A cura di Davide Casotti, Lorenzo Colangelo
e Andri Thana.
ANCORA DINAMICITÀ NEL FINE SETTIMANA.
FREDDO AL NORD, RIALZO TERMICO AL SUD.
L’area depressionaria che staziona ormai da settimane sul Mediterraneo, responsabile del maltempo a carattere freddo sulla nostra penisola, non accenna ad attenuarsi. Attualmente un vortice depressionario con minimo barico (1005hpa) posto tra Tirreno e Ligure, sta influenzando tenacemente le dinamiche atmosferiche tra nord e centro con piogge e nevicate a basse quote.
Mano a mano invece che si scende verso latitudini più basse si riscontra un aumento delle temperature sia in quota che al suolo con un tempo complessivamente meno perturbato.
Andando oltre, possiamo dire che continuerà ad affluire aria di matrice artico-marittima sulle regioni settentrionali mentre sul meridione a partire da Venerdì, un notevole fronte caldo farà letteralmente schizzare verso l’alto le temperature: sulle regioni ioniche si potranno infatti superare i 20 gradi. La differenza termica tra nord e sud sarà causata da una depressione in lento movimento dalla Spagna all’Italia che richiamerà, come già detto in precedenza, masse d’aria di diversa origine: fredde e artico marittime/continentali da oriente al nord e calda di origine subtropicale al sud.
Per quanto riguarda il freddo, stante la minore nuvolosità, nei prossimi giorni si vedrà aumentare la probabilità di gelate diffuse sulla Pianura Padana e nelle aree interne del centro.
Provando invece a dare uno sguardo più dettagliato, per quanto possibile, al week-end, la depressione in spostamento dalla penisola Iberica verso il Mare Tirreno, responsabile dell’aumento delle temperature sulle regioni centro-meridionali, piloterà verso l’Italia una massa nuvolosa capace di causare precipitazioni di una certa rilevanza tra Toscana, Emilia Romagna, Liguria, Marche, Lazio e Abruzzo. In particolar modo sull’Emilia-Romagna dove un cuscino di aria fredda presente nei bassi strati dell’atmosfera potrebbe consentire la caduta della neve fino a quote molto basse e localmente di pianura.
Al momento, data la distanza temporale, non si esclude un maggiore coinvolgimento anche delle basse pianure di Piemonte, Lombardia e Veneto ma dalle analisi modellistiche, ai dati odierni, appare come una possibilità remota.
Buona serata.🙂