Il cambio di scenario in senso autunnale da metà mese…


Nell’ambito della seconda decade la fisionomia meteo andrà assumendo connotazioni completamente diverse da quelle attuali e di chiaro segno autunnale.

E sarà soprattutto da metà mese che il sub-tropicale lascerà gradualmente il posto ad una configurazione di segno opposto, e, praticamente, depressionaria. L’infiltrazione che si propone per quei giorni, in chiave appunto di depressione, sembrerebbe corrispondere proprio alla classica azione ciclonica che muove dall’iberia, inizialmente moderata ma in grado di aprire poi, in dirittura di fine seconda decade, a qualcosa di più consistente.

Tale più consistente è ancora tutto da verificare, giacché, viste le proiezioni modellistiche, si conforma ad evoluzioni un pò differenti, tra quelle che lo disegnano come l’azione di affondi oceanici che entrano franchi in mediterraneo da ovest ad est o da nord-ovest a sud-est, e quelle che lo disegnano privilegiando una azione fredda continentale. Va infatti considerato che nel corso dei giorni successivi alla metà del mese potrebbe assumere consistenza un profilo da scand+ o, comunque, un profilo con alte pressioni sul nord-europa, certamente non estraneo alla possibilità di un richiamo freddo da nord-est in una chiave simil rex-blocking.

Al netto di un trend del genere, da confermare, di fatto le possibilità che possono aprirsi per il mediterraneo sono più di una. Una è, appunto, quella menzionata di un’azione fredda più o meno consistente, decisa a sopravanzare completamente l’azione atlantica oppure ad entrare con essa in fase, sulla base del classico schema che vede l’aggancio di infiltrazioni atlantiche delle basse latitudini da parte della stessa azione fredda.

Un’altra è quella della prevalenza delle correnti umide atlantiche, nella quale l’azione fredda è destinata altrove, o perché costretta ad aree settentrionali dal prevalere del flusso occidentale delle basse latitudini, incanalata in una sorta di flusso antizonale per noi distante ed estraneo, oppure perché mobilizzata verso levante da un apprezzabile forcing zonale. Nell’analisi mi sono spinto molto in là nel tempo proprio in virtù di come, da qualche emissione, i vari modelli, e per i giorni tra metà mese e fine decade, prospettano la possibilità di tali interessanti evoluzioni.

Nel disegno, indicativo della situazione generale prospettata per fine seconda decade da ECMWF, sono infatti indicate, con il supporto della simbologia, le due possibilità evolutive generali sopra trattate ed ovvero quella che si conforma al prevalere di un’azione atlantica più o meno in grado di sprofondare in mediterraneo (colore blu) e quella che intende considerare maggiormente un più o meno contestuale quadro di richiami freddi in azione retrograda (colore viola)…

Autore Pierangelo Perelli

Dopo i nuovi record di caldo arriverà l’autunno sull’Italia. 🌧️

Quest’anno l’autunno fino ad ora sembra una prosecuzione della stagione estiva con poche piogge e temperature di molti gradi sopra la media.

Dalla seconda parte del mese dovrebbe iniziare una fase più fresca e piovosa per l’arrivo sul continente europeo di massa di aria fredda polare.

Come è ben evidente dal grafico soprastante riferito alla zona di Roma dal 15 di ottobre gradualmente ci sarà una sensibile diminuzione della temperatura e arriveranno le piogge autunnali.

Autore Dott. Centra Massimo

La possibile evoluzione meteo di seconda decade…


Considerando che le rappresentazioni bidimensionali del geopotenziale di 500 hPa equivalgono a profili sul tipo dei profili di livello altimetrico, in gergo meteo detti di tipo isoipsico, e che tali rappresentazioni servono a identificare la barica in quota della media troposfera nonché, immaginando la loro corrispondente veste tridimensionale e la dimensione l’ungo l’altitudine, le sacche di aria fredda (colori freddi) e le bolle di aria calda (colori caldi), possiamo dedurre, osservando il mio disegno della evoluzione a livello emisferico, come la stessa evoluzione che ci attende, soprattutto dalla metà del mese, sia quella della tendenza verso una maggiore, seppur moderata, influenza, sia in latitudine che in altitudine, della stessa aria fredda associata al vortice polare. Infatti possiamo notare come, lungo l’oceano e dal continente americano a quello europeo, e tra una decina di giorni, il vortice polare abbia guadagnato spazio verso sud e abbia, di conseguenza, sostituito la bolla calda attuale con qualcosa di più attinente ad un flusso di masse d’aria provenienti dall’oceano.

Il passaggio, per come si può vedere, non appare così eclatante, e non avverrà neanche in maniera così rapida perché avrà bisogno, appunto, di vari giorni. Ma è, meteorologicamente parlando, notizia. E lo è nella misura in cui questa situazione anomala, governata da un ostinato sub-tropicale che costringe il vortice polare ad affondi destinati a cut-off e ristagni oceanici, andrà gradualmente e finalmente sfumando aprendo la strada ad un ben più fisiologico flusso mobile atlantico.

Quello che si intravede, e, come detto, soprattutto a partire da metà mese, non è, peraltro, l’affondo di un autunno carico di piogge e di apprezzabili diminuzioni termiche. Si intravede, di fatto, l’affermarsi di un contesto occidentale, ancora non così franco in termini di azioni fredde polari e non così prodigo di perturbazioni. Ma si intravede, nel contempo, la possibilità di una fase durevole relativamente variabile ed associata a temperature ben più conformi al periodo…

Autore Pierangelo Perelli

L’autunno dimenticato


Il dibattito sul clima è tale da risultare stucchevole; per non parlare di tutti coloro che fanno previsioni in funzione dell’influenza del nino e cose del genere, sapendo che certe influenze sul tempo mediterraneo sono assolutamente imprevedibili.

Sono troppe le bocche che parlano e parlano, e a sproposito. Rimane comunque un punto fermo che è quello di un clima assai diverso da quello di decine di anni fa e che preoccupa sulla base della rapidità con cui ha cambiato volto. E se tutto questo è intimamente legato all’azione antropica, in vista di un passaggio alle energie alternative assai difficoltoso e lento e con grandi stati e grandi potenze poco sensibili al problema e più sensibili a fare esperimenti nucleari con missilini vari e a fare guerre per niente che uccidono famiglie e bambini innocenti, c’è poco da stare allegri.

Molto interessante, in proposito, quanto ci propone la configurazione a 500 hPa su scala emisferica e riferita a fine decade, in cui si possono cogliere le linee collegate a questo andamento climatico anomalo e che vedono la fascia del sub-tropicale, lato atlantico, ben invadente dal continente americano al continente europeo, spostata verso nord e conseguente barriera nei confronti della spinta generale verso meridione del flusso zonale. Il grande flusso zonale collegato al getto e raccolta dell’aria fredda polare fluisce, pertanto, oltre certe latitudini, al più, per come si vede, destinato ad affondare in laghi stagnanti nella veste di grandi circolazioni chiuse o cut-off, intorno ai quali lo stesso sub-tropicale spinge promontori di tutto rispetto verso settentrione.

E se uno di questi cut-off coinvolge, come accade sempre di più e da tempo, il pieno oceano atlantico, risulta evidente come il mediterraneo e parte dell’europa siano costrette a risentire gli effetti di rimonte sub-tropicali foriere di stabilità e di temperature elevate. In pratica accade che l’autunno delle grandi perturbazioni tenda a fluire da ovest ad est molto a nord senza riuscire, nel suo complesso, ad abbassarsi di latitudine, e, nei suoi tentativi di scendere verso sud, riuscendo solo a rilasciare sue derivazioni o masse di aria fredda che si staccano e si isolano in laghi di aria fredda stagnanti. Non che tali grandi vortici non corrispondano a brutto tempo e non siano, di per sé, fisiologici; tutt’altro.

Ma se diventano la regola e se, per come accade, e probabilmente a causa di temperature oceaniche elevate, coinvolgono il pieno atlantico, a noi non possono che toccarci, per lunghi periodi, grandi estensioni del sub-tropicale. Ed un cambiamento? Beh, l’eventuale cambiamento del tempo in senso autunnale i modelli continuano a mostrarlo ma anche a rimandarlo, facendo al momento ritenere che le linee della dinamica euro-atlantica cominceranno ad assumere profili più consoni al periodo in dirittura di metà mese, quando, forse e finalmente, il fronte polare ed il flusso zonale nel suo complesso, tenderanno a scivolare gradualmente di latitudine, facendoci rivedere e ricordare, forse, cos’è l’autunno…

Autore Pierangelo Perelli

Anticiclone in totale dominio

Non chiamiamola “ottobrata”

Ormai ininterrottamente dal 10 agosto (salvo 2 parentesi con perturbazioni di tipo tardo estivo per break termico e distribuzione dei fenomeni- qui tra l’altro con la prima molto scarsa nei quantitativi di pioggia e la seconda nulla) l’anticiclone domina la scena con una componente quasi sempre sub tropicale.

Questo ha portato, ci porta e porterà ancora temperature nettamente sopra le medie del periodo: nel fine settimana il nuovo spostamento dei massimi pressori che hanno infuocato Francia e Spagna con valori decisamente folli per il periodo, porterà ad un ulteriore nuovo aumento con il weekend che vedrebbe ancora una volta possibile il raggiungimento o superamento della soglia dei 30° ad esempio sulla Toscana interna (record di 33° la scorsa domenica e lunedì a Firenze).

Ecco che parlare di ottobrate è totalmente fuori luogo; erano queste un periodo di breve durata con valori termici miti e che arrivavano quasi sempre dopo precedenti manifestazioni autunnali più nette e decise e che appunto riportavano per qualche giorno indietro il calendario (simili alla successiva estate di San Martino novembrina).

Qui parlerei semplicemente di una lunga anomalia: che il comportamento sia ai limiti del folle lo si vede dalle webcam provenienti dalle nostre Alpi: a prescindere di come poteva poi andare la stagione autunnale/invernale successiva (tante anche secche e per niente in linea con le aspettative), tra la fine di settembre e i primi di ottobre quasi sempre almeno dai 2500/2700m i ghiacciai rimanevano bianchi e coperti in seguito alla prime vere manifestazioni nevose.

Quest’anno solo 2 episodi tra la fine di agosto e oggi, ma che appunto hanno visto neve quasi esclusivamente over 2800m e in quantitativi esigui (eccetto in un caso sulle occidentali) e cancellata immediatamente da giorni e giorni con valori sopra lo zero anche h24 fino a 300 e passa m

Per il momento scenari di cambiamento solo solo abbozzati di tanto in tanto dal modello americano; si parlerebbe di metà mese, mentre l’europeo proporrebbe addirittura una no stop anticiclonica.

A cura di Simone Scarpelli

Alta pressione sub-tropicale stazionaria sull’europa meridionale almeno fino a metà mese. 🌡️

Nei prossimi giorni la struttura di alta pressione di origine sub tropicale che è presente su gran parte dell’Europa si andrà attenuando sul suo lato più orientale a causa di una colata fredda artica, che andrà ad interessare essenzialmente la Russia occidentale e le nazioni più ad est Europee.

Sull’Italia il tempo resterà ancora caldo, anche se avremo il transito di un pò di nuvolosità da nord verso sud ma senza fenomeni di pioggia.

Nel fine settimana è invece atteso un nuovo rinforzo dell’alta pressione che causerà un ulteriore aumento della temperatura su tutta l’Italia.

Fino a metà mese con buona probabilità avremo temperature simil estive su molte regioni Italiane.

Autore Dott. Centra Massimo

Le possibilità di un cambiamento in seconda decade…


Il quadro della configurazione barica e, soprattutto, del geopotenziale riferito alla dinamica della libera atmosfera, è sempre molto esplicito nel fornire l’idea del contesto. E lo è, incerti casi come in questo, ancora di più. Al netto di una modesta flessione barica nel corso delle prossime 48/72 ore, soprattutto sull’estremo nostro settentrione, l’atlantico rimarrà un corpo totalmente estraneo probabilmente sino a fine decade. Poi sussiste la speranza di quel cambiamento che la terra, e non solo, attendono da tempo. Purtroppo, però, da qui a dare per certo, trattando di un forecast di lungo termine, che arriverà la stagione di un pò di pioggia e di temperature normali per il periodo, ce ne corre. E vedremo. Dicevo di come le carte, in certi casi specialmente, ci raccontano. E se osserviamo, per come indica il disegno, la situazione generale prevista per fine decade, possiamo certamente cogliervi, pur nell’ambito di un sub-tropicale meno solido e meno pronunciato verso nord rispetto ai giorni precedenti, il senso di un flusso atlantico dislocato molto a nord e suoi relativi affondi che, stentando a forzare in senso zonale e costretti dal muro anticiclonico, finiscono in cut-off ed in circolazione isolate e stagnanti. In senso metaforico e molto semplificando in modo grossolano accade un pò quello che accade quando il flusso di un corso d’acqua, lungo la sponda, dilata ondulazioni che, però, non allargano il corso medesimo ma residuano in sacche d’acqua isolate. Va, altresì detto e per come accennato, che, a partire da quei giorni, qualcosa a favore di un certo cambiamento sembra muoversi, e la possibilità che l’atlantico abbassi il suo corso e tenda un pò ad affondare o a guadagnare latitudine verso sud (vedi frecce blu più grandi) non appare così lontana. Tant’è che alcuni modelli vedono persino l’ingresso, tra inizio seconda decade e metà mese, di una disposizione a saccatura assai promettente nel configurare una fisionomia finalmente di segno autunnale…

AUTORE PIERANGELO PERELLI

Alta pressione duratura sull’Europa centrale e meridionale ☀️🌡️

Una forte struttura di alta pressione sarà la protagonista del tempo su gran parte dell’Europa ancora per molti giorni.

La struttura ad omega ci indica una configurazione barica di blocco sul nostro continente.

Secondo i dati di oggi emessi dai modelli di previsione in Italia si avrà tempo stabile, mite e soleggiato almeno fino al 10-12 ottobre.

Da metà mese è previsto un indebolimento dell’alta pressione sub-tropicale con la possibilità di alcune infiltrazioni di aria fresca atlantica ed un calo della temperatura che dovrebbe rientrare su valori più tipici al secondo mese di autunno.

Autore dott. Centra Massimo

A quando un cambiamento in senso autunnale?


La rapidità con cui le stagioni, e soprattutto l’autunno e l’inverno, hanno cambiato fisionomia nell’arco degli ultimi 40/50 anni è davvero preoccupante. In autunno pioveva; in inverno qualche sbuffata di freddo di una certa consistenza la si registrava.

Oggi l’autunno sembra l’estate; e in inverno le sbuffate fredde si contano con difficoltà. Non può essere fisiologico tutto questo. I promontori di sub-tropicale che si susseguono, bloccando l’atlantico, sono ormai routine e quelle belle perturbazioni che arrivavano dall’oceano, alle latitudini dell’iberia, sono ormai una chimera. Tutto si conforma ad un andamento ITCZ che spinge spesso e volentieri verso nord, spingendo verso settentrione, di conseguenza, anche la fascia del sub-tropicale. I conti tornano; e tornano rispetto ad un riscaldamento globale o ad una tendenza del sistema a piazzare le fasce climatiche più verso nord, e mi riferisco al nostro emisfero, difficilmente sconfessabili. Speriamo bene, ma di bene ce n’è davvero poco. L’attuale promontorio dinamico che ci interessa andrà indebolendosi intorno a metà settimana, ma senza particolari cambi del tempo, fatta eccezione per la possibilità di un aumento di instabilità sull’estremo nord-italia.

Davvero un pò poco, anche perché, a seguire, è subito pronta una nuova espansione sub-tropicale che si prospetta di tutto rispetto e che rischia di mantenere detto clima, fatto di temperature semi-estive e di siccità, almeno sino a fine decade. Ma l’autunno e le piogge? Beh, l’autunno e le piogge, in effetti, per alcuni modelli potrebbero irrompere proprio tra fine prima ed inizio seconda decade, ma, visto il modo con cui certe prospettive autunnali dei giorni scorsi si sono poi dissolte, a prendere certi forecast per buoni aspetterei. E aspetterei, un pò perché trattare del tempo che farà tra una decina di giorni è davvero da temerari, ed un pò perché per quei giorni i modelli propongono cose per nulla uniformi.

Il disegno, ad es. si riferisce alla situazione generale prevista intorno ai giorni 7/8 ottobre da ECMWF e mostra la configurazione di un blocco in mediterraneo e di una situazione assai meridiana, con tanto di grande vortice atlantico, tutt’altro che conforme alla possibilità di un cambiamento. Ma occorre anche considerare che altri prestigiosi modelli indicano, sempre per quei giorni, qualcosa di molto diverso, ed in cui lo stesso promontorio non si presenta così pronunciato, e si presenta invece con le caratteristiche di un’onda relativamente mobile, decisamente aperta all’ipotesi di un drastico cambio in senso autunnale nel corso dei giorni a seguire (vedi frecce blu più piccole). Per cui la partita è davvero interessante da seguire, e, vedremo…

Autore Pierangelo Perelli

L’autunno può attendere…


Non che il tema del riscaldamento antropico sia un tema di facile studio e di facile interpretazione. Ma chi si appella a certi esperti, in verità molto pochi, che lo sconfessano, si appella ad esperti equiparabili a quei medici che sanno vita morte e miracoli dei dettagli di tutte le malattie ma che, di fronte al paziente, non sanno fare diagnosi.

Sconfessare l’azione dei gas serra è sconfessare una evidenza scientifica, supportata dal dato di un riscaldamento che, in termini di rapidità, non si era mai verificato nel passato. E c’è da esserne preoccupati, giacché non mi sembra che si stia facendo granché per ostacolarlo. Il che significa essere contro l’inquinamento, per l’ambiente, per l’introduzione graduale di una energia pulita ma non certamente ambientalisti integralisti ed ideologici sul tipo che propone questa orda di ragazzotti che si riempiono la bocca, a vanvera, di termini come clima ed energia alternativa senza sapere niente di tali argomenti.

Le figure meschine che fano quando inviati in certi talk televisivi sono lì a testimoniarne la pochezza e l’inconsistenza. In tutte le cose occorre essere ben documentati, avere conoscenza, portare dei dati precisi. Mentre al giorno d’oggi certi talk, per non parlare di internet dove tutti hanno la possibilità di presentare il loro inutile quando non patetico o pacchiano, sono pieni di personaggi che non meriterebbero neanche di avere la parola al bar o all’osteria. Venendo al tempo, beh, inutile dire che l’autunno sembra, a dispetto di qualche buona avvisaglia inquadrabile intorno ai giorni 4/5 presente nei run modellistici dei giorni scorsi, ulteriormente rimandato. Colpa di una fascia sub-tropicale piuttosto restia a cedere ed invece ancora in grado, nel computo delle onde e di una fase non così mobile lungo le basse latitudini, di produrre promontori in corrispondenza del mediterraneo.

Il promontorio in atto è quello che andrà un pò ridimensionandosi intorno ai giorni 3/4 (vedi disegno della situazione generale relativa) ma solo parzialmente e non certo per offrire chissà quale atlantico o chissà quali infiltrazioni. Tant’è che, piuttosto che una qualche sacca atlantica è, a seguire, subito pronta una nuova espansione, anche se tutta da verificare nella sua effettiva evoluzione. Dico tutta da verificare perché, al netto di un suo ruolo molto probabile nel prolungare un tempo abbastanza stabile e caldo per il periodo, potrebbe, acquisendo una dimensione meridiana di un certo peso, dare luogo, nel corso della sua evoluzione, ad una ritornante vorticosa da nord-est, evidentemente destinata maggiormente ad egeo e balcani ma, magari, anche un pò al nostro adriatico ed al nostro centro-sud. Non è detto che ciò avvenga ma non è neanche da escludere. Vedremo, quindi, se poi, in dirittura di fine decade, e per come suggeriscono vari modelli, sarà finalmente la volta dell’autunno serio ed ovvero quello dettato dall’ingresso di decise sacche oceaniche da occidente…

Autore Pierangelo Perelli

Ottobre inizierà con l’alta pressione sub tropicale 🌡️

Una struttura di alta pressione di origine sub tropicale tenderà a rinforzarsi sulla Penisola Iberica e le sue propaggini arriveranno fino alle regioni centro-settentrionali dell’Italia.

Il medio versante adriatico e le regioni meridionali invece risentiranno seppur in maniera blanda ancora degli effetti di una bassa pressione che si trova tra il Mar Egeo ed il Mar Nero.

L’inizio di ottobre, mese centrale della stagione autunnale, sarà contraddistinto dal bel tempo e da temperature tipiche di fine estate.

La maggiore anomalia positiva della temperatura rispetto alla media si registrerà sul nord e sul medio versante tirrenico.

Per un cambiamento del tempo ed un possibile ritorno delle piogge con buona probabilità dobbiamo aspettare la fine della prima decade di ottobre.

Autore

Dott. Centra Massimo

Ritorna l’alta pressione sul bacino del Mediterraneo centro occidentale.

Dopo la fase fresca ed instabile che abbiamo avuto in questi ultimi giorni sull’Italia, gradualmente la pressione sul mediterraneo centrale ed occidentale tenderà ad aumentare.

Il tempo andrà guarendo anche sulle estreme regioni meridionali dove anche nelle giornata di oggi si sono verificate delle precipitazioni.

Questa nuova alta sub tropicale dovrebbe durare almeno fino al 5 di ottobre apportando temperature superiori alla media.

Autore

Centra Massimo

Tra temporanee spinte autunnali e ritorni d’estate


La moderata avanzata dell’autunno si rivela più breve del previsto con la conseguenza che la fine del mese viene ad assumere connotazioni da estate matura piuttosto che da autunno.

A prescindere dal modo con cui il sub-tropicale tende a rialzare la testa con una certa veemenza occorre, però, anche dire che il medesimo spaventa assai meno di qualche tempo fa, sia perché non può essere in grado di determinare temperature troppo elevate e sia perché è meno probabile che sia in grado di resistere a lungo.

Rimane pertanto assolutamente vero che i segni di una stagione che avanza continuano a sussistere, a maggior ragione se si considera che tutti i modelli concordano nel ritenere che a partire dai giorni 4/5 ottobre il fronte polare sembra voler scendere di latitudine in maniera più significativa di quanto non abbia fatto sino a questo momento. Sulla forte instabilità degli ultimi giorni e sui tornado associati ci sarebbe da dire molto, ma è evidente, dovendo farla breve, che si tratta di fenomeni legati alla elevata energia in atmosfera da dissipare a disposizione ed al modo rapido con cui la medesima dissipazione si svolge. In un contesto in cui tale energia, in termini di calore ed umidità, si trova ad interagire con repentine infiltrazioni di aria più fredda e più secca, non può che dar luogo a fenomeni violenti. E le trombe d’aria ne sono una logica conseguenza perché in dette situazioni turbolenza e vorticità fanno spicco.

E che si tratti di vorticità orizzontale da wind shear, od orizzontale da thermal boundary, o verticale da misocicloni, o persino, in certi casi, di vorticità in ambito mesociclonico, può tranquillamente accadere che detta vorticità, nell’ambito di forti fenomeni convettivi può finire per essere, dalla stessa forte corrente ascensionale e con i meccanismi del tilting e dello stretching, guidata ed incanalata a produrre la concentrazione della vorticità verticale ascensionale, il classico equilibrio ciclostrofico e la fortissima bassa pressione che caratterizzano il tornado.

Tornando alla situazione ed alla evoluzione dei prossimi giorni avremo, per come già accennato, il ritorno ad un contesto stabile da promontorio sub-tropicale, ed avremo, di conseguenza, rialzi termici e, al netto di un residuo di instabilità sul sud-italia causato dalla configurazione ciclonica in quota presente sul basso mediterraneo, una condizione di bel tempo, Vedremo, poi, quanto, nel corso dei primi giorni di ottobre l’autunno, soprattutto a partire, per come detto, dai giorni 4/5, proverà a prendersi la scena. Il disegno si riferisce alla situazione generale prevista per fine mese e mostra, in modo chiaro, l’azione stabilizzante sopra descritta nonché l’azione ciclonica, attualmente in azione su parte d’italia, confinata ben a levante…

INSTABILE AL SUD FINO A MARTEDI’, POI RITORNA L’ANTICICLONE

Il 23 Ottobre, siamo entrati ufficialmente del periodo autunnale e lo abbiamo anche sentito. Infatti un fronte instabile e fresco ( collegato ad una goccia fredda in quota) ha attraversato tutta la nostra penisola da Nord a Sud, portando con se piogge, vento, grandine, fulmini e un calo delle temperature.

La goccia fredda si isolerà per qualche giorno, tra il mar Tirreno e il mar Ionio, e questo determinerà una certa instabilità sulle regioni meridionali, mentre le condizioni meteo rimaranno stabile e soleggiate al centro-nord, grazie al rinforzo dell’anticiclone.

Quindi al sud ci attendiamo un nuovo peggioramento delle condizioni meteo, ad iniziare da domani, Lunedì 25 Settembre, su Calabria, Sicilia centro-meridionale, Puglia centro-meridionale e Campania, dove saranno possibili anche fenomeni di una certa intensità.

Come già detto, l’instabilità lascerà spazio ad un clima più stabile e soleggiato da mercoledì, quando subiremo l’espansione dell’anticiclone sub-tropicale con annesso aumento delle temperature su tutto lo stivale. Niente di preoccupante, è vero che le temperature ritorneranno a risalire, ma non raggiungeremo valori simili all’ultima ondata calda.

A cura di Francesco Cazzolla

Alle 8:50 del mattino di sabato 23 settembre arriva l’equinozio d’autunno.

L’autunno meteorologico è iniziato il primo settembre, dura tre mesi interi e termina il 30 novembre.

Questo viene fatto perché i dati sui singoli mesi possono essere confrontati meglio per le valutazioni climatologiche.

Mentre l’equinozio d’autunno che quest’anno cade  alle ore 08 :50 del 23 settembre è il momento di passaggio tra l’estate e l’autunno, in senso astronomico nel nostro emisfero boreale.

Il termine Equinozio deriva dal latino e significa “notte uguale al giorno”

Oggi le ore di luce e quelle di buio sono uguali.

Questo accade perché i raggi solari giungono perpendicolarmente all’asse di rotazione della Terra.

A cura del dott. Centra Massimo

Avanza un pò d’autunno…


Dire che avanza un pò d’autunno non significa ammettere che ci saranno chissà quali peggioramenti ma significa considerare che la fisionomia generale, barica e dei flussi, su continente e mediterraneo, va ed andrà assumendo connotazioni meno estive e più aperte ad infiltrazioni atlantiche nonché a riduzioni durevoli, di una certa entità, del campo barico.

Il che non significa, naturalmente, che poi la stagione non possa, anche molto tardivamente, provare a tornare su configurazioni dettate dal sub-tropicale. Il medesimo sub-tropicale, in verità, non mostra ancora un atteggiamento troppo arrendevole, tant’è che l’infiltrazione in atto, ed in ulteriore intensificazione nel breve termine, scivolerà lungo la penisola chiudendosi in un cut-off o in un vortice in quota circondato da valori di campo barico positivi.

Intanto, però, detta circolazione è comunque da intendersi come una falla di tutto rispetto e destinata, per sua natura, ad insistere per qualche tempo sul mediterraneo centrale; e poi c’è da considerare la possibilità, indicata da vari modelli, che ulteriori apporti infiltrativi da occidente, seppur non così bassi di latitudine, tendano ad agganciare detta circolazione, delineando poi la fisionomia di una curvatura ciclonica sul centro-nord ed in spostamento verso est o nord-est, oppure delineando la persistenza di una quadro depressionario sullo stesso mediterraneo, ed in questo caso tendenzialmente su quello centro-orientale.

In generale tutto questo non corrisponde affatto ad una crisi profonda della stagione, ma corrisponde ad una sua fase di stanca, associata a variabilità ed anche a momenti perturbati, variamente distribuiti nel corso di questa terza decade.

L’affondo imminente sopra indicato è, come detto, destinato a scivolare lungo la penisola e, pertanto, altrettanto destinato ad essere la causa di un corso instabile in trasferimento da nord a sud. A seguire salirà quindi in cattedra da protagonista la circolazione ciclonica chiusa o semi-chiusa mediterranea derivazione di tale infiltrazione, la quale non potrà mancare di influenzare in negativo il tempo sul sud-italia per qualche giorno nel corso della prossima settimana. Sarà dunque poi da vedere l’evoluzione ulteriore degli ultimi giorni del mese, naturalmente ancora tutta da verificare, ma verosimilmente associata alla possibilità di nuovi apporti atlantici in un mediterraneo ancora sotto l’influenza, seppur attenuata, del vortice esaminato.

Il mio disegno, che si riferisce alla situazione generale prevista intorno ai giorni 25/26, mostra la circolazione ciclonica in quota ed in azione sul centro-sud, mentre la simbologia vuole rappresentare i modi con cui susseguenti possibili moderate infiltrazioni da ovest possono interagire con la medesima circolazione, inglobandola, fagocitandola e trascinandola nel flusso occidentale oppure fornendola di un temporaneo apporto nell’ambito di una sua persistente azione su balcani e mediterraneo centro-orientale…

Autore Pierangelo Perelli

Estate settembrina, tra azioni sub-tropicali ed insidie cicloniche mediterranee.


Il contesto di una situazione relativamente zonale associata a correnti occidentali instabili per il settentrione favorisce il persistere di una stagione semi-estiva ma variabile sul nord-italia. Sul medesimo transitano, infatti, infiltrazioni, o moderate ondulazioni negative capaci di vivacizzare sviluppi e passaggi temporaleschi.

La saccatura prevista in arrivo a partire da metà settimana o in dirittura del fine è anche più incisiva della precedente nonché, probabilmente, anche destinata ad evolvere in maniera differente. Ed è destinata ad evolvere in modo diverso dalla precedente perché, in veste di saccatura di chiusura, rimetterà in discussione il contesto zonale recentemente affermatosi, sulla base di un rialzo pressorio sul vicino atlantico ed a nord e verso est sul continente, inteso a sovrastarla ed a chiuderla in una sorta di vortice o goccia fredda.

Il risultato di una tale evoluzione tipica, che è quella in cui una saccatura affonda verso sud e matura in un cut-off, può corrispondere ad un transito perturbato o di instabilità, questa volta non solo limitato al nord-italia ma più generalizzato e, probabilmente, anche destinato ad attardarsi poi sull’estremo meridione.

Una tale evoluzione è davvero interessante e ripropone un cut-off, una goccia fredda, un vortice, una circolazione ciclonica mediterranea come quelle che si sono presentate in passato, e che qualcuno ha, in modo superficiale e scorretto, definito medicane. Un tale tipo di circolazione è un classico esempio di depressione a cuore freddo che, con le caratteristiche del medicane o delle depressioni a cuore caldo, c’entra ben poco.

Può, eventualmente, sul mare caldo, acquisire parzialmente elementi delle depressioni a cuore caldo, o anche diventare, alla fine, un vero medicane, ma tale evenienza è assai rara. Sussistono delle condizioni ben precise in una depressione che corrisponde ad un medicane, come certi valori di pressione, il classico occhio, una certa forza minima dei venti, e la natura a cuore caldo. Il cut-off di cui stiamo trattando appare, nel contesto evolutivo degli ultimi run, certamente insidioso ma, nel contempo, destinato a perseverare, fino a dissolvimento, nella situazione di semplice vortice mediterraneo.

Non dubito, comunque, sul fatto che qualcuno possa ricominciare a parlare di medicane o di un nuovo medicane, finendo per dare l’impressione di non conoscere né cos’è una comune depressione e né cos’è un medicane. Il mio disegno si riferisce alla situazione generale prevista nel fine settimana ed evidenzia la saccatura o la circolazione ciclonica indicata, più marcata in quota e centrata sul centro-italia, mentre la simbologia intende rimarcare l’evoluzione che vede detta circolazione scivolare verso sud e consolidarsi in un ben definito cut-off destinato prima al sud-italia e poi ai mari compresi tra sicilia e nord-africa…

Autore Pierangelo Perelli

L’autunno finalmente arriverà in Italia dal prossimo fine settimana.

Da venerdì prossimo arriveranno sul mediterraneo centrale ed occidentale fresche correnti nord-atlantiche che causeranno delle piogge, dei temporali e un drastico calo della temperatura anche sull’Italia.

L’autunno finalmente arriverà sulla nostra Italia proprio nel periodo dell’ equinozio che cadrà sabato 23 settembre.

C’è da dire dire che tra lunedì e martedì avremo temperature da piena estate su molte regioni Italiane a causa di un flusso meridionale dal nord Africa.

Autore Dott. Centra Massimo

Verso la fine della stagione, a piccoli passi…


L’evoluzione già descritta vede l’attuale situazione di blocco temporaneo sfociare, nell’arco di 48/72 ore, in un corso a decisa componente ovest-est od occidentale, seppur non così aperta alle infiltrazioni atlantiche. Di fatto il cammino verso l’autunno continua a mostrarsi complicato, anche se, tra fine seconda ed inizio terza decade, eventuali passaggi perturbati, quanto meno di moderata intensità, sono da mettere in conto.

L’attuale depressione o saccatura che affonda sul vicino atlantico sino alle latitudini del nord-africa tende ad un contesto meridiano che la vede mantenersi piuttosto ad ovest fino a risultare, per il momento e per la nostra penisola, poco influente. Al netto di una certa temporanea azione delle sue correnti sud-occidentali sul nord-italia ma destinate nel breve termine poi ad essere frenate verso occidente, va messo comunque in conto che la rimobilizzazione zonale prevista verso fine decade potrebbe trasformare lo stesso sistema depressionario in una moderata curvatura ciclonica in rapido transito proprio sullo stesso nord-italia, magari associato ad un peggioramento di una certa entità.

Nel complesso tutto questo non coincide certamente con l’ingresso di elementi autunnali o con destabilizzazioni generalizzate ma è altrettanto vero che, al seguito della moderata curvatura ciclonica menzionata e nel contesto del flusso occidentale, ulteriori azioni cicloniche, anche se sempre maggiormente destinate al centro-nord e da inquadrare nel corso dei primi giorni di terza decade, potrebbero dettare il corso di un tempo non così stabile o caratterizzato da una certa variabilità. Il disegno indica la situazione generale prevista proprio nell’immediato inizio di terza decade dove si può osservare il progredire da occidente di una moderata curvatura ciclonica, mentre la simbologia intende rappresentare, con una isoipsa di riferimento, l’evoluzione che, dalla situazione attuale (colore viola), conduce a quella di inizio terza decade (colore blu)…

Autore Pierangelo Perelli

L’interessante dinamica meteo dell’immediato dopo metà mese


L’evoluzione meteo dei prossimi giorni ci propone uno di quei movimenti classici nei quali una saccatura dell’atlantico tenta di affondare verso sud e di traslare verso levante con un asse disposto lungo una direttrice nord-est/sud-ovest finendo, però, anche se provvisoriamente, per subire l’effetto di un blocco con meridianizzazione.

Nell’ambito dell’equilibrio geostrofico forza di gradiente/forza di Coriolis evoluzioni come questa ci raccontano proprio di come la dinamica di tale equilibrio detti i tempi ed i modi delle ondulazioni che percorrono il fronte polare. Nel caso specifico il risultato di una tale evoluzione, inquadrabile nei giorni dell’immediato dopo metà mese, è quello di un primo promettente flusso sud-occidentale in quota, evidentemente umido ed instabile, che investe le nostre regioni centro-settentrionali, ma che, però e subito dopo, anziché progredire, frena e si allontana in senso retrogrado, con rotazione della sua direzione in senso antiorario.

Ecco perché ad un certo peggioramento di breve durata tenderà a seguire il certo miglioramento che, in processi del genere, è dettato dalla rimonta del sub-tropicale.

La minaccia di detto sub-tropicale, potenziale fonte di una fase calda, è, però e per fortuna, a sua volta destinata ad essere altrettanto temporanea perché scompaginata da una incipiente spinta zonale, inquadrabile verso fine decade e, se non in grado di introdurre elementi segnatamente più autunnali, quanto meno capace di produrre una fase spiccatamente occidentale con la possibilità di moderate infiltrazioni sul nord-italia.

Il disegno indica la situazione prevista intorno ai giorni 16/17 nella quale si possono ben apprezzare i segni della saccatura frenata ad est e che tende quasi a cut-off con un asse disposto lungo una direttrice nord/sud, mentre la simbologia, nei suoi colori da blu e viola, vuole rappresentare l’evoluzione sopra descritta secondo la quale detta temporanea configurazione deriva dall’affondo della menzionata saccatura che, in un primo momento ha l’asse disposto lungo una direttrice nord-est/sud-ovest ed interessa il nord-italia con il suo flusso sud-occidentale…

Autore

Pierangelo Perelli

L’alta pressione sub-tropicale mostra cenni di cedimento.

L’alta pressione sub-tropicale sta mostrando alcuni cenni di cedimento e delle nubi alte e stratificate dal nord Africa stanno invadendo i cieli dell’Italia ed in particolare il centro nord.
Piogge in arrivo essenzialmente al nord e su parte del centro nei prossimi giorni.
Le temperature seppur in calo si manterranno superiori ai valori tipici per la metà di settembre.

Nel fine settimana un vortice di bassa pressione si andrà a posizionare sulla Penisola Iberica causando l’arrivo sull’Italia di correnti meridionali molto calde.

Durante la prossima settimana si dovrebbero instaurare sull’Europa centrale e settentrionale correnti occidentali più fresche ed instabili che a tratti potrebbero interessare il nord dell’Italia e parte delle regioni centrali, più stabile e caldo il tempo nelle regioni meridionali.

Autore

Dott. Centra Massimo

Le difficoltà dell’atlantico…


Il motivo per il quale certe pagine o servizi meteo debbano scrivere dell’uragano daniel, del medicane che minaccia il sud italia, del ciclone tropicale che colpisce la libia andrebbe chiesto a chi scrive.

In alcuni casi dopo aver scritto nel titolo dell’uragano daniel in mediterraneo si corregge il tiro nell’articolo scrivendo che uragano potrebbe diventarlo, mentre in altri non si corregge nessun tiro e si continua imperterriti a parlare di uragano o medicane.

Un talk ieri sera, ospite giuliacci, ha fatto emergere molto bene il guaio di questo modo di fare informazione meteo, tra giornalisti che amano far propri i titoli meteo più eclatanti letti su tali pagine senza preoccuparsi di distinguere fra cose corrette e cose meno corrette, ed una meteorologia che, invece, cerca di dire le cose per come stanno. E giuliacci le ha dette.

Nel senso che ha detto che la depressione daniel, che dalla grecia si è spostata sulla libia, mai è stata un uragano, un medicane o un ciclone tropicale, descrivendo cos’è un ciclone tropicale. Pertanto coloro che scrivono certi titoli o certi articoli o non sanno cos’è un medicane oppure lo sanno ma scrivono comunque cose del genere per motivi che solo loro conoscono. Bravi e complimenti.

Venendo alla evoluzione dei prossimi giorni possiamo inquadrarla in tre step successivi. Il primo è quello in atto di un promontorio anticiclonico in fase di moderato ritiro ad aprire ad un minimo di infiltrazioni atlantiche sulle regioni settentrionali; il secondo è quello di un affondo, inizialmente promettente come fonte di un possibile peggioramento ma, dalle ultime emissioni, in tal senso un pò ridimensionato giacché ostacolato o frenato nel suo moto verso levante e costretto ad affondare, in una prima fase, sull’atlantico iberico/marocchino; il terzo è quello di una mobilizzazione ovest-est destinata a far muovere detto affondo verso est ma con molti dubbi riguardo alle effettive possibilità di un relativo cambio meteo radicale in senso autunnale.

Saremo, a quel punto, verso fine decade, ed in un contesto tendente ad una decisa occidentalizzazione, tutta però da vedere, appunto, sul piano della maggiore o minore influenza della fascia anticiclonica o del corso depressionario delle latitudini centro-settentrionali europee. Il disegno, riferito alla situazione di metà mese mostra la saccatura indicata che affonda, in un primo momento e per come rappresentato dalla freccia 1, verso sud, mentre la freccia 2 vuole rappresentare la mobilizzazione successiva e di fine decade in base alla quale tutto prende a muoversi da ovest ad est con la depressione che, di conseguenza, può aprire ad un corso un pò più oceanico…

Autore Pierangelo Perelli

Tentativi autunnali?

Deboli e per nulla convinti almeno fino alla terza decade del mese

Stiamo assistendo a giornate nuovamente molto stabili e con caldo in aumento da nord a sud .

Lo zt in area alpina non scende sotto i 4000/4200m da ormai più di una settimana con frequenti puntate verso i 5000m e una prosecuzione (purtroppo) dell’ablazione estiva per i nostri apparati glaciali.

A metà della prossima settimana una debole forzatura del flusso sud occidentale non sarà comunque in grado di erodere in modo deciso questo forte campo anticiclonico, ma potrà in ogni caso dar vita ad un significativo ciclo d’instabilità pomeridiana in area alpina e localmente (molto sporadico e più debole) sull’Appennino.

Per ipotizzare cambiamenti più importanti e in grado di dare una vera svolta verso la stagione autunnale sembrano poco probabili almeno fino al 18/20 settembre.

Inutile ricordare come la mia zona sia ormai tra le meno interessate dalle precipitazioni e si ponga come una delle più asciutte della Toscana; intendiamoci bene: non si può parlare di siccità, ma sicuramente di deficit e piogge mal distribuite (solo in ristretti periodi ormai dal 2021) in un quadro nazionale che rispetto all’anno scorso ha visto comunque tantissime precipitazioni in più in Primavera ed Estate (su Firenze nello specifico siamo tutt’ora sotto le medie storiche di riferimento e con cumulato pari alla metà di quanto caduto su ¾ della regione , proprio in queste ristrette aree che appunto vanno dal fiorentino verso nord ovest e in parte sud est entro il confine della provincia di Siena).

Oggi il modello europeo ecmwf proverebbe a mostrare sussulti atlantici (come non si vedono da tempo) nella sua fine corsa. Ovviamente una configurazione che sarebbe foriera di piogge importanti al nord e Toscana, mentre almeno inizialmente attiverebbe un forte richiamo pre-frontale caldo al sud.

Altri modelli sono meno convinti e addirittura l’americano gfs vedrebbe il getto non in grado di affondare bene sul Tirreno supportato dalla saccatura principale, ma stirato e quindi apportatore di fenomeni sparsi in possibile successiva estensione a parte del versante adriatico.

Analizzerò i futuri movimenti per vedere se questa tendenza di massima verso un lento declino stagionale potrà essere o meno confermata.

A cura di Simone Scarpelli

Ci attende una calda domenica ed un inizio di settimana estivo.

Il rinforzo di un promontorio di alta pressione di origine sub tropicale determinerà sull’Italia a partire da domami un ulteriore aumento della temperatura da nord a sud.

I prossimi 5 giorni saranno caratterizzati da temperature estive con picchi superiori ai +30 gradi.

Dalla seconda parte della prossima settimana l’alta pressione sub-tropicale si andrà gradualmente attenuando a causa di infiltrazioni di aria più fresca ed instabile da ovest.

Autore Dott. Centra Massimo

L’estate settembrina, fino a quando?


Il vivi e lascia vivere è una filosofia, specialmente in scienza, che trovo deleteria. Quanto meno in scienza si dovrebbero scrivere le cose come stanno. Questo discutibile mondo del tutti sul palco che dicono e scrivono abbassa la qualità dell’informazione e non giova alla cultura e alla sua diffusione.

Mancano i controlli, manca una censura, mancano istituzioni che vigilano, e tutto finisce per essere una bolgia in cui il nulla e il valore si confondono. La gente legge qualcosa ed il suo contrario e non capisce più dove sta la ragione o il vero. Ed anche la meteo, ahimé, non è esente da tale problema. Si legge di tutto, e si leggono cose che oscillano dal serio ed oggettivo al ridicolo. Non spetta a me, naturalmente, giudicare. Ma cosa devo pensare quando in un qualche articolo pubblico si legge che è imminente l’arrivo di un medicane mentre non c’è e non ci sarà nessun medicane? La gente che di meteo non sa lo legge e si allarma, e ci crede, anche perché la medesima notizia la ritrova, presa a pappagallo, su altri notiziari.

Ecco perché la filosofia del vivi e lascia vivere non mi piace; perché mentre qualcuno scrive che arriva un medicane qualche altro servizio, invece, scrive le cose come stanno e, di conseguenza, merita più considerazione. Invece con il vivi e lascia vivere tutti vivono ed anzi, alla fine finisce per vivere meglio ed avere più successo chi scrive che arriva un medicane. Un bel mondo questo, non c’è che dire. Venendo alla situazione meteo continuiamo ad avere l’azione di un promontorio anticiclonico che, al netto di una certa infiltrazione dai quadranti orientali sull’estremo meridione dettata dal residuo di quella depressione che qualcuno ha scambiato per un medicane, fornisce e fornirà gli elementi generali di una estate settembrina tutt’altro che spiacevole.

La faccenda potrebbe cominciare a cambiare verso metà mese quando lo stesso promontorio tenderà a ritirarsi sotto l’effetto di un forcing occidentale che, se non destinato ad apportare subito infiltrazioni oceaniche, introdurrà gi elementi di un clima meno caldo e più atlantico. Un cambiamento di configurazione questo che potrebbe risultare, alla fine, anche il preambolo di contesti un pò più autunnali o piovosi da inquadrare a partire dai giorni di fine decade. Il mio disegno illustra il profilo della situazione generale riferita ai giorni 13/14, assimilabile al quadro più o meno zonale e moderatamente anticiclonico (frecce piccole) sopra descritto, mentre le frecce grandi servono ad indicare, con la rappresentazione del cambiamento di una isoipsa di riferimento, l’evoluzione che dalla situazione odierna conduce alla situazione degli stessi giorni 13/14…

Autore

Pierangelo Perelli

Medicane e normali depressioni mediterranee, tra fantasia e realtà…


Forse parlare di medicane, di possibile medicane o, addirittura, dell’ennesimo medicane sul mediterraneo, è un pò eccessivo. Il medicane sbandierato e di giorni fa sul ligure-tirrenico, e non era difficile prevederlo, non c’è stato. Adesso vediamo questo sui mari meridionali intorno a grecia e sicilia. Del resto la formazione di un medicane in mediterraneo non è così facile. Se poi qualcuno ama menzionare a sproposito nomi forti e fenomeni improbabili più che probabili anche a costo di cadere in errori tecnici gravi, faccia pure. Ma non mi sembra il modo migliore di fare meteo. E non può essere affatto casuale che un qualche vecchio meteorologo in un qualche programma televisivo denunci l’esistenza di siti e di servizi meteo approssimativi. Pazienza. Ma coloro che dalla meteo e dai servizi meteo si aspettano informazioni serie ed oggettive dovrebbero rendersene conto e saper selezionare tra sfondoni e notizie che hanno un senso. Tornando al nostro medicane beh, direi che attualmente quanto sta interessando con molte piogge la grecia e che sta agendo sui mari limitrofi, tendendo ad un lento moto retrogrado o verso sud-ovest, altro non è che, tendenzialmente, un vortice, una goccia fredda in quota, un cut-off, una circolazione ciclonica, una depressione, e tutto ciò che appartiene ai sistemi a cuore freddo, vale a dire a nulla che abbia a che vedere con un medicane, che, invece, è un sistema a cuore caldo. La differenza non è di poco conto. I sistemi a cuore freddo sono alimentati dall’aria fredda, dalla instabilità relativa e dai contrasti che, destinati a produrre fronti di discontinuità termica nella loro fase baroclina, caratterizzano i cosiddetti cicloni extra-tropicali. I medesimi, nella loro maturazione, possono tendere, per il tipo di circolazione che muove l’aria fredda, a chiudersi in un vortice freddo e a caratterizzarsi come sistemi barotropi ma sempre come sistemi a cuore freddo. Il medicane, ovvero quel qualcosa che somiglia ai cicloni tropicali è sistema barotropo e trae l’energia vitale non dall’aria fredda e dai relativi contrasti termici, ma dall’aria caldo-umida di un mare particolarmente caldo in grado di, in determinate condizioni favorevoli, attivare un processo ascensionale destinato, per effetto Coriolis, a diventare una profondissima depressione chiusa a cuore caldo fatta di convergenza al suolo e di divergenza in quota. Nulla toglie, naturalmente, che un ciclone con caratteristiche di ciclone extra-tropicale, diventi un medicane, ma mica è così semplice. Per cui prima di menzionare l’ennesimo, (l’ennesimo ? e rispetto a quale precedente ?) medicane chiamerei il sistema, fino a che medicane non è, con il nome corretto che gli spetta e che non è affatto “medicane”. Il mio disegno illustra la situazione generale mediterranea prevista a distanza di circa 24 ore e mostra l’inequivocabile struttura di un, almeno fino a domani, vortice mediterraneo…

Autore

Pierangelo Perelli

Forte alta pressione sub-tropicale Europa.

Una forte alta pressione sub-tropicale sarà la protagonista del tempo per questa settimana su gran parte dell’Europa.

Una bassa pressione sulla Penisola Iberica ed un’altra tra la Grecia e il mare Ionio causeranno in queste zone forti piogge.


La depressione sul mare Ionio sta causando dei venti forti da nord est sulle regioni centrali e meridionali e un temporaneo calo della temperatura sul medio versante adriatico e al sud.
Le precipitazioni saranno per lo più relegate sulle zone ioniche.

Autore
Dott. Centra Massimo

Irruzione fresca nei prossimi giorni sul medio versante adriatico e regioni meridionali . Caldo moderato sul resto d’Italia.

Dell’aria fresca di provenienza Balcanica raggiungerà tra domani e mercoledì il medio versante adriatico e le regioni meridionali, causando un calo della temperatura, un rinforzo significativo del vento dai quadranti settentrionali e della instabilità che sarà più evidente sulle zone ioniche della Basilicata, Calabria e Sicilia.

Questa aria fresca nord orientale sarà richiamata dal movimento verso Sud-Ovest di un vortice ciclonico incentrato sul Mar Egeo che nel corso della prossima settimana si sposterà verso il mare Ionio.

Il resto dell’Italia risentirà, seppur marginalmente, di una imponente risalita di aria calda subtropicale che andrà interessare soprattutto la Francia, l’Inghilterra, Paesi Bassi, Belgio, Germania occidentale, Svizzera, Danimarca e zone più meridionali della Penisola Scandinava.

In Francia nei prossimi giorni sono previste temperature eccezionalmente elevate e vicine ai +38 gradi.

Su queste Nazioni Europee sopracitate si potrebbero verificare durante la prossima settimana dei nuovi record di caldo per un mese di settembre.

Autore Dott. Centra Massimo

Torna un pò d’estate


Il cambio di circolazione generale in atto vede la nuova sacca atlantica non progredire verso levante ma, al contrario, frenare e scivolare con atteggiamento semi-retrogrado verso il vicino oceano iberico a largo di gibilterra, sulla base di una evoluzione generale orientata verso una situazione di blocco.

Ed il disegno della situazione prevista ad inizio settimana o intorno ai giorni 4/5 in tal senso è eloquente giacché mostra proprio il profilo marcato di una bella configurazione ad omega. Tale configurazione è l’esatta espressione di un jet stream poco prodigo di affondi marcati, deciso nel delinearsi con un ramo principale ovest-est alle latitudini settentrionali del continente e, nel contempo, associato ad una dinamica che vede sue ondulazioni perdersi verso sud in veste di cut-off o semi cut-off. Una dinamica questa tra le più classiche tra quelle nelle quali il grande sistema termodinamico troposferico cerca l’equilibrio termico.

Lo sgancio verso sud di corpi freddi in quota che perdono contatto con il flusso principale più a nord e che, di conseguenza, risultano in circolazioni chiuse vorticose corrisponde sia ad uno dei metodi più efficaci dal punto di vista degli scambi termici tra latitudini e sia al determinarsi di situazioni di ristagno in cui l’equilibrio geostrofico pende a sfavore della legge di Coriolis ed a quella del grande flusso occidentale. Nella configurazione che sta maturando sull’europa delle latitudini centro-meridionali lo stesso profilo ad omega vede il cut-off iberico allontanarsi verso sud-ovest e maturare in una circolazione chiusa e bloccata mentre ad oriente, e per come fisiologico in detti casi, tende a maturare un’altra circolazione depressionaria portata, dinamicamente, a spingere altrettanto verso sud-ovest ed in senso retrogrado.

E sarà proprio questa, piuttosto che quella iberica ed a causa di detta retrogressione, a risultare maggiormente influente per il mediterraneo meridionale, così da creare qualche disturbo sul sud-italia e così da evitare, soprattutto sul centro-sud, eventuali ed eccessivi rialzi termici.

La temperatura, sotto l’effetto della stabilità dettata dall’anticiclone dinamico suddetto, non potrà, comunque, che aumentare, ma, e lo speriamo, è probabile che lo farà regalando una estate priva di estremi termici e con temperature abbastanza conformi al periodo stagionale. Vedremo poi, quando saremo verso fine decade, se ed in che termini tornerà a prevalere la spinta oceanica…

AUTORE PIERANGELO PERELLI

Inizia l’autunno meteorologico e arriva una rimonta dell’alta pressione con configurazione a “Omega”

L’affondo di una goccia fredda a ovest della Penisola Iberica scatenerà la risposta di un promontorio stabilizzante nord africano, questa volta con asse più francese (lì e su parte dell’Europa del nord le anomalie calde maggiormente eclatanti).

L’Italia vedrà una stabilizzazione delle condizioni meteo e un caldo in aumento che non dovrebbe però sconfinare su valori troppo elevati o particolarmente sopra norma.

Da sottolineare una certa divisione tra settori occidentali e orientali. Almeno in una prima fase infatti il nord ovest, grossa parte del lato tirrenico e anche le Alpi (proseguirà quindi l’ablazione nevosa sugli apparati glaciali nonostante nelle valli di primo mattino si avvertirà un certo fresco settembrino, questo perchè la massa d’aria calda da come sempre i suoi effetti iniziali in quota) saranno i settori più caldi (possibili massime di 32/33 gradi su Toscana, parte del Lazio, zone interne del centro occidentali e Pianura Padana.

Il lato orientale (e specie sud orientale) avvertirà invece gli effetti di una seconda goccia fredda in azione tra Ionio ed Egeo, che su queste zone porterà ad un contenimento delle temperature per venti orientali; gli stessi invece che sul lato tirrenico potrebbero alzare le massime il giorno (effetto foehn) e rimescolare l’aria durante la notte con calo termico comunque attivo ma non in tutta la sua potenzialità.

Le 2 basse pressioni ai lati di un promontorio anticiclonico rappresentano appunto quella che in meteorologia si chiama “configurazione ad Omega”

Ad oggi, con tutte le dovute cautele del caso, sembrerebbe una fase piuttosto duratura e a seguire anche la parte del sud più scoperta potrebbe venire inglobata in modo maggiore dal promontorio, in attesa che qualcosa poi affacciandosi da ovest possa faticosamente e alla lunga erodere l’alta pressione.

In definitiva: niente che non si sia mai visto a settembre, ma se dovesse durare più del dovuto, la circolazione autunnale che porta il messaggio piovoso atlantico potrebbe latitare ancora a lungo. Nessun problema per tutte quelle zone (anche numerose) in cui è piovuto bene negli ultimi mesi.
Meno bene per le poche altre (ci metto sicuramente la mia e la Liguria di ponente) in cui le piogge sono state scarsine e frammentarie

Ovviamente se devo dare un parere personale meglio una situazione bloccata adesso che a ottobre e novembre mesi principi dell’autunno per eccellenza

Ma appunto vediamo quanto potrà essere duraturo questo blocco circolatorio

A cura di Simone Scarpelli

Tempo stabile e temperature in aumento nei prossimi giorni sull’Italia.

Un campo di alta pressione di origine sub tropicale si andrà a posizionare su gran parte dell’Europa.

Con gli ultimi aggiornamenti dei modelli di previsione si nota che l’alta pressione con i suoi massimi si andrà posizionando sulla parte centro settentrionale del continente.

Sull’Italia avremo prevalentemente tempo stabile ma l’aumento della temperatura sarà meno netto del previsto visto che sul versante adriatico e sulle regioni meridionali soffieranno correnti settentrionali.

Autore Dott. Centra Massimo

Ipotesi caldo nord africano sull’Italia la prossima settimana 🌡️

Una bassa pressione dal nord atlantico si andrà a posizionare sulla Penisola Iberica dove ci saranno per più giorni delle forti piogge.

La stessa bassa pressione determinerà sull’Italia la risalita di un promontorio di alta pressione di origine nord africano con aria molto calda che dovrebbe interessare soprattutto il centro e il sud.

Secondo il modello europeo di previsione ECMWF la prima decade di Settembre sarà contraddistinta da valori di temperatura superiori alla media su quasi tutta l’Italia, solo il nord ovest dovrebbe registrare valori normali per il periodo.

Le precipitazioni saranno scarse o del tutto assenti al centro sud, mentre sulle regioni settentrionali si dovrebbero verificare più precipitazioni rispetto alla media.

Autore

Dott. Centra Massimo

Piuttosto che uragani e medicane il più classico dei break di fine agosto.


Il tempo di questi ultimi giorni ha certamente meritato di essere commentato con termini come marcata depressione sul ligure tirrenico, significativo guasto di fine agosto, temporaneo stop dell’estate, ecc. ecc.; un pò meno, però, con i soliti termini da catastrofe che, in situazioni di questo tipo, si leggono e si sentono qua e là, come ciclone, uragano, medicane, per non parlare di termini come disastro imminente ecc. ecc.

Per carità, non che non si potesse formare il famoso e raro “medicane” o uragano mediterraneo. Ma non è tanto questo. E’ proprio il solito e, a mio parere, assai discutibile, vizietto di fare clamore, di esagerare, e di farlo talora anche in modo, sempre a mio parere, tecnicamente scorretto, grottesco, pacchiano.

Evidentemente per alcuni quando arriva una saccatura che forma la classica ma normalissima depressione sul golfo ligure parlare di depressione risulta complicato ed è più semplice parlare di ciclone, uragano mediterraneo e cose del genere. Lo so che una depressione come quella di questi giorni è un ciclone; ma so anche, come lo sa chi usa questo termine, che un suo uso fatto in questo modo, è improprio perché lo confonde con i classici cicloni tropicali, che sono ben altra cosa.

Sarebbe appropriato parlare ad es. di circolazione ciclonica, perché renderebbe meglio l’idea. Ma non colpirebbe, non allarmerebbe, non farebbe clamore. Ecco perché giudico certa informazione non informazione ma qualcosa d’altro. E mi si perdoni, ma da sempre non ho una grande simpatia per tutti gli atteggiamenti in cui individuo, a torto o a ragione, speculazione, ricerca a tutti costi di attenzione e consenso, disonestà intellettuale, l’approfittare dell’ignoranza altrui (vedi oroscopo, maghi, ecc.), e cose similari.

Dunque la stagione ha subito un brusco stop e ha portato, seppur non in maniera così estesa, quanto le situazioni come questa portano, ovvero temporali e localmente fenomeni di un certo rilievo e nubifragi. Una situazione che, per come racconta il disegno riferito al contesto odierno, sussiste ancora ed andrà stemperandosi gradualmente, sulla base del progressivo trasferimento verso levante della medesima depressione.

Sempre altrettanto progressivamente avremo, pertanto, al netto di possibili recrudescenze, un certo miglioramento, dettato dalla configurazione di un rialzo barico associato ad un profilo, inizialmente e più o meno, zonale. Ecco che settembre potrebbe, dunque, iniziare nel segno di un tempo discreto, si estivo ma con temperature accettabili.

Per i successivi primi giorni dello stesso settembre, poi, è da valutare la possibilità di un cambio di configurazione nel segno del determinarsi di un cut-off o semi cut-off iberico (vedi simbologia) che, viste le conseguenti prospettive di un certo ritorno del sub-tropicale non è che, per i freddisti, deponga molto bene; ma, per fortuna, sembra anche che il medesimo sub-tropicale non abbia l’intenzione di fare marcata e duratura barriera, con la possibilità che, alla fine, finisca per prevalere un forcing ovest-est in grado di smuore la medesima depressione verso est o nord-est. Vedremo…

Autore Pierangelo Perelli

FORTE MALTEMPO NEI PROSSIMI GIORNI, DURO COLPO ALL’ESTATE 2023

Il lento declino dell’anticiclone Africano è iniziato. L’alta pressione sta cedendo sotto la spinta di correnti fresche ed instabili atlantiche, ad iniziare dalle regioni Settentrionali. Qui infatti, si sono avuti i primi fenomeni di una certa intensità sotto forma di temporali, accompagnati da grandine, forti raffiche di vento e pioggia abbattente. Nelle prossime ore, è prevista una recrudescenza dei fenomeni, specialmente durante la serata e la nottata. Massima attenzione tra Liguria ( centro-orientale), Piemonte e Lombardia occidentale, dove si potranno avere temporali di una certa intensità con quantitativi pluviometrici superiore ai 30-50 mm in un ora. Sulle restanti regioni del Nord, veloce peggioramento del tempo durante la tarda serata con temporali abbastanza diffusi e anche qui non si escludono alcuni episodi rilevanti. Il tutto accompagnato da un forte calo termico di oltre 10°C.

Al Centro, il tempo peggiorerà solamente dalla tarda nottata, inizio di Lunedì, per via della discesa del vortice di bassa pressione, con primi fenomeni annessi in viaggio dalle regioni tirreniche a quelle adriatiche. Fenomeni più intensi si svilupperanno sulle regioni occidentali e sulla Sardegna, fino all’inizio della catena appenninica, più attenuati raggiungeranno anche le regioni che si affacciano sull’Adriatico, tipico delle perturbazioni atlantiche.
Per tutta la giornata di Domenica, si prevedono ancora punte di 38/40°C specie sulle regioni che si affacciano sull’Adriatico, meno su quelle tirreniche.

Al Sud, invece, situazione ben diversa. Qui l’anticiclone nord-Africano, continuerà ad influenzare le regioni meridionali, con le temperature destinate ancora a salire. Prevediamo per la giornata odierna, punte di 38/40°C, sparse qui e la, con maggior coinvolgimento della Puglia, Sicilia, Calabria meridionale e parte della Campania. Si replica anche per la giornata di Lunedì, con l’anticiclone sub-tropicale ancora protagonista seppur avendo le ore contate. Infatti dalla tarda serata, le correnti fresche inizieranno a spazzare via il caldo liberando il meridione dalla bolla calda africana entro la giornata di Martedì, anche qui a suon di temporali, più sparsi e meno intensi rispetto al centro-nord ( ma per i dettagli rimandiamo al prossimo appuntamento).

Concludendo, finalmente entro il prossimo inizio di settimana, tutto lo scacchiere italiano sarà liberato dalla morsa del caldo dell’anticiclone africano, ma tutto ciò a caro prezzo, in quanto si prevedono fenomeni abbastanza intensi, visto lo scontro di due masse d’aria di origine opposte.

A cura di Francesco Cazzolla

🌧⛈ Ancora piogge e temporali al Nord.🔔🟠Allerta ARANCIONE, domenica 27 agosto, su Lombardia e Liguria.🔔🟡allerta GIALLA in 5 regioni.

Un’estesa area perturbata atlantica, in avvicinamento sul Bacino del Mediterraneo centro-occidentale, determinerà sull’Italia una fase di spiccato maltempo sulle regioni settentrionali, a iniziare da quelle più occidentali, con piogge e temporali diffusi e localmente persistenti. I fenomeni tenderanno progressivamente ad estendersi verso est raggiungendo il Friuli Venezia Giulia nella serata di domani. La ventilazione sarà in prevalenza occidentale e in generale e progressivo rinforzo.

Le temperature subiranno una generale e marcata diminuzione su tutto il territorio nazionale. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse che integra ed estende quello di ieri. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento della protezione civile nazionale.

L’avviso prevede dal pomeriggio di oggi, sabato 26 agosto, precipitazioni, a prevalente carattere di rovescio o temporale, con fenomeni che diventeranno diffusi e localmente persistenti su Valle d’Aosta, Province autonome di Trento e Bolzano, in estensione, dalle prime ore di domani, domenica 27 agosto, a Liguria ed Emilia-Romagna. Dal pomeriggio di domani, inoltre, si prevedono rovesci o temporali anche sul Veneto, in successiva estensione al Friuli Venezia Giulia. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, grandinate, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento.

Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani, domenica 27 agosto, allerta arancione per temporali su Lombardia e Liguria. Anche allerta gialla per rischio idraulico e idrogeologico su Valle d’Aosta, ampi settori del Piemonte, Province Autonome di Trento e Bolzano, Veneto ed Emilia-Romagna occidentale.

Fonte: dipartimento protezione civile nazionale

TORNA IL VIOLENTO MALTEMPO AL NORD ITALIA: ATTENZIONE TRA PIEMONTE E LOMBARDIA, EMESSO LIVELLO 3 ESTOFEX ⚠️

Eccoci qua, da oggi comincia la fase di maltempo severo tanto atteso nei giorni scorsi. Mentre il centro e sud Italia é alle prese con una forte ondata di caldo con valori che specie nelle zone interne stanno raggiungendo i 40° -41°, il nord Italia invece sta sperimentando ancora una volta maltempo molto intenso, se non estremo.

Una supercella sta interessando il Piemonte e nelle prossime ore giungerà in Lombardia ( poi ancora nelle altre regioni del nord con direttrice ovest -est) e con se purtroppo sta portando e porterà, oltre al calo termico, violente precipitazioni accompagnate da grandinate anche di 10 cm di diametro e forti raffiche di vento sottoforma di downburst.

Purtroppo non sono esclusi disagi molto intensi dovuti ad allagamenti, frane e smottamenti.


A questo proposito, proprio in queste zone il sito ESTOFEX ha emesso un livello 3 🟣 per la possibilità di fenomeni molto violenti, quindi attenzione nelle prossime ore per chi si trova all’aperto o in macchina ⚠️

A cura di Lorenzo Arrotini

Fresco e temporali sull’Italia nella prima parte della prossima settimana. 🌬️🌪️⛈️

Un nucleo di aria molto fresca dal nord Atlantico entrerà nel mediterraneo centrale nella serata di domenica causando un profondo vortice di bassa pressione tra il mar Ligure e il Tirreno settentrionale e in movimento verso est nella giornata di lunedì.

Questa profonda bassa pressione determinerà una intensa ventilazione a rotazione ciclonica, dei forti temporali specie al centro nord e un sensibile calo della temperatura che gradualmente ad inizio della prossima settimana interesserà tutta la nostra Italia.

Dei fenomeni temporaleschi tra lunedì e mercoledì dovrebbero interessare anche il centro sud.

Il primo settembre incomincerà l’autunno meteorologico ma bisogna tener conto che non sono rare delle ondate di calore nel primo mese autunnale. Vedremo.

Autore Dott. Centra Massimo

La stagione cambia volto.


Il cambio meteo atteso sa di evento giacché può segnare un brusco stop alle velleità di un sub-tropicale tanto insistente quanto di consistenza.

Da qui a parlare di fine dell’estate, però, ce ne corre, e leggere, qua e là, i soliti titoli demenziali al riguardo, fa ridere. Sappiamo che avremo un cambio netto, assimilabile ad un vero e proprio “reverse”, soprattutto da inizio settimana; sappiamo anche che detto cambio aprirà la strada ad alcuni giorni nel segno dell’occidente e di temperature in media o moderatamente sotto la media; ma non sappiamo ancora con precisione che cosa accadrà dopo i primissimi giorni di settembre.

I modelli, al riguardo, mostrano tendenze non uniformi, ciò che, di fatto, non può certo sorprenderci, vista la distanza temporale relativa. Ecco perché dare credito a previsioni che guardano oltre 7/10 gg ha poco senso.

Un giorno, forse, la scienza ed una scienza che sta molto studiando il tema delle previsioni di lunghissimo periodo, a fare previsioni affidabili oltre un certo tempo, ci arriverà. Ma, al momento, non possiamo fare altro che limitarci a prendere per buonissima la previsione generale a 3-4 gg, per buona quella a 5-7 gg, e per così e così quella va oltre i 7 gg ed arriva ai 10/12.

Se osserviamo ad ogni emissione un modello sperimentale come il modello CFS2, che, per quanto legittimo ed ancorato a scienza e studio, ci fornisce le carte di previsione globale dei mesi futuri, possiamo anche verificare come, guardandolo nel lunghissimo tempo, ad ogni emissione le sue configurazioni risultino diverse ed anche in modo drastico.

Come sarà l’inverno? C’è chi dice caldo e chi dice freddo. Per cui come sarà non potremo che vederlo al momento. Dopodiché che la scienza continui a fare il suo corso e a studiare. Il cambio brusco, ho detto. Ed in effetti quello che si profila tra il fine settimana e l’inizio della settimana prossima sa un pò di tempesta di fine agosto e sa anche di uno di quei break che l’estate la bloccano, la frenano e poi la rallentano per qualche giorno.

Il disegno della situazione generale prevista intorno ai giorni 28/29 è, in tal senso, eloquente. Una ben delineata sacca in quota, anche associata a tanto di circolazione depressionaria nei bassi strati posizionata tra ligure e tirreno, segna il corso di una destabilizzazione con raffrescamenti ed ingresso di masse d’aria del nord-atlantico, e segna, verosimilmente ed al suo seguito, anche una fase aperta o parzialmente aperta a correnti che arrivano dall’atlantico, eventualmente e più o meno in grado di produrre ulteriori ondate destabilizzanti. E ci fermiamo qui, perché andare oltre il 2/3 settembre ci porterebbe a trattare di tendenze ancora tutte da confermare, tra quelle che vedono l’insistenza di infiltrazioni umide oceaniche, e quelle che vedono certi nuovi rialzi barici frenanti (vedi simbologia)…

Autore Pierangelo Perelli

Fine del gran caldo ad inizio della prossima settimana su tutta l’Italia 🌬️⚡⛈️

Questa intensa ondata di calore che da giorni sta interessando buona parte dell’Europa centrale e meridionale, compresa la nostra Italia, terminerà tra il 27 e il 28 agosto sulle regioni centrali e settentrionali e martedì 29 agosto su tutto il sud.

Il calo della temperatura si verificherà a causa di una saccatura nord atlantica colma di aria fresca in quota.

Rispetto ad i valori attuali le temperature caleranno anche più di 10 gradi.

L’aria fresca in arrivo scontrandosi con l’aria molto calda subtropicale preesistente sul nostro territorio determinerà dei temporali a partire dalle regioni centrali e settentrionali tra domenica e lunedi e poi martedì su buona parte del sud.

Questi fenomeni precipitativi potrebbero essere localmente intensi e a carattere grandinigeno.

Autore

Dott.Centra Massimo

ROTTURA ESTIVA DA LUNEDI’MA SARA’ DEFINITIVA?

Ci aspettiamo a vivere nei prossimi giorni, una nuova ondata calda di origine sahariana, che raggiungerà l’apice del prossimo weekend.

Attualmente i termometri sono schizzati oltre le medie stagionali, soprattutto sulle regioni del centro-nord, con la colonnina di mercurio ormai prossima ai 40°C. Un pò meglio al sud, dove si risente ( almeno sulle zone adriatiche) di spifferi di aria fresca balcanica, dovuta da una lacuna barrica, posizionata tra il Mediterraneo e le zone balcaniche. Ma anche qui, nei prossimi giorni, la canicola calda africana si farà sentire. In quota a 1500 m( dove effettivamente si misurano le temperature poiché non sono influenzate da fattori esterni), si raggiungeranno punte di 24°C/26°C, che tradotti al suolo, si potranno toccare punte di 38/40°C o andare leggermente oltre.

Situazione che rimarrà pressoché invariata fino a domenica, quando ad iniziare dalle regioni settentrionali, è previsto l’arrivo di masse d’aria molto più fresche di origine atlantica, che dall’oceano si getteranno nel cuore del Mediterraneo spezzando la canicola africana e riportando i termometri verso valori più consoni e vivibili.

Non tutto ciò che brilla è oro, infatti visto la differenza di origine delle masse che si scontreranno, tra appunto quella di origine atlantica e quella presente sullo scacchiere italico, potrebbe generare fenomeni intensi e molto pericolosi, forti temporali con grandine, forti raffiche di vento e piogge abbattente ( no bombe d’acqua termine che non esiste in meteorologia). Per l’intensità dei fenomeni e per la loro distribuzione vi rimando ai prossimi aggiornamenti, vista la grande distanza temporale.

L’instabilità connessa alla discesa di questa massa d’aria, potrebbe veramente determinare la fine dell’Estate? Secondo alcune tendenze l’Estate potrebbe subire un duro colpo, in quanto l’arrivo di questa saccatura, getterebbe le basi per l’arrivo di nuove perturbazioni atlantiche, aprendo ufficialmente “la porta Atlantica”. A nostro avviso però la bella stagione dovrebbe risentire del colpo atteso proprio durante l’ultima settimana di Agosto, ma questo non giustificherebbe dichiarare un addio, ma soltanto un arrivederci.

E’ vero che il tempo avanza, ma ci aspettiamo nuove risalite calde di origine sahariana, dopo l’affando di questa saccatura, anche sottoforma di prefrontali, seguiti da nuove fase instabili. Vi invito a seguire i prossimi aggiornamenti.

A cura di Francesco Cazzolla.