Dopo un Novembre estremamente statico, è tornata a farsi viva la pioggia, grazie a due perturbazioni dall’Atlantico che son riuscite ad affluire alle nostre latitudini.
Dicembre, però, dal punto di vista meteorologico potrebbe presentarsi più vivace rispetto al suo compagno precedente.
Lo schema che si andrebbe a creare ad inizio mese è quello tipico da NAO- (North Atlantic Oscillation), con una diminuzione di pressione consistente sulle lande inglesi ed un contro-aumento in Atlantico, ciò andrebbe ad instaurare un forte dipolo di pressione.
In un certo qual modo, una circolazione che vedrebbe un’accellerazione degna di nota, grazie all’aumento di geopotenziali sugli USA occidentali ed una bassa pressione in transito sugli Stati orientali (PNA+), nel frattempo riassorbita dal vortice polare spostatosi sull’estremo Artico Canadese.
Nel contempo, a causa del dipolo citato prima, i freni inibitori della NAO- andrebbero a favorire una circolazione piuttosto instabile e fredda (almeno sino ai 500hPa) in affondo sul Mediterraneo. Suddetta modifica dell’impianto barico, successivamente, dovrebbe incoraggiare aria più fredda a dilagare sino in Nord-Africa, in uno schema che potrebbe accompagnarci per la prima decade di Dicembre.
Nel contempo della fine dei primi dieci giorni di Dicembre, la NAO potrebbe risultare ancora negativa per diversi giorni anche se i cluster optano per una leggera risalita. Non dovrebbe superare la neutralità, almeno sino al 15 del mese.
Cio’ continuerebbe a favorire un regime positivo in Atlantico, con i flussi di calore della Rossby in rimonta sull’Islanda/Groenlandia e frequenti attacchi perturbati sul Mediterraneo (sarà una situazione da monitorare, poiché regimi da NAO negativa potrebbero causare anche situazioni potenzialmente esplosive in termini di instabilità).
Spostandoci in stratosfera, precisamente a 10hPa, cioè a 30 km di altezza, assistiamo ad un veloce raffreddamento del vortice polare stratosferico che, però, almeno al momento, non dovrebbe avere alcuna influenza sulle sorti delle quote più basse, lasciando al vortice polare troposferico la completa autonomia fino a metà mese.
Giacomo De Gregorio