In situazioni meteo come quella in atto sussiste un’alta probabilità di precipitazioni ghiacciate che nel gergo comune vengono associate, in maniera più o meno corretta, alle varie definizioni di grandine, gragnola, neve tonda o graupel. In verità tra le tre definizioni sussiste una differenza di significato non indifferente. I tipi di precipitazione che hanno interessato questa mattina aree varie della toscana e, sicuramente varie aree in italia, sono ascrivibili alla neve tonda e/o alla gragnola. Entrambe si differenziano dalla grandine e sono precipitazioni tipiche delle situazioni fredde, invernali o semi-invernali.
In particolare la neve tonda è una neve vera e propria, che ha bisogno di temperature relativamente basse anche nei bassi strati, e la sferetta corrispondente è bianca, opaca, comprimibile. La gragnola le somiglia ma costituisce una sorta di elemento con caratteristiche intermedie tra la grandine e la neve tonda, nella quale un nucleo relativamente opaco è rivestito da ghiaccio trasparente o semi-trasparente. La grandine rientra in tutta un’altra storia, tant’è che si presenta frequentemente anche o soprattutto nella stagione calda e si forma a causa delle forti correnti verticali opposte dei forti temporali che costringono l’elemento a salire e a scendere più volte tra livelli con temperature molto diverse e che, alla fine, producono un blocco di ghiaccio trasparente che precipita come tale perché nella caduta, nonostante le alte temperature dei bassi strati, non trova il tempo per sciogliersi.
Il mio clip mostra, accanto alla rappresentazione stilizzata dei tre tipi di precipitazione, l’esemplare configurazione di questa mattina, causa delle precipitazioni suddette, costituita dal classico minimo sul ligure disposto a tutte le quote, assimilabile in quota ad una vera e propria conca di aria fredda ed assimilabile ad un generale contesto vorticoso nel quale affluisce ed entra in rotazione aria fredda umida ed instabile…
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