Medio-lungo termine tra sub-tropicale africano e spinte del nord-atlantico


Medio-lungo termine tra sub-tropicale africano e spinte del nord-atlantico…
La fase un pò sofferta della stagione, scritta da una configurazione semi-scand+ con relativa moderata falla barica mediterranea alimentata da correnti fresche nord-orientali, tende, come già detto più volte in precedenza, ad esaurirsi. E tende ad esaurirsi in virtù di una graduale modifica del disegno barico euro-atlantico e dei relativi flussi dominanti in quota, orientati nella direzione di un contesto a connotazione diversa se non opposta alla attuale. Tutto questo non è detto che corrisponda ad esplosioni primaverili, ma può, certamente, fornire alla stagione caratteristiche di minore sofferenza termica. Peraltro la prospettiva di rialzi barici significativi nell’ambito del prossimo fine settimana può anche regalare una fase assai calda e stabile, ma occorre sempre tener conto del fatto che se certi valori barici elevati in sede scandinava tendono ad essere sostituiti da figure depressionarie è altrettanto vero che i medesimi tendono a distribuirsi alle alte latitudini oceaniche, così da tenere la stagione mediterranea un pò sul filo e sempre un pò incerta. Il latitante azzorriano, infatti, non sembra voler estendersi verso occidente, e sembra, piuttosto, voler tenere banco in pieno atlantico, e persino con spinte meridiane. Ne consegue che il nostro lungo termine potrebbe finire per essere contraddistinto da una fisionomia dominata proprio dal nord-atlantico e, dunque, aperta ad apporti di aria marittima settentrionale instabile. Considerando dette prospettive non è, comunque, da sottovalutare l’africano, sempre in agguato e che potrebbe finire per scompaginare il progetto sopra menzionato. Se osserviamo il disegno della situazione prevista in quota per l’inizio della prossima settimana possiamo notare il promontorio di alta pressione che è andato affermandosi nel corso del periodo 24-26 e che ha interrotto la sofferta fase in corso e degli ultimi tempi, e possiamo, altresì, notare il ramo azzorriano dello stesso sub-tropicale completamente assente, confinato, con velleità di spinta meridiana, in pieno oceano e spalla di un affondo in sede iberica.

Si tratta di un profilo che, di sicuro, allontana le masse di aria fresca ed avvicina, invece, le masse d’aria più calde, ma che non garantisce affatto la primavera azzorriana. In questo caso, poi, il relativo promontorio afro-mediterraneo sembra anche che sia costretto a configurarsi come onda pre-frontale, finendo per risultare temporaneo nell’ambito di una evoluzione generale che tende a mobilità di matrice nord-occidentale (vedi simbologia delle frecce più grandi) e, pertanto, a muovere la stessa depressione iberica verso levante (vedi simbologia delle frecce più piccole). Alla fine possiamo dire che, nel complesso, la stagione tende a qualcosa di più consono, almeno termicamente, ma sempre disdegnando il benefico apporto delle azzorre…

A cura di Pierangelo Perelli