Il possibile passaggio ad una estate meno estrema e più variabile


Qualcosa si muove e, per come già indicato in precedenza, la seconda metà della terza decade del mese, potrebbe risultare più zonale e maggiormente ancorata ad una fascia sub-tropicale a maggiore carattere oceanico. Il che non significa chissà quali raffrescamenti e chissà quali destabilizzazioni.

Ma è evidente che passare da una configurazione a persistente campana anticiclonica con supporto africano ad una disposizione ovest-est, fatta anche di ondulazioni in transito sull’europa centrale ed al limite delle nostre regioni settentrionali, non può non significare il passaggio ad una estate meno estrema e più normale.

Lo zampino delle azzorre fa ovvia parte di tale passaggio e significa un certo suo affermarsi a ridosso del continente ed un certo suo estendersi verso est o nord-est, a fornire la possibilità, non solo di un mitigante flusso occidentale, ma anche di qualche infiltrazione capace di caratterizzare transiti instabili ed accentuazioni della instabilità diurna, in primis sul settentrione.

Non si intravedono, peraltro ed al momento, veri e propri break, al punto che si può ritenere probabile un medio-lungo termine di segno estivo, ma, come detto, non estremo, più ventilato per venti occidentali, e con qualche disturbo temporalesco per transito di ondulazioni negative su alpi e nord-italia.

Tra l’altro sussiste anche la possibilità che detto disegno possa prolungarsi anche nel corso dei primi giorni di agosto. Speriamo. Il disegno mostra la situazione generale prevista intorno ai giorni 28/29, quando, maturata la relativa nuova fase meteo, una moderata saccatura disposta su francia ed isole britanniche può, nel suo spostamento verso levante, venire a coinvolgere, con la sua parte meridionale, anche il nostro settentrione.

Risulta evidente, per come anche simboleggiato dalle due frecce rappresentative di una isoipsa di riferimento e che stanno ad indicare la transizione descritta, il disegno di una estate in cui non sono presenti onde di calore e promontori dinamici africani ma in cui sono piuttosto presenti un generale orientamento dei flussi in senso zonale ed una certa influenza, seppur non così marcata, delle azzorre…