non segna di sicuro chissà quali spinte fredde ma segna comunque un certo maggiore dinamismo ed un quadro meno anomalo, con possibilità di destabilizzazioni e correnti da nord o da nord-est. Il passo successivo e che conduce alla terza decade dovrebbe poi essere quello di una nuova occidentalizzazione, ma, forse, temporanea e preambolo di azioni del nord-atlantico, vedremo quanto preludio di ulteriori spinte settentrionali o meno…

Autore Pierangelo Perelli

L’inverno inesistente 🌡️

È in atto l’ennesima rimonta dell’alta pressione sub-tropicale su gran parte dell’Europa e nuovamente le temperature diurne si riporteranno ben al di sopra della media del periodo, dopo questa breve parentesi autunnale che abbiamo avuto in questi ultimi giorni.

Ad inizio della prossima settimana non è da escludere il passaggio di una nuova perturbazione con caratteristiche tipicamente autunnali sull’Italia.

C’è da evidenziare che questo inverno verrà ricordato come uno dei più caldi da quando esistono le rilevazioni, se non il più caldo, per tutta l’area mediterranea e quindi anche per la nostra Italia.

Autore Dott.Centra Massimo

Dall’atlantico al continente dopo metà mese ?…


Vedere nelle mappe dell’immediato dopo metà mese il senso di un cambiamento nella direzione di rimonte anticicloniche da wave2 e da freno dell’atlantico forse è un pò da visionari. Tutti i principali modelli, tuttavia, segnalano, per quei giorni, e soprattutto in sede euro-atlantica, qualcosa di attinente. Segnalano, ovvero, un ramo oceanico del sub-tropicale più propenso a prodursi in rimonte meridiane e con la possibilità che, alla fine, si crei quel blocco in sede europa nord-occidentale capace di determinare spinte settentrionali e continentali. Nella sostanza ed in verità non è che, al momento ed in tal senso, si intraveda granché. Ma che in direzione di fine seconda decade, sempre che dette rimonte non risultino troppo invadenti verso levante, si possa assaggiare un pò del sapore di quell’inverno balcanico o dell’europa orientale sempre più raro, risiede nelle ipotesi in esame. Il disegno mostra la situazione generale su scala emisferica prevista, appunto, nell’immediato dopo metà mese ed indica l’accenno di quei movimenti del sub-tropicale sopra descritti, orientati nella direzione di rimonte tra l’occidente del continente ed il nord-atlantico, certamente non per forza motivo di successive irruzioni fredde, ma altrettanto certamente tutt’altro che esclusive delle medesime…

Autore Pierangelo Perelli

L’ennesima incursione dell’anticiclone sub-tropicale sull’Italia 🌡️

Stiamo assistendo ad una stagione invernale senza freddo, con poche precipitazioni e con assenza totale di nevicate a quote medio basse.

Dopo un dicembre e un gennaio molto miti anche questo mese di febbraio sta seguendo la stessa strada, ed in effetti nei primi 10 giorni di febbraio la temperatura è stata decisamente superiore alla media sull’Europa centrale e meridionale.
Più freddo solo sulla Penisola Scandinava centro settentrionale.

Questa situazione molto anomala continuerà ancora per giorni e la nuova settimana promette di essere particolarmente mite in Italia e in gran parte d’Europa, con temperature che rimarranno ben al di sopra della media stagionale.


Dal primo marzo saremo nella primavera meteorologica.

Autore Dott. Centra Massimo

Perturbazione autunnale sull’Italia 🌧️🌧️☂️

Una perturbazione tipicamente autunnale sta attraversando l’Italia apportando molte piogge su alcune zone delle regioni settentrionali e sul versante tirrenico.
Più asciutto lungo il versante adriatico.
Le nevicate solo su quote medio alte sia sulle Alpi e sugli Appennini.
Continuerà anche nei prossimi 10 giorni il non inverno.

Autore Dott. Centra Massimo

Il tempo dell’atlantico…


Il tempo dell’atlantico è quello che, con il ritiro del prolungato promontorio sub-tropicale, sta tornando a dominare il tempo delle basse latitudini, ed anche sulla base del perfetto schema fatto delle classiche ondulazioni che dettano il tempo variabile. Dunque si confermano le prospettive già segnalate e si delineano i profili di un forcing occidentale che poco ha a che vedere con le spinte fredde. Certamente l’economia delle ondulazioni mobili fa si che al transito di una saccatura possano affermarsi, temporaneamente, situazioni di richiamo di correnti più fredde; ma sempre nel contesto di un vortice polare relativamente compatto e poco fragile e, pertanto, poco prodigo in termini di sue dilatazioni meridiane nord/sud o nord-est/sud-ovest. Quanto sto trattando è quello che le mappe di previsione identificano da qui alla metà del mese. L’oltre metà del mese è ancora bene da verificare, e nulla esclude che, pur se con la maggior parte delle previsioni di lungo termine sempre piuttosto ancorate all’occidente ed anche all’occidente di un sub-tropicale mai troppo arrendevole, possano maturare contesti meridiani ed indebolimenti del vortice polare. Qualche accenno di questo tipo alcuni modelli lo presentano, ma sempre associato ad uno zonale che non appare così propenso a farsi da parte. Per cui vedremo. Il disegno presenta la situazione generale prevista intorno alla metà del mese ed è eloquente nel marcare un contesto occidentale ondulato, e tra l’altro più anticiclonico che ciclonico, tale da scoraggiare i freddisti. E’ peraltro possibile, per come simboleggiano le frecce più piccole e come evoluzione immediatamente successiva, che l’ampiezza delle onde in questione possa subire un certo aumento ed il corso mobile occidentale possa rallentare, ma, forse, e per come, al momento, ci raccontano vari modelli, sempre in termini modesti e temporanei…

Autore Pierangelo Perelli

Perturbazione tardo autunnale in arrivo sull’Italia nei prossimi giorni 🌦️

L’alta pressione sub-tropicale sta incominciando il suo graduale declino che culminerà tra domani e domenica a causa di bassa pressione dal nord atlantico che si dirigerà sul mediterraneo centrale.

Il vortice depressionario raggiungerà valori di pressione particolarmente bassi di circa 990-992 hpa ed una situazione barica ed atmosferica che sarà più’ simile a quella di fine novembre che di metà febbraio.

Venti meridionali soffieranno sul nostro paese nei prossimi giorni con intensità anche intensa.

Nella giornata di sabato si verificheranno piogge anche abbondanti su molte zone delle regioni settentrionali e sulle regioni tirreniche.

Nello specifico le piogge saranno abbondanti su Basso Piemonte, Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna.

La neve cadrà abbondante sull’Arco Alpino ma solo sopra quota 1.200-1.400 metri. Neve anche sull’Appennino centro-settentrionale ma qui al di sopra dei 1.500 metri di quota. Questo perchè, come evidenziato all’inizio di questo articolo , il cambiamento del tempo in arrivo ha caratteristiche piu’ tardo autunnali che invernali.

Autore Dott. Centra Massimo

Sulle alluvioni in california…


Al nostro anomalo inverno rispondono situazioni quali quelle di USA e canada, per lunghi periodi a loro volta dettate da rimonte sub-tropicali e inconsuete risalite di aria calda. Quella, ad es., che tuttora interessa, per merito di un superpromontorio, gli USA centro-occidentali, è la causa delle forti piogge che stanno interessando la california. Quanto dette anomalie, e mi riferisco a quelle USA, siano causate da el niño difficile dirlo, ma non è, naturalmente, escluso. E non lo è perché tra le possibilità del caso sussiste proprio quella di marcate rimonte sub-tropicali in quella sede, con la conseguenza di una esposizione della costa occidentale a richiami di correnti meridiane molto umide ed instabili. L’attuale situazione che dirige il tempo su quelle aree è, infatti, promossa dal quadro del promontorio suddetto, davvero molto ampio ed esteso, e della relativa saccatura che, ad ovest e bloccata, spende energia in meridiana creando la combinazione di fattori che è all’origine delle situazioni alluvionali. Nel disegno, riferito alla situazione attuale in USA, si può vedere, proprio in corrispondenza della california, il significativo affondo ad ampia e stretta saccatura con travaso di aria fredda in quota, che si combina con condizioni di ciclogenesi e di significativo richiamo di correnti caldo-umide in convergenza nei bassi strati…

Autore Pierangelo Perelli

I possibili movimenti meteo da qui alla metà del mese…


Il corso dei prossimi giorni e che ci conduce al fine settimana è abbastanza ben delineato e si caratterizza con il cambio di circolazione già descritto in precedenza ed orientato nel segno di un ritorno dell’atlantico. Il cedimento del promontorio che ci ha accompagnato per molto tempo consentirà di riaprire al classico tempo che arriva da ovest e che si presenta con ondulazioni negative ed anche con affondi di una certa consistenza. Come affondo, che potrebbe anche essere di chiusura, è da considerare, in particolare, quello proprio del fine settimana, giacché associato ad una discreta saccatura e, forse, anche al contesto di un certo ritorno di caratteristiche meteo più tipiche del periodo. Una tale saccatura, presumibilmente ciclogenetica, è, di sicuro, da disegnare come il motivo di un guasto e di un calo termico abbastanza generalizzati. Semmai c’è ancora molto da analizzare e da verificare sulle possibilità che una tale chiusura, come in certi casi del genere accade, possa evolvere nella direzione di una vera e propria irruzione o nella direzione di una apertura a correnti fredde dell’est. E questo per il fatto che i movimenti successivi al transito di detto guasto, inquadrabili nel corso della prossima settimana, non sono ancora ben decifrabili e, al netto dell’inevitabile raffreddamento che accompagna detto transito, in verità, all’arrivo di veri afflussi freddi, non appaiono così favorevoli. Di fatto sembrano profilarsi rialzi barici alle latitudini settentrionali del continente e frenate del corso zonale oltre una certa latitudine, ma nell’ambito di una invadenza del sub-tropicale e di una sua certa spinta verso est alle nostre latitudini che, rispetto al progredire da nord o da est, di nuclei freddi, non può che essere di ostacolo. Ma comunque vedremo. Il disegno illustra la situazione generale prevista intorno ai giorni 12/13, indicando il sistema ciclonico che, nelle vesti di una ampia saccatura estesa dai mari del nord alla penisola balcanica, ci ha interessato e si è spostato verso levante disponendo il suo asse lungo una direzione nord-ovest/sud-est. Nello stesso disegno, con l’aiuto della simbologia (frecce medie dei flussi in quota e frecce piccole dei flussi al suolo), si può cogliere la fisionomia del quadro evolutivo sopra accennato, ed ovvero quello di un‘aria fredda che, ostacolata da invadenza anticiclonica alle nostre latitudini (frecce rosse grandi in basso), ci raggiunge solo in parte, e che, in concomitanza di rialzi barici dinamici alle alte latitudini (frecce rosse grandi in alto), tende ad invorticarsi ed a stabilire flussi antizonali piuttosto a nord…

Autore Pierangelo Perelli

CALDO ANOMALO IN EUROPA PER UN MESE DI FEBBRAIO NEI PROSSIMI GIORNI🌡️

CALDO ANOMALO IN EUROPA PER UN MESE DI FEBBRAIO NEI PROSSIMI GIORNI 🌡️
Gran parte della prossima settimana sarà decisamente “calda” per un mese di febbraio sull’Italia e su gran parte dell’Europa centrale e meridionale.
Dalla seconda decade si potrebbe aprire una fase più dinamica sull’Italia, con piogge e nevicate in montagna e forse dell’arrivo del freddo verso metà mese.

Autore Dott. Centra Massimo

Il ritorno dell’atlantico


Negli ultimi tempi il grande inverno si è parzialmente ritirato anche dalle latitudini medio-alte del nord-europa, e per non parlare di canada ed USA, dove la prevalenza di un’onda positiva ha determinato e sta determinando temperature ben oltre la media. Il modo con cui le cose tenderanno a cambiare nei prossimi giorni, e tenderanno a cambiare anche su scala emisferica, oltretutto, non sembra essere quello di un vortice polare destinato ad una crisi. Tutt’altro. La sua imperturbabilità continuerà, probabilmente ed almeno sino ai primi giorni di seconda decade, a dettare la legge del grande flusso, più o meno ondulato, che porta il tempo occidentale, che si tratti di un tempo anticiclonico o che si tratti di un tempo variabile/perturbato. Di sicuro, tuttavia, un progresso nella direzione di qualcosa che appare come più attinente al periodo stagionale, sembra essere nelle corde dei forecast di medio-lungo termine. Ed in particolare se osserviamo quanto può accadere intorno ai giorni del prossimo fine settimana. Intanto, soprattutto da metà settimana, l’anticiclone che ci ha fatto compagnia per giorni e giorni, andrà gradualmente ritirandosi, facendo un pò di spazio a prime modeste infiltrazioni. A seguire, poi, è da mettere in conto la possibilità che gli affondi oceanici possano prendere forza sino a produrre azioni cicloniche da nord-atlantico e, pertanto, azioni in grado di determinare ondate di instabilità nonché relative diminuzioni termiche. Il disegno mostra la situazione prevista intorno ai giorni 7/8 che bene inquadra il ritiro del promontorio anticiclonico e che accenna alla nuova fase. Tutte le attuali indicazioni, inoltre, disegnano la prospettiva di un ulteriore successivo abbassamento di latitudine del flusso occidentale, molto probabilmente destinato a far posto al discreto affondo della saccatura che la stessa situazione del disegno colloca a largo ed a ridosso delle coste occidentali del continente. Quanto lo stesso affondo, nelle vesti di una ben definita saccatura, saprà poi evolvere nella forma di un vortice in grado di attirare, almeno temporaneamente, aria fredda e di ricordarci cos’è l’inverno non è dato ancora di saperlo. Sulla base di una ondulazione in senso meridiano più pronunciata un certo ritorno di inverno potrebbe anche avvenire, ma potrebbe anche succedere che la medesima saccatura transiti rapida senza apprezzabili richiami invernali degni di tale nome…

Autore Pierangelo Perelli

Deficit idrico: stiamo in pieno inverno ma sembra già estate

E’ l’immagine di una quasi dimenticata normalità estiva, anticipata però di ben sei mesi, ad essere disegnata dal settimanale report dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche: disponibilità d’acqua al Nord (pur con qualche eccezione); stress idrico man mano, che si scende verso Sud (finora concentrato soprattutto in Centro Italia) con apice nelle isole.

“L’Italia si è nuovamente rovesciata – commenta Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – ma i 6 mesi d’anticipo climatico fanno temere soprattutto per il futuro dell’agricoltura meridionale. Non è certo normale parlare di rischio siccità a Gennaio, così come va evidenziato che le risorse idriche, anche dove sono superiori all’anno scorso, permangono spesso al di sotto delle medie storiche. Questo è conseguenza di un andamento pluviometrico disomogeneo e che quest’anno sta finora portando anche poca neve.”

Un primo esempio arriva dalla Valle d’Aosta, dove la Dora Baltea registra una portata di 4,9 metri cubi al secondo contro mc/s 2,9 del Gennaio 2023, ma una media mensile di mc/s 5 (fonte: Centro Funzionale Regionale Valle d’Aosta). 

Maggiormente marcato è l’andamento per la gran parte dei fiumi piemontesi con il flusso del Tanaro più che dimezzato (mc/s 47,5 contro mc/s 118,2 di media mensile).

Decisamente meglio va in Lombardia, dove il fiume Adda è in crescita, ma soprattutto le riserve idriche complessive sono superiori alla media (3.048 milioni di metri cubi contro Mmc. 2883, cioè + 5,7%), grazie soprattutto all’acqua trattenuta nei bacini (fonte: ARPA Lombardia).

I livelli dei grandi laghi del Nord, ad eccezione del Sebino, sono infatti stabilmente sopra la media del periodo (il Benaco è al 94,3% del riempimento). 

In Veneto, il fiume Adige, pur con altezza idrometrica in discesa, segna una delle migliori condizioni dal 2016 e solo le portate di Bacchiglione e Muson dei Sassi risultano sotto media.

Decisamente diversa, iniziando a scendere lungo la Penisola, è la situazione dei principali corsi d’acqua in Emilia Romagna: hanno flussi sotto media, ma soprattutto nettamente inferiori a quelli dell’anno scorso con l’Enza, che oggi trasporta 5,49 metri cubi al secondo, ma erano mc/s 44,37 solo 12 mesi fa! (fonte: ARPAE).

Pur migliorando rispetto agli anni recenti, rimane sotto media lungo tutto il corso anche il fiume Po: dai –25 metri cubi al secondo di Torino ai -mc/s 214 di Pontelagoscuro, nel ferrarese.

In calo sono le portate negli alvei della Liguria, dove solo il fiume Vara è sopra la media mensile ed il Magra ha flussi quasi dimezzati.

Analogo andamento si registra nella confinante Toscana, dove il fiume Ombrone segna una portata di 6,60 metri cubi al secondo, quando l’anno scorso era mc/s 35,6 e la media di Gennaio è mc/s 29,03! (fonte: Centro Funzionale Regione Toscana).

Non va meglio per i fiumi delle Marche, che sono al di sotto dei livelli nel recente passato: Esino e Tronto hanno altezze dimezzate rispetto al 2023; decisamente confortante è però la condizione dei bacini artificiali, che attualmente trattengono 46,41 milioni di metri cubi d’acqua, cioè oltre 10 milioni in più dell’anno scorso.

In Umbria prosegue l’insufficienza idrica del lago Trasimeno, la cui altezza idrometrica segna -m.1,38 contro una media storica a Gennaio di -m.0,64; non va meglio per i fiumi Nera e Chiascio con portate in calo.

Una situazione simile si verifica nel Lazio: i principali fiumi (Tevere ed Aniene) hanno portate quasi dimezzate alla media, mentre i laghi registrano livelli in discesa rispetto all’anno scorso con il bacino di Nemi, che segna -29 centimetri.

“Quanto si sta registrando nell’Italia centrale dimostra l’importanza di realizzare nuovi invasi che, di fronte all’irregolarità dei fenomeni atmosferici, aumenterebbero la possibilità di trattenere acqua piovana sul territorio, garantendo maggiore sicurezza idrica. L’esempio delle Marche è lampante” commenta Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.

La situazione fluviale è complessivamente migliore in Campania, dove il Volturno segna addirittura il record del quinquennio, toccando l’altezza idrometrica di 221 centimetri a Castel Volturno (fonte: Centro Funzionale Multirischi della Regione Campania).

In Basilicata cresce leggermente il volume d’acqua trattenuta dalle dighe, nei cui invasi, però, mancano quasi 99 milioni di metri cubi rispetto all’anno scorso.

Infine, segnano un incremento maggiore (+mln. mc. 4,6 ca.), le disponibilità idriche nei bacini di Puglia, dove si registra un deficit di oltre 37 milioni di metri cubi sull’anno scorso.

Fonte: Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche: