Estate ancora timida…


Il disegno della situazione prevista da ECMWF nell’immediato inizio di settimana prossima conferma quel certo cambio circolatorio esaminato in precedenza e che vede un maggiore protagonismo anticiclonico all’altezza dell’iberia.

Tale cambiamento, da considerare in riferimento a flussi e disposizione dei centri barici, non dovrebbe essere sinonimo, tuttavia e nel corso della prossima settimana, di vere esplosioni estive, e per vari motivi.

Il primo motivo è rappresentato dal fatto che la stessa onda positiva appare piuttosto restia ad affermarsi in pieno mediterraneo e sembra piuttosto destinata a mantenersi ad ovest; il secondo motivo è rappresentato dal fatto che il rialzo barico tende a vedere affermazioni da omega con discreti massimi sull’europa nord-occidentale e con conseguente sensibilità mediterranea agli spifferi dell’est.

Considerata la possibilità che maturi effettivamente e più o meno temporaneamente una certa chiusura ai flussi occidentali all’altezza dell’iberia c’è poi e comunque da considerare l’ipotesi che tutta la faccenda si riveli assai temporanea e, nella sostanza, effimera, ovvero non in grado di mantenere una effettiva solida barriera alle infiltrazioni occidentali.

Ecco perché, sia nel caso che l’alta pressione iberica si presenti più duratura e solida e sia nel caso che, invece, apra in tempi relativamente rapidi ad infiltrazioni umide occidentali, il tempo, da qui a metà mese e nelle linee generali, potrebbe continuare a non vedere esplosioni estive e potrebbe continuare a vedere, invece ed in varia misura, temperature contenute, elementi di instabilità diurna e, forse, anche momenti di peggioramenti più estesi.

Va da sé che tra l’ipotesi di una instabilità maggiormente sostenuta da infiltrazioni orientali e quella di una instabilità associata ad interferenza est-ovest, è questa seconda quella meno conforme a piani estivi degni di tale nome.

La simbologia del disegno vuole mettere a confronto le due ipotesi evolutive descritte, con le frecce continue rappresentative dell’ipotesi di una certa affermazione anticiclonico/iberica con richiamo di asse di saccatura da oriente e con le frecce tratteggiate rappresentative di una situazione che vede l’alta pressione poi cedere anche sul lato ovest ed aprire ad un contesto ancora meno anticiclonico e più instabile…

Il mite Atlantico protagonista del tempo per i prossimi 10 giorni sull’Italia.

Dalla prossima settimana il mediterraneo centrale sarà interessato da un flusso mite dall’oceano atlantico.


Queste correnti atlantiche determineranno un aumento sensibile della temperatura, che si porteranno su valori tipici del mese di Aprile.


Il flusso oceanico ci porterà alcune perturbazioni che saranno alternate a fasi di alta pressioni sub tropicale.

Autore
Dott. Centra Massimo

Clima invernale con neve o temperature primaverili?

I due principali modelli di previsione ci evidenziano risultati molto diversi tra di loro per la fine di questo mese di Febbraio.

Il modello europeo di previsione ECMWF vede una irruzione di aria fredda che attraverserebbe le Isole Britanniche verso Biscaglia e poi la penisola Iberica.

Sull’Italia invece entrerebbe una corrente meridionale molto mite, che assicurerebbe temperature primaverili specie al centro sud.

Il modello americano di previsione GFS è completamente diverso: una forte irruzione artica dovrebbe entrare più direttamente sul mediterraneo centrale inizialmente dalla valle del Rodano e poi anche dalla porta della Bora apportando cosi freddo e neve fino a bassa quota su gran parte dell’Italia.

Vedremo con i prossimi aggiornamenti dei modelli chi avrà ragione.

A cura del dott. Centra Massimo

Le incertezze sugli ultimi giorni di questo mese.


Dire la propria, senza remore, può anche significare risultare poco empatici o antipatici. Faccio parte, ahimé, di coloro che dicono la loro e che sostengono la loro fregandosene altamente di risultare empatici o simpatici, del consenso e dei like.

Certi siti che sparano cose del tipo “arriva il freddo e c’è una data” hanno successo ma per quanto mi riguarda non l’avrebbero, e sono il simbolo di questo mondo in cui avanzano certi vuoti alla sanremo e alla oroscopo.

Non ho problemi, ad esempio , a ribadire che una roba come sanremo è un teatrino del cretinismo puro, totalmente privo di musica, e ricco di filastrocche da fare ribrezzo anche al peggior zecchino d’oro.

Se a qualcuno a cui piace sanremo, o a cui piace leggere che arriva il freddo e c’è una data, o a cui piace leggere l’oroscopo per sapere come sarà la sua giornata, leggere la mia opinione lo fa sentire offeso o fa si che mi veda come supponente, sapientino, snob, antipatico, me ne frega zero.

Non faccio parte del perbenismo e del buonismo becero associato a questo mainstream del nulla, dei likketti inutili, dei fedez, dei maneskin, e di inutilità simili.

Evviva Carmelo Bene che quando sentiva parlare del “buon senso comune” inorridiva. E quanto ne ha bisogno questo stupido mondo di personaggi come Carmelo Bene.

Si parla tanto di educazione della gente, dei media che dovrebbero educare la gente al pensiero, alla cultura, all’arte, ma con robe come amici, x factor, sanremo, il grande fratello, le letterine defilippesche, commediole alla fosca enfatizzate come fossero film da oscar, domande di TG in strada alla gente sul regalo di san valentino, la vedo dura l’educazione.

E la meteo? Beh, si, la meteo. Una bella scienza di cui innamorarsi, e di cui mi sono innamorato quando avevo 10 anni e quando il tutto viveva della poesia delle nuvole e del bollettino delle ore 20 di Bernacca poi di Baroni ed infine di Caroselli . Altra serietà rispetto a certe pagine equiparabili a banchi della fiera.

Ma, per fortuna, certe pagine serie esistono, certa musica seria esiste, certe cose serie esistono, e noi, minoranza, che amiamo la vera arte, la poesia e la vera scienza, poco asservite al mercato, poco baracconi da fiera, poco mainstream, poco demenzial/social, a queste ci appelliamo.

La meteo seria, ho detto. E’ quella che tratta di quanto potrebbe accadere in terza decade sulla base di ipotesi o di un ventaglio di ipotesi dettate da quelle carte che segnano un continuo divenire eracliteo. Le ultime emissioni, ad esempio , la possibilità di un arrivo del freddo la riducono.

Alcuni modelli continuano a sostenerla, ma altri la annullano del tutto in quanto ritengono che la discesa fredda sostenuta dal rialzo anticiclonico oceanico muova verso sud o sud-ovest al livello di una longitudine piuttosto decentrata a occidente.

Nel mio disegno della situazione prevista in quota da ECMWF intorno ai giorni 22/23 il confronto tra la simbologia a frecce continue e quella a frecce tratteggiate indica le due possibilità, entrambe tra l’altro e probabilmente destinate ad attivare una circolazione ciclonica alle basse latitudini, ed ovvero quella di un affondo meridiano spostato ad ovest e destinato a determinare rimonte mediterranee sciroccali, e quella di una azione più diretta e, in tal senso, più conforme alla ipotesi di temporanei ritorni di inverno con correnti fredde dell’est. Vedremo…

Settimana prossima tempo nel complesso stabile e temperature in aumento nei valori massimi sull’Italia.

Una robusta alta pressione sub-tropicale si andrà a posizionare sull’Europa centrale e meridionale nella prossima settimana.

In Italia il tempo sarà nel complesso stabile e quindi mancheranno le precipitazioni.

Piogge e neve che mancheranno ancora per molti giorni sulle regioni nord occidentali e sulla Toscana, zone che stanno soffrendo da molto tempo di un deficit pluviometrico.

Le temperature si porteranno su valori superiori alla media soprattutto sui rilievi e sulle regioni centrali e settentrionali.

Al sud e sulle zone di pianura soggette ad inversione termica l’anomalia positiva della temperatura sarà più contenuta.

A cura del dott. Centra Massimo

Tra anticiclone ed irruzioni artico-continentali…


Si conferma, per i prossimi giorni, tutto quanto esaminato in precedenza ed ovvero il lento esaurirsi della fase depressionaria mediterranea ancora attiva sul centro-sud, quindi la temporanea relativa stabilizzazione a colpi di estensione anticiclonica verso levante e, a seguire, una ulteriore pulsazione meridiana dell’anticiclone atlantico a creare la possibilità di irruzioni, tendenzialmente maggiormente destinate ai settori orientali del mediterraneo.

In questo senso la possibilità di una irruzione artico-continentale degna di tale nome intorno ai giorni 3/4 febbraio guadagna credito ma non risulta ancora caratterizzabile nel suo grado di influenza per la nostra penisola.

La medesima sembra presentarsi, in ogni caso, come la classica sferzata artica in veloce transito ed a rapida evoluzione, associata ad un forcing nord-sud che, almeno al momento, non appare destinato a configurare una persistente azione fredda orientale. Il range delle possibilità relative alla traiettoria della medesima ampia saccatura permane, tuttavia, ampio e tale da non escludere un coinvolgimento della penisola, quanto meno parziale ed inclusivo di adriatico e centro-sud.

Tra una situazione nella quale la disposizione di flussi e centri barici tiene l’irruzione confinata ad est e quella nella quale si aprono spazi tali da accogliere la medesima irruzione più verso ovest corre la differenza che distingue un episodio breve con diminuzioni termiche moderate da un episodio di maggiore durata e con diminuzioni termiche di un certo rilievo.

Ed è evidente che quanto più la sacca artica avrà modo di transitare sulla nostra penisola e di coinvolgerci con ciclogenesi sul basso mediterraneo centrale o centro-orientale e tanto più avremo alcuni giorni nel segno dell’artico-continentale e nel segno del freddo.

Vedremo. Il disegno mostra la situazione generale prevista proprio intorno ai giorni 3/4 e descrive l’affondo nord-est/sud-ovest, quale indicazione perfetta di una rapida irruzione artico-continentale con obiettivo tendenziale la penisola balcanica ed il mediterraneo orientale.

Nel medesimo si può anche apprezzare la struttura baroclina di un profilo in evoluzione e che vede la depressione al suolo tra mediterraneo orientale e mar nero, ovvero ben a levante rispetto alla depressione in quota e quale segno di una azione che intende agire piuttosto ad oriente o, quanto meno, non in modo così diretto per la nostra penisola. Ma, come detto, è questa la prospettiva al momento maggiormente indicata dai vari modelli, tra i quali sussistono, però, anche prospettive ben più favorevoli ad una azione fredda più diretta…

Alta pressione delle Azzorre in arrivo sull’Europa occidentale e sul mediterraneo centro occidentale nella prossima settimana.

Grazie all’indice teleconnettivo Nao che sta diventando positivo, l’alta pressione delle Azzorre diventerà più invadente verso l’Europa occidentale.


L’alta pressione sarà in grado di deviare verso i Balcani, la Grecia e la Turchia le prossime irruzioni fredde che solo marginalmente interesseranno il versante adriatico centrale e il sud.


Tempo decisamente più secco al nord e lungo le zone occidentali.

A cura del dott. Centra Massimo

Piogge abbondanti e neve copiosa sulle Alpi ma con poco freddo.

Molto freddo è previsto sulle nazioni centro settentrionali Europee nei prossimi 10/12 giorni.
Freddo anche sulle zone Alpine e sul nord ovest dell’Italia.


Sulle regioni centrali e meridionali temperature superiori alla media a causa di persistenti correnti meridionali.
Anomalia positiva significativa della temperatura sui Balcani, Grecia e Turchia.


Configurazione ideale per neve copiosa sulle Alpi e sull’estremo nord ovest.
Piogge abbondanti sulle regioni tirreniche, più asciutto il versante del medio e basso adriatico dove le precipitazioni saranno meno frequenti e più deboli.

Indice teleconnettivo Nao negativo fino a metà mese.

A cura del dott. Centra Massimo