La pioggia persistente delle ultime ore in emilia-romagna induce a tornare a trattare di un certo assai discutibile modo di dare un nome ad una depressione meteo e di continuare a chiamare, con il medesimo nome, successivi fenomeni o depressioni, frutto di una certa evoluzione ad essa legati ma anche completamente nuovi. Il disegno della situazione generale meteo del giorno 15 identifica il cosiddetto ciclone boris, che nulla ha, naturalmente, a che vedere, con i cicloni tropicali, e che corrisponde ad una significativa azione depressionaria, con tanto di intense piogge, nubifragi e venti forti, sull’europa centro-orientale. La depressione, sia in quota che al suolo, è ben profonda, insistente poiché bloccata ad est, disposta con asse nord-sud, e, in quella fase, associata anche ad un contesto ancora baroclino o evolutivo in cui sussiste una significativa disposizione in convergenza con apporto di aria umida che entra nella circolazione da est e da nord-est. Il quadro è andato poi incontro ad una evoluzione che ha visto quella struttura evolvere ulteriormente in cut-off e, come spesso avviene in dette situazioni stazionarie e tendenti a blocco a dipolo, ruotare il suo asse in senso antiorario ad estendere la relativa azione depressionaria in senso retrogrado o anti-zonale. Tale evoluzione ha, quindi, raccontato la storia di una azione depressionaria che è andata maturando in pieno mediterraneo, con le caratteristiche di una circolazione ciclonica molto meno profonda di quella del ciclone boris, con tutta una sua identità, nuova e completamente diversa da quella dello stesso boris. Non solo; occorre considerare il fatto che, almeno inizialmente, detta depressione, da identificare a pieno titolo come depressione mediterranea e maturata in mediterraneo, non ha prodotto, salvo particolari situazioni locali, granché, né in termini di precipitazioni e né in termini di venti. Ha, però, mantenuto le posizioni oltre il previsto, diventando, in quella certa posizione e per questo motivo, insidiosa proprio per le aree centro-settentrionali adriatiche, con particolare riferimento all’emilia-romagna. E questo in virtù di una disposizione dei flussi e di una struttura orografica, soprattutto in quelle aree e per come suggerito dal disegno della situazione generale odierna, favorevole alla formazione di nuvole e piogge. Ma non siamo in una delle situazioni che descrivono l’itinerario in atlantico di un uragano, e nelle quali, giustamente, si da un nome e si continua a chiamare il fenomeno con quel nome perché risulta una identità ben precisa e conservativa che si sposta. Nel caso dell’attuale maltempo sull’emilia-romagna siamo, invece, in un contesto di nuvole e di piogge, legate, per come lo stesso disegno delle due situazioni può suggerire, ad una situazione meteo, rispetto al ciclone boris del tutto nuova, o da non caratterizzare, di certo, come il frutto dello stesso ciclone boris trasferitosi come tale sull’italia…
Autore Pierangelo Perelli