La situazione sul Mediterraneo che si è venuta a creare in questi giorni, vede la formazione di un vortice abbastanza profondo da assomigliare ad un Uragano. Nessuna paura, tali configurazioni sul Mediterraneo sono rare ma non impossibili. Attenzione alla sua violenza, infatti a risentirne maggiormente saranno le estreme regioni meridionali, con maggior coinvolgimento della Calabria della Sicilia e della Puglia. Ci attendiamo precipitazioni anche a carattere temporalesco sulle zone appena citate, ma il vero protagonista sarà il vento. Sono attese punte a largo delle regioni meridionali di 110 km/h, con raggiungimento della massima raffica al centro dell’occhio anche di 150 km/h, ma anche sulla terraferma si avranno venti molto sostenuti. Il Medicane non raggiungerà direttamente la nostra penisola, ma dopo una breve risalita verso Nord, esso tenderà a spostarsi verso levante, segnatamente verso la Grecia. Qui si avrà il massimo della distruzione per poi regredire sempre più perdendo energia una volta raggiunta la terraferma.
Dopo questa configurazione rara per le nostre latitudini, il clima sull’Italia tenderà a stabilizzarsi nuovamente, per via del rinforzo dell’Alta pressione.
Dopo un temporaneo calo termico al Sud, la colonnina di mercurio ritornerà a salire nuovamente verso valori tipicamente estivi. Altrove le temperature rimaranno stazionarie o al massimo subiranno una piccola ascesa. Segnaliamo a forte anomalia termica sul Centro Europa, anche di oltre 6°C rispetto alle medie stagionali. Situazione che dovrebbe essere abbastanza temporanea con un accenno al ritorno dell’instabilità.
Da stamani, i grandi centri di calcolo evidenziano piccoli accenni di cambiamento ad opera delle perturbazioni atlantiche. Infatti dall’inizio dell’ultima decade del mese in corso, il flusso atlantico, dovrebbe subire un lento abbassamento di latitudine (come giusto che sia per questo periodo), e pilotare fronti perturbati sul Mediterraneo ad iniziare dalle regioni più settentrionali dello scacchiere italiano. Ovviamente la grande distanza temporale ci porta ad essere cauti su queste tendenze poiché potrebbe subire delle variazioni e posticipare questo scenario, vista la grande determinazione che ha l’alta pressione di rimanere ancorata al Mediterraneo. Maggiori dettagli sulla possibile rottura dell’Estate nei prossimi aggiornamenti.