Si ripete il leitmotiv invernale?

La perturbazione artica dello scorso fine settimana è stata favorevole (una volta in 4 mesi) alle regioni settentrionali (poco al nord ovest) e Toscana.

Capite bene in ogni caso come la situazione di forte siccità, perdurante ormai da dicembre, sia tutt’altro che risolta.

Anche qui in Toscana grazie al passaggio discusso abbiamo quasi raggiunto la media pluviometrica di marzo (ma concentrandola in un unico episodio), mentre i primi due mesi dell’anno hanno visto la metà esatta delle precipitazioni attese e tutto il 2021 presentava già un forte deficit, esclusa la primissima e ultimissima parte dell’anno.

Detto questo: Sembra che “tutto sia cambiato per non cambiare niente…” Infatti tra sabato e domenica assisteremo ad un altro strappo da nord, penalizzante per i versanti sud alpini sottovento alle correnti esclusa qualche burrasca nevosa su Dolomiti, Giulie e confinali in genere.

Nuovo calo termico specie sui versanti orientali

Assenti del tutto le precipitazioni sulle zone pianeggianti di Piemonte, Lombardia e Liguria, mentre una veloce linea instabile dovrebbe formarsi tra basso veneto e poi Emilia, facendo traboccare qualcosa ai confini settentrionali e orientali delle pianure toscane.

Procedendo al centro e al sud, gli unici fenomeni di rilievo si dovrebbero avere entro domenica mattina su tutta la fascia appenninica orientale e zone adriatiche. In ogni caso le precipitazioni intense interesseranno solamente la Penisola balcanica.

Passata questa nuova fase più tardo invernale che primaverile (almeno per quanto riguarda il raffreddamento in quota), assisteremo alla difficoltosa avanzata di una depressione atlantica, bloccata a est dall’alta pressione e che tenderà a scivolare bassa isolandosi in un cutoff (goccia fredda in quota staccata dal fronte polare originario) probabilmente tra nord Africa e sud della Sardegna.

In quella posizione le piogge al nord e Toscana sarebbero nuovamente assenti e probabilmente solo scarsi fenomeni tra isole maggiori e aperto Tirreno, Ligure occidentale.

I termometri punteranno verso l’alto per il richiamo di correnti sciroccali, anche se non sconfineremo probabilmente mai in fasi di caldo eccessivo un po’ in tutta la settimana che precede la Pasqua.

Anche senza piogge  avremo cieli sporchi e velati dalla sabbia in sospensione

Dal futuro spostamento o colmamento di questa goccia ne deriverà la previsione per il weekend di Pasqua: ovviamente vista l’occasione delle festività un po’ tutti ci auguriamo sempre tempo clemente, ma esulando dal singolo weekend, sarebbero veramente dolori in vista del trimestre caldo qualora perdurasse il trend siccitoso.

Nelle due carte che vi mostro la possibile evoluzione (mancano 7 giorni abbondanti) per sabato 16 aprile: un anticiclone deciso e molto mite (si raggiungerebbero punte di 25° in pianura al centro nord) con tempo totalmente stabile per l’europeo ecmwf.

Un’alta pressione invece defilata a ovest, che lascerebbe scoperta l’Italia a discese instabili da nord, che poi invorticandosi sui nostri mari porterebbero a instabilità diffusa. Quest’ultima l’idea dell’americano gfs

A cura di Simone Scarpelli

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