Il riscaldamento stratosferico (che molti troppo spesso considerano come assoluto “arbitro” delle nostre vicende e magari sbandierano già con settimane di anticipo quale portatore di intense e storiche ondate di gelo) è avvenuto e come effetto ha avuto quello di portare ad un aumento di pressione tra Islanda, Groenlandia e Artico canadese.
Il lobo siberiano del vortice polare troposferico ha iniziato quindi a compiere un movimento anti zonale (da est verso ovest) ad alte latitudini: Sta già portando temperature fredde tra Inghilterra e ovest della penisola scandinava, ma tenderà a ritirarsi con il suo core freddo ancora più a nord e contemporaneamente completare un affondo in pieno Atlantico.
Questo ci porterà un tipo di correnti tese e zonali da occidente verso oriente e proprio per il mancato affondo che avrebbe generato poco a ovest del nostro paese un flusso meridionale o sud occidentale, mancheranno quelle intense precipitazioni (che latitano ormai da mesi per non dire 2 anni) sul nord ovest e anche tutte le aree delle alte pianure del settentrione +Alpi.
In realtà i fenomeni saranno scarsi anche sulle restanti aree pianeggianti, per presentarsi un po’ più significativi su alcune regioni tirreniche.
Piogge a tratti fino a 30/40mm nell’arco della settimana potrebbero interessare l’angolo toscano nord occidentale, più deboli e intermittenti sul resto della regione; a seguire sparse e localmente significative tra basso Lazio, Campania e relative coste.
Poche come già dicevamo le manifestazioni nevose in zona alpina, limitate a rovesci qua e là sul nord est e fenomeni moderati/forti invece su grossa parte dei settori esteri (specialmente confini francesi tra Piemonte e Valle d’Aosta e più nella seconda parte della settimana). Le nevicate saranno comunque su quote medio/alte, scatenando anche ventilazione sostenuta di foehn sui versanti italiani, con locali effetti di forte riscaldamento per l’aria secca in caduta.
Quadro termico mite quasi primaverile un po’ su tutto il Paese: volendomi spingere oltre, c’è la possibilità di una più netta e calda (per la stagione) rimonta sub tropicale tra una settimana circa. Questo movimento potrebbe poi fungere da apripista per l’arrivo delle sospirate e vere correnti atlantiche perturbate? Se si, avrebbe il comportamento di quello che tecnicamente chiamiamo pre-frontale e magari non una figura anticiclonica in grado di “mettere a lungo le tende. Ma capite bene che stiamo facendo solo vaghe ipotesi vista la distanza (si parlerebbe minimo di metà mese)
Per ora quindi le condizioni di secca (ad eccezione di quelle ristrette zone basso piemontesi e emiliano romagnole che hanno visto nevicate tra domenica scorsa e mercoledì) rimarranno ancora per diversi giorni sulle aree del nord già duramente provate.
A cura di Simone Scarpelli