La strada verso una disposizione a carattere più invernale appare ancora complicata. Certe prospettive di medio-lungo termine, orientate a favore di qualche prima sbuffata fredda, appaiono ancora piuttosto timide o non supportate da tutti i modelli.
Un punto fermo associato a tale medio-lungo termine possiamo comunque ammetterlo ed è quello rappresentato dalla netta probabilità che il grande flusso occidentale tenda ad ondularsi ed a produrre rimonte anticicloniche disposte tra l’atlantico e il continente. E se una tale evoluzione non è necessariamente a favore di discese fredde neanche le esclude. Tant’è che alcuni modelli come quello europeo, che tale rimonta anticiclonica dinamica la dispongono tra il vicino oceano e l’europa occidentale, segnalano, tra fine seconda ed inizio terza decade, la possibilità dell’affondo di una saccatura da settentrione, certamente associata alla possibilità di un episodio semi-invernale. Come detto si tratta solo di una delle ipotesi, giacché altri modelli la rimonta anticiclonica atlantica la disegnano ben più ad ovest configurando, di conseguenza, affondi freddi che si perdono a distanza verso sud sull’oceano e che possono rifornirci, piuttosto che di masse fredde, di azioni dinamiche stabilizzanti di segno afro-mediterraneo. Il disegno, che corrisponde alla situazione generale indicata da ECMWF per i giorni 19/20, indica il promontorio anticiclonico sull’atlantico che tende ad espandersi verso nord e verso nord-est creando la possibilità, per come rappresentato dalla simbologia, della irruzione sopra descritta…
Autore Pierangelo Perelli