Più continente che atlantico…
Nella sostanza si conferma il trend già indicato in precedenza e che non è quello di una decisa apertura all’occidente. L’atlantico, con le sue depressioni e le sue perturbazioni, continua a risultare ostacolato e ostacolato da una fisionomia tendenzialmente favorevole a campi barici relativamente elevati variamente sull’europa occidentale e sul mediterraneo.
In questo modo certe fasi fatte di occidentalizzazione con associato indebolimento dell’alta dinamica del sub-tropicale, come quello delle ultime ore e della instabilità sul sud-italia, si presentano non così promettenti e, invece, sporadiche. Prevalgono, insomma, linee del jet stream portate a muovere dal medio oceano verso nord-est ed in grado, tuttalpiù, di delineare derivazioni destinate al vicino atlantico iberico. Di conseguenza possono acquisire energia e spinta meridiana o retrograda le sbuffate settentrionali continentali. Il disegno si riferisce alla situazione prevista in quota intorno ai giorni 8/9 e, con il profilo di una isoipsa di riferimento marcato dalle frecce colore blu/verde, fornisce l’idea della possibilità di una generale flessione barica con eventuale influenza della depressione che incalza a ridosso delle isole britanniche e, magari, richiamata dalla moderata falla balcanico-adriatica. Ma indica anche, se consideriamo la stessa situazione come punto di arrivo di una evoluzione che parte dalla situazione attuale o del breve termine, la difficoltà della saccatura atlantica a muovere decisa verso occidente e la falla balcanico-adriatica come il risultato di un moto retrogrado della sacca dell’est europeo. Detta evoluzione è descritta da come cambia la fisionomia della isoipsa di riferimento e dai corrispondenti spostamenti dei centri barici descritti dalle frecce piccole.
Nel complesso, se detta evoluzione non sconfessa a priori la possibilità di un cambio di regime a favore dell’atlantico, certamente fornisce, maggiormente, l’idea di un disegno che non apre così apertamente all’ovest ciclonico. Tutto questo a maggior ragione se si considera quanto i modelli indicano per il lungo termine, e che descrivono sia nella forma di una fasatura, quale quella simboleggiata dalla linea tratteggiata, tutt’altro che non osteggiata, e sia nella forma, per come simboleggiato dalla freccia rossa più grande in sovraimpressione, di nuove rimonte su mediterraneo ed europa occidentali. Quanto dette nuove rimonte costituiranno un effettivo grande ostacolo alle piogge che arrivano da occidente, favorendo invece e semmai, spinte da nord-est, o quanto, al contrario, si rappresenteranno come un momento transitorio destinato ad aprire a saccature oceaniche e a peggioramenti inquadrabili intorno a metà mese, lo vedremo…