Emisfero australe: dove la natura dà spettacolo

Buon pomeriggio. Sono stato sempre affascinato dal clima mondiale in ogni suo aspetto, con tutti i fenomeni che lo contraddistinguono. In questo pomeriggio domenicale di inizio Maggio stavo fantasticando sull’emisfero australe.

Guardando il mappamondo sembra un mondo a parte: nazioni immense, distese desertiche, distese oceaniche sconfinate, nazioni isolate in mezzo all’oceano e poi lui, il polo sud, il gigante di ghiaccio.

Partendo da ovest mi fermo a osservare l’america latina, continente composto da tre stati immensi (Cile, Argentina e Brasile).

I tre colossi presentano caratteristiche fisico climatiche sui generis: incontriamo deserti sconfinati, luoghi dove non cade una goccia d’acqua, correnti marine fredde che arrivano all’equatore, climi polari, tropicali, temperati, oceanici, paesaggi montani mozzafiato con le Ande sullo sfondo, città poste a più di 4000 metri s.l.m. (La Paz), siti archeologici di civiltà avanzate come gli inca (Cuzco o Machu Picchu).

Questo è il sudamerica: la parte dell’emisfero che più mi stuzzica e mi piacerebbe visitare; luogo della città più a sud del mondo (Ushuaia), della garua (Perù), delle pampas, dell’estate sempre fresca e piovosa(Argentina e Cile meridionali) dei violenti temporali tropicali, delle città poste sull’Equatore e sul tropico del capricorno, delle Galapagos.

Un sogno paesaggistico 😊

Procedendo verso est, sorvoliamo l’atlantico e arriviamo nell’Africa australe, terra di forti contrasti: deserti e paesaggi tropicali dominano la scena; abbiamo anche il clima mediterraneo, il nostro clima, a Città del Capo.

Deserti che attivano fin sul mare, è il caso della Namibia con paesaggi mozzafiato a Walvis Bay, laghi e nazioni più piccole, ma sempre con paesaggi mozzafiato, il Madagascar, l’isola con una grande varietà di flora e fauna. Proseguendo verso est sorvolando l’oceano indiano, arriviamo nel grande continente in mezzo al mare:

l’Oceania con le sue miriadi di isolette sparse in mezzo al pacifico, i deserti infuocati dell’Australia, il clima tropicale e equatoriale della Papua nuova Guinea, Melbourne, Sydney, Hobart, la Nuova Zelanda, isolata in mezzo all’oceano con i suoi paesaggi da incanto, le sue Alpi come sfondo, luoghi e scenari portati alla ribalta grazie alle trilogie di Peter Jackson basate sulle opere fantastiche di Tolkien, il mio scrittore contemporaneo preferito. Infine a sud il gigante dei ghiacci, l’Antartide.

Una immensa e sconfinata distesa di ghiacci domina la scena e influenza il clima non solo di quei posti, ma di tutto il globo; un continente che in passato aveva un clima tropicale, libero dai ghiacci perenni e che potrebbe tornare presto a esserlo con conseguenze importanti per l’intero pianeta. Ecco, questo è l’emisfero australe, terra di grandi contrasti, di stagioni invertite. Questo è il luogo dove un giorno vorrei andare non dico a vivere, ma quanto meno a visitare, sperando che l’uomo stia imparando la lezione: distruggere il pianeta in cui è solo un ospite, porta e porterà solo guai. Il virus che ha paralizzato il mondo umano, non il mondo vero e proprio, è solo frutto delle nostre scelte sbagliate, della natura che in fin dei conti è la padrona e sa quando sarà il momento di dire basta a tutto questo. Ci ha e ci sta mandando dei segnali: cerchiamo di comprenderli, e non inveire contro di lei dicendo che è cattiva, dicendo che il virus è frutto della mente perversa di un laboratorio. Buona domenica a tutti cari amici e lettori.

A cura di Francesco Loparco

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