Il possibile cedimento dell’africano dopo metà prima decade


La fine di giugno e l’inizio di luglio vedono il sub-tropicale africano rialzare la testa e rialzarla con gli interessi, in virtù di una rimonta, in termini di valori barici in quota, assai consistente e ben identificabile in un promontorio che raggiungerà i suoi massimi, sui mari compresi tra il nord-africa e la sardegna, intorno ai giorni 2/3.

Da quel momento, e lo si spera vivamente, lo stesso promontorio inizierà un processo di ritiro graduale, favorito dal già esaminato disegno di matrice azzorriana ed ancorato ad una estensione anticiclonica atlantica in direzione dell’europa nord-occidentale. In virtù di tale progresso può accadere, allora, che il sub-tropicale si ridefinisca nella veste di una campana disposta tra oceano ed europa occidentale e, di conseguenza, nella forma favorevole all’instaurarsi di una fase mediterranea nord-occidentale o settentrionale ed ostile a rimonte africane.

Nel caso di una evoluzione del genere si può allora ritenere possibile, dopo i giorni 5/6, l’instaurarsi di una fase di alcuni giorni almeno climaticamente meno estrema, più gradevole o più fresca ed eventualmente associata a transiti instabili sui settori di levante. Il disegno mostra la situazione generale prevista intorno ai giorni 5/6 con l’africano ancora presente ma minacciato dalla curvatura ciclonica presente sulla francia settentrionale e dalla incipiente espansione anticiclonica atlantica…