Continua il declino del ghiaccio marino artico.

Il secondo più grande declino del ghiaccio marino dell’anno è stato osservato ieri: 187.000 km² di ghiaccio si sono sciolti in un giorno.

Si tratta di una estensione di poco più della metà del territorio della Finlandia.

La “stagione di scioglimento” termina in genere all’inizio di settembre.

A cura di Centra Massimo

Perché le temperature nell’artico sono aumentate in misura maggiore rispetto alle restanti zone del Pianeta in questi ultimi decenni?

L’Artico nel suo complesso si è riscaldato in modo sostanzialmente più veloce rispetto al resto del mondo. Questo fenomeno – chiamato amplificazione dell’Artico – può essere spiegato in parte dai meccanismi di feedback associati alla copertura di neve e ghiaccio, per cui un riscaldamento iniziale provoca un aumento della velocità di fusione, che a sua volta aumenta ulteriormente il riscaldamento. Inoltre, la Siberia è abituata alle temperature estreme, poiché subisce il più grande sbalzo stagionale di temperatura in qualsiasi parte del pianeta. La variazione massima media della temperatura è di poco superiore ai 60 ° C, da circa -40 ° C a gennaio a circa 20 ° C a luglio, a latitudini vicine a 60 ° N. Questa regione sta quindi vivendo una chiara tendenza al riscaldamento che si estende per diversi decenni ed è anche soggetta a forti variazioni di temperatura.

Va ricordato che nello scorso mese di giugno un calore eccezionale ha interessato la Siberia.

La temperatura media ha raggiunto fino a 10 ° C al di sopra delle norme stagionali di giugno.

Il 20 giugno, una temperatura di 37 ° C nell’arco di un’ora è stata addirittura stimata nella Siberia orientale, un record all’interno del circolo polare artico, secondo Copernicus. Lo stesso giorno, nella stessa regione, la stazione nella città russa di Verkhoyansk aveva registrato un picco a 38 ° C, un possibile record di calore per l’Artico.

Fonte Copernicus

A cura di Centra Massimo

In Siberia e in gran parte dell’Artico , i profondi cambiamenti si stanno evolvendo più rapidamente di quanto gli scienziati si aspettassero solo pochi anni fa.

Nell’artico gli incendi infuriano tra temperature da record. Il permafrost si sta sciogliendo, le infrastrutture si stanno sgretolando e il ghiaccio marino sta inerosabilmente svanendo.

Gli incendi devastanti in Siberia

In Siberia e in gran parte dell’Artico, si stanno verificando profondi cambiamenti più rapidamente di quanto gli scienziati avessero previsto solo pochi anni fa.

Verkhoyansk in Siberia ha visto 11 giorni di fila con una temperatura elevata di 30 gradi Celsius o superiore.

La temperatura media di giugno per quella zona è di 20 gradi Celsius.

Una settimana fa Ust’-Olenek, in Russia, a circa 450 miglia a nord del circolo polare artico, ha registrato una temperatura record di +34,3 gradi.

Anomalia termica da gennaio a giugno.
Ben evidente il marcato sopra media termico sule zone artiche.

Gran parte della Siberia ha vissuto un inverno eccezionalmente mite, seguito da una primavera più calda della media, ed è stata tra le regioni più insolitamente calde del mondo durante questa prima parte del 2020.

Durante il mese di maggio, alcune parti della Siberia hanno visto una temperatura mensile media di ben 10 gradi Celsius sopra la media del mese, secondo il servizio Copernicus sul cambiamento climatico dell’Unione europea.

Il calore persistente ha contribuito ad alimentare gli incendi, allo scioglimento del ghiaccio marino e del permafrost.

A cura di Centra Massimo