La possibilità di un contesto più occidentale dopo l’africano?


I modelli confermano le dinamiche già inquadrate in precedenza e che vedono protagonisti del prossimo futuro il promontorio africano, quello atlantico e la falla, a largo dell’iberia, che li separa.

La risalita di entrambi i rami menzionati sottintende una estrema vivacità del sub-tropicale, e tale da ostacolare le possibilità delle sacche atlantiche.

Ai fini previsionali, tuttavia, il relativo quadro evolutivo non appare così ben decifrabile, ed appare, invece, ancora associato ad incertezze. Se esistono pochi dubbi, infatti, riguardo ad un processo di risalita del ramo anticiclonico oceanico, non appaiono ancora così chiari i possibili movimenti del ramo africano e del vortice iberico che lo supporta.

In linea generale è ipotizzabile che la risalita azzorriana in direzione della groenlandia possa spingere un affondo lungo l’europa occidentale e ad agganciare la stessa falla iberica.

Ma occorre definire meglio i destini del muro africano e, in generale, di un sub-tropicale poco arrendevole, che potrebbe rendere detto affondo assai poco incisivo fino a trasformarlo in una saccatura poco mobile se non semi-retrograda.

Di conforto c’è il fatto che la medesima spinta africana mostra di risalire non proprio in pieno mediterraneo ma piuttosto all’altezza della spagna, con la possibilità che l’onda di calore relativa possa non risultare così inclemente.

Inoltre, bene o male, quello che appare come una decisa rimonta in oceano non può non risultare negativamente influente per l’africano e può, mal che vada alla sacca atlantica, produrre una ridistribuzione barica euro-atlantica non più orientata in senso sud-ovest/nord-est ma, semmai, in senso nord-ovest/sud-est o, comunque, in un senso più zonale e con un flusso occidentale più basso di latitudine. Vedremo.

Il disegno mostra la situazione prevista in quota nei primi giorni della seconda metà del mese nella quale, con il supporto delle frecce più grandi, si evidenziano le rimonte in oceano e tra spagna e mediterraneo occidentale, mentre le frecce più piccole intendono rappresentare l’evoluzione generale successiva descritta ed orientata nella direzione della possibilità che la saccatura muova verso est e che si venga a determinare un ridisegno del profilo generale in senso zonale…