A cura di ALESSIO MACEROLA
e Lorenzo Colangelo
LA CONCA DEL FUCINO (Marsica🏔)
La conca del fucino è un altopiano situato nella provincia dell’aquila in ABRUZZO.
Occupa circa 170km quadri e si trova a 650/700m di altitudine.
Fino al 1878 era occupata dall’omonimo lago che era il terzo più grande d’Italia.
DESCRIZIONE
La conca è interamente circondata da montagne che sfiorano i 2500m. Nella zona nord, ovest e sud questi monti calano a picco sulla piana con pareti rocciose e grotte. Nel versante est invece si apre un’altra piana (la piana di luna) con colline di modesta altitudine. Di questi monti il più alto è il velino🏔 che raggiunge i 2487m con numerose vette che superano i 2300m. A sud invece ci sono i monti marsicani con al loro interno il parco nazionale d’Abruzzo il secondo parco più antico d’Italia.
Ad ovest infine c’è la catena dei simbruini al confine con il Lazio.
La piana ha una forma circolare con un “golfo” nella zona di Ortucchio che quando c’era il lago era un’isola. Il punto più profondo è Il bacinetto con una quota di 648m.
Nel bacino imbrifero si immettono diversi torrenti e piccoli fiumi come il giovenco, mentre veri emissari non esistono se non la petogna che è un inghiottitoio carsico.
Come detto in precedenza la conca fino al 1878 era un lago che vista l’assenza di emissari importanti era soggetto a grandi cambiamenti del livello, con inondazioni di alcuni paesi che si trovavano sulla sponda.
Per questo già dall’epoca imperiale si pensò al prosciugamento parziale, cosa portata a compimento da Claudio (imperatore) non senza comunque problemi legati alle frane all’interno della galleria che portava l’acqua dal fucino al fiume Liri. Quest’opera durò solo qualche secolo vista la totale mancanza di manutenzione dopo la fine dell’impero. Quindi nell’800 i Borboni pensarono al prosciugamento totale ma dopo numerosi tentativi non riusciti “privatizzarono” l’opera che fu continuata dal banchiere Alessandro Torlonia. Dopo il prosciugamento il lago Torlonia divenne, fino al 1950, propietario di tutte le terre emerse e fu nominato principe.
CLIMA🥶
Il clima data la quota e la morfologia è prettamente continentale, con forti escursioni termiche e precipitazioni non molto abbondanti. Il clima della conca è ovviamente notevolmente cambiato rispetto al periodo
dell’ 800. Addirittura erano presenti colture prettamente mediterranee come l’ulivo e la vite, quindi anche un clima più mite. Gli inverni erano meno freddi ed era presente il lake snow effect ovvero una umidificazione della massa d’aria fredda in seguito al passaggio sulla superficie lacustre e quindi nevicate più frequenti.
In estate il clima era invece meno caldo sempre per via dell’effetto mitigatore del lago.
Ritornando ai nostri giorni il clima fucense si caratterizza in inverno per il raggiungimento di temperature molto rigide con un probabile estremo di -32 gradi nel febbraio 1957 e
-25/ -27 gradi nel 2012, cosa abbastanza singolare per una località nel bel mezzo del Mediterraneo.
La piovosità si assesta sugli 800mm nella zona occidentale e circa 600/700mm nelle zone più orientali. Negli anni particolarmente piovosi,.come il 2019, si sono raggiunti anche i 1100mm.
La temperatura media è intorno agli 11 gradi, con una temperatura minima media di gennaio di -3,5 gradi e una temperatura massima media di luglio di 28/29 gradi.
Le nevicate più importanti dell’ultimo secolo sono state quelle del 1956 con 1,50m, il 1985 con 60cm, quella di metà aprile 1995 con 100 cm ed infine il 2012 con 1,20m.
Le gelate avvengono da ottobre a maggio mentre le nevicate da novembre a fine aprile, a volte inizio maggio.
In estate sono frequenti i temporali con qualche tromba d’aria (dust Devil).
In particolare si ricorda la grandinata del 20 agosto 1991 con accumulo superiore al mezzo metro.
In autunno, la stagione più piovosa, si possono raggiungere anche i 100mm in un giorno solo come a fine ottobre 2018 ( tempesta vaia)