Buon pomeriggio cari lettori. Nei miei editoriali della mia pagina Facebook, come anche qui, mi piace molto analizzare il clima nelle sue varie sfumature e non fossilizzarmi sulle sole Italia ed Europa. Ho analizzato le situazioni del nord America, dei tifoni, cicloni. Ora è il momento di analizzare ciò che succede lassù, nel luogo dove dimora il grande freddo del nostro emisfero: sto parlando dell’Artico e della Siberia. Dopo una stagione invernale a dir poco molto buona per il polo nord con vortice polare molto compatto e grande gelo ammassati al suo interno (Figura 1)
la situazione da svariate settimane presenta l’esatto contrario: fasi calde, oserei dire bollenti, con temperature superiori alla norma anche di 20 gradi, stanno mettendo a dura prova il polo nord e la Siberia, dove hanno luogo incendi, devastazioni, nel più totale silenzio dei media. Il ghiaccio artico ha iniziato la sua fase di scioglimento annuale con 10 gionri di anticipo. Questi due avvenimenti, che possono sembrare così lontani, sono di una gravità assoluta. Le foresye bruciando rilasciano enormi quantità di CO2, mettendo a rischio anche il permafrost, così come lo scioglimento dei ghiacci polari, cosa che avviene ogni anno certo, ma a ritmi sempre più veloci e incalzanti, alla lunga provocheranno sempre più danni.