Quest’anno possiamo dire che l’estate è partita mettendo subito la quinta, in questi giorni soprattutto al centro sud con vari picchi sopra i 35° e punte di 40° in Sardegna, comprendendo anche la Toscana (Firenze ha già visto quest’anno due punte di 36°: una lo scorso 27 maggio e l’altra ieri).
Valori meno eclatanti al nord con maggiore umidità relativa; al settentrione comunque già nell’ultima parte di maggio avevamo registrato diverse punte sopra i 30° in pianura padana e vallate prealpine.
Già stasera i temporali stanno aumentando al confine alpino e sulle alte pianure della Lombardia diretti verso est: sintomo questo di un progressivo calo dei geopotenziali, con lo scorrimento di aria più fresca sul bordo nord occidentale della figura stabilizzante.
L’ulteriore flessione della pressione porterà entro martedì a numerosi rovesci e temporali su buona parte del nord Italia.
Come un leitmotiv molto ricorrente l’entrata sarà da nord ovest e non troppo strutturata (anzi debole), quindi lascerà quasi sicuramente al secco le regioni del medio alto Tirreno e ancora una volta la Toscana interna, con possibili manifestazioni temporalesche limitate al crinale appenninico e in locale sconfinamento sulle zone di pianura vicine.
Apprezzabile sarà comunque il ricambio d’aria e le temperature massime dovrebbero tornare per qualche ora nelle medie; contemporaneamente a questo nella giornata di mercoledì ulteriore instabilità raggiungerà parte del medio Adriatico e il sud, con massimi tra puglia, Basilicata e Calabria settentrionale.
Come da titolo tutto sarà molto veloce
Da ovest incalzerà una nuova figura stabilizzante che , complice l’affondo di aria fresca atlantica a ovest dell’Iberia, potrebbe acquistare nuovamente componente sub tropicale e questa volta dare i maggiori effetti sui settori ovest del nord (un po’ ai margini in quest’ultima ondata), oltre a tutta la fascia tirrenica, con valori che da venerdì in poi tornerebbero in alcune aree ben sopra i 30°.
Insomma si continua con un tipo di tempo che (stile anni 2000) vede la cronica mancanza dell’alta pressione azzorriana a distendersi e inviarci il suo respiro stabilizzante caldo ma vivibile, in favore invece di una circolazione meridiana che quando ti pone sul lato sbagliato può in un attimo portare a fiammate eccessive.
Chissà che questo proseguo di giugno segua un po’ quello che accadeva lo scorso anno: forti risalite calde dalla linea del Po in giù intervallate di tanto in tanto da temporali violenti tra Alpi e varie zone del settentrione.
Per ora prendiamo atto di un’estate già molto cattiva e decisa, aggravata ancor più in delle zone dalla cronica mancanza di precipitazioni
A cura di Simone Scarpelli