Osservare quanto, meteorologicamente, sta accadendo negli USA, fornisce una ragione di interesse a tutti gli appassionati meteo costretti a non trovare altrettanti motivi di interesse presso il mediterraneo e zone limitrofe. Di fatto, per quanto irruzioni rilevanti nell’est USA non siano infrequenti, quella in atto è sicuramente una delle più intense degli ultimi anni se non degli ultimi decenni.
Non avrà una vita particolarmente lunga ma farà , per un paio di giorni almeno, il suo con gli interessi.
Irruzioni in quelle zone non sono infrequenti per ragioni di dinamica meteo e di orografia, che, in casi come questo, in cui una discreta ondulazione aleutinica dinamica fa il paio con un’area anticiclonica termica a nord sul glaciale artico, possono risultare particolarmente favorevoli.
Nel disegno si possono apprezzare, appunto: la ampia fascia anticiclonica estesa dallo stesso mar glaciale artico al pacifico del centro america, tagliata da una debole fascia depressionaria e da un annesso fronte stazionario in dissolvimento; la profonda azione vorticosa ad est in cui le disposizioni ancora moderatamente disallineate del vortice in quota e del vortice al suolo denunciano l’essenza di una circolazione ancora ben attiva che richiama, con venti molto forti, aria freddissima dell’artico.
La stessa circolazione, nelle prossime ore, andrà , comunque, progressivamente maturando, procedendo in un ulteriore approfondimento, ma evolvendo verso lo stadio vitale delle depressioni in cui l’asse della circolazione lungo l’altitudine assume una disposizione perfettamente verticale che prelude ad un progressivo indebolimento del vortice.
Quindi seguirà uno dei tipici corsi dei vortici invecchiati che, muovendo verso nord-est, rientrano nella grande circolazione ovest-est, e, in questo caso, tra l’altro, nell’ambito di un vortice polare che tende a ricompattarsi…