Cambiamento in vista


La dominante anticiclonica, caratterizzata da un profilo ad omega distribuito su mediterraneo ed europa centro-settentrionale, prosegue il suo corso. C’è da dire che lo prosegue con la variazione al tema costituita da una ridistribuzione barica che determina un disegno dei flussi più dinamico ed orientale, utile a causare temperature più basse e clima più secco. Ma, comunque, seppur con un piglio meno marcato, lo prosegue. E lo proseguirà ancora per qualche giorno, Poi, come detto in precedenza, da metà settimana, comincerà a cedere il passo ad una configurazione generale quasi di segno opposto assimilabile ad un vero e proprio “reverse”. Se osserviamo il disegno della situazione prevista a 500 hPa nel periodo 3-4 marzo notiamo che l’alta pressione mediterranea, associata alla falla afro-iberica o del mediterraneo sud-occidentale, è ancora ben presente, ma notiamo anche che sussiste, come novità, un rialzo barico meridiano sull’alto atlantico in area islandese ed una corrispondente flessione in progressione verso sud sul continente. Le frecce rosse e la freccia blu stanno ad indicare il corso in atto o vecchio corso che tende a cedere, mentre le frecce rosse e blu sottili stanno ad indicare l’inizio del corso nuovo che andrà maturando. Una evoluzione del genere, in chiave, appunto, di “reverse”, può far pensare anche ed addirittura a ritorni invernali, ma in proposito occorre fare chiarezza.

E’ molto probabile, infatti, che nell’ambito dei giorni del fine settimana possa verificarsi una sorta di regressione stagionale associata a destabilizzazioni e a raffreddamenti anche di una certa consistenza, ma è altrettanto vero che detti raffreddamenti di matrice nord-orientale od orientale non dovrebbero avere vita lunga. Le attuali proiezioni, da confermare, ci raccontano, infatti ed in proposito, di una dominante occidentale o nord-occidentale (vedi freccia grande) che, nel corso della seconda settimana del mese, dovrebbe tendere ad annullare i propositi di blocchi islandesi per imporre la ferrea legge dell’atlantico e, al massimo, flussi polari marittimi piuttosto che artici o continentali…

A cura di Pierangelo Perelli

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