Quando si parla infatti di alta pressione nei mesi autunnali e invernali, questa non può avere per ovvi motivi gli stessi effetti che assume in tarda primavera o estate e quasi sempre le anomalie più evidenti a livello termico si presentano in montagna. Il tutto si spiega in primo luogo con la minore durata delle giornate e una minore incidenza dei raggi solari sui suoli, che riscaldandosi solo in parte mitigano i bollenti effetti rispetto alla stagione calda. Questo favorisce una minore tenuta del calore nei bassi strati e anzi: l’aria più fresca/fredda che vi sedimenta per precedenti fasi fredde o semplicemente perdita di calore notturno (nelle notti serene e con calma di vento) fa si che sulle pianure le temperature possano essere abbastanza frizzanti di primo mattino anche se molto miti di giorno, senza però raggiungere appunto anomalie pesanti come quelle che si registrano invece in montagna, visto che alle quote superiori l’aria calda meno densa può dilagare con più facilità. Dopo questa brevissima e incompleta (negli aspetti più tecnici e scientifici) precisazione, confermo che si andrà appunto delineando una serie di giornate con zero termico progressivamente più in alto, fino a poter superare probabilmente i 3500m a metà della prossima settimana, con valori che a 1500m toccheranno anche 10° sopra lo zero sulle nostre montagne e leggermente positivi appunto fino ad alta quota. Non da escludere nebbie sulle pianure del nord di primo mattino. Solo tra domani e domenica una perturbazione atlantica, indebolita dall’opposizione anticiclonica a est e sgretolata da un campo pressorio molto alto, potrà sporcare i cieli tra basso nord ovest e alto settore tirrenico, con locali e deboli manifestazioni piovose tra Liguria e alta Toscana. Questa stessa perturbazione si isolerà poi come goccia fredda sull’Algeria, andando così a pompare aria calda di richiamo verso nord est e investendo in pieno larga parte d’Italia. A inizio settimana la radice anticiclonica assumerà così una componente africana. Vedremo quanto durerà l’anomalia e se ai primi di marzo torneranno perturbazioni, o addirittura gli ultimi strascichi di tipo invernale.
Buona serata da Simone Scarpelli