Buongiorno
Analizziamo in questo articolo di tendenza quello che sarà (a grandi linee) il tempo sull’Italia nella prossima settimana, concentrandoci in particolare su due diverse entrate perturbate (una attesa per mercoledì 2 dicembre, l’altra nel successivo weekend).
Martedì sera un nucleo artico proveniente dalla Scandinavia si metterà in moto verso l’Europa meridionale e da mercoledì influenzerà il tempo sul nostro Paese specie al centro/sud Italia e parte del nord est, interessandoci come goccia fredda.
Fino a due giorni fa l’entrata perturbata sembrava portare con se anche una cospicua dose di freddo; la presenza della catena alpina , vero baluardo ai flussi da nord, ha come sempre messo i modelli in difficoltà: modelli che sembrano aver trovato la “quadratura del cerchio orientandosi ormai in modo concorde per un aggiramento da ovest delle Alpi; ci saranno quindi più fenomeni su alcune zone come Toscana, Emilia Romagna e in parziale risalita successiva al nord est, per poi concentrarsi al sud. Le nevicate che sembravano potersi spingere fino a quote prossime alla pianura (bassa collina) su Emilia Romagna e Appennino orientale toscano, saranno invece probabilmente relegate a quote non inferiori ai 600/800m nei casi più freddi, ma è giusto lasciare uno spiraglio di dubbio visto che il posizionamento esatto della goccia fredda potrebbe ancora variare , cambiando così i quantitativi delle precipitazioni e la reale portata dell’ingresso freddo.
Dicevamo di una seconda entrata perturbata per il weekend 4-6 dicembre.
Si tratterà di una profonda e strutturata perturbazione atlantica pilotata dal fronte polare, che si inserirà dalla Francia. Anche in questo caso la cautela sul posizionamento e formazione del minimo di pressione è più che doverosa. Gli aggiornamenti mattutini ci dicono che la saccatura si approfondirà sul Tirreno centro settentrionale con un affondo fino al nord Africa in un primo momento, che andrà quindi ad attivare tese correnti di Ostro/libeccio.
Condizioni propizie ad abbondanti nevicate su tutto l’arco alpino specie centro orientale, su quote medie visto il forte richiamo meridionale.
Da considerare però l’eventualità di alcune iniziali fioccate a quote piuttosto basse su parte del nord; questo perchè l’aria fredda sedimentata dopo il precedente peggioramento ristagnerà alle basse quote e potrebbe appunto permettere nevicate, se non in pianura su quote collinari.
Il flusso umido e mite farebbe comunque schizzare velocemente la quota delle nevicate verso l’alto con la colonna d’aria che si rimescolerebbe gradualmente anche negli strati più bassi.Ad oggi sono carte da accumuli importanti sopra gli 800/1000m su buona parte delle Alpi.
Potrebbe piovere invece sull’Appennino fin su quote elevate, per poi tornare a calare all’entrata del nocciolo più fresco nord atlantico, conseguente alla traslazione verso est della perturbazione tra la successiva domenica e il lunedì.
Ci fermiamo qui
Seguite i futuri aggiornamenti, che diventeranno previsioni avvicinandosi all’evento
A cura di Simone Scarpelli