A causa della siccità che ha interessato alcune nazioni d’Europa nel corso del 2019, la copertura vegetativa è risultata in riduzione.

Nel corso del 2019, le condizioni di siccità in Europa hanno portato a una riduzione della copertura vegetale in molte aree, tra cui parti dell’Europa occidentale, dei Paesi Baltici e della Scandinavia.

Anomalie dell’Indice di area fogliare mensile (LAI) per giugno, luglio, settembre e ottobre 2019, stimate dai satelliti. 
I mesi sono stati scelti come quelli che mostrano i maggiori cambiamenti nella LAI inferiore alla media durante l’anno. 
Le anomalie sono indicate come punteggio z che confronta i dati del sensore PROBA-V per il 2019 con una climatologia basata sui dati del sensore SPOT-VGT per il periodo di riferimento 1998-2014. 
Fonte dei dati: SPOT-VGT / PROBA-V Credito: Copernicus Climate Change Service (C3S) / VITO.

A partire da giugno, un’anomalia negativa, che indica meno materiale fogliare del solito, inizia ad apparire in gran parte dell’Europa centrale. Nei mesi di luglio e agosto (non mostrati), questa anomalia negativa si diffonde in tutta la regione del Mar Baltico e anche a sud-ovest. A settembre l’anomalia negativa persiste solo nelle parti più occidentali di questa grande regione. Inoltre, appare un’area ad ovest del Mar Nero con un’anomalia negativa. Sebbene questo rimanga per la maggior parte di ottobre e novembre (non mostrato), si riduce di novembre.

Fonte: Copernicus

A cura di Centra Massimo

Il 2019 è stato l’anno più caldo mai registrato in Europa

Secondo il Rapporto sullo stato del clima europeo (European State of the Climate 2019) del Copernicus Climate Change Service (C3S), il servizio di rilevazione da satelliti e stazioni a terra dell’UE, il 2019 è stato l’anno più caldo mai registrato per l’Europa con temperature medie di quasi 2 gradi al di sopra di quelle della seconda metà del XIX secolo.

Secondo il Rapporto di Copernicus, ben 11 dei 12 anni più caldi di sempre si siano verificati dal 2000 a oggi. E nell’estate  2050 il Polo Nord potrebbe risultare senza ghiacci.

I dati, diffusi nella 50esima Giornata mondiale della terra, parlano di mesi bollenti a febbraio, giugno e luglio; siccità, piogge intense e scioglimento ghiacci in Groenlandia.

A cura di Centra Massimo