Dall’africano alle azzorre ?…


L’erosione del promontorio sub-tropicale legata ad un certo abbassamento del fronte polare e da parte di un moderato flusso occidentale è all’origine della instabilità sul nord-italia, talora ben strutturata in forma di fronti freddi in quota se non di vere e proprie squall line. Detta tipica situazione mobile ed evolutiva, in moto da ovest ad est, avrà modo di insistere per poi caratterizzarsi nella forma di una saccatura, se non di una vera e propria area ciclonica in quota, destinata a scivolare lungo la penisola balcanica e l’adriatico. Inutile sottolineare la possibilità, in tali casi, di sfuriate temporalesche di un certo rilievo. Altrettanto probabile il fisiologico ripristino, inquadrabile nell’ambito del fine settimana, ed associato alla nuova rimonta sub-tropicale, inizialmente resa clemente dalla componente settentrionale o nord-occidentale, ma poi evidentemente destinata a sopravanzare. Va detto, tuttavia e per fortuna, che, proprio in relazione alla possibilità di un ritorno in pompa magna del caldo a suon di sub-tropicale ramo africano, le ultime emissioni rivedono recenti inquietanti prospettive a favore di qualcosa che odora un pò di più di azzorre e che delinea, per i giorni di metà mese, disegni più confortanti. Nulla che abbia a che fare con infiltrazioni atlantiche e raffrescamenti, ma, pur nell’ambito di un contesto ben estivo, qualcosa che ha a che fare con una fascia anticiclonica disposta da ovest ad est, certamente più azzorriana che africana e, dunque, più mite. Una disposizione anticiclonica come quella che i modelli indicano per quei giorni è per sua natura foriera di un caldo meno intenso e più sopportabile per varie ragioni, in primis per il fatto che il caldo in quota che alimenta l’alta dinamica e la subsidenza corrispondente è di origine atlantica o marittima e per il fatto anche che, in detta situazione, tende a determinarsi un respiro occidentale anche nei bassi strati. Vedremo e speriamo. Il disegno mostra la situazione generale prevista ad inizio seconda decade, nella quale risultano evidenti il sistema ciclonico oramai sul mar nero ed il ritorno del promontorio anticiclonico a componente africana. La presenza contemporanea del solito affondo in oceano non può non creare brutti pensieri, ma per fortuna, sulla base di un consolidamento anticiclonico proprio in atlantico, lo stesso affondo sembra destinato ad isolarsi in un cut-off molto decentrato ed ininfluente, mentre sembra possibile una generale dinamica orientata, vedi simbologia, nella direzione di un disporsi delle alte pressioni, almeno sino ad inizio seconda metà del mese, nella forma di una fascia estesa lungo i paralleli e non così ostile ad infiltrazioni da ovest su alpi e nord-italia…

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