

Dopo 3 anni il finale di ottobre e la prima parte di novembre hanno visto una serie di fronti oceanici in successione, con in mezzo anche il tragico episodio alluvionale toscano.
Quasi esclusivamente colpiti i versanti tirrenici e il nord, con le nostre Alpi che hanno iniziato una stagione in controtendenza rispetto alla 21/22 e 22/23. L’innevamento (a quote fin troppo alte nei primi episodi e progressivamente più basse fino all’ultimo evento di ieri sera) risulta più che soddisfacente dai 2000m in su e di tipo autunnale, nonostante un po’ di vento nelle ultime ore. Certo dopo 2 anni secchi e un’estate distruttiva specie nella sua seconda parte per i nostri ghiacciai si potrebbe avere anche di meglio, ma di questi tempi non è affatto scontato.
I primi giorni della settimana entrante si apriranno con una distensione dell’alta pressione e mitezza generale: in quota non arriveranno isoterme fortemente anomale come in casi di pura risalita sub tropicale, ma comunque miti per il periodo.
Poi intorno a venerdì uno strappo del getto da nord ovest dovrebbe scivolare sul medio/basso Adriatico, portando precipitazioni in quelle zone più saltate negli ultimi 2 mesi e un certo raffreddamento quasi invernale specie in quota e specie sui versanti orientali soggetti al rientro delle correnti da nord est.
Possibile la prima neve appenninica trai 1500 e i 2000m, con puntate più in basso dovessero perdurare i fenomeni all’arrivo dell’aria più fredda.
Tutto è ancora in evoluzione e non da escludere un’ulteriore spallata dell’alta pressione ingombrante sulla Francia, con il fulcro depressionario ulteriormente spinto a sud est
Ci aggiorneremo
A cura di Simone Scarpelli