Si guadagneranno fino a 15° in più a 850HPa (1400m circa in libera atmosfera)
Temperature che dopo il gelo di questi giorni prenderanno connotati pre-primaverili in montagna.
Sarà invece ancora piuttosto freddo di primo mattino nelle pianure, conche, vallate, altipiani, là dove lavorerà l’inversione termica e si sarà depositata la massa d’aria fredda e densa al suolo.
In questi spaghi (grafico della media e vari scenari perturbatori del modello americano gfs ) si nota molto bene quanto detto.
Ho preso le località di Torino, Canazei e Firenze, perchè tutte e 3 saranno accumunate dal forte aumento , che avverrà anche al sud (ma meno intenso per le regioni meridionali orientali).Su nord Italia e Toscana ancora una volta l’ingombranza dell’anticiclone produrrà i suoi massimi effetti di mitezza in quota.
Da notare inoltre come la parte bassa del diagramma (quella inerente alle precipitazioni) sarà totalmente improntata ad una lunga durata della già attuale fase secca, che se per la Toscana ancora non creerebbe troppi problemi viste le piogge abbastanza generose tra dicembre e gennaio e ancora un discreto innevamento sui monti, sarebbe invece nuovamente devastante per il nord ovest (dove non piove in modo regolare e abbondante ormai da un anno e mezzo) e anche per tutto l’arco alpino: abbiamo al momento valori di innevamento intorno al metro su quote medie (2000/2500m) e localmente anche qualcosa meno.
Per il secondo anno di fila quindi si tratta di un netto deficit: responsabile non tanto l’inverno (che è comunque stagione più secca al nord ovest e su buona parte delle Alpi, anche se è comunque sbagliato ridurlo semplicisticamente a questo luogo comune, visto che il comportamento attuale degli ultimi 2 inverni è per alcune zone praticamente desertico), quanto per un autunno che come il 2021 ha visto scarsissime nevicate da richiamo meridionale; quelle che per intenderci portano le “metrate” in quota con i flussi perturbati profondi tra ottobre e novembre.
Insomma: impossibile dire se la fase invernale in corso potrà essere stata l’ultima di rilievo per quest’anno, ma sicuramente dovremo iniziare a sperare in un messaggio perturbato oceanico o nord oceanico, per non trovarsi nella situazione siccitosa del 2022 e che in alcune regioni/zone specie del nord Italia non si è praticamente mai conclusa.
A cura di Simone Scarpelli