Il cambiamento di configurazione di metà terza decade continua a risultare nelle mappe dei vari modelli, per quanto senza ancora la possibilità di dettagli e di certezze assolute. Il campo barico, moderatamente elevato e che vede l’azione in compartecipazione del ramo oceanico e del ramo afro-mediterraneo, costringe un primo affondo atlantico a scivolare lungo l’iberia occidentale destinato a cut-off sul nord-africa. Diverso appare invece il destino degli affondi successivi, ancorati ad un calo generale della pressione e ad una concomitante possibilità che i medesimi possano risultare incisivi e forieri di una nuova fase. Entrando maggiormente nel particolare le ultime emissioni ridimensionano gli effetti del primo di questi successivi affondi, che sembra destinato ad un veloce transito lungo una traiettoria nord-ovest/sud-est priva di apprezzabile ciclogenesi. Accreditano, però e come causa possibile di una maggiore incisività perturbata atlantica, il secondo, quale espressione di un contesto decisamente diverso dall’attuale anticiclonico ed invece di matrice umida/instabile. Come detto non sussistono, in tal senso, ancora certezze, e questo soprattutto in funzione delle intenzioni di un sub-tropicale ramo afro-mediterraneo sempre pronto a fare da ostacolo totale o parziale. Rimane, tuttavia, il fatto che la terza decade del mese appare, al momento, decisa a rifornirci di qualcosa di assai meno stagnante e di più variabile e movimentato. Il disegno, che si riferisce alla situazione generale prevista intorno ai giorni 24/25, mostra l’esito dell’affondo dei prossimi giorni, ininfluente ed oramai defilato come cut-off sull’africa nord-occidentale, e mostra, nel contempo e contestualizzabile nelle due saccature successive sopra menzionate, il quadro dei movimenti di un atlantico voglioso di riconquistare territori alle medio-basse altitudini…
Autore Pierangelo Perelli