Qualche movimento invernale: ma non è detto che l’Italia sia l’obiettivo finale delle manovre previste

Dopo l’ennesimo strappo basso, che da domani sera rinvigorirà l’instabilità sulle regioni meridionali e locali forti fenomeni tra isole maggiori, aperto Tirreno +Calabria/Puglia (si spera non sulle zone campane duramente colpite), la tendenza barica sarà quella di vedere la formazione di anticicloni di blocco ad alte latitudini (inizialmente penisola scandinava).Su quelle zone di conseguenza avremo un evidente sopra media termico, mentre sul bordo orientale di questa figura andrebbe a scorrere aria fredda pilotata dal redivivo anticiclone termico russo-siberiano.

Si tratterà quindi di una circolazione anti zonale (ovvero l’opposto di quanto avviene nel 90% dei casi nell’emisfero nord (correnti ovest/est prevalenti)).

L’Italia però potrebbe trovarsi nel mezzo del terreno di scontro tra aria oceanica e freddo orientale; di conseguenza una classica situazione da “palude barica” con temperature semplicemente nelle medie o poco sotto, prevalente stabilità eccetto in quelle zone che di tanto in tanto subirebbero gli effetti dovuti allo sbarramento delle catene montuose e episodi di deboli/moderate precipitazioni concentrati nel tempo e nello spazio.

Se l’antizonalità dovesse essere troppo esasperata, potrebbe addirittura portare al travaso di queste gocce fredde ben oltre l’arco alpino e l’Europa occidentale (addirittura in oceano) e di conseguenza attivare risposta stabilizzante da sud ovest.

Consapevoli che la configurazione è di quelle complicate già in partenza, che su nord ovest, Alpi e ancora parte del centro nord ci sarebbe molto bisogno di ulteriori precipitazioni piovose (nevose in montagna), il lato buono di queste manovre potrebbe essere quello di portare ad una riorganizzazione degli assetti europei e del vortice polare e quindi smantellare quell’anticiclone sempre troppo ingombrante ormai da un anno a questa parte tra Francia e Spagna e dare via all’interazione di aria umida in risposta ai vari tentativi di colate provenienti dalle alte latitudini: in definitiva un modo per poter interessare molte zone in assenza del vero atlantico.

Ci torneremo

A cura di Simone Scarpelli

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